[G]Grazie Zia ![/G]

manuel.1975
00domenica 22 marzo 2015 06:36
Racconto di Fantasia preso dal web.

"Grazie zia"!

La mia domanda di iscrizione per la facoltà di economia alla Bocconi di Milano era stata accettata con successo.D’altronde non nè avevo dubbi.Mio padre era un finanziere conosciuto e aveva sicuramente avuto il suo peso per la mia accettazione in quella università.
Le mie vacanze dopo maturità erano da poco finite, ed era arrivato il giorno del mio trasferimento nella città meneghina, dove avrei continuato a studiare per seguire le orme di mio padre.
Dopo aver salutato mia madre, triste all’idea della mia lontananza, accompagnato da papà mi diressi all’aereoporto, dove presi il mio aereo per Milano.
All’inizio ebbi un pò di difficoltà ad ambientarmi in città, dato che ero ancora abituato ai ritmi di vita del mio paesino della Puglia,e soprattutto,dato che le lezioni non erano ancora iniziate,non avevo ancora conosciuto nessuno.
Ricordo che per risolvere le mie insistenti crisi di solitudine decisi si andare a trovare una zia che si era trasferita qui quando ero molto piccolo.Era la sorellastra di mio padre, figlia del secondo matrimonio di mio nonno, che, dopo numerosi litigi con la mia famiglia, si era trasferìta a Milano. Pare che la vedessero come una usurpatrice delle numerose proprietà del defunto nonno. Comunqe da quelle parti aveva sposato un ricco industriale e ereditato, insieme mio padre , i possedimenti di famiglia.
Più tardi suo marito era morto lasciando a lei tutti i suoi beni.Da quello che sentivo da papà era una donna così ricca da vivere di rendita,una donna che però era troppo ossessionata dal denaro e, come la descriveva lui, “assai pericolosa”.
Forse furono proprio quelle parole a far scaturire dentro di me un enorme interesse verso Lena, (così si chiamava) che, dopotutto, era sempre mia zia.
Prima di partire, rovistando negli indirizzi di mia madre, avevo ritrovato e preso “in prestito” quello di zia Lena. Arrivato a destinazione mi ritrovai di fronte una grande casa in stile vittoriano che sovrastava la strada. Rimasi un pò impressionato e controllai di non aver sbagliato indirizzo: ma no, la casa era proprio quella.
Suonato il campanello aspettai finchè il grande portone si aprì…un uomo sulla sessantina apparve e mi chiese:”Desidera?”-“è questa la casa della signora Argento?”chiesi io-“Certo, chi è lei?”-rispose l’uomo-“Sono suo nipote Francesco, vengo da Brindisi, e sono venuta a trovarla”-
“Entri pure, mi segua!” Mentre seguivo quell’uomo nei corridoi di casa, non potei fare a meno di notare che mi trovavo in una vera e propria reggia: ogni particolare era curato,tutto era estremamente elegante.
Arrivati in una stanza, l’uomo, di cui avevo cominciato a pensare fosse un maggiordomo, mi fece sedere davanti un caminetto spento su un comodo divano, nell’attesa dell’arrivo della signora.
Dopo alcuni minuti, nei quali riflettei sulla possibile età di mia zia, che doveva essere intorno ai quarantacinque, all’improvviso fui attirato da una voce che veniva dall’ingresso della stanza:”Francesco!!!!”
Rimasi folgorato dalla bellezza della donna che avanzava verso di me. Non potevo credere che quella donna, in una vestaglia che lasciava poco all’immaginazione, fosse mia zia.
Quando ci abbracciammo potei ancora di più constatare quanto fosse bella. Nonostante l’età, infatti, aveva un fisico scolpito che evidenziava le forme generose e le gambe sinuose sui piedi racchiusi in sandali dal tacco altissimo e laccati di grigio-argento .
