L'Architetto

ominidebis
00lunedì 3 gennaio 2011 06:44
Come si diventa padrone
Questa è una storia che ho iniziato a scrivere per un'amica che sa della mia passione per i suoi piedi, ma tutto rimane platonico.
E' un pò lunga e il dunque arriverà alla fine perchè lei non credo che sarebbe colpita da un racconto dove succede tutto subito.


"Una mattina niente male" fu il suo primo pensiero appena uscita di casa.

Il sole era una nitida sfera e il cielo totalmente sgombro.

L'aria era così limpida che faceva distinguere perfino le case dei paesini di collina in lontananza.

Non manacava neanche quel fresco frizzantino, tipico delle giornate estive, quando la mattina soffia una lieve tramontana.

Si sentiva un pò la pelle d'oca sotto il vestitino leggero.

In realtà non era proprio un "normale" vestito, quello era "il Vestito" e quella mattina non poteva non indossarlo. Avrebbe dovuto concludere un bell'affare in giornata e quello era parte del suo abbigliamento portafortuna, poco importa quindi dei brividi, tanto più tardi avrebbe fatto caldo.

Arrivò davanti alla sua auto pulita da suo papà il giorno prima e approfittò del riflesso della sua figura sulla carrozzeria e sui finestrine per controllare ancora una volta se tutto fosse ok.

"Se le persone sapessero quanti anni hanno questo vestito e queste scarpe mi prenderebbero per pidocchiosa!" pensò guardandosi però con soddisfazione.

Fu dal quel maledetto esame... il peggiore e il più sofferto: "Il timbro".

Infatti l'esame per l'abilitazione fu più un parto plurigemellare che un esame e, la mattina che finalmente lo superò, era vestita esattamente come oggi.

Decise che quello sarebbe stato il suo abbigliamento portafortuna, e così fu.

Era vestita così quando entro a collaborare con un vecchio Architetto,

quando firmo il suo primo lavoro in proprio,

quando il vecchio architetto prima di morire per evitare che lo studio finisse con lui Le vendette le mura ad un prezzo ridicolo per la rabbia successiva degli eredi,

quando firmò lo statuto del suo studio associato assieme a due geometre.

Si aggiustò il fularino al collo.

Il vestito scendeva leggero fino poco sotto al ginocchio. Era di un colore non omogeneo,ma cangiante e simile al colore che avevano i suoi occhi.

La collana, il braccialetto e la cavigliera erano un regalo di tanti anni fa di un suo ex ragazzo, sembrava argento, ma non se ne era mai interessata, gli piacevano e basta perchè avevano un tocco etnico ma elegante.

Ai piedi delle infradito di cuoio chiaro con i lacci bianchi, sopra i lacci nel punto in cui si calzano tra le dita un piccolo fiocchettino. Se ne sfilò un attimo una, per gesto riflesso, e sorrise quando vide sulla suola chiara della sue ciabattina l'impronta scura e nitida che avevano lasciato le sue ditina e la sua pianta.

Sospirò chissà perchè e sali in auto alla volta dell'ufficio del notaio.
ominidebis
00martedì 4 gennaio 2011 21:12
Le strade così presto di mattina erano scorrevoli.

A lei piaceva proprio non dover aspettare in coda e poi così poteva giocare.

Guidava in maniera sprintosa e, ridendo da sola, faceva il rumore delle cambiate delle auto da corsa con la bocca "meeeeee..... meeeeeee...... meeeeeeeeeeee", quando incontrava i pedoni sui marciapiedi simulava il sorpasso "gnnnnnnnnnaaaaaauu!" e alle frenate lo stridere delle gomme. Eh sì! Era proprio in forma quella mattina.

Erano le 8 quando era partita. Un'ora prima dell'appuntamento con il notaio. Era sempre partita un'ora prima nelle giornate importanti e anche quella di oggi non faceva eccezione.

Aveva tutto il tempo per fare colazione al bar, poi una passeggiatina e poi riprendere l'auto e arrivare dal notaio per le nove come accordato.

Aveva trovato posto praticamente davanti all'ingresso del bar ed ora mangiucchiava soddisfatta la sua pasta preferita che quella mattina, chissà come mai, non era stata divorata e finita dai turnisti della vicina industria. Aveva perfino trovato la colazione pagata da un amica. "Grande il mio abbigliamento porta fortuna, non sbagli un colpo!" pensò socchiudendo gli occhi con piglio furbetto.

Passeggiò verso il mare. La strada aveva accanto al marciapiede gli alberi di tamerici, che quella mattina asciugandosi dall'umidità della notte rilasciavano un gradevole profumo di estate entrante.

Mentre ripensava sorridendo all'ultimo suo sorpasso di un pedone in carrozzella al quale aveva fatto il gesto della vittoria, sentì il braccio alleggerirsi e un colpetto sul piede.

Si era sganciato il braccialetto.

In effetti doveva da tempo batterne la chiusura perchè si era allentata ma aveva tralasciato.

Mentre pensava alla fortuna di averlo sentito cadere sul piede un "ciack" sul braccio e un piccolo calore le fecero spostare lo sguardo. "MMMMMMM, maleddo uccellino!!!!!" imprecò.


Raccoglieno il braccialetto di fretta e ancor più di fretta tornando alla macchina dove aveva i fazzoletti, prese delle foglie da una siepe di un giardino e si pulì alla meglio il regalino. Aveva la netta impressione di essere osservata da uno sghignazzante pennuto nascosto tra i rami.

Vedeva la sua auto ed pensando ai fazzoletti accelerò il passo, ma fu talmente veloce che la ciabattina del piede sinisto schizzò via sotto un'auto parcheggiata. "MMMMMMMMM...."

Camminando sul calcagno e inginocchiandosi per prendere la ciabattina sotto l'auto sentì i sassolini dell'asfalto che le pungevano le ginocchia e la parte anteriore del piede.

La raggiunse. Si rialzò e pulendosi il sotto del piede con la mano la ricalzò.

"Noooooooooo" alzando lo sguardo ora accanto alla sua auto c'erà un vigile che scriveva e un'uomo in carrozzella. Lo scivolo per gli Handicappati davanti alla porta del bar!

78 euro, meno 2 punti sulla patente e il gesto di doppia vittoria dell'uomo in carrozzela che sfoggiava un sorriso a bocca chiusa.

Salì in auto. Non sorrideva più come prima e non aveva più voglia di fingersi pilota alla guida.

