[B][DIM=17pt][COLORE=#FF0000]Sono nato per Servire ! [/COLORE] [/DIM] [/B]

manuel.1975
00lunedì 6 aprile 2015 08:06
Racconto preso dal web

1° Episodio

Salve a tutti, sono Marco, ho 19 anni vivo in una città toscana. Vengo da una famiglia ricca, mio padre è direttore di banca e mia madre è avvocato. Io non ho molti contatti in città, sono molto timido e da sempre ho preferito rimanere a casa avanti al computer piuttosto che uscire come fan tutti. Sono un ragazzo non bello, alto e magro, troppo magro, carnagione chiara, orecchie a sventola, naso lungo, e a proposito di dimensioni… ho un pene piccolo che ha da sempre condizionato la mia personalità. Navigando ho scoperto il mondo del BDSM e ho appurato di essere nato per servire.
La mia storia parte dalla festa del 20 anniversario dei miei genitori. Avevano organizzato un mega pranzo nella nostra tenuta estiva in campagna. Tra gli invitati, circa 100 persone, spiccava la famiglia di Alessandra. Lei, Alessandra, ha 20 anni, è bellissima, non molto alta, circa 165 cm, fisico perfetto, seno prosperoso ma non troppo volgare, sedere sodo, gambe perfette, e il viso, con i lineamenti delicati, e la sua espressione, da essere consapevole della propria bellezza, dell’ effetto che provocava sugli uomini, con il suo carattere forte, da leader, una vera DEA. La sua mamma, Melissa, 40 anni, donna di mezza età che non passa di certo inosservata, bella, più alta di Alessandra, modi da imperatrice! Io ovviamente non mi sentivo degno nemmeno di parlare con loro, e infatti all’ inizio rimasi in disparte, ad ammirarle, in modo evidente diciamo.. La preparazione del pranzo era stata affidata ad un catering, e tutto era veramente magnifico. Dopo i primi era prevista una lunga pausa e Alessandra e Melissa si alzarono per andare a fumarsi una sigaretta, nel tragitto….
M (Melissa): Ciao Marco!
[Io veramente emozionato, sicuramente subito diventai rosso, come sempre] m (io): Ciao Melissa, Ciao Alessandra..
[Alessandra accenna un sorriso, senza concedermi molte attenzioni ovviamente] M: te lo ricordi Marco? Guarda che bel ragazzo che è diventato!
[Sicuramente nemmeno Lei credeva alle sue parole! Alessandra fa una smorfia squadrandomi, come per dire "è proprio brutto!" Melissa gli da una piccola gomitata, anche a lei usciva da ridere] M: Noi andiamo a fumarci una sigaretta, se vuoi venire…..
m: Ok vi seguo..
[Mi incammino di fianco a loro.. intanto le due chiacchierano tranquille, poi Alessandra s’ interrompe…
A: Hai detto di seguirci Marco! Ci devi camminare dietro!
[Io mi freddai! Lei pronunciò quelle parole con una calma e una sicurezza fuori dalla norma, io rallentai il passo per immettermi dietro di loro] M: Marco ma dai! Alessandra scherza!
m: Sisi lo so Signora Melissa!
[Camminai dietro di loro fino a fuori dal palazzo, poi, vedendo le due un pò spaesate, che cercavano un posto in cui sedersi, mi gettai
m: Scusate l’ interruzione, se volete un posto tranquillo in cui sedervi, là c’è un piccolo gazebo con delle poltroncine..
M: Si magari Marco, sempre gentilissimo
A: Da bravo facci strada su!
[Alessandra era molto decisa e diretta quando si rivolgeva a me, era il suo modo evidentemente. A me provocava un erezione incredibile, ero veramente eccitato.. Melissa, bellissima, con un vestito elegante ma non esagerato, ai piedi una bella scarpa con il tacco 12.. Alessandra lo stesso, un vestitino corto che risaltava le sue forme, e ai piedi una splendida scarpa tacco12, erano bellissime, in confronto a me erano un altro pianeta! Arrivati li, loro si sedettero in due poltroncine vicine, ammirando il bel posto, commentando tra esse la bellezza del palazzo, la bontà del pranzo, il catering efficiente. A proposito del catering, che loro consideravano la servitù della mia famiglia, Alessandra commentò
A: Tanta servitù mal utilizzata, capitata nelle mani sbagliate
[Girando lo sguardo, per la prima volta da quando si erano sedute, verso di me. Melissa sorrise.
m: Scusa Alessandra posso farti una domanda?
[Alessandra con ironia..
A: Per questa volta te lo concedo va!
m: Se tutta la servitù, come l’ hai chiamata, fosse a tua disposizione cosa le faresti fare?
A: innanzitutto ordinerei a qualche servetto di prendermi un posacenere per evitare di gettare la cenere a terra!
[Io, d’ istinto, come credo tutti voi avreste fatto…
m: aspettate vado a prendervelo io
A: bravo servetto! IHIHIHI
M: Quanto sei sciocca!
[Anche Melissa commentò con tanta ironia, l’ umiliazione nei miei confronti era iniziata! Torno con il posacenere e lo metto nel tavolino avanti le due DEE..
m: prego
M: grazie Marco!
m: di nulla Signora Melissa
[Alessandra fece una smorfia, e riprese a parlare con sua madre, senza considerarmi ovviamente….entrambe intanto finirono la sigaretta, e dopo un pò, anche se contrariate, si alzarono per tornare al noioso quanto buon pranzo.. alzandosi Alessandra, inteligentissima, sveglissima, notò la mia faccia “bastonata”, delusa.. e sorridendo mi fa
A: Cos’è quell’ espressione Marco? Avresti preferito rimanere qua con noi?
[Io imbarazzatissimo, inziai a farfugliare qualcosa,
m: ssnnssinosssisi
[Melissa e Alessandra scoppiarono in una fragorosa risata! Che per me era una piacevole umiliazione!
A: Alla prossima pausa torniamo qua dai…… servetto!
[Melissa trattenè a stento una risata..
M: Ei spiritosa lui è il padrone di tutto qua.. diglielo Marco!
m: Si sono il padrone!
[Dissi, ma in modo poco credibile e forse buffo.. Alessandra, mentre ci avviammo nel castello..
