Noemi.80
00giovedì 14 giugno 2012 20:57
Era passato parecchio tempo, quasi un anno da quando lo avevo conosciuto e dalla nostra uscita, carino simpatico autoritario al punto giusto ma anche fragile e complicato, mi piaceva, vero era un uomo ma mi attraeva e quella sera in auto era stato davvero gentile quando dopo poco gli avevo chiesto di interrompere; mi aveva solo detto sapevo che non eri pronto, poi eravamo andati avanti a parlare fino all'alba salutandoci con un lungo bacio; poi un paio di telefonate e niente fino a quel pomeriggio.
Lo avevo pensato spesso ma non avevo più avuto il coraggio di chiamarlo, continuavo a riperdevi è un uomo e io non sono gay anche se una vocina mi diceva: baciarlo ti è piaciuto e anche quando ti aveva ordinato di non hai esitato neanche un secondo e ricordi con nostalgia il sapore del suo sesso ma avevo resistito fino a quel pomeriggio quando guardando i msg su un vecchio cellulare avevo trovato il suo sms di arrivederci, non ricordo le esatte parole ma il senso era quando ti sentirai pronto chiamami
Così feci, era sabato casa libera, i miei erano via, e lui mi disse che andava bene dovevo solo andarlo a prendere ci diamo appuntamento per la sera, alle 21
Ero agitatissimo, un uomo a casa mia e non per parlare di auto o bere qualche birra, lo scopo era chiaro: essere il suo servo fino alla mattina seguente senza limiti....
Così si fa sera vado a prenderlo sale in auto caricando una borsa nel baule chiacchieriamo fino a casa si complimenta e appena entrati mi dice bravo sei cresciuto! Io ringrazio e lui prosegue e dice adesso giochiamo un po', cambia il tono di voce e duramente prosegue: spoglia verme!!! Io obbedisco, e rimango nudo davanti a lui mostrando tutta la mia eccitazione, lui non mi degna di uno sguardo e dice: dai servo mostrami la casa, voglio scegliere la mia stanza!! Così nudo come un verme mostro al mio padrone tutta la casa dalla cantina ai bagni alle camere da letto, arrivati nella mia stanza mi dice che dormirà nel mio letto così ricorderò meglio quella notte! Così porto la sua borsa nella mia stanza da cui lui estrae un frustino e un collare che mi infila subito poi scocca una bella frustata sui glutei facendomi sobbalzare dal male e mi dice: da quando i cani stanno in piedi? Inginocchiati cagna!!!
Eseguo, poi vado a preparargli un bagno caldo, lo lavo lo asciugo lo seguo in salotto si siede sul divano e inizia a guardare la tv usandomi come poggiapiedi, la mia eccitazione è svanita e la posizione è scomodissima, ho male ovunque, non era quello che mi aspettavo, pensavo fosse diverso sto per muovermi quando lui si alza e mi dice allora com'è fare lo schiavo, ti piace? Io annuisco e lui: guardandoti non sembrerebbe....
Sei stato bravo, ma secondo me tu voi qualcosa di diverso o sbaglio???
io annuisco lui mi prende per i capelli e guardandomi negli occhi mi chiede: vuoi essere il mio servo o la mia cagnetta?
Io: la sua cagnetta!!
A quelle parole la mia eccitazione era tornata visibile e il cuore aveva iniziato a battermi come quando mi aveva fatto spogliare, lo volevo mi sentivo suo lo desideravo oltre ogni cosa!!!
