Prima parte
Sono un solitario incallito, amante della libertà e dei miei sogni, i miei quarant’anni li sento tutti ma sono ancora atletico e anche bello, solo che la vita mi ha riservato ESCLUSIVAMENTE delusioni, …era ormai qualche settimana che faticavo a sbarcare il lunario, non trovavo nessun lavoro, ed avevo bisogno disperatamente di soldi, altrimenti mi sarei ritrovato fuori casa, non pagavo l’affitto ormai da tre mesi, anche internet non potevo più collegarmi, mi avevano slacciato il telefono, mi rimaneva solo il cellulare, in poche parole ero alla canna del gas, quando trovai un annuncio su quei giornaletti che leggevo, nella rubrica dove postavano le mistress della città -cerchiamo attori per video di lotta con donne, da 500 a 1500 dollari per video – il tutto proseguiva con una foto di un uomo e una donna che lottavano nudi, ed un numero di cellulare dove chiamare. Mi è sempre piaciuto spendere soldi con le mistress, vista la mia passione nell’essere sottomesso e strapazzato. Con
1500 dollari, ci saldavo l’affitto e mi rimanevano ancora 600 dollari, non mi sembrava vero, telefonai immediatamente ma non rispose nessuno, solo verso sera quando riprovai, una segreteria telefonica diceva di chiamare sabato mattina dopo le dieci, era venerdì quindi il mattino dopo alle dieci e cinque telefonavo “si” la voce di una donna “buongiorno, telefono per l’annuncio su fetish 3000, cercate attori?” dall’altra parte si sentiva in sottofondo una musichetta allegra “si cerchiamo attori, ma lei sa bene di cosa si tratta?” deciso “veramente no, ma se vuole spiegarmi…” la donna in tono scortese “per telefono non spieghiamo nulla, se vuole si presenti alle 12:00 ….” E mi diede l’indirizzo, non salutò e chiuse la telefonata.
Arrivai all’indirizzo, era un palazzo moderno il nome che mi avevano dato “extasi” era all’ultimo piano, un attico intero che prendeva tutto il piano, suonai in campanello alla porta, e quella si aprì in automatico, mi ritrovai in una sala d’attesa arredata con gusto moderno ed anche un pochino fetish, visti i poster alle pareti, che ricordavano pubblicità anche recenti di situazioni dove donne dominanti reclamizzavano prodotti, seduto c’era un signore sui settant’anni, che leggeva una rivista, e non alzò neanche la testa, mi accolse una bella signora vestita in modo elegante, quello che mi colpì furono le scarpe, di vernice rossa con un tacco estremo in metallo, entrai deciso “sono venuto per l’annuncio, ho telefonato stamattina” lei sorridendo “ricordo, venga avanti” mi fece accomodare in una piccola stanza e chiuse la porta, rimase in piedi e partì subito in maniera decisa e sprezzante “allora si tratta di incontri di lotta, a dire il vero l’attore uomo non può assolutamente toccare la donna, deve solo subire e difendersi scappando, abbiamo incontri di nude-fight, dove la donna è in bichini ed a piedi nudi, paghiamo 500 dollari per venti minuti, invece fetish-fight dove la donna è vestita, e di solito calza stivali, paghiamo 1500 dollari sempre per venti minuti, deve firmare una liberatoria, per eventuali danni riportati dal combattimento, le viene data una parola d’ordine, per fermare il combattimento, se la usa tutto finisce in quel momento, ma non viene pagato. Dopo il combattimento 1500 dollari in contanti e lei lascia un numero di cellulare per essere ricontattato, saremo solo noi a decidere un eventuale altro incontro, naturalmente il viso suo è scoperto, ed avrà solo uno slip con un riparo per le palle.” Parlava con distacco e con sarcasmo, non sapevo cosa dire, sapevo solo che mi servivano i 1500 dollari “praticamente si viene picchiati” la donna sbuffando, “cosa credeva che pagassimo 1500 dollari per beneficienza?” non pensavo fosse un divertimento, ma le cose erano un pochino strane “se vuole pensarci le do dieci minuti si accomodi nella sala d’attesa” e mi liquidò spingendomi quasi fuori.