A: Non hai la faccia da padrone! Nemmeno la mossa!
[Disse in modo simpatico ma dispregiativo! Ero innamorato! Arrivammo al castello, ci sedemmo, ma ero distante dalle due DEE.. notai che mio padre andò a parlare con loro, con Alessandra in particolare perchè aveva notato che tornavamo da fuori insieme, si era fatto chissà quale idea sbagliata ovviamente. Aspettai un ora circa, che passava lentamente, per arrivare alla pausa successiva.. vidi le due donne dirigersi verso fuori, e io le seguii, senza essere degnato di uno sguardo!
Arrivammo al "nostro posto", loro si sederono, e io mi sedei nella poltrona avanti a Alessandra, ero vicino a loro, mi sembrava un sogno!] M: Tuo padre prima ha notato che sei tornato dentro con noi ed era molto entusiasta di te sai..
A proseguì: Sisi ha detto anche che una come me sarebbe perfetta per suo figlio!
[Pronunciando quella frase in maniera limpida e trasparente fece capire il suo pensiero, scontato d’ altronde..
m: il problema è che io non sono perfetto per te..
[non credevo a me stesso! avevo pronunciato quelle parole! era quello che stavo pensando, e lo avevo detto a voce alta!
Le due ovviamente riderono!
A: Ecco lo hai capito da solo! AHAHAHAHAH
M: Secondo me potreste essere amici, uscire insieme qualche volta
[Strizzandomi l’ occhio Melissa, ma la mia impressione è che il suo obiettivo fosse quello di farmi umiliare da sua figlia..
A: Si, se Marco vuol farmi da autista per qualche serata… può farlo!
M: Ma dai! Alessandra! Sii più gentile!
m: Non mi sono offeso signora Melissa, non si preoccupi. Apprezzo che Alessandra dice ciò che pensa..
A: Ecco vedi SIGNORA Melissa!
[Disse in modo canzonatorio, ponendo l’ accento sul “SIGNORA”, per prendermi in giro!
Le due iniziarono a parlare tra di loro, io intanto fissavo i piedi delle due DEE, in particolare quelli di Alessandra, perchè stava giocando con la scarpa, si era sfilata quasi la destra, mentre parlava tranquillamente, quanto era bella! Continuai a fissare quei piedi, Alessandra se ne era accorta e li muoveva molto delicatamente, ero come ipnotizzato e le due ridevano con gli occhi di me..Alessandra, per rompere l’ incantesimo fa..
A: Mi fanno male i piedi…
[Io, incosciamente mi avvicinai con la poltrona ad essa, senza farmi notare, o almeno pensavo.. a questa distanza Alessandra allungando un piede sarebbe arrivata a me.. e allora questa volta Melissa, complice forse qualche bicchiere di vino..
M: Ti piacciono i piedi di Ale?
[Dopo questa frase, Ale si sfila una scarpa e alza il piede, lo gira, per farmelo ammirare, me lo avvicina….
m: Si..
[Dissi piano, sommessamente, imbarazzatissimo!
A: Wow! Al padrone piacciono i miei piedi!
[Mi sentivo tanto umiliato, ero veramente in panne! Lei lo notò… mi mise il piede sulle ginocchia e solo dopo averlo fatto…
A: Posso?
[Io non risposi, ero li, a guardarlo, loro erano divertite, divertite di me!
A: Oi se ti da fastidio lo tolgo Marco…
[Melissa sussurra, anche se io sentii
M: sei perfida!
m: nono lascialo!
[Alessandra intanto si sfila l’ altra scarpa, e alzando l’ altro piede mi mette anche il sinistro nelle ginocchia, esprimendo un grido di piacere! Stavo per venire giuro!
Le due parlavano del più o del meno, quanto erano belle! Io osservavo i piedi, che si muovevano un pò, si avvicinavano al mio pene poi si allontanavano.. ero completamente suo! E lei, sveglia, se ne era accorta!
A: Marco sei tra noi?
m: si
[Risposi frettolosamente..
A: Da quando ti ho poggiato i piedi sopra non parli più! Però devo ammettere che sei un buon poggiapiedi! Complimenti!
m: Grazie..
A: prego!
[Dopo un pò di tempo,
M: Ragazzi vado a vedere dov’è Alberto (suo marito, il papà di Alessandra), Posso lasciarvi soli?
[Melissa si alza, e passando vicino a me, mi poggia una mano sulla spalla, avvicina il viso e mi sussurra, anche se sente anche Alessandra..
M: provaci con questa bonazza Marco!
[Alessandra se la ride! Intanto chatta con il telefono, non mi considera per niente, io sono eccitatissimo, sono da solo con Lei.. inizia a muovere i piedi e li avvicina al pene, piano piano, poi a un certo punto preme con il destro sul pene, preme con forza, io sto godendo, lei mi fissa negli occhi, io sono fuori di me! Alessandra ridendo..
A: Non sei molto dotato vero?
m: No..
A: AHAHAH Sento..
[continua a premere……..
A: non ti preoccupare non mi importa!
[Intanto suona il suo cellulare..
A: massaggiami i piedi mentre parlo con la mia amica..
[Io obbedisco, ero veramente in estasi! Era bellissimo! Intanto Lei… parla con la sua corrispondente…
SI TA QUA E’ UNA PALLA, ADESSO SONO SOTTO UN GAZEBO CON IL FIGLIO DEL PADRONE DI CASA CHE MI MASSAGGIA I PIEDI! AHAHAHAHAH SI MI SONO FATTA SUBITO RISPETTARE! SI CI VUOI PARLARE? SI ASPETTA…
A: Ei ti vuole parlare la mia amica, Tania..
[Ale mette il vivavoce..
A: Sei in vivavoce Ta! Presentati tu!
[Disse rivolta verso di me..
m: piacere marco..
T: MARCO CIAO! ALLORA CHE FAI?
m: niente..
A: Come niente? Che razza di imbecille!
m: massaggio i piedi..
AHAHAHAHAAHAHA
T: TI PIACCIONO I SUOI PIEDI MARCO?
A: Rispondi!
m: un pò…
AHAHAHAHAHA
A: un pò tanto!
T: BACIALI!
[C’è un attimo di silenzio, io non riesco ad alzare lo sguardo. Alessandra se la ride..
T: BACIALI E’ UN ORDINE!
m: Posso?
A: Sbrigati che stanno arrivando i miei genitori e tuo padre!
T: AHAHAHAHAHAHA
[Do un bacetto veloce al piede destro di Alessandra, sulle dita, e lei ritira i piedi, si rimette le scarpe.. si alza….
CHE GIORNATA!!!!