“Come stai? è da tanto tempo che non ci vediamo! Non mi lasciava neppure il tempo di aprire la bocca per rispondere… “…come sei cresciuto,ti sei fatto un ometto!”mentre parlava mi riempiva di baci e continuava ad abbracciarmi. Io in balia di quel corpo non riuscivo a dire nulla, anche perché ero abbastanza stordito dal suo profumo che mi annebbiava i sensi.
L’ultima volta che l’avevo vista avevo 3 anni e di lei non ricordavo praticamente nulla.
Dopo esserci seduti sul divano ordinò al suo servitore di portare da bere: nell’attesa cominciai finalmente a parlare. Spiegai a mia zia che mi ero trasferito a Milano perché a giorni avrei iniziato l’università e le feci un resoconto di tutto quello che mi era successo da quando aveva lasciato Brindisi.
“Che bello, allora da oggi in poi avremo tante occasioni per stare insieme. Sempre che quell’omaccio di tuo padre ti permetta di venire a trovarmi!A proposito, lui sa che sei qui?”
Spiegai a zia Lena che avevo fatto tutto di mia iniziativa ,perché mio padre non avrebbe mai approvato e lei contenta in volto si mise a ridere con soddisfazione.
Mentre continuava a parlare non potevo fare a meno di guardare il suo corpo elegante ; ero soprattutto colpito dal suo continuo accavallare alternato delle gambe che mi stava facendo ribollire il sangue. Ero come incantato da quella visione.Non mi ero mai soffermato a contemplare la bellezza di quelle parti del corpo di una donna e tutto ciò mi sembrava strano,ma estremamente eccitante.
Dal canto suo la zia sembrava compiacersi dei miei sguardi e ,come se non bastasse, iniziò a far dondolare il sandalo dal suo piedino con un movimento quasi ipnotico.
La sua voce mi risvegliò da quello stato di tepore in cui si trovava la mia mente: “Frà, mi ascolti?Ci sei?Riesci a capire cosa ti dico o mi stai mangiando le gambe con gli occhi?”
Rosso in volto ,consapevole della mia figuraccia, riuscì ad abbozzare un: “ehm…sì…cioè….in effetti non ho capito l’ultima cosa che hai detto!”
“Va bè lasciamo stare….”mi disse lei “…lo so che i miei piedi rimbambire chiunque!”.
Rise guardandomi negli occhi ed io rimasi senza parole.
Si era fatto tardi e decisi che dovevo a tornare a casa ,ma lei insistette nel farmi rimanere a dormire da lei. “Ormai è tardi, sono più sicura se rimani qui…e mi farebbe anche un enorme piacere” allora si alzò dal divano e mi strinse le guance ,portandomi la faccia quasi sul suo seno :“e credo farebbe un enorme piacere anche a te vero caro??”. “Certo zia….”risposi confuso io mentre lei godeva nel vedermi in quello stato.
Decidemmo di vedere un film in salotto prima di andare a dormire. Inutile dire che rimasi tutto il tempo del film a fissare quei piedi meravigliosi che si agitavano sul divano a pochi centimetri dalla mia gamba.Non riuscivo più a resistere a quel richiamo e mi sentivo stregato da quei piedini che cominciavo a desiderare di leccare per ore .
Credo che mia zia sapesse bene quello che faceva e si rendeva conto dei miei sguardi che stavano quasi implorando. Ora so che quella donna stava giocando con me come il gatto col topo. Finito il film, la zia mi fece accompagnare in una delle stanze per gli ospiti;scoprì subito che la mia stanza era a due passi dalla camera da letto di zia Lena.Ormai era diventata una ossessione, avrei voluto stare accucciato ai suoi piedi per tutta la notte per soddisfare qualunque desiderio provenisse dalla sua bocca. E’ vero,quella donna in un battibaleno aveva risvegliato in me il mio vero istinto di sottomesso, un istinto che diventava sempre più forte se pensavo che fosse la zia dalla quale mio padre mi aveva messo in guardia.
Prima di infilarmi nel letto andai in bagno. Mentre lavavo le mani, il mio sguardo fu attratto da un paio di calze velate. Assicurandomi di aver chiuso bene la porta a chiave, le presi e cominciai ad annusarle. Entrai in uno stato di estasi contemplativa, seguita da una enorme eccitazione…dopo averle leccate le infilai in testa e mi lasciai andare al desiderio che mi stava divorando.