Mi sedetti vicino a l’uomo che avevo visto prima, e lo salutai “buongiorno” lui finalmente alzò gli occhi dalla rivista “nude-fight oppure fetish-fight?” era stato diretto, “ma non so, ma ho bisogno di soldi” l’uomo posò il giornale e si occupò di me “sa non spiegano tanto, questo è un club privato, dove donne all’apparenza normali, vengono a sfogare le loro inclinazioni sadiche su poveracci che come noi hanno bisogno di soldi, spostano sempre la sede perché ogni tanto le fanno chiudere, ricevono parecchie denunce, ma loro continuano imperterrite” ero abbastanza stupito “ma gli incontri come sono?” l’uomo con un risolino “guardi, sono dei veri e propri pestaggi, specialmente in fetish-fight, è molto duro, le dominatrici, perché questo è il vero loro nome, picchiano selvaggiamente, pugni calci, sberle calpestamenti, e chi più ne ha ne metta, si fermano se dici la parola d’ordine, però non ti pagano. Ti puoi difendere scappando, ma si tratta di una stanza di cinque metri per cinque con pareti in gomma piuma, ed insonorizzate, ci sono delle telecamere automatiche che riprendono gli incontri, ci fanno dei video che vendono carissimi a clienti privati, se sei fortunato trovi una donna un po’ imbranata, ma io una volta ho trovato un’autentica assassina, mi ha malmenato per venti minuti senza pietà, all’epoca ero disperato, i soldi mi servivano, ho resistito pensando solo ai soldi.” ero spaventato “lei ha fatto incontri?” l’uomo sospirando, ne ho fatti tre, uno solo di fetish-fight, questo è il mio quarto incontro, naturalmente faccio solo nude-fight, loro vogliono sempre facce nuove, per quello fanno annunci su certe riviste sadomaso.” Cominciavo a non essere più convinto, ma i soldi mi servivano, in quel momento uscì la donna che mi aveva accolto “ha deciso? se ha deciso venga” la seguii rassegnato, mi fece di nuovo accomodare e lei sempre in piedi “allora” quasi balbettando “farei un incontro di fetish-fight” lei sembrava soddisfatta “bene, deve firmare questi documenti”, praticamente si trattava di una specie di contratto dove c’era il mio nome Nicolas Benny e chiedevo a loro di fare un allenamento con atlete professioniste di kick-boxing, ed ero cosciente dei rischi annessi, rinunciavo a qualsiasi rivalsa e liberavo la società “extasy” da tutte le responsabilità, non era specificato nessun compenso, firmai.
“si presenti domani mattina alle undici, la sua parola d’ordine è –tromba- quando arriverà qua potrà farsi una doccia e cambiarsi, come le ho detto la sua tenuta consisterà in un perizoma con un rinforzo per le palle, guai se alzerà un dito contro la sua avversaria, non parli se non sarà interpellato, un gong darà inizio all’incontro e lo stesso gong lo concluderà, buongiorno” con gli stessi modi mi spinse fuori, salutai il mio interlocutore, e mentre uscivo sentii ancora “venga Fred la sua avversaria è arrivata, vada pure a fare la doccia l’incontro inizia tra quindici minuti” con pensieri altalenanti mi incamminai verso casa, avevo un po’ di tempo per pensare.
Mi svegliai con in mente solo i soldi, dovevo pensare ai soldi, e poi un pochino ero abituato a farmi pestare, solo che con le mi stress a pagamento mi facevo fare quello che volevo io, ora tutto era diverso, e non sapevo bene cosa aspettarmi.