Così si apre l'accappatoio e tenendomi per i capelli porta il mio viso verso il suo sesso turgido, ero attratto da lui e ritrovarmi con il suo scettro davanti agli occhi era fantastico, così senza che dicesse nulla socchiudo le mie labbra e in un attimo lo faccio sparire nella mia bocca sentendolo crescere, gonfiarsi di piacere, e rimanendo ammaliato da quel sapore di uomo, di maschio che invadeva la mia bocca, lo gustavo assaggiando con la lingua ogni millimetro di pelle, in quel momento non pensavo a nulla avevo solo il timore di fargli male con i denti, le sue parole, i suoi insulti erano come ovattati, lo sentivo ma non lo ascoltavo, l'unica cosa che mi interessava in quel momento era dargli piacere!!! E lui sembrava apprezzare, le sue parole erano cambiate, gli insulti diminuivano e il suo respiro era sempre più profondo, mi sentivo bravo, brava, non capivo più niente, stavo dando piacere a un uomo e ero eccitatissimo come mai prima, mi sentivo usato, umiliato ma mi piaceva e mi attraeva tantissimo mi sentivo in suo potere volevo di più lo volevo dentro di me così mi fermo alzo lo sguardo e dico qualcosa tipo fammi tuo, ti voglio dentro di me!!!
Lui mi guarda e rispOnde insultandOmi ma facendomi anche capire che non aspettava altro, mi prende per i capezzoli me li strizza fortissimo facendomi letteralmente urlare, un piacevolissimo dolore invadeva il mio corpo e la mia mente, erano mesi che in fondo lo desideravo e adesso si stava avverando mi sentivo un oggetto umiliato, insultato, usato le sue parole trasmettevano desiderio circondato da una vena di disprezzo che rendevano i suoi insulti sinceri quasi si volesse vendicare con me per i disagi che la sua omosessualità gli procurava, e io ero li in sua balia con il solo desiderio di essere usato o usata perché in quei frangenti mi sentivo come la più derelitta delle donne di strada...
Così in un lampo saliamo le scale e ci fioriamo in camera mi fa sdraiare e continuando a torturarmi i capezzoli mi infila due dita in bocca e poi le insinua delicatamente tra i miei glutei facendosi pian piano strada dentro di me dopo interminabili istanti di piacere mi porge un preservativo che gli infilo poi con violenza mi prende la testa e la riporta sul suo scettro facendomi capire cosa dovevo fare, dopo un istante mi prende con altrettanta violenza mi gira e sento che vuole farmi suo, ho un attimo di esitazione e mi irrigidisco e lui, di colpo dolce, mi dice rilassati non voglio farti male, così mi sciolgo e lo sento spingere piano piano sento il mio corpo allargarsi per fare spazio al mio padrone, una fitta torno rigido e lui ancora a coccolarmi e a insinuarsi sempre più dentro di me fino a quando sento il suo ventre contro di me così piano piano inizia a muoversi piano piano e poi sempre più forte più ritmico con un'intensità crescente mentre quel leggero dolore iniziava a trasformarsi in piacere, lo sentivo dentro di me le mie viscere erano calde non sentivo più l'attrito delle prime spinte mi sentivo quasi bagnato iniziavo a gemere di piacere e lo pregavo di non fermarsi di continuare per sempre mentre lui si muoveva con sempre maggior foga dentro e fuori da me insultandomi, a un certo punto si ferma si separa per un istante da me mi fa girare a pancia in su posiziona un cuscino sotto la mia schiena solleva le mie gambe e in un lampo è ancora dentro di me dicendo: voglio guardarti negli occhi mentre godi!!!
Io urlavo frasi senza senso o meglio il senso lo avevano e come !!! e lui continuava e da quella posizione poteva divertirsi con i miei capezzoli ero sua giacevo sotto i suoi colpi quasi paralizzato dall'eccitazione sentivo le mie viscere che si stringevano sul suo scettro e si rilassavano facendomi urlare dal piacere....poi dopo un tempo indefinito vedo la sua espressione cambiare, mi abbandona, sfila la barriera che aveva diviso i nostri corpi e inonda la mia pancia e il mio petto col suo piacere poi sfiora anche me che in un secondo faccio esplodere tutta la mia eccitazione....
Si sposta mi guarda e dice: era un anno che ti volevo!!!!
E io: anch'io!!!