Fine 1° episodio
manuel.1975
00martedì 7 aprile 2015 08:33
2° Episodio

[Ero rimasto davvero toccato dalla freddezza di Alessandra, dalla Sua bellezza, dai Suoi modi, da Lei. Arrivarono i nostri genitori, Lei intanto si era appartata a parlare al telefono, per un po’ rimase in disparte mentre i grandi scambiavano con me frasi di circostanza. Al rientro nel palazzo c’ era anche Alessandra, ma non successe più nulla di ecclatante, nemmeno alla fine del pranzo. Lei non mi degnò più di uno sguardo, forse era schifata? Non lo so. A me crollava il mondo addosso!
All’ ora dei saluti, quando Melissa e Suo marito si avvicinarono a me per salutarmi..
M: Oi allora alla fine sei riuscito a baciarla!
[Io ero impietrito! Lei mi parlava, avanti al marito, con la stessa semplicità con la quale Alessandra mi aveva ridicolizzato..
M: Alla fine cosa cambia in un piede o in bocca? Sono dettagli no?
[Concluse la frase stringendomi tra due dita le guance, tra le risate anche del marito, che con una pacca sulle spalle..
Ad: Ciao marpione!
[Con il salutarsi mi avvicino ad Alessandra..
m: Ciao Alessandra.
A: Tania avrebbe voluto vedere il video.. sei una frana anche come servitore Marco!
m: scusa Ale..
A: scusa un cazzo! sfigato!
[Si voltò, verso i suoi genitori, e se ne andarono, tutti e tre bellissimi, superiori..