Sistemò l'auto in prossimità dell'ufficio del notaio e, guardando a destra e a sinistra come farebbe un paracadutista in missione di pace sul suo mezzo blindato, si assicurò che non ci fossero nuovi cartelli di divieto di sosta spuntati chissà dove nella notte.

"Accidenti però così non va! Uffi" e si diresse verso il portone dove doveva entrare facendo stavolta attenzione a non perdere scarpe e gioielli.

Dei piccioni svolazzarono per andare da un palazzo all'altro e lei istintivamente si copri il capo con una mano e si accostò al muro del palazzo.

Sospirò in maniera diversa dal sospiro della mattina, ma si disse "Forza e coraggio!".

Si spostò dal muro e si guardò nella vetrina del negozio di telefonia accanto che era ancora chiuso.

Si sistemo il fularino al collo, riprese ancora fiato e si avvicinanò al vetro per controllare il leggero trucco che aveva.

Dopo essersi passata il dito sotto l'occhio lo strizzo per rimettere a fuoco e vide che dalla spallina del vestito usciva un filo... si stava scucendo... e in quel momento le squillò il celluare...

"Pronto"

"Buongiono, sono la segretaria del notaio"

"Guardi sono qui sotto sto salendo!"

"E' già qua??? Ha telefonato ora la controparte che ha rimandato l'incontro e la volevo avvertire"

"E CHE CAZ....PPPPERI!!!!"

"Guardi anche il notaio è furibondo non gli capita spesso che la persone manchino ai suoi appuntamenti, comunque salga su da noi"

Lei disse che fra l'altro aveva già anticipato dei soldi per quel progetto immobiliare. Il notaio sbigottì e le spiegò che forse c'era da preoccuparsi poichè la registrazione del preliminare di acquisto che voleva fare non era di un terreno edificabile, ma bensì dalle sue ricerche risultava un terreno agricolo...

Perse un attimo il lume dagli occhi come quando da piccolo li premi e poi provi a riaprirli. Si mise seduta nell'auto e provò a chiamare il numero che l'impresario le aveva lasciato... "tim il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, si prega di riprovare più tardi, tim fre message the costumer you have dial is unavailable at the moment, please try later... tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu"...

Non riusciva a riagganciare...
ominidebis
00venerdì 7 gennaio 2011 21:10
...Facciamo un breve salto alla settimana prima...

Lei era nel suo studio e si stava preparando per uscire. Data l'ora pregustava già il pranzo...

La sala d'aspetto era vuota e le due ragazze geometre stavano finendo di lavorare nella stanza accanto.

Il campanello di quelli a Dlin Dlon a doppia corsa, che si era ripromessa di sostiture con qualcosa di più moderno, suonò soffermandosi sul dlin un bel pò "Dlinnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn" segno che chi stava suonando non staccava il dito "nnnnnnnnnnDlon!".

"Ma chi sarà questo che gli ci si è incollato il dito??? Mah!"

Apre lei la porta e si trova davanti lui che con un evidente sforzo tentava di sfoggiare uno dei suoi migliori sorrisi di rappresentanza.

"O te?????????" sgrana gli occhi lei.

"O tua?????????" dice lui non mollando i muscoli tesi nel sorriso...

Ma lui chi era?

Lei con lui aveva fatto le scuole medie e un anno di superiori, poi lui aveva cambiato scuola e la scelta di studiare economia a Bologna, dove era rimasto ad abitare in pianta stabile, aveva fatto perdere le sue tracce in modo quasi definitivo.

A lei era piaciuto, ma lui non è che se ne fosse mai accorto. Le sue amiche la convinsero di smettere di riempire il diario con il suo nome che tanto non ne valeva la pena.

C'era una cosa però che a lei era rimasta più impressa e che le aveva fatto passare la breve, ma intensa cotterella.

Grazie a lui lei era diventata Cork o Corkina, cioè tappo o tappetta.

Quando nel secondo quadrimestre di prima media ad una lezione di inglese insegnarono quel cavolo di sostantivo lui prese a chiamarla così e gli altri lo imitarono.

Alle sue rimostranze per quel soprannome lui spiegava che tutto era nato dal fatto che lei non arrivava a toccare terra con i piedi quando stava seduta al banco.

Crescendo i ragazzi peggiorano in sensibilità e anche lui non ne scampò. Ricorda ancora l'assemblea di istituto in prima superiore dove davanti a tutti disse "ECCO CORK!" tutti risero e il soprannome fu sdoganato dalle medie anche a tutte le superiori.

Oppure si ricorda bene quando, sul finire del primo anno di superiori, disegnò con il gesso sulla lavagna una bambina stilizzata a stanghette con un piccolo sgabellino al posto dello zaino. Scrisse poi l'indovinello "Chi è questa?" e sotto rimarcando scrisse "CORK!". Si giustificò spiegando che lo sgabellino le serviva per arrivare al banco.

Insomma quel nomigliolo che lei odiava le si era appiccicato addosso grazie a lui ed ancora oggi via via la tormentava quando i vecchi amici trovandola per strada la salutavano così.

Crescendo non ci pensò più, ma le è sempre rimasto il dubbio che la sua insicurezza di fondo e il fatto che abbia paura sempre ogni volta che deve fare qualcosa di nuovo c'entri con queste prese di giro.

Lui adesso era davanti a lei ed era cambiato poco dall'ultima volta che lo aveva visto.

"CORK! CIAO!" disse ad alta voce.

Lei avvampò in volto per quel cavolo di nome che le geometre non sapevano ancora.

"...Ciao! Che ci fai queste parti e da me in particolare?" chiese dopo qualche secondo che le era servito per riprendersi dalla sorpresa, per far riprendere al suo viso il colore originale e per ricordare in un flash-back di un istante tutto quanto raccontato sopra.

"Per un mio affare mi servirebbe un'architetto ed ho pensato che tu fossi all'altezza! AH AH! Son sempre ganzo! Eh?"

"Da morì!!! Guarda proprio da morì" disse lei recuperando in un secondo la confidenza e le tutte le vecchie emozioni degli anni prima.

Lo accompagnò nel suo studio.

Lui adesso chi era.Adesso era sicuramente un faccendiere. Aveva lasciato il paesino ed aveva trovato fortuna più a Nord.

Tutti quelli del posto sapevano che aveva tirato su un bel gruzzolo e che se la passava più che bene.

Nessuno sapeva di preciso quello che facesse e quindi si diceva che facesse un pò di tutto e, visti i macchinoni con cui ogni tanto si faceva rivedere in giro, quel pò di tutto si diceva anche che dovesse farlo bene.