Qualcosa in me era cambiato,la mia cara zia dopo solo un’ora che ci eravamo conosciuti ,era riuscita a farmi entrare in un mondo dal quale difficilmente si poteva tornare indietro.
Mentre tornavo a letto, passai davanti la camera di zia che , a pancia in giù sul suo lettone, guardava la tv: decisi allora di entare per darle la buona notte. “Caro, ancora in piedi?” esclamò lei-“ Sono venuto a darti la buonanotte, zia”-“Ma come sei dolce ,piccolo mio”.
Detto questo mi strinse calorosamente : “Domani devo chiederti una cosa!” .
Mentre uscivo frastornato da quella stanza notai che stava togliendo la lunga vestaglia per prepararsi a dormire e si adagiava su quel letto rimanendo solo in un tanga, che esaltava le sue forme e reggiseno.
Sarei voluto rimanere lì per tutta la notte, ma la sua voce mi riportò alla realtà: “nipote guardone, la smetti di osservare come un imbambolato tua zia!avanti a letto.”disse mentre abbozzava un ghigno. Non replicai e andai a letto.
Passavano le ore ma non riuscivo proprio a prendere sonno,era troppo forte il desiderio di pensare a lei, al suo seno, alle sue gambe , ai suoi meravigliosi piedi. Mi venne sete e decisi di andare a bere. Lungo il mio tragitto ripassai dalla stanza di zia che era aperta, potevo ammirare come dormiva profondamente e, di tanto in tanto muoveva le gambe su e giù.
Non ce la facevo più e decisi di fare la mia mossa. In silenzio mi avvicinai ai piedi del letto e ,avendo definitivamente constatato che lei dormiva, avvicinai il mio viso ai suoi piedi.
Una miriade di sensazioni si alternavano in me, l’eccitazione del suo odore e la paura di essere scoperto. E così mi addormentai in quella posizione.
La mattina dopo sentivo qualcosa che mi stuzzicava il naso,dopo aver aperto gli occhi , vidi le splendide piante dei piedi di mia zia che si alternavano nel darmi dei colpetti sul naso. “Franci, sei sveglio?..-Lo diceva sorridendo.
Mi ridestai subito e con enorme imbarazzo cercai di inventare qualcosa. Neanche il tempo di iniziare a parlare lei mi appoggiò il suo piede destro sulle labbra: “Non preoccuparti, non è niente,non sei il primo a cadere in questa trappola!”.
Mi fece rialzare e mi accomodai sul suo letto: ero in stato confusionale. E poi, cosa aveva voluto dire con quella frase? Cosa mi stava facendo? Cosa voleva da me?
Purtroppo non ebbi tanta occasione di pensare perché zia Lena ,sentendo la situazione in pugno, si stese meglio sul letto e iniziò a dondolare le gambe.
Mentre mi stregava disse: “A proposito, vorrei proporti di trasferirti da me. E’ inutile che viva da solo nella casa che ti ha trovato tuo padre. Qui c’è tanto spazio e così potresti risparmiare anche l’affitto da pagare.. ”- Nonostante la confusione le risposi: “Ma zia ,papà non mi permetterà mai di vivere con te…come faccio?”
“Non preoccuparti a tuo padre non diremo niente, è così impegnato nel suo lavoro… e poi difficilmente verrà a trovarti: sarà il nostro piccolo segreto.. devi solo volerlo tu. E tu lo vuoi vero?”
Come potevo contraddire una donna così sicura di sé e così bella da far impazzire un esercito? La mia risposta fu un inevitabile e sottomesso sì.
Arrivò il servo con un grande vassoio per la colazione. Mia zia gli disse di prepararsi per andare a prendere la mia roba dalla mia casa, al che lui sorrise e rispose: “come desidera signora!”
Quella strana complicità tra i due mi insospettiva ma non volevo essere troppo invadente con le domande e iniziai a mangiare. Il servo uscì dalla stanza e anche la zia cominciò a fare colazione.