I giorni seguenti non vi dico l’ eccitazione che circolava dentro di me, ad essa però si aggiunse anche la voglia matta di rivederla, di baciare quei piedi, di servirla. Dopo quattro giorni di continui turbamenti, decisi di fare il passo.. gli parlai su facebook. Era pomeriggio, circa le 16, di venerdì..
m:Ciao Alessandra!
[nel mio computer compare la scritta "visualizzato"; passano 10 minuti e lei non risponde] m: Scusa il disturbo, volevo sapere quando potevo farti da autista!
A: sfigato! sai quanti maschi si umilierebbero per portarmi a ballare a me e alle mie amiche?
m: immagino tanti..
A: Appunto! Perchè dovrei scegliere te?!
m: bhè io ti ho baciato un piede.. sono fedele..
A: AHAHAHAH non sei il primo! Pensa che ho uno spasimante che mi faceva un regalo al mese!
m: Perchè ti faceva?
A: Fatti i cazzi tuoi!
m: scusa
A: Perchè ora è in carcere! Ti sembrerà assurdo ma era un romeno che non aveva lavoro e rubava solo per farmi i regali!
m: Lei se lo merita..
A: Ovvio!
m: Se vuoi posso farti un regalo al mese.. non ho un occupazione ma come hai potuto vedere economicamente me la passo abbastanza bene
A: Sei ricco e vuoi comperarmi con dei regali!? Per lui farmi un regalo voleva dire rischiare la galera per te non vuol dire niente! Quindi farmi dei regali è il minimo che puoi fare e che da questo mese DOVRAI fare!
m: Ok..
A: Vieni sotto casa mia, adesso!
[Mi cambiai, in 15 minuti giunsi sotto casa di Alessandra, Lei non si faceva vedere, allora decisi di suonare il campanello.
Al citofono..
M: Chi è?
m: Signora Melissa buon pomeriggio sono Marco
[Melissa trattenne a stento una risata..
M: Dimmi pure caro..
m: C’è Alessandra?
M: No Ale è in giro caro.. vuoi aspettarla in casa?
m: non saprei Signora Melissa, Lei mi ha detto di venire qua.. forse ho sbagliato!
M: AHAHA ma lo sai com’è Alessandra, piace farsi desiderare, entra pure..
[Aprì il cancello, entrai con la macchina, parcheggio, e mi dirigo in casa.. Melissa era un incanto! Indossava dei leggins neri, e sopra una canottiera nera, con un cardigan panna. Ai piedi delle ciabatte eleganti, senza calzetti, con lo smalto nero alle unghie.. non potei che incantarmi nei Suoi piedi..
M: ti posso offrire qualcosa?
m: No grazie mille..
[Detto ciò Lei mi fece accomodare nel divano, e si mise seduta vicino a me..
M: Alessandra di solito torna verso le 18 e 30..
[Erano le 17:30, mancava un ora. Melissa lesse l’ orologio..
M: guarda se ti annoi qua c’è un bel da fare! Nella camera di Ale il letto è da rifare sicuro, e anche nella mia stanza! Inoltre devo ancora spicciare la tavola!
[Io rimasi impietrito…dopo un attimo di silenzio..
M: Sto scherzando Marco! AHAH non te la prendere!
m: no davvero Signora Melissa, se posso fare qualcosa..
M: Mi piace che ti rivolgi a me cosi, sei molto educato… e servizievole!
m: grazie signora Melissa, sento che per me è un dovere..
M: lo è! Bravo!
m: posso iniziare a spicciare la tavola?
M: Come vuoi! Io non ti fermo di certo! ihihihihi
[Io mi alzai, mi diressi nella tavola e lei contemporaneamente si sfilò le ciabatte, provocando un rumore dovuto alla scesa delle ciabatte nel pavimento. Io di scatto mi voltai, lei appoggiò i piedi nel divano e accese la TV.. osservando entusiasta che al rumore delle ciabatte mi ero prontamente voltato. Impiegai circa quindici minuti a spicciare la tavola, e lavare due piatti e due pentole utilizzate per il pranzo. Mi dirigo da Melissa..
m: scusi il disturbo signora Melissa, è avanzata un pò di pasta, dove la metto?
M: dietro casa c’è Rex, portala nella sua ciotola.
m: si. subito.
[Melissa sorride beffarda, soddisfatta di me. Per me è un onore. Torno, e il divano essendo occupato tutto dalla DEA, mi siedo a terra, all’ altezza dei suoi piedi, fingendomi interessato al programma televisivo… Lei, dandomi una leggera botta nella testa con un piede…
M: Già ti sei stancato?
[Io preso alla sprovvista, fisso e incantato dai Suoi piedi, non sapevo che rispondere…
m: no, no, no signora, no signora Melissa
M: Ti piacciono i miei piedi? O preferisci quelli di Ale?
m: Sono bellissimi entrambi signora Melissa..
M: non mi basta.. devi dirmi quali preferisci