Appena seduti nello studio lui esordì "Ma non stavi uscendo, andiamo a pranzo che ti spiego tutto mentre si mangia!"

"...mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm..." penso dentro di se, ma pensò anche che il lavoro è lavoro e lui magari poteva portare dei soldi che la potessero aiutare ad avvicinarsi al suo sogno: rifarsi una bella casa con lo studio accanto. Non ne poteva più di questo in centro senza parcheggio per non parlare del campanello!

"Ok! andiamo e guarda che costo cara come Architetto!"

"Davvero! Io voglio lo sconto!"

"A te lo scontone ti faccio, non ti preoccupare!" rispose tentando di imitare a presa di giro il sorriso di rappresanta che lui le aveva fatto sulla porta.

A tavola lui per un pò fece lo sborone tipo Berlusca "E io di vì...E io di là... e io di su... E io di giù!"

Lei faceva cenni di assenzo con la testa, ma ormai erano dei movimenti di riflesso simili alle teste dei canini dietro la cappelliera delle auto degli anni settanta.

Non ne poteva più quando lui iniziò a farsi posto sul tavolo e a riempirlo di fogli, cartelle e cartelline.

Iniziò a parlare e fu come se avesse cambiato personalità.

"Cazzo!" pensò "questo deve essere il Mr Hide che fa i soldi senti come va!"

Il progetto su un terreno era una lottizzazione. Lei si accorse della fattibilità e dell'affare che poteva diventare.

Lei avrebbe dovuto fare il progetto.

L'unico blocco era rappresentato dal quarto investitore che era indeciso e non aveva ancora messola sua quota, ma lui era convinto di convincerlo quando sarebbe andato da lui dopo il loro pranzo.

Avrebbe poi lui stesso portato gli assegni a data alla proprietà della terra, senza intestazione però, perchè si sa che negli affari immobiliari si cerca sempre di nascondere qualcosa.

Il suo ruolo in tutto ciò era quello dell'impresario, avrebbe costituito una società per l'affare e l'avrebbe chiusa a fine lavori.

Avrebbe anche organizzato la vendita della terra davanti al notaio per settimana prossima.

In un secondo vide materializzarzi nella sua testa la sua casa e il suo studio.

Lo spiegò a lui e disse che era interessata ad acquistare parte del costruito.

Lui disse che andava bene e accennò al fatto che potesse essere lei il quarto al posto dell'indeciso e risparmiare ancora di più. Poi disse"Che sciocco ci vogliono tanti soldi e per stasera non ci avevo pensato, lascia stare..."

"Ecco!!!" A lei si chiuse la vena.

"Brutto sborone pensi di averli altro che te???" e mentre lo pensava pensava anche al risparmio se fosse entrata nell'affare come quarto partecipante e tirò fuori il libretto degli assegni e con tono di rivincita disse "Quanto devo scrivere???".

"Ci vogliono due assegni senza intestazione uno sarà messo a nome della ditta e uno a nome del proprietario, ma come ti ho detto non intestarli ancora" e le disse la cifra per ogni assegno.

Lui le dette un compromesso da firmare dove si diceva tutto era già firmato da tre persone, mancava la sua firma e quella del proprietario stasera e la cosa sarebbe fatta.

Firmò e lui mise il suo assegno assieme agli altri sei.

Era al settimo cielo.

Si salutarono e si sentirono per gli aggiornamenti via @ fino alla mattina dell'appuntamento dal notaio...

Ed eccoci di nuovo a quella mattina nella macchina sotto il notaio con il telefono in mano che fa "TUTUTUTUTUTUTUTUTUTUTU....."
cuccioloindifeso
00lunedì 10 gennaio 2011 13:29
molto molto intrigante.... prosegui x favore?
zazaloz
00lunedì 10 gennaio 2011 15:10
prosegui!! è molto bello come racconto!
pingone.
00lunedì 10 gennaio 2011 19:05
molto bello
theboogeyman0
00martedì 11 gennaio 2011 12:39

Complimenti "ominidebis" per il racconto! [SM=x829811]

E grazie per il contributo. [SM=x829788]

Spero avrai voglia di proseguirlo. [SM=x829785]

[SM=x829778]

servetto70
00giovedì 13 gennaio 2011 19:09
[SM=x829811] ominidebis...ottimo spunto e nonostante mi ricordi una vicenda personale, nel ruolo della Lei [SM=x829791] ......davvero molto piacevole da leggere......bravo!!!

...attendo con impazienza il prosieguo!!!
[SM=x829788]
ominidebis
00domenica 16 gennaio 2011 07:03
"Cazzo cazzo cazzo!!!"

non sapeva che fare, dire o pensare.

Lo stomaco era in subbuglio, un senso di nausea ed i rumori che le arrivavano ovattati dentro l'auto.

In uno scatto d'ira alza la gamba e sbatte il ginocchio nel piantone dello sterzo... "AHI!"che dolore...

Riabbassando la gamba e sentì qualcosa sotto il piede. Le si era sganciata anche la cavigliera che aveva la solita chiusura da stringere come quella del braccialetto... lanciò un lamento e in quel mentre il telefono squillò: era l'ufficio del notaio.

"Pronto"

"Si sono la segretaria del notaio venga su che è arrivata la controparte!"

Come il vento che gonfia la vela, l'aria aveva di nuovo gonfiato i suoi polmoni"meno male... mi sembrava un incubo, non poteva essere vero... eppoi con il mio abbigliamento portafortuna!"

Raccolse la cavigliera e salì.

Dopo circa un'ora scese e salì in auto. La sua faccia era irriconoscible...

Salì nel suo ufficio e trovò sulla scrivania un biglietto delle geometre che le ricordavano che oggi erano fuori a seguire il consiglio comunale come lei aveva richiesto poichè avendo delle pratiche legate all'amministraziione pubblica lì avrebbero trovato le persone per le ultime firme. Le comunicavano anche che avevano tolto l'aqua al quartiere per dei lavori e che quindi il bagno non andava.

Dal notaio era stata richiamata perchè in realtà il compromesso che lui le aveva fatto firmare era un altro.

Adesso era proprietaria di un pezzo di terra agricola che un contadino con uno dei suoi due assegni in mano le aveva venduto con soddisfazione. Lei non si era potuta opporre a causa della clausula di rescissione che le imponeva di pagare il doppio se non avesse concluso in data odierna.

