La baronessa ha suonato?

vostra99
00giovedì 13 dicembre 2012 16:15
Tra sogno e realtà
La calma della baronessa era snervante, le sue parole mi trafiggevano come una spada e mi facevano male più degli schiaffi. Baronessa poi per modo di dire, lei ed il marito avevano fatto i soldi, tanti soldi non si sà come, ma il linguaggio ed i gesti tradivano le loro umili origini.

Altrimenti non mi avrebbe umiliato in quel modo. in ginocchio davanti a lei mentre era seduta sul water a farmi una romanzina che non finiva mai, solo perchè avevo dimenticato di portare il cane a fare la pipi.

Nonostante i vestiti e la lingerie raffinatissima, sotto sotto era rimasta la popolana che era. Donna non più giovanissima, alta e robusta ma non grassa, anzi sule natiche e le cosce non aveva un filo di cellulite. Pelle bianca e liscia molto curata tra le cosce ma non altrettanto si può dire tra le natiche.
Si ostinava a non farsi togliere i peli intorno all'ano perchè diceva che si vergognava di farselo fare dall'estetista. Intanto però non si preoccupava di me che quando dovevo massaggiarla l'ano con la lingua mi capitavano sempre i peli in gola. Anzi quando tossivo dietro il suo culo, perchè mi era andato un pelo in gola mi prendeva a calci nelle palle (lei diceva che lo faceva per me, per farmelo cacciare prima) mah.
"Devi sapere che al cane fa male trattenere la pipi...come faccio a fartelo ricordare...avvicinati" e giù un'altro schiaffo.
"così spero che te lo ricordarai, senti il dolore alla faccia e ti ricordi di scendere il cane..."
Io davanti a lei con lo sguardo basso e le braccia dietro la schiena, speravo che finisse presto il suo bisognino, gli occhi fissi sulle sue mutandine abbassate alle caviglie, la mia attenzione era attratta da una macchiolina gialla al centro della mutandina. Consideravo che nonostante non fosse ancora molta anziana, comunque aveva qualche perdita di urina, tra poco avrebbe dovuto usare quei fastidioso salvaslip che usano le donne anziane. Istintivamente però per un segno di devozione e di rispetto sentendola imbarazzata, come se avesse letto i miei pensieri, mi abbassai ancora un poco e baciai proprio la macchiolina gialla, per farle capire la mia totale sottomissione.
La baronessa apprezzò il gesto, mi carezzò il capo e sussurrò:
"ho finito, tampona le ultime goccioline e vammi a prendere una mutandina pulita"
Subito mi rialzai e corsi in camera da letto dei baroni, rovistai il cassetto della baronessa e presi una mutanda pulita e gliela portai in bagno. Ella nel frattempo si era lavata la figona e se la stava asciugando. L'aiutai ad indossarla perbene, si sistemò il vestito, ma prima di uscire dal bagno si voltò verso di me e mi indicò la mutandina sporca per terra. "Lavala senz'acqua", mi disse perentoria, "tra dieci minuti voglio vederla bianca immacolata " così dicendo tornò in salotto tra le sue amiche. Io rimasi in bagno e con santa pazienza con la lingua cominciai a leccare quelle fastidiose macchioline gialle. Per fortuna vennero via subito perchè era una mutanda di seta, la asciugai con l'alito e corsi in salotto per ricevere i complimenti della baronessa.
Avevo dimenticato che c'era gente, ero appena entrai con la mutanda in mano che rimasi di sasso, provai a uscire di nuovo ma la baronessa mi chiamò: "vieni coglianazzo cosa volevi?" e giù una risata generale...
[SM=x829785]

...spero vi sia piaciuto...altrimenti non esitate a criticarmi...nn mi offendo...
rispettosamente
servosciocco
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s4uzer
00giovedì 13 dicembre 2012 18:44
Originale... bravo! [SM=x829788]
kokis
00giovedì 13 dicembre 2012 19:19
bello e intrigante [SM=x829788] [SM=x829788]