[Per me era una decisione troppo importante. Qualunque risposta avessi dato si sarebbe ripercossa negativamente su di me..
m: Non saprei.. sono bellissimi signora..
M: Mi aspettavo di più da te! Fai tanto l’ educato ma quando c’è da fare dei complimenti fai queste pessime figure..
m: scusi..
M: Vai a rifare il letto di Alessandra vai..
[Mi fa il cenno con la mano di andare, seccata. Incredibile! Che DEA! Io mi inginocchiai ai Suoi piedi e feci per baciarli prima di alzarmi, ma lei scostò le sue estremità..
M: Ma che fai?
m: scusi signora Melissa, pensavo apprezzasse..
M: Lo sa tua madre che adori i piedi delle signore?
m: No signora Melissa..
M: Dovrebbe saperlo sai..
m: no la prego.. solo con voi succede..
M: E con Alessandra! AHAH
m: Già.. solo con voi due.. sono stregato dai vostri modi… dominanti..
[Melissa era li sdraiata, non parlava, dallo sguardo notai che adorava sentire quelle mie parole sottomesse..
m: la prego mi lasci leccare i suoi piedi..
M: Addirittura leccare? Ad Ale li hai solo baciati, si offenderà..
m: No lo farei anche a Lei..
M: basta vai a rifare i letti! Corri!
[Non mi lasciò scampo. Mi fiondai in camera di Alessandra, rifeci il letto, poi anche quello di Melissa e Alberto.. nella camera di Alessandra, a terra c’ erano dei calzini usati.. che portai da Melissa..
m: Signora Melissa questi?
[Appena arrivato lì notai che era appena arrivata Alessandra, vedendomi con i Suoi calzini in mano i suoi occhi sprizzavano di gioia!
A: Tu che fai con i miei calzini schiavo?!
m: buonasera Alessandra..
A: Rispondi deficiente!
m: ho rifatto il tuo letto, e ho trovato questi a terra..
A: AHAHAHAAH brava mamma!
[Melissa gli strizza l’ occhietto come cenno d’ approvazione!
A: Adesso li porti a casa e li fai lavare da quella schifosa di tua madre! Dovete sgobbare per noi!
[Dopo quelle parole, infilo i calzini nella tasca, Alessandra si stende nel divano, poggiando i piedi, che calzavano degli stivali costosissimi neri, nel tavolino dove intanto aveva poggiato i piedi anche Melissa..
A: Toglimi gli stivali!
[Mi abbasso e inizio l’ opera, a due centimetri dai piedi scalzi di Melissa, che emanavano un leggero odore, molto gradevole..
M: Prima voleva leccarmi i piedi sai? Misà che avevi ragione… è proprio uno schiavetto sto ragazzo..
A: Non mi sbaglio mai ma! Devi sapere che a me il ragazzino ha promesso di fare un regalino al mese, è la corte per diventare mio servo… vero marchetto?
m: si..
M: Allora se vuoi leccare i miei piedi esigo anche io dei regali! Che ne dici?
m: lo trovo giusto… ne farò a tutte e due..
[Intanto avevo sfilato gli stivali ad Ale, e mi trovavo dinanzi i piedi nudi di Melissa, con il lroo buon odore, e i piedi con addosso i calzini bianchi di Alessandra, che anche loro emanavano un odore, un pò più forte, un pò diverso ma buono, molto molto piacevole. Ero incantato dai loro piedi, bellissimi, divini.. loro li muovevano di proposito, io muovevo il capo a seconda della direzione dei loro piedi…
A: Guarda che stupido! Sfilami i calzini… con la bocca!
[Mi cimentai nell’ opera, non semplice, perchè Ale mi riempiva di rimproveri nel mentre…. riuscii a sfilarli..
A: Anche questi portali a mammina…
m: si signora..
[è proprio ora che dovevo leccare i loro piedi…
A: Ora vattene a casa dai..
[io rimango lì, con la faccia triste, supplichevole..
A: Vai ho detto..
m: Ma…
A: abbaia! non parlare abbaia!
[Io ovviamente non potè che abbaiare, mentre loro mi sfregavano i loro piedi in testa..
M: bravo cagnolino! Oggi niente piedi però… prima i regali! Vero Ale?
A: certo! Ti concedo di andare in camera e portarmi le infradito con la bocca..
[Eseguii, tra le risate fragorose delle due DEE.. e i loro commenti umilianti..
A: su facebook ti invierò le foto dei nostri regali… che dovrai portarci domani pomeriggio..
m: ok padrone!
M: Padrona mi piace! Bravo marco! Bravo!
A: Io preferisco signorina!
m: ok.. a domani signorina Alessandra
[inchino ai piedi di Ale
m: a domani padrona melissa
[inchino ai piedi di Melissa, essa sorprendentemente mi porge il piede..
M: Bacia
[Bacio il dorso del suo piede con passione..
M: La pianta..
[bacio la pianta, poi dopo circa dieci baci, mi toglie il mio oggetto del desiderio da sotto il naso..
M: Vattene!