"MALEDETTO LUI!!!!" Urlò e si mise seduta alla sua scrivania a piangere...
zazaloz
00venerdì 28 gennaio 2011 00:53
ci hai abbandonati????
ominidebis
00venerdì 4 febbraio 2011 06:59
...mi era morto il modem... continua


Era il peggior giorno della sua vita...

si mise a giocherellare distrattamente con la cavigliera che le era caduta. La guardò un pò con gli occhi rossi e poi prese un ferma documenti ed il tagliacarta e si improvvisò artigiana...

"tun tun tun...." "mmmmmmm" "tun tun tun..."

Ecco ora chiudeva di nuovo perfettamente!

Il telefono squillò. Era il proprietario del ristorante. "Scusa se ti avverto solo adesso, ma è stata una settimanaccia! L'altra volta tu ed il tuo amico vi siete dimenticati qua una cartellina. Passa a prenderla."

"Grazie! Passo ora."

Non aveva certo fame, ma almeno si poteva distrarre. Chissà che cosa si era scordata, visto la giornata non si sarebbe meravigliata se fossero state delle bollette scadute da pagare con la mora.

Si avviò verso il ristorante. Era una bella giornata, ma lei ormai non lo notava più.

Si mise ad un tavolo il proprietario era uscito e lei lo aspettò sorseggiando una camomilla con gli occhi sbalorditi del cameriere visti i 29 gradi che c'erano.

Sul tavolo continuò l'opera con il braccialetto usando un posacenere ed un coltello.

"tun tun tun...." "mmmmmmm" "tun tun tun..."

Ecco ora chiudeva di nuovo perfettamente anche il braccialetto!

Il telefono squillò. Era la sua banca. "Buongiorno"

"Buongiorno ti ho chiamato perchè oggi è arrivato un signore per scambiare un tuo assegno di un bell'importo ed in più mi è arrivato da una filiale di Bologna un'altro tuo assegno di un importo considerevole. Ti volevo avvertire che dopo l'operazione rimarrà poco sul conto, quindi occhio alla careta di credito."

"AHHHH Accidenti a me!" si fece sfuggire.

"Che succede?"

"mi hanno incastrata!" e spiegò alla cassiera l'accaduto.

Intanto il proprietario che era rientrato le aveva lasciato una cartellina sul tavolo.

"meno male ti ho chiamato, siamo in tempo a bloccarlo! Chiunque abbia fatto l'assegno ha pasticciato il beneficiario e lo posso rimandare indietro e annullarlo per vizi di forma!"

Mentre la cassiera le diceva questo lei con occhi sgranati stava guardando il contenuto della cartellina.

Era di lui e c'erano tutti i documenti della sua truffa e di altre. I compromessi usati per incastrare e poi abilmnente fatti sparire per farne firmare altri. Inoltre riferimenti di conti corrente e nomi a cui andavano i secondi assegni.

Realizzò tutto in 30 secondi di silenzio nei quali la cassiera continava a chiederle se annullare l'assegno.

"Annulla!!! Annulla!"

Era stordita...

Sembrava di essere in un sogno.

"Ora ti sistemo io caro Lui!" e si diresse nuovamente in ufficio.

Nel tragitto in auto guidava velocemente ed aveva gli occhi come quelli di Rambo quando trova una cassa di frecce esplosive nel momento in cui deve far saltare un villaggio di VietKong.

Rianalizzò i fatti in sequenza...

Braccialetto rotto, spallina scucita del vestino e cavigliera rotta... le squilla il telefono con notizie cattive.

Accomodata la cavigliera e dopo il braccialetto le squilla il telefono con notizie buone...

"Dove avevo messo quel regalino del cavolo con l'ago e filo da viaggio...."
zazaloz
00venerdì 4 febbraio 2011 11:42
si inizia a capire il ttt!! sembra la trama d un film!
ominidebis
00martedì 8 febbraio 2011 22:02
...le stavano tornando un pò di speranze, con quei documenti forse si sarebbe potuta togliere di dosso quei 5 ettari di terra comprati la mattina dal felica contadino, doveva sentire solo la sua amica che aveva lo studio legale al piano sotto di lei...

Mentre pensava a cosa avrebbe potuto fare in più con quei fogli per incastrare quel maledetto lui un'auto sportiva sfrecciò sulla corsia opposta alla sua con un rombo cupo. La seguì dallo specchietto retrovisore e vide che si fermò davanti al ristorante dove da poco lei era uscita ed un uomo che riconobbe uscì dall'auto e entrò nel locale a passo più che svelto...

"....mmmmmmm, mi sa che qualcuno cerca qualcosa..." ed un piccolo sorriso sbieco le affiorò sulle labbra.

Trovò parcheggio proprio davanti alla porta del suo ufficio..."Ohhh!... Ora si inizia a ragionare!" pensò prendendo la cartellina sul sedile e guardando soddisfatta il suo braccialetto.

Scesce e salì dall'amica che sembrava fosse ancora in ufficio nonostante l'ora.

"Guarda sono sempre a lavoro, non si finisce mai! Oggi mi hanno chiamato in 1000, poi da casa un problema con il gas, poi è andata via l'aCqua al palazzo, poi..." questo fu l'inizio del discorso della sua amica appena entrò nello studio legale. Non riuscì nemmeno a dirle buongiorno. Si capiva subito perchè aveva fatto l'avvocato... non si chetava mai! Ma mai! Però come era terribilmente incontinente verbale era anche terribilmente preparata e scaltra. Curava soprattutto fallimenti e trovava quasi sempre scappatoie nei sottocommi dei sottocommi.

dopo 10 minuti di chiaccherata nei quali lei sentì passare dalla strada 2 volte il rombo cupo dell'auto sportiva e sentì anche che avevano suonato sopra da lei"...Dlinnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn...Dlon".

Sorrise... "Mi sa che qualcuno stia cercando qualcosa..." pensò.

"...hai capito???" aveva finito così il suo discorso di dieci minuti forse sensa neanche prender fiato.

Stava per iniziare lei porgendole la cartellina quando l'amica esclamo"Ma hai la spallina del vestito scucito! Aspetta che ho una scatolina con aghi e diversi fili, sono previdente io!"

Tirò un sospiro... ce l'avrebbe fatta entro la fine dell'anno a spiegarle le cose????

Si ce la fece ed in mezz'ora!!!

Fu stupita della concretezza, chiarezza e della capacità di sintesi dell'amica che non aveva mai visto parlare prima in ambito lavorativo.