All’ improvviso si accese la tv che era davanti al letto e apparvi io. Ero nel bagno, la sera prima: mi masturbavo leccando e annusando le calze di mia zia.
Quello che stavo mangiando mi andò quasi di traverso e girato lo sguardo verso zia la vidi ridere di gusto. Senza dubbio mi aveva filmato in un momento imbarazzante.
“Devi sapere Franci che la casa è dotata di telecamere che riprendono ciò che avviene. Ora mi spieghi cosa facevi con le mie calze? Sei uno sporcaccione nipotino mio… Lo sai che questo video nelle mani sbagliate….” Era una minaccia neppure tanto velata: lei scuoteva la testa, ma sono sicuro che si stava divertendo da morire. E così mi aveva incastrato.Ora si che erano guai: magari, per un desiderio di rivincita avrebbe mostrato quel filmato a mio padre..
Vedevo la mia affascinante zietta trasformarsi pian piano in una sadica pronta a prendersi la sua vendetta. Ma già stava cambiando espressione: ora mi sembrava di nuovo affettuosa.
“ C’è qualcosa che ti turba del mio corpo? abbi il coraggio di dirmelo e vedrò se posso aiutarti… ” si era girata verso di me e stendeva sempre più vicino alla mia faccia i suoi piedi.
“Zia il tuo corpo è bellissimo, tu sei una bellissima donna… ma mi piacciono i tuoi piedi!!! e’ da quando sono arrivato che desidero baciarli, annusarli, leccarli”
Confessai tutto, non sapevo cosa altro fare. “Che bel nipote….adora i piedi di sua zia, la zia cattiva, quella tanto odiata da suo padre…certo se ti vedesse in questo momento?”a quelle parole quasi implorante dissi: “Ti prego non dire niente a lui, farò tutto quello che vuoi…”.
“Lo sò lo so!sono sicura che sarai un adorabile schiavetto sempre pronto ad esaudire ogni mio capriccio,da oggi sono la tua padrona e se farai il bravo manterrò questo grande segreto…Adesso voglio un gesto da te non una risposta. Iniziò a muovere velocemente le dita dei piedi e io, capendo cosa volesse , iniziai a leccarli con passione.
“Incredibile, il mio più grande sogno si è avverato!il mio nipotino Francesco, figlio di quel mio maledetto fratellastro, ridotto a leccapiedi adorante!Lecca ancora, lecca!”.
Mentre continuavo il pediluvio, la mia nuova zia padrona mi stava dettando le condizioni della mia nuova vita di servo adorante. Avrei dovuto sempre chiamarla padrona,avrei dovuto dare a lei tutti i soldi che mi mandava mio padre per vivere. E in qualsiasi momento avrei dovuto leccarli i piedi.
In sua assenza non avrei dovuto neppure pensare ad altre donne perché da questo momento era lei la mia unica signora, doveva essere lei l’unica donna del mondo.
“Adesso spogliati…davanti alla tua regina dovrai sempre essere nudo come un verme, solo così potrò controllarti in tutto e per tutto”
Dopo che mi denudai, mi chiese di toglierle il tanga e il reggiseno, così che potessi ammirarla in tutta la sua divina bellezza. Mi ordinò di leccare dovunque: con il mio sesso che stava per scoppiare dovetti eseguire questo suo desiderio. “Da oggi sei la mia spugnetta schiavo, la mia linguetta tuttofare”-“un po’ di giorni al mio servizio e quel tuo cervellino te lo plasmerò con i miei piedini”.
Mi fece stendere e si mise al contrario su di me,e dopo aver infilato il suo piedino dritto in bocca,prese il mio sesso e cominciò a toccarmi..
Dopo fui costretto a leccare tutto il mio seme dalle lenzuola… finchè la sentii dire: “Da piccolo ti piaceva tanto la nutella, vero? ” Prese il barattolo dal vassoio, ci infilò dentro un piede e me lo porse alzandosi sul letto..
Ripresi a leccare mentre dalla mi posizione la vedevo risplendere come una divinità. “questa sarà la tua colazione ogni mattina, piccolo schiavetto della zia”