Fine 2° episodio
amosolodonne
00martedì 7 aprile 2015 09:00
Condizione ideale ... Schiavo di mamma e figlia...wow
m.sagitario
00martedì 7 aprile 2015 12:47
salve
manuel.1975
00mercoledì 8 aprile 2015 04:49
Re:
m.sagitario, 07/04/2015 12:47:

salve



Scusa è un racconto che cosa c'entra salve? Se vuoi postare posta una cosa sensata e non per raggiungere più post possibile per OTTENERE L'ABILITAZIONE VIDEO !
Scrive salve ad un racconto non sopporto i furbini che credono di prendere in giro.


erotaRodA
00venerdì 10 aprile 2015 06:53
Re: Re:
manuel.1975, 08/04/2015 04:49:



Scusa è un racconto che cosa c'entra salve? Se vuoi postare posta una cosa sensata e non per raggiungere più post possibile per OTTENERE L'ABILITAZIONE VIDEO !
Scrive salve ad un racconto non sopporto i furbini che credono di prendere in giro.






[SM=x829789]
s4uzer
00martedì 2 giugno 2015 18:07
manuel hai scoperto un bel racconto, complimenti, ma manca la continuazione...
mi è piaciuto talmente tanto che ho cercato i capitoli seguenti sul web, e se permetti e non hai tempo di farlo tu, ci penso io a pubblicarlo tutto ;)
manuel.1975
00mercoledì 3 giugno 2015 03:26
Ti ringrazio s4uzer, non ho continuato a postarlo di proposito perchè pensavo non fosse piaciuto. A parte il post di amosolodonne non ce ne sono stati altri, quindi ho evitato ma adesso che ho visto il tuo post posso inserire anche gli ultimi 2 capitoli.