"Caspita sei bravissima!!!" esclamo senza accorgersi che stava facendo una gaffe.

"Perchè dubitavi?" le rispose subito a tono con lo sgardo dal basso in alto.

Mentre analizzava i documenti della cartellina fu direttamente lei a spiegarle il raggiro.

Le spiegò che era una tecnica rispolverata e usata anche per mettere sul lastrico imprese edili oppure per far esalare loro l'ultimo respiro prima che una procedura fallimentare bloccasse tutti i beni.

Tutto era fatto alla perfezione.

Il compromesso era più che valido e cosa c'era di certo era che lei non poteva farlo annullare e quei 5 ettari di terra erano ormai suoi.

Non era fatto invece alla perfezione il fatto della dimanticanza in giro delle prove e ancor di più l'assegno bloccato per vizi di forma in banca che verificava il tutto.

Questo metteva lui con le spalle al muro.

"questo non ci esce vivo dal tribunale!" le aveva detto l'amica "E anche se ci uscisse dal tribumale ci penserebbero tutta questa serie di belle personcine che vedi scritte qua... sono quasi tutti pregiudicati".

All'improvviso era di nuovo in pista e poteva cavarsela con la beffa della terra, ma lui l'avrebbe pagata cara.

"Forza su che ho fame cuciti il vestito mentre io fotocopio tutto per ridartelo e gli originali li metto io in cassaforte... non li contattare! sono gentaccia! se ti chiamano digli che è già tutto in mano all'avvocato e che se ne vadano altrimenti aumentano già le denunce!" disse tutto questo mettendogli gli attrezzi del cucito in mano"Mettiti i miei panni di palestra mentre cuci che oggi me l'hai fatta saltare... non ti voglio svestita nel mio ufficio! domani me li ridai lavati!" e le tirò la sua borsa di palestra.


"Boia! O cosa pensi che abbia... la tigna! te li lavo, te li lavo!" pensò nella sua testa come pensò anche che era stata fortunata! "Grazie abbigliamento portafortuna, non ti trascurerò più".

Si mise la fruit bianca ed il paio di pinocchietti aderenti neri.

"sai 'osa Flash dance!" e si mise a ridere iniziando a cucire.


Dette l'ultimo punto di cucitura alla spallina e attese... si sarebbe aspettata uno squillo del telefono come per il braccialetto e la cavigliera e invece niente.

Ringraziò l'amica con un abbraccio mal ricambiato prese la cartellina con le fotocopie e salì al piano di sopra nel suo ufficio.

"Dlinnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn.....dlon"

Era lui.

Entrò nel suo ufficio facendo le scale in baleno "Cork!"

"Cosa cerchi.... ehhh.... ma cosa cerchi!" usando il tono che si userebbe con un bambino oppure con una persona che ormai si sa di avere in pugno...
zazaloz
00mercoledì 9 febbraio 2011 20:25
finalmente nel prossimo capitolo si passa all'azione!! attendo trepidante!
servetto70
00mercoledì 16 febbraio 2011 18:28
[SM=x829786] ominidebis....proprio sul più bello.....ci lasci così sulle spine? [SM=x829766]
zazaloz
00sabato 19 febbraio 2011 15:43
veramente, deve essere continuata.. una storia simile deve essere completata.. accontentaci tutti!!
ominidebis
00domenica 20 febbraio 2011 22:10
sono veramente con poco tempo... maledetto lavoro!
ominidebis
00domenica 20 febbraio 2011 22:15
..."Cork!!!" ripetè ansimando.

Gli occhi di lui cercavano in ogni direzione per trovare quello che voleva... la vide e si lanciò a prendere la cartellina che lei aveva appoggiato per andare ad aprire sulla sedia della della scrivania.

La spinse forte di lato e lei rimase come petrificata.

La afferrò con la mano e la sollevò sopra la sua testa. I suoi occhi tornarono più tranquilli e si vedeva che aveva riaquistato un pò di lucidità.

"Scema non sai cosa rischi a giocare così, non sai chi c'è dietro... persone sensa scrupoli che non sarebbero felici di sapere che ho perso i loro documenti" fece una pausa per vedere se lei effettivamente lo stava ascoltando ed in effetti lei era ancora pietrificata perchè aveva ripensato alle parole dell'amica avvocato "attenta che può essere gente pericolosa" e si era maledetta perchè pensava di averlo in pugno e invece non calcolato che era sola, che il palazzo a quell'ora era vuoto e che era sicuramente più forte ed avrebbe potuto farle del male.


"Vedi" iniziò lui "ormai sono anni che lavoro per loro ed ho ormai accumulato un bel gruzzolo, tu sei l'ultimo. Dopo il tuo raggiro io smetto ed esco dal giro... perchè vedi finchè si trattava solo di truffare le persone ero e sono d'accordo... ho sempre pansato che lo sciocco è natiurale che soccomba sotto il più più furbo... ma adesso hanno iniziato ad esagerare e sono accaduti dei brutti incidenti a persone sbagliate... ed io ho sempre pensato invece che fra pescecani non ci si mangia. Hai capito!?!"


Lei stava riaquistando la lucidità ed in insieme un senso di paura e di odio verso colui che aveva davanti... la sua mano cercò il vestito ricucito che aveva la sciato sulla scrivania e lo strinse.

A quel punto arrivò un sms sul telefono di Lui che lo lesse. Sgrano gli occhi e poi scosse la testa e continuò

"Vedi?!?!?...Cazzo Perugini... Perugini... Questo è ammattito! anche un mio collega tra virgolette era stato beccato e denunciato..." Sbiancò mentre diceva queste parole " La giustizia italiana è lenta. La denuncia è stata fatta 5 mesi fa ma la prima udienza solo ieri. Insieme alla sua denuncia sono venuti fuori dei nomi scomodi. Gli scomodati hanno dovuto pagare al volo una bella cifra per uscirne più o meno puliti e Perugini... cazzo non l'ha fatto durare nemmeno un giorno... lui non c'è più!!!!! Se dovesse riaccadere ora con i loro nomi già segnalati l'inchiesta partirebbe in due giorni ed io non arrivarei a fine settimana. Capito che cazzo stavi per fare!!! Capito!!!" Urlava adesso. Ansimo per un pò poi strinse la caeìrtella e riprese un pò di colore. La guardò diritto negli occhi con i suoi che tradivano un inizio di perdita di lucidità. Continuò a parlare

"Invece questo fine settimana prenderò l'aereo e me ne andrò con Lei. Ho chiuso con questo mondo. Tu sei e sarai la ciliegina sulla mia torta di soldi... Corkina... mi ricordo che mi guardavi come se fossi su un piedistallo alle medie... sapevo che ti ero piaciuto e infatti non è stato difficile farti cadere nel tranellino senza che tu leggessi nemmeno i documenti... avevi voglia di rivincita e volevi far vedere che avevi fatto soldi anche tu... tu che non arrivavi nemmeno con i piedi a terra da seduta e ti ci voleva lo sgabellino... ah!ah!ah! Le rivincite sono per pochi e in questo caso non per te... dai su con la vita tanto la terra da zappare l'hai comprata... la terra è bassa e tu ci arrivi bene! ah! ah! ah!"