Ero ancora intento a leccare nutella dai piedi di zia Lena, distesa sul letto completamente nuda,quando ad un tratto mi ordinò di smettere la mia “colazione” e di mettermi a carponi a terra. Stava cominciando la mia giornata da schiavo e come prima cosa dovevo accompagnarla,sulla mia schiena, in bagno. Ancora fortemente eccitato dalla mia zietta, eseguì perfettamente le mie mansioni da cavallo.Arrivati in bagno, la vidi scendere da me come una regina e rimasi incantato nel vederla camminare verso la vasca idromassaggio,arrivata alla quale si piegò per aprire il rubinetto e con la sua voce decisa mi disse: “Vieni Francesco, vedo che ti piace il mio culetto… e allora leccalo!”. Frastornato e in uno stato di adorazione mistica verso quella donna, cominciai a leccare ogni centimetro di pelle davanti a me.
“Umm….…sarai la mia salviettina……dimentica il passato, sta per cominciare una nuova vita per te: una vita sotto i piedi!”
Dopo aver interrotto il mio lavoro (avrei leccato qualsiasi cosa di quel corpo),con un collant mi legò le mani dietro la schiena per evitare che mi toccassi. Solo adesso entrò nella vasca e iniziò il suo bagno . Mentre la guardavo e impazzivo allungò un piede verso di me e ,con un movimento veloce delle dita, mi ordinò, senza neanche parlare, di occuparmene. Ero proprio in sua balia e non potevo proprio farci nulla.
Finito il bagno mi fece mettere in ginocchio con la faccia rivolta verso l’alto e sedette su di me. Si asciugava mentre io esploravo il suo sesso con la lingua. “Sei dolce nipotino mio!Vedrai un po’ di giorni delle mie cure speciali e sarai così perfetto da fare invidia a tutte le mie amiche!!”La sua voce era musica per le mie orecchie, ormai avrei fatto qualsiasi cosa per lei.
Dopo essersi truccata rimanendo seduta sulla mia faccia, mi ordinò di aiutarla a mettere le mutandine. Un’ operazione all’apparenza così semplice diventò davvero complicata.La mia cara zietta, infatti, infilando una gamba, stuzzicava il mio povero membro già al massimo della sua erezione. Stavo quasi per scoppiare ma lei, abilmente , ritirava il suo piedino ogni qual volta raggiungevo il limite. Era un qualcosa di straziante, un qualcosa che però compiaceva la mia padrona ,felicissima di vedermi in quello stato. “Ti farò impazzire…”
Alla fine di quelle attività in bagno, la accompagnai,sulla mia schiena, nell’immenso soggiorno della casa, teatro del nostro incontro il giorno prima. Dopo essersi stesa come una dea sul divano, con me che aspettavo in ginocchio sul pavimento un suo ordine, iniziò a toccarsi il seno nudo mentre mi guardava con aria diabolica. Avrei desiderato toccarmi lì, davanti a lei, ma sentivo che la mia volontà ormai apparteneva a lei e non lo avrei fatto per nessuna cosa al mondo se non me lo avesse chiesto.
Intanto arrivò nella stanza il maggiordomo con un vassoio pieno di oggetti. “Padrona ecco il vassoio per la sua pedicure”. “ Poggialo per terra vicino allo schiavo, da oggi se ne occuperà lui!Ti meriti un po’ di riposo caro…! Lo farò diventare abile come te, ma sarà lui a pagare per servirmi!ah,ah,ah!Vero Francesco?”-
“Certo padrona!ogni suo desiderio è un ordine per me!”-risposi a testa bassa.
“Caro nipotino,ogni giorno a quest’ora ti occuperai della cura dei miei piedini! E ogni giorno dovrai ripetermi quanto sei felice di adorarmi a pagamento!ok?”-
“Sì mia padrona , i soldi non sono nulla in confronto alla gioia che provo nell’adorarla!”risposi.
“Tu sei nato schiavo! E adesso pensa a loro- disse indicando i suoi gioielli.
Mi misi al lavoro:riempì una bacinella di acqua e inizia a togliere lo smalto sulle unghie, poi iniziai a levigarle con la limetta e una volta finito mi apprestai a passarci sopra lo smalto grigio-argento che mi faceva impazzire. Avevo il cuore che mi batteva a mille, essere vicino ai suoi piedi e sentire il loro profumo a pochi cm dal mio naso mi eccitava come non mai.
“Hai fatto un ottimo lavoro caro, devo iniziare a pensare che ti occupavi già dei piedi di qualcuno! Adesso soffia sullo smalto… e poi non dimenticare di leccarli per bene.”
Passai le successive due ore con la lingua “incollata” ai suoi piedi, il loro odore ormai stava entrando nella mia mente, quell’odore si stava impossessando del mio cervello ormai interamente comandato da mia zia.
Dopo un po’,tirandomi per i capelli e ordinandomi di non smettere di leccare, mi fece arrivare fino alle sue mutandine dense di umori. Leccavo come un automa e la sua mano,tenendomi ancora per i capelli, mi portò sui suoi seni. “Ti piacciono? Allora fammi godere della tua lingua!”
La sentivo ansimare sempre di più quando, ad un tratto, mi fece stendere per terra pancia in su. Compiaciuta di quanto la mia eccitazione per lei stesse superando ogni limite,si tolse le mutandine e si sedette sul mio bacino mettendomi i piedi in faccia. “Schiavo, ora non muoverti! Tu sei solo un verme e non puoi pretendere di penetrarmi, farò tutto io.”
Il mio pene in fiamme entrò nella sua vagina e lei iniziò un movimento ritmico col sedere. Venni subito dopo continuando a leccare quelle meravigliose piante su di me.
Dopo un po’ la zia esausta si andò a sedere ancora una volta sul divano, ordinandomi di pulire il pavimento con la lingua.
Finito il mio lavoro mi ordinò di sedermi per terra appoggiando la testa sul divano. Dopo aver adagiato i suoi piedini sul mio volto, la sentì armeggiare con un telefono. Iniziò a parlare e capì che aveva chiamato mio padre. Mi sentivo incatenato dai suoi piedi e non riuscivo a reagire.
“Guarda dovresti vedere la scena! Francesco è seduto a terra con la testa sul divano e i miei piedi sul naso…a me sembra molto contento!”-“Aspetta magari ti dice lui come sta?”-Mi avvicinò il telefono alla bocca e disse: “Dai Ciccio recita la filastrocca”.
Iniziai a parlare: “Sono lo schiavo di zia Lena farò qualsiasi cosa per esaudire ogni suo desiderio, la mia vita ormai appartiene a lei, la mia vita è ormai sotto i suoi meravigliosi piedi!”
Riportandosi il telefono all’orecchio, riprese la conversazione con mio padre che urlava disperato: “Caro fratellastro,visto che è un suo desiderio , mi prenderò cura io d’ora in poi del tuo figlioletto!Dovrai mandare ogni mese a casa mia un bel pò di euro altrimenti tutto il mondo saprà quali strane tendenze ha tuo figlio!Saresti rovinato in men che non si dica!Ti conviene accettare!allora?”
La risposta di mio padre la intuii dalle successive parole di mia zia: “Hai visto fratellastro che alla fine ho vinto io?”
La zia alzò i piedi dal mio volto e ridendo disse: “Ormai la tua vita è mia…lavora schiavo”- mi infilò il suo piede destro in bocca e cominciai quello che sarebbe stata la mia nuova vita.