3° Episodio

Alla sera mi arrivano due immagini su whats’app, una borsa Prada (200 euro) e un paio di stivali eleganti (150 euro), con scritto: OBBEDISCI SCHIAVETTO! POI SE CI SARAI SIMPATICO…..CI SERVIREMO DI TE!
Cioè non so se avete capito, io gettavo 350 euro e non sapevo nemmeno se le avrei più servite! Un utopia!
Al mattino seguente comperai ciò che avevano chiesto le DEE, e dall’ agitazione nemmeno pranzai. Smaniavo al solo pensiero di rivederLe! Nel primo pomeriggio invio a Alessandra le immagini dei regali, con la mia faccia con scritto:
OGNI VOSTRO DESIDERIO E’ UN ORDINE PER ME.. Alessandra risponde:
E BRAVO SFIGATO! MAMMA HA DETTO CHE LA TUA FACCIA POTEVI NON INCLUDERLA NELLA FOTO! CORRI A CASA SE VUOI VEDERLA PERCHE’ TRA MEZZ’ ORA VA A LAVORARE! PORTACI I REGALI MUOVITI! A PIEDI DEVI VENIRE!
Senza nemmeno rispondere mi affretto a recarmi da loro, dopo quindici minuti sono li. Suono, il cancello di apre, parcheggio, entro. Nella porta c’ erano le chiavi.
m: Permesso..
[nessuno risponde.. continuo nel lungo corridonio, dall salotto si sentivano le loro voci.. entro, bussando.. con i regali in mano..
M: Toh va!
[Melissa, bellissima, elegante, stava lunga nel divano, ai piedi solo le collant, bellissima!] m: Alessandra dov’è?
M: è in bagno.
m: intanto questo è per te Signora Melissa..
M: Oh ma che carino marco! Non dovevi!
[Mentiva!] m: scusi se nella foto ho inquadrato il mio pessimo viso!
M: Ma figurati! Hai una faccia cosi……
[non sapeva come concludere la frase..
m: brutta..
M: ma nooo
m: sottomessa..
M: ahahaha tutte e due!
[Apre la scatola degli stivali, erano per Lei..
M: Bellissimi! Proprio quelli che volevo!
[Arriva Alessandra.. indossava una maglia rosa con i leggins neri, ai piedi dei calzini neri.
A: Schiavo!
m: Buongiorno Signorina Alessandra…
[Senza dire niente mi si avvicina, prende il regalo.. sorride compiaciuta e se ne va di la..
M: Nemmeno ringrazi il tuo amico Ale?
A: nemmeno per sogno! è il minimo che deve fare per me!
[Se ne va con passo felpato, sexy, l’ eccitazione stava salendo..
M: Bhè se vuoi marco puoi calzarmeli gli stivali, cosi mi dici come mi stanno..
m: subito padrona..
[Melissa sorride compiaciuta, io gli infilo gli stivali senza che lei si scomodi nell’ aiutarmi.. quando li ho messi si alza, cammina un pò.. quanto è bella!!!!
m: sono bellissimi Padrona Melissa.. sopratutto perchè calzano i Suoi meravigliosi piedi
M: che dolce! Certo che ai piedi di tua madre avrebbero sicuramente sfigurato! Non credi?
m: si padrona
[dissi a testa bassa, dispiaciuto per mia madre..
M: non ti vedo convinto però..
m: sisi padrona.. condivido ciò che ha detto. Mia madre non è alla Sua altezza..
M: ce la vedresti a pulirmi casa, cucinare, lavare, a farmi da servetta insomma di la verità!
m: si..
M: ahahahaah chissà un giorno… io ora devo andare, toglimi gli stivali
[tolgo gli stivali, quando ho tolto il primo, accarezzo il Suo piede con la mano e in segno di totale sottomissione le bacio la pianta… lei apprezza senza parlare.. con l’ altro piede faccio la stessa operazione.. Melissa gradisce..
M: Sembri nato per questo marco!
m: forse lo sono veramente…
M: Ma dai! ahahahaha
[Intanto torna Ale, saluta la mamma che fa per andarsene… Melissa nemmeno mi saluta e se ne va..
A: Vattene schifezza..
m: ma come?
A: Ho detto vattene!
m: ho fatto qualcosa che non va?
A: Quando arrivi devi inginocchiarti e baciarmi i piedi! Poi se non mi va ti prendi un calcio in faccia!
m: scusa…
A: Vattene!
[me ne vado, quasi piangendo…