Quelle parole la colpirono e la fecero sentire stupida e piccola come un insetto... Mentre una lacrima le si stava formando strinse di nuovo il vestito.


Adesso a lui squillò il telefono"Pronto Amore!" rispose sorridendo e guardandola con aria di superiorità "Il nostro volo è prenotato, cara partiamo sabato!"

Si sentiva nel silenzio il suono della voce di lei che aveva un'accento dell'est. Non smetteva di parlare e lui ogni trenta secondi ripeteva un "Ma come?" che ogni volta aumentava di tono fino ad arrivare ad un "MA COME!!! SEI UNA PUTTANA!!! VAI VAI PUTTANA!!! SAI QUANTE NE TROVO! PUTTANA!!! VAI CON QUEL FROCIO E DIVERTITI!!!" ascoltava e poi inveiva... si era perfino girato dandole le spalle... poi silenzio...

aveva aperto la cartellina...

girandosi chiuse il suo telefonino a conchiglia mentre si sentiva ancora la voce di lei... "Ma queste sono fotocopie..." con la parte finale della frase che aveva un tono decrescente.

Ed ancora con un filo di voce "Sono fotocopie... ma alloraaaa..."

Lei ebbe un barlume di lucidità e colse il momento "Si ti ho già denunciato" bluffò...

Il volto di lui cambiò, gli occhi si spenseròcome se avessero tolto la spina... le gambe cedettero e cadde in ginocchio. mentre cadeva ripeteva "Perugini, Perugini, Perugini"...

Era come se fosse entrato in trance, le ricordò un ragazzo dopo che aveva assistito ad un incidente grave di auto. Rimase imbambolato per lo shock per oltre mezzora. I medici lo schiaffeggiavano ma lui era come una bambola di pezza. Lo portarono via come un sacco di patate e lui non reagiva

Lei con il vestito in mano gli passò accanto. Lui che era finito inginocchiato di fianco alla sua scrvania e nemmeno si accorse del suo passaggio. Era completamente assente.

"devo fare qualcosa... se si riprende chissà che potrebbe combinare" pensò mentre il suo sguardo incrociò un rotolo di nastro da carrozzieri argentato di quelli con la trama a rete. "potrebbe più che bastare, devo solo fare attenzione".

Prese il rotolo e si avvicino a lui con cautela.

Lui non era presente.

Provò a prendergli un braccio.

Era molle.

Gli passò i polsi con il nastro e lo taglio con un paio di fobici che aveva sulla scrivania.

Lui ancora immobile"Perugini, Perugini" ripeteva.

Gli andò dietro e nastrò anche le caviglie. Lui cadde su un fianco. Immobile.

Nastrò anche le ginocchia e poi i gomiti.

Si mise in attesa alla sua scrivania per 5 minuti poi lui riprese coscienza del tutto...

Era impossibilitato ad alzarsi e non la vedeva. Ma la cosa che disse fu "Ti prego Corkina togli a denuncia subito...

t i p r e g o..." lui era ancora sdraiato, come se fosse senza forze, con la testa di lato appoggiata al pavimento.

Lei si alzò da dietro la sua scrivania "Ancora Corkina mi chiami! Non ero la stupida vogliosa di rivincita???" e andò davati al viso di lui a fianco della scrivania.

"Ti prego..."

Lei si appoggiò con una mano alla scrivania e l'altra su un fianco spostandosi col peso su una gamba come faceva spesso quando parlava con la gente e si rilassava.

Lui vedeva i suoi piedi, poi le sue gambe, poi il suo busto ed infine la sua faccia... gli sembrava altissima da quella posizione...

Lei si accorse di istinto del pensiero di Lui e sempre di istinto si trovò a fare un gesto che faceva sempre in quella posizione...

Si sfilò una ciabatta e la pianta del suo piede anzichè andarsi a riposare sul suo polpaccio come al solito si andò ad adagiare sulla guancia di Lui.

Lui sentì il calore un pò umido della pelle di lei contro di lui.

Lei senti con suo stupore la pelle morbida di lui sotto il suo piede.

"T i p r e g o" Ripetè

Un brivido di soddisfazione la avvolse.

Si era arreso totalmente.. adesso inizia il gioco...
ominidebis
00lunedì 21 febbraio 2011 21:16
..."Cork!!!" ripetè ansimando.

Gli occhi di lui cercavano in ogni direzione per trovare quello che voleva... la vide e si lanciò a prendere la cartellina che lei aveva appoggiato per andare ad aprire sulla sedia della della scrivania.

La spinse forte di lato e lei rimase come petrificata.

La afferrò con la mano e la sollevò sopra la sua testa. I suoi occhi tornarono più tranquilli e si vedeva che aveva riaquistato un pò di lucidità.

"Scema non sai cosa rischi a giocare così, non sai chi c'è dietro... persone sensa scrupoli che non sarebbero felici di sapere che ho perso i loro documenti" fece una pausa per vedere se lei effettivamente lo stava ascoltando ed in effetti lei era ancora pietrificata perchè aveva ripensato alle parole dell'amica avvocato "attenta che può essere gente pericolosa" e si era maledetta perchè pensava di averlo in pugno e invece non calcolato che era sola, che il palazzo a quell'ora era vuoto e che era sicuramente più forte ed avrebbe potuto farle del male.


"Vedi" iniziò lui "ormai sono anni che lavoro per loro ed ho ormai accumulato un bel gruzzolo, tu sei l'ultimo. Dopo il tuo raggiro io smetto ed esco dal giro... perchè vedi finchè si trattava solo di truffare le persone ero e sono d'accordo... ho sempre pansato che lo sciocco è natiurale che soccomba sotto il più più furbo... ma adesso hanno iniziato ad esagerare e sono accaduti dei brutti incidenti a persone sbagliate... ed io ho sempre pensato invece che fra pescecani non ci si mangia. Hai capito!?!"