Arrivai puntuale, la solita donna con le solite scarpe mi accolse sorridendo “buongiorno, la sua avversaria è già arrivata, vada in fondo al corridoio seconda porta a destra c’è la doccia e il necessario per cambiarsi, attenda lì finché la chiamo” era una dura sprezzante e maleducata, io ero in ballo, mi feci la doccia c’era tutto il necessario, anche l’asciugacapelli, tutto molto raffinato, un accappatoio di marca e delle ciabattine in spugna, il perizoma era ridicolo, si trattava di un filo interdentale nel culo e un po’ di gommapiuma sul davanti, circa due centimetri, che non avrebbero riparato nulla, il tutto di colore bianco, comunque lo infilai, era della mia misura, restai lì in ciabatte, alle undici e venti la dura segretaria bussò alla porta, io aprii “venga, Nicolas entri nella porta rossa”, era ora entrai, ed era la stanza descritta dall’uomo Fred, cinque per cinque, pavimento in legno molto elegante pareti grigio chiaro trapuntate in gomma piuma, sei telecamere ai lati in alto, una musichetta soffusa, e nell’angolo una donna alta e atletica, che faceva riscaldamento, mimando calci e pugni all’aria, aveva una maschera in raso nera che lasciava scoperti solo gli occhi, un reggiseno in pelle nera a balconcino, nascondeva due tette prosperose e sode, un paio di short sempre in pelle nera e sgambati mettevano in mostra un culetto da pin up, niente calze, gambe abbronzate come il resto del corpo, le gambe erano bellissime e muscolose, ma molto sensuali, ed un paio di stivali rossi e neri al ginocchio, con un tacco non troppo alto, sicuramente per essere più stabile possibile, anche se il tacco era abbastanza a spillo, alle mani aveva due guanti neri imbottiti sulle nocche, la donna non mi considerava, andò avanti nel suo riscaldamento imperterrita, notavo che aveva un’alzata della gamba incredibile, sovrastava sicuramente la mia testa di dieci centimetri, ero spaventato da tanta agilità, pensavo di trovare la classica casalinga sadica che voleva scaricarsi picchiando l’uomo di turn0, magari anche brutta, ed invece mi capita una figona atletica con due gambe da capogiro. Lei mi guarda fisso negli occhi e poi fece un cenno con la mano verso una telecamera, ed ecco il gong.
Si mise in guardia davanti a me, non sapevo casa fare, allora feci lo stesso, e sentii la sua voce “allora sei tu che hai osato sfidarmi, non sai cosa ti aspetta, brutto pezzo di merda, osare sfidare la mia forza ti costerà caro” cominciava male, cercò subito di colpirmi con un pugno che io schivai, ma lei velocissima mi lasciò andare un calcio in una gamba, sentii subito la potenza, stessa scena, e calcio nell’altra gamba, come mi scoprii un pugno mi colpì di striscio sulla guancia destra, ma lo doppiò subito con un altro sulla fronte, indietreggiai subito, faceva sul serio,
“sei bravo a schivare, ma sei troppo lento per me” cercava di colpirmi con dei calci in faccia, ma io li fermavo con le braccia, era eccitante vedere quelle gambe che si alzavano una dopo l’altra, all’improvviso visto che avevo le braccia alzate, mi colpì con un pugno in pancia che mi fece piegare, il calcio di destro mi arrivò in piena faccia e colpì le mani ed anche il naso, caddi a terra, cercai di coprirmi il viso e lei mi tempestò di calci al corpo, anche nella schiena di punta con cattiveria, urlai per il dolore, erano calci dati con violenza con la punta degli stivali, senza remore, si fermò “alzati merda, ti voglio in piedi” eravamo nuovamente in posizione stavo già con dolori in tutto il corpo, alzai la guardia, all’improvviso la sua gamba scattò in pieno sui miei coglioni, e come avevo previsto la protezione sugli slip non serviva a niente, il dolore era lancinante, la nausea mi saliva allo stomaco, una serie di cazzotti in testa mi rintronarono e mentre cercavo di proteggermi la faccia un altro calcio nei coglioni mi sbatté a terra, mi salì sulla testa con tutto il peso scavalcandomi, per salirmi nuovamente sullo stomaco a piedi uniti, alzo lo stivale e mi colpì con il tacco sul petto più volte “ti spacco le costole brutto merdoso” e ci stava andando vicino, scese dal mio petto ma solo per alzare la gamba destra a martello e la lasciò