4° Episodio

Esco di casa più che sconsolato, deluso, rammaricato. Alessandra era seria in viso e non mi ha lasciato alternativa che andarmene. Perchè? Forse non sono abbastanza bravo? Oppure l’ ho stancata? Bo! Appena uscito dal cancello arriva una macchina, è la golf nera, quella di mia madre! Si ferma proprio qua, avanti al cancello, e da dietro esce Tania! L’ amica di Alessandra, quella che mi aveva ordinato al telefono di baciare i piedi di Alessandra. Quella ragazza, di 18 anni, di cui alle medie ero follemente innamorato! Tania è alta 170 cm circa, mora, capelli mossi, non ha la bellezza oggettiva che caratterizza Alessandra e Melissa, ma i suoi occhi verdi, sorriso incantevole, e fisico ben fatto (2 di seno, sedere perfetto! Alla pari di quello di Ale). Aveva modi di fare molto determinati, sicuri di sè, sensuali, non eleganti come Alessandra, meno raffinati ma comunque molto coinvolgente. Scesa dalla macchina con il sorriso in bocca, mentre io e mia madre ci fissiamo, gelati! Non pensavo di vederla lì, e lei non pensava di vedermi a casa di Alessandra!
T: Marco! Consegnati i regali?
[Tania sapeva tutto! Lo immaginavo! Queste parole però le ascoltò anche mia madre..
m: come mai ti ha portato mia madre?
[Mamma, nonostante lo stipendio d’ impiegato di papà e i capitali lasciati dal nonno potevano evitargli di lavorare, era segretaria nell’ azienda del padre di Tania, almeno diceva..
T: Mi fa da autista!
m: Perchè?
T: Perchè papà ha trovato un altra segretaria, laureata e più competente, e tua madre, dato che da un pò di tempo frequentava anche casa nostra per fare dei “favori” a mamma, si è offerta di rimanere a nostra disposizione praticamente!
[Perchè mai mamma avrebbe dovuto fare questo? Non certo per soldi! Ero terrorizzato!
m: non ci credo!
T: Chiediglielo! Parcheggia e scendi sguattera!
[Tania si rivolse a mamma in maniera veramente umiliante! Non ci potevo credere!
m: Non ce bisogno Tania, ci credo!
T: AHAHAH! Ora sai da chi hai ripreso la voglia di servire!
[Mia madre intanto scende, Tania suona al campanello e invita Alessandra a scendere
m: Mamma ma perchè?
[Io ero disperato, non avrei mai creduto di vederla fare l’ autista a Tania! Intanto Alessandra dalla porta si gode la scena, divertita, Tania si avvicina ad essa
T: nemmeno l’ avessimo fatto apposta! AHAAHAH povero Marco!
l (mamma): tu che ci fai qua Marco?
m: Sono un amico di Alessandra!
A: non è vero! è solo il mio schiavetto!
l: Salve Alessandra
[Alessandra ricambia con un cenno..
m: non ci posso credere. Papà lo sa?
[ero incredulo! Che situazione!
l: sa che faccio la segretaria, no che porto Tania dalle sue amiche..
[Alessandra e Tania trattenevano a stento le risate, soltanto per godersi ulteriormente la scena
m: ma perchè lo fai mamma?
[avevo le lacrime agli occhi..
l: non c’è nulla di male marco. Ho solo voglia di lavorare e perciò mi adatto a tutto..
T: dovresti apprezzare marco! Fa ciò che fai te da qualche giorno con Melissa e Ale però percepisce stipendio!
m: mamma davvero?
l: Tu cosa fai per Melissa e Ale?
A: Padrona Melissa e Signorina Ale per te luciana!
l: scusa signorina..
T: AHAHAAHAHAAH
A: AHAHAHAHAHAH vermi!
T: Racconta a tuo figlio dove vai adesso su
[Mamma non parla, era veramente imbarazzata, tanto..
l: dai Tania..
T: dai Tania un cazzo! Forza!
l: dai..
T: cicciona di merda obbedisci!
l: devo andare a casa loro per mettere lo smalto a sua madre..
T: e prima di venire qua invece? forza!
l: ho messo lo smalto a Tania
T: poi?
l: gli ho leccato i piedi
m: non ci posso credere mammaaaaaa fai schifooo
T: AHAHAHAHA smettila marco!
A: marco taci!
[Mi placai subito..
T: Vai da mamma corri insulsa serva!
A: Marco entra!

FINE

s4uzer
00mercoledì 3 giugno 2015 17:31
Bravissimo manuel, è vero tanta gente secondo me legge ma non commenta, o se commenta come quello lì sopra che hai cazziato, bè meglio che lascino perdere...
Devo dire che la continuazione un po va a scemare, secondo il mio modesto parere, sul coinvolgimento della madre del servo qualcosa non mi convince, non solo ma anche perchè all'inizio dice di provenire da una famiglia ricca col padre direttore e la madre avvocato, e vedersi comparire la madre da subito così ridotta come una povera serva da quattro soldi, mah non mi quadra più di tanto!
D'altra parte però era giusto metterlo tutto e anche mi dispiace che finisca così, un bel po' di curiosità per sapere dove andava a parare la storia mi rimane...
tazzo87
00sabato 6 giugno 2015 15:57
Complimenti il racconto è molto bello e non nego anche eccitante...Però anche a me l'ultima parte con il coinvolgimento della madre nn convince più di tanto. ( non mi fa impazzire l'idea della sottomissione di una donna madre dello schiavo per giunta)!! Detto questo magari a qualcuno piace anche quell'aspetto , cmq complimenti, bello [SM=x829800] [SM=x829800]
manuel.1975
00domenica 7 giugno 2015 03:54
Beh anche se il racconto non l'ho scritto io, come ho premesso aprendo il topic, devo dire di essere daccordo con voi perchè neanche a me piace la seconda parte per lo stesso motivo che avete espresso voi.
A me una donna schiavizzata e umiliata mi da sempre fastidio, indipendentemente dai contesti dei racconti e ovviamente lo stesso vale nella realtà, anzi a maggior ragione, anche se a maltrattarla è un'altra donna e non un uomo!
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