Lei stava riaquistando la lucidità ed in insieme un senso di paura e di odio verso colui che aveva davanti... la sua mano cercò il vestito ricucito che aveva la sciato sulla scrivania e lo strinse.

A quel punto arrivò un sms sul telefono di Lui che lo lesse. Sgrano gli occhi e poi scosse la testa e continuò

"Vedi?!?!?...Cazzo Perugini... Perugini... Questo è ammattito! anche un mio collega tra virgolette era stato beccato e denunciato..." Sbiancò mentre diceva queste parole " La giustizia italiana è lenta. La denuncia è stata fatta 5 mesi fa ma la prima udienza solo ieri. Insieme alla sua denuncia sono venuti fuori dei nomi scomodi. Gli scomodati hanno dovuto pagare al volo una bella cifra per uscirne più o meno puliti e Perugini... cazzo non l'ha fatto durare nemmeno un giorno... lui non c'è più!!!!! Se dovesse riaccadere ora con i loro nomi già segnalati l'inchiesta partirebbe in due giorni ed io non arrivarei a fine settimana. Capito che cazzo stavi per fare!!! Capito!!!" Urlava adesso. Ansimo per un pò poi strinse la caeìrtella e riprese un pò di colore. La guardò diritto negli occhi con i suoi che tradivano un inizio di perdita di lucidità. Continuò a parlare

"Invece questo fine settimana prenderò l'aereo e me ne andrò con Lei. Ho chiuso con questo mondo. Tu sei e sarai la ciliegina sulla mia torta di soldi... Corkina... mi ricordo che mi guardavi come se fossi su un piedistallo alle medie... sapevo che ti ero piaciuto e infatti non è stato difficile farti cadere nel tranellino senza che tu leggessi nemmeno i documenti... avevi voglia di rivincita e volevi far vedere che avevi fatto soldi anche tu... tu che non arrivavi nemmeno con i piedi a terra da seduta e ti ci voleva lo sgabellino... ah!ah!ah! Le rivincite sono per pochi e in questo caso non per te... dai su con la vita tanto la terra da zappare l'hai comprata... la terra è bassa e tu ci arrivi bene! ah! ah! ah!"

Quelle parole la colpirono e la fecero sentire stupida e piccola come un insetto... Mentre una lacrima le si stava formando strinse di nuovo il vestito.


Adesso a lui squillò il telefono"Pronto Amore!" rispose sorridendo e guardandola con aria di superiorità "Il nostro volo è prenotato, cara partiamo sabato!"

Si sentiva nel silenzio il suono della voce di lei che aveva un'accento dell'est. Non smetteva di parlare e lui ogni trenta secondi ripeteva un "Ma come?" che ogni volta aumentava di tono fino ad arrivare ad un "MA COME!!! SEI UNA PUTTANA!!! VAI VAI PUTTANA!!! SAI QUANTE NE TROVO! PUTTANA!!! VAI CON QUEL FROCIO E DIVERTITI!!!" ascoltava e poi inveiva... si era perfino girato dandole le spalle... poi silenzio...

aveva aperto la cartellina...

girandosi chiuse il suo telefonino a conchiglia mentre si sentiva ancora la voce di lei... "Ma queste sono fotocopie..." con la parte finale della frase che aveva un tono decrescente.

Ed ancora con un filo di voce "Sono fotocopie... ma alloraaaa..."

Lei ebbe un barlume di lucidità e colse il momento "Si ti ho già denunciato" bluffò...

Il volto di lui cambiò, gli occhi si spenseròcome se avessero tolto la spina... le gambe cedettero e cadde in ginocchio. mentre cadeva ripeteva "Perugini, Perugini, Perugini"...

Era come se fosse entrato in trance, le ricordò un ragazzo dopo che aveva assistito ad un incidente grave di auto. Rimase imbambolato per lo shock per oltre mezzora. I medici lo schiaffeggiavano ma lui era come una bambola di pezza. Lo portarono via come un sacco di patate e lui non reagiva

Lei con il vestito in mano gli passò accanto. Lui che era finito inginocchiato di fianco alla sua scrvania e nemmeno si accorse del suo passaggio. Era completamente assente.

"devo fare qualcosa... se si riprende chissà che potrebbe combinare" pensò mentre il suo sguardo incrociò un rotolo di nastro da carrozzieri argentato di quelli con la trama a rete. "potrebbe più che bastare, devo solo fare attenzione".

Prese il rotolo e si avvicino a lui con cautela.

Lui non era presente.

Provò a prendergli un braccio.

Era molle.

Gli passò i polsi con il nastro e lo taglio con un paio di fobici che aveva sulla scrivania.

Lui ancora immobile"Perugini, Perugini" ripeteva.

Gli andò dietro e nastrò anche le caviglie. Lui cadde su un fianco. Immobile.

Nastrò anche le ginocchia e poi i gomiti.

Si mise in attesa alla sua scrivania per 5 minuti poi lui riprese coscienza del tutto...

Era impossibilitato ad alzarsi e non la vedeva. Ma la cosa che disse fu "Ti prego Corkina togli a denuncia subito...

t i p r e g o..." lui era ancora sdraiato, come se fosse senza forze, con la testa di lato appoggiata al pavimento.

Lei si alzò da dietro la sua scrivania "Ancora Corkina mi chiami! Non ero la stupida vogliosa di rivincita???" e andò davati al viso di lui a fianco della scrivania.

"Ti prego..."

Lei si appoggiò con una mano alla scrivania e l'altra su un fianco spostandosi col peso su una gamba come faceva spesso quando parlava con la gente e si rilassava.

Lui vedeva i suoi piedi, poi le sue gambe, poi il suo busto ed infine la sua faccia... gli sembrava altissima da quella posizione...

Lei si accorse di istinto del pensiero di Lui e sempre di istinto si trovò a fare un gesto che faceva sempre in quella posizione...

Si sfilò una ciabatta e la pianta del suo piede anzichè andarsi a riposare sul suo polpaccio come al solito si andò ad adagiare sulla guancia di Lui.

Lui sentì il calore un pò umido della pelle di lei contro di lui.

Lei senti con suo stupore la pelle morbida di lui sotto il suo piede.

"T i p r e g o" Ripetè

Un brivido di soddisfazione la avvolse.