andare con forza sulla mia pancia, due volte, poi si allontanò nuovamente “alzati che siamo solo all’inizio” mi diede il tempo di alzarmi, ballonzolando intorno a me come un pugile, ero già abbastanza pesto, mi alzai con fatica “in guardia merda” le piaceva insultarmi “cosa sei uno schiavo, un masochista, che cazzo sei rispondi” parlai, “non sono masochista, sono un sottomesso” lei subito due calci in sequenza sulla mia gamba destra, e poi ancora due, “sei un sottomesso schifoso, ti piacerebbe leccare i miei stivali” pensando ad una tregua “si signora li leccherei volentieri” lei porse il suo stivale sinistro, e come stavo per abbassarmi mi colpì con un calcio di destro al mio fianco, mi lasciò senza fiato “non è ancora il momento di leccarmi gli stivali, ora devi solo prenderle merda di un sottomesso” e riprese a picchiarmi, cercavo di rialzarmi ma lei mi spingeva con i piedi e mi faceva ricadere, quando mi ritrovai supino mi piantò il tacco dello stivale al cento della schiena “fermo” salì sulla mia schiena ed iniziò a calpestarmi con estrema cattiveria, usando i tacchi e calciandomi i fianchi, poi si fermò con un piede sul mio collo ed uno sul culo mettendosi in posa ed alzando le mani in segno di vittoria “visto come schiaccio le merde come te, sei solo una merda con cui sporcarmi gli stivali” era sicuramente una posa per il video che giravano. Poi iniziò ad avvitare il tacco con estrema cattiveria, entrava nella carne, cambiava posizione, finalmente scese dalla mia schiena, pensavo di sanguinare, ed infatti era così,
“in piedi, anzi mettiti a quattro gambe, tanto non vali niente come sacco”, ero già a quattro gambe, la sua intenzione era quella di farmi girare per la stanza prendendomi a calci nel culo, e la mise in atto, “ecco questo lo sai fare bene, prendere calci in culo, dovresti farne una professione” ogni calcio mi spostava, aveva una forza incredibile e la sua cattiveria faceva il resto, cercavo di muovermi velocemente, ma lei mi raggiungeva, non resistetti molto, e caddi a terra, mi girai per guardare cosa faceva, lei prese la rincorsa e saltò a piedi uniti sulla mia pancia facendomi urlare, ora stavo pensando veramente alla parola di sicurezza, lei si preparava a saltare ancora, mi alzai, lei si abbassò e iniziò a prendermi a pugni nei fianchi, caddi nuovamente, e me la ritrovai addosso che mi bloccava le braccia con le sue gambe, era seduta sul mio petto, i pugni mi arrivavano in faccia, picchiava con entrambe le mani, stavo per urlare la parola, picchiava con entrambe le mani, il gong mi salvò, lei smise, si rialzò e mi porse il suo stivale “ora puoi leccare schiavo di merda, se ce la fai ancora” leccai la punta, la suola il tacco, “basta, altrimenti ti viene duro” e si staccò da me, non mi degnò di uno sguardo se ne andò sculettando felice, sulla porta “arrivederci schiavo”. Pensavo solo ai soldi, non riuscivo ad alzarmi, entrò la segretaria, avrei leccato volentieri le sue scarpe,”quando ce la fa può tornare in bagno a rivestirsi” ed anche lei se ne andò,
allo specchio del bagno controllai gli effetti del pestaggio, la mia faccia era gonfia, ed un occhio stava diventando blu, ero tutto rosso nel corpo, con i segni dei suoi tacchi, il culo poi era devastato, ed avevo delle righe sulla schiena che mostravano sangue, anche il mio naso era gonfio e tumefatto, sulla pancia invece avevo due strisce rosse con l’asportazione della pelle, mi facevano male le gambe per i numerosi calci che avevano preso.
Mi presentai dalla segretaria claudicante, lei con noncuranza senza neanche guardarmi in viso mi diede una busta “il numero di cellulare è stato memorizzato, se abbiamo ancora bisogno di lei la chiamiamo, buongiorno”.
Ero in strada finalmente avevo i miei soldi non aprii la busta fino a casa, c’erano tutti 1500 dollari sudati fino all’ultimo cent, la sorpresa era un bigliettino rosso con una scritta:: “sono la tua massacratrice, se vuoi servirmi da sottomesso questo è il numero che devi chiamare, pensaci bene merda”.
Rimasi inebetito, quella donna era una sorpresa, mi voleva ancora, e probabilmente a casa sua, ma ora dovevo riprendermi, mi stesi sul letto e mi addormentai tutto dolorante.