..La mia vita da quel momento cambiò per sempre,ero diventato lo schiavetto tuttofare della mia zia tiranna che si stava prendendo una schiacciante rivincita con il mio povero padre.Ben presto mi fu intestato tutto il patrimonio che lui aveva costruito in anni anni di duri sacrifici e ovviamente lasciai che la mia nuova “ragione di vita” si occupasse della gestione di quest ultimo.
Il solo pensiero che una donna così bella fosse riuscita nel suo arduo intento di cambiare le nostre esistenze soltanto per soddisfare i suoi capricci, mi eccitava in maniera smisurata e manteneva in me uno stato di perenne erezione.
Dopo poco tempo zia Lena si liberò anche del suo maggiordomo-servo…ora toccava solo e soltanto a me rendere la sua vita perfetta come quella di una Dea.
“Schiavo,da oggi abbandoni tutti i tuoi impegni per accudire la tua Padrona…sarai la mia ombra servile fino alla fine dei miei giorni…ora nudo come sei siediti per terra qui davanti a me e apri le gambe!”
“Sì mia Padrona Divina!”risposi mentre con un piede sovrastò il mio sesso e con l’altro raggiunse la mia bocca semiaperta.”Da oggi il tuo solo pensiero sarò io,non dovrai mai lavorare se non per me…con tutto quello che hai ereditato potremo vivere di rendita cucciolo!”.Diceva soddisfatta mentre penetrava la mia bocca con il piede sinistro e trastullava con tutto il suo peso il mio pene in stato di eccitazione inimmaginabile.”E adesso vieniiiiii!!!!!!”Rimasi interdetto quando sentì l’ordine, ma nel guardare il suo corpo giunonico e i suoi occhi così coinvolgenti sentì una forza insolita provenire dal basso ventre e che mi fece eiaculare pesantemente.
Inondai il pavimento sotto il suo piede in maniera incredibile, nessuna donna aveva provocato in me mai tutto questo piacere,lentamente la mia Padrona tolse il piede sinistro,ancora grondante della mia saliva , dalla mia bocca e lo adagiò sulla pozza di sperma.”Avanti supplicami nipotino bello!!!”-Mi disse mentre si liberò della camicia che indossava e stringendo.in fare eccitante, i suoi enormi seni.”Padrona la prego mi faccia lavare con la lingua i suoi piedi divini sporchi del mio sudicio piacere!”-non riuscivo neanche a credere a cosa le avevo chiesto in quel momento, ma sentivo un urgente bisogno di pulire con la lingua quelle meraviglie della natura.”Francy bello ti piace il nettare dei miei piedi?mi sembra di sì, anche troppo ahhahaha!!!!”-inghiottì tutto in pochi minuti e mi misi di nuovo in ginocchio sull’attenti quando la vidi togliere la minigonna….”Completa il lavoro cagnolino mio….fammi godere con la linguaaaa!!!”…