Si era arreso totalmente.. adesso inizia il gioco...
cuccioloindifeso
00martedì 22 febbraio 2011 17:55
ORA SI CHE DIVENTO ASSAI CURIOSO..... SI FA INTRIGANTE
zazaloz
00giovedì 24 febbraio 2011 21:39
c siamo quasi.......................
ominidebis
00martedì 22 marzo 2011 06:20
scusate l'assenza... vedo di riuscire a finire prima possibile!
zazaloz
00sabato 2 aprile 2011 14:25
attendiamoooooo!!!!
gioiaslave
00domenica 3 aprile 2011 10:34
vero!!
ominidebis
00giovedì 28 aprile 2011 22:39
(Nda... mi è toccato rileggre la sette per riprendere il filo... ;P)

...il contatto del suo piede con la faccia di lui però durò solo il tempo di un istante...
lo ritirò subito... le fece senso e si vergognò... magari era sudato e aveva odore... che schifo!
Si rimise la ciabattina e lo guardò poi inizio a camminare e fece un giretto nello studio pensando su che cavolo stava facendo e cosa volesse ottenere da quello li steso legato per terra... Si dai lo avrebbe lasciato andare minacciandolo solo che se non le avesse restituito i soldi lo avrebbe denunciato.
Si riavvicino a lui pensando a dove avesse messo le forbici per slegarlo. Le trovò e si inginocchiò per tagliare per primo il nastro dei polsi.
Alzò un attimo lo sguardo e si vide riflessa nello specchio a tutta altezza che aveva nello studio...
Si fermò e si squadrò di nuovo in quella situazione... stava di nuovo perdendo... di nuovo lei avrebbe subito come alle medie... come altre volte nella vita quando persone con meno scrupoli di lei le avevano soffiato dei lavori... come adesso con lui che l'avrebbe fatta franca... avrebbe nuovamente perso... si rese conto che non aveva mai avuto la forza per andare fino in fondo e farsi valere, anche quando aveva ragione.
Rimase male dei suoi pensieri e come se le fosse ripassata la vita davanti si giudicò una debole e una perdente.
Non le piaceva... e sapeva che lei stessa lo sapeva di non piacers sotto questo aspettoi. Si arrabbiò con la lei dello specchio. Si rialzò e un pò come nei film andò davanti alla sua immagine e disse...
"brava sempre arrabbiata con il mondo a parole e poi con i fatti sempre a subire!... solo parole e mai il coraggio di andare fino in fondo quando ti fanno torto ed hai ragione... abbandoni sempre il campo e ti trattano da zerbino!"
" B a s t a" disse poi in tono calmo e scandito dopo due respiri profondi...
Si riavvicinò a Lui e ripensò a tutto quello che le aveva e alle parole che le aveva detto solo qualche decina di minuti prima...
"...Ho chiuso con questo mondo. Tu sei e sarai la ciliegina sulla mia torta di soldi... Corkina... mi ricordo che mi guardavi come se fossi su un piedistallo alle medie... sapevo che ti ero piaciuto e infatti non è stato difficile farti cadere nel tranellino senza che tu leggessi nemmeno i documenti... avevi voglia di rivincita e volevi far vedere che avevi fatto soldi anche tu... tu che non arrivavi nemmeno con i piedi a terra da seduta e ti ci voleva lo sgabellino... ah!ah!ah! Le rivincite sono per pochi e in questo caso non per te... dai su con la vita tanto la terra da zappare l'hai comprata... la terra è bassa e tu ci arrivi bene! ah! ah! ah!"...
Lei fu di nuovo davanti alla sua faccia e gli disse..." Mi dispiace che tu debba farne le spese, ma te lo meriti e lo sappiamo tutti e due... in fin dei conti non credo che tu ti saresti fatto degli scrupoli... non sarebbe nella mia indole e prima mi sono pure schifata e vergognata... ma non voglio più essere lo zerbino di nessuno, la terra che dovevo zappare è bassa? beh ora ci sei tu a terra e mi dispiace se forse sono sudati i miei piedi, ma tu ora sarai il mio zerbino! Anzi dicevi che mi ci voleva lo sgabello per toccare terra da seduta... ovvia ecco trovato lo sgabello!"
Lo spinse alla meglio sotto la scrivania... si mise seduta... qualcosa dentro di lei lottava sempre, ma era decisa a vincere questa battaglia... si tolse le infradito e poggiò i sui piedi sopra il suo sgabello...
"ma io..." disse lui
lei si infastidì della reazione che sentiva che poteva farla cedere di nuovo e dal petto si spostò e poggiò i piedi sulla faccia sullala sua bocca di Lui per farlo tacere.
"zitto!" e spostò lo sgurdo perchè ancora le faceva un pò senso... "mi ci devo abituare... non voglio più stare sotto a nessuno... non vuol dire che sarò cattiva, ma che mi devo saper far rispettare e rispettarmi!"
Lo ripetè a se stessa per un bel pò di minuti mentre strofinava dapprima leggermente e poi sempre con più vigore i piedi sulla faccia di lui... si stava abituando... " Da oggi si cambia... io sul piedistallo!"
ominidebis
00giovedì 28 aprile 2011 22:40
...si stava riprendendo e inizio a rianalizzare tutto l'accaduto per capire come era successo e soprattutto capire che cosa doveva fare ora...
Si alzò... "striscia via di li sotto e mettiti accanto alla scrivania dove prima!" si riferiva a Lui naturalmente.
Lui strisciò fuori come poteva con caviglie, ginocchia, polsi e gominti nastrati.
Le veniva un pò da ridere "Non strisci male sai!" non riusci proprio a trattenersi dal dire quella frase.
Lui non disse niente... effettivamente non disse mai nulla che fosse più di un mugulo o una sillaba di parola...
era ancora visibilmente scosso... il timore di essere denunciato e soprattutto le conseguenze del portare alla luce i suoi mandanti lo avevano come lobotomizzato.

Analizzò i fatti e ormai aveva capito che il suo abbigliamento porta fortuna era stato trascurato e tutte le sventure si stavano aggiustando via via che aggiustava le sue cose...
Il Vestito!!! lo aveva ricucito, ma non lo aveva ancora rimesso!!!
Lo prese e andò fuori della visuale di lui per rimetterselo. Era curiosa di vedere se sarebbe successo qualcosa.

Se lo sistemò sui fianchi e... squillò il suo telefono...
cuccioloindifeso
00martedì 3 maggio 2011 15:31
BEN TORNATO....
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