zazaloz
00domenica 22 marzo 2015 21:08
Ti prego continuala!!
manuel.1975
00mercoledì 25 marzo 2015 04:18
Zazaloz temo che non ci sia un seguito, il racconto finisce qui purtroppo!
amosolodonne
00mercoledì 25 marzo 2015 06:45
Comunque , caro Manuel, mi hai fatto rivivere situazioni della mia giovinezza quando andavo con gli amici al cinema per ammirare la Laura Antonelli che, nelle vesti della zia, seduceva il giovane Momo. Beh, erano altri tempi, parlo degli anni '70. Non si parlava di femdom (il termine non esisteva ancora) ma quel sottile rapporto incestuoso di dominazione della zia verso il nipote mi è rimasto ben fisso in mente. Grazie per aver rievocato questi ricordi... [SM=x829788]
manuel.1975
00mercoledì 25 marzo 2015 06:49
Bisogna fare i complimenti a colui che ha scritto il racconto!

Comunque è vero, ricordo anche io la bella (e ahimè poveretta sfortunata) Laura Antonelli nel film "Malizia".
pippofocaccia
00mercoledì 25 marzo 2015 19:47
Altro mio sogno ........
assieme alla cugina (ma questa me la sono fatta !!!)
theboogeyman0
00domenica 29 marzo 2015 20:29

Grazie Manuel per aver riportatoquesto racconto. [SM=x829788]
adoratoreFra
00lunedì 30 marzo 2015 21:15
fa davvero piacere vedere condiviso un mio racconto di qualche anno fa.

Grazie ragazzi ;)
manuel.1975
00martedì 31 marzo 2015 05:30
Re:
adoratoreFra, 30/03/2015 21:15:

fa davvero piacere vedere condiviso un mio racconto di qualche anno fa.

Grazie ragazzi ;)



Sei te l'autore di questo racconto? Beh allora complimentissimi [SM=x829811] [SM=x829769] da parte di tutti [SM=x829788] ...visti i post che hanno scritto gli altri utenti sono sicuro di interpretare bene anche il loro pensiero [SM=x829806] !
Dato che ci sei perchè non ci posti un altro dei tuoi racconti....non credo che questo sia l'unico, quando uno sa scrivere non si ferma mai ad uno soltanto....e dai facci contenti se puoi [SM=x829778]


m.sagitario
00martedì 7 aprile 2015 12:47
complimenti
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