(KILLER)
00giovedì 13 dicembre 2012 19:48
...bello...
amosolodonne
00giovedì 13 dicembre 2012 19:54
Intrigante... Bravo
vostra99
00venerdì 14 dicembre 2012 17:20
al servizio della baronessa
In un attimo aprendo la porta del salotto ero stato catapultato nella realtà. Riconobbi subito la signora del terzo piano con cui avevo litigato in una riunione di condominio. La signora Adele, amica di mia moglie e tante altre faccie che non mi pareva di conoscere. Il loro stupore si unì alla mia umiliazione, in maniche di camicia, cravatta e con una mutandina di seta bagnata in mano, il mio viso dovette diventare di rosso fuoco e non per gli schiaffi ricevuti. In genere nessuno sapeva quello che facevo veramente dalla baronessa, sapevano che aiutavo il barone a mettere ordine nella sua contabilità, ma nessuno immaginava che in quella casa aiutavo in ben altre cose. Questo da quando ero andato in disgrazia a causa del gioco ed il barone si era offerto di aiutare sia me che a mia moglie.
“Coglionazzo”, questo lessi negli occhi della baronessa, ma fortunatamente in pubblico, per salvare la mia reputazione, non si rivolgeva a me in questo modo ma chiamandomi dottore come tutti gli altri conoscenti.
La baronessa, sveglia e donna di mondo, trovò subito il modo di togliermi dall’imbarazzo “Prego dottore si accomodi, oggi è il giorno del burraco, lei conosce le signore…La signora ADA del terzo piano, la Signora adele, la signora Filomena e così discorrendo con altre donne”. Fermo al centro del grande salotto facevo un leggero inchino col capo ad ogni signora e di nscosto infilai la mutanda della signora nella tasca del pantalone. Il dottore ha un grande affetto per Cock, il mio mastino napoletano, spiegava distrattamente alle astanti, e vuole sempre scenderlo lui, ma oggi si era dimenticato e cock l’ha fatta in casa, si è così mortificato che ora è venuto lui a pulire. POI rivolta a me: “Guardi wolf l’ha fatta vicino al divano sopra al tappeto persiano, ma lasci stare, dopo viene la serva e faccio pulire da lei, io non vorrei interrompere questa mano”
Ero stato salvato, corsi nel bagno di servizio, mi armai di straccio spazzola e secchio e ritornai in salotto. Con una precisione maniacale mi misi a pulire il tappeto dove il cane aveva sporcato. Qualche signora mi guardava con un sorrisino canzonatorio, qualche altra con un ghigno di ribrezzo, la baronessa invece aveva un viso austero, imperioso e soddisfatto.
Mentre pulivo pensavo che quello che per me era normale adesso, non lo era sempre stato. La baronessa piano piano mi aveva portato con sapienza ed equilibrio ad avere la capacità di sottostare ad ogni sua richiesta per quanto bislacca. Il barone mi aveva affidato a lei affinchè superasse le sue ansie, inibizioni paure. “A me non serve nello studio” disse alla moglie tenedomi per un orecchio, è una persona nostra, ci deve un sacco di soldi questo stronzo, fagli fare qualsiasi cosa a tuo piacimento e insegnagli le buone maniere, te lo regalo. Così dicendo mi buttò ai piedi della baronessa e probabilmente mi sputò addosso perchè sentii una cosa umida dietro il collo.
La baronessa era in cucina seduta su una sedia con una vestaglia bianca, sciatta con le cosce aperte e una paio di pantofole puzzolenti ai piedi. Con uno straccio distrattamente mi asciugò la testa,lasciandomi per terra e cominciò ad accarezzarmi come faceva con cock, io ero distrutto, umiliato, prostrato a quella carezza non seppi fare altro che abbracciarle le gambe bagnandole con le mie lacrime. Mi spinse la testa più in basso e comincia a baciarle i piedi, le tolsi la pantofola con la bocca e glieli baciai tutti.
Cominciò tutto così, e piano piano mi ha fatto andare oltre, molto oltre. Adesso è una signora curata pulita aristocratica anche un poco grazie a me, ha ripreso fiducia in se stessa
Pensavo queste cose mentre pulivo il tappeto a testa bassa, ma non potevo non notare che la signora ADA seduta sul divano mostrava una certa curiosità e titubanza. Era una donna sulla cinquantina, certamente non bella, bassina e rotondetta con occhiali dorati, antipatica, si direbbe la classica insegnante di matematica, puntigliosa, precisa e polemica in tutte le riunioni di condominio. Sempre in ordine e ben vestita. Infatti dal basso notavo uno stivale lucido pulitissimo, la gonna rossa e nello spacco delle cosce intravedevo la sua mutandina bianca.
Quando si accorse che la guardavo accavallò le gambe, ma essendo corta e grassottella la gonna le saliva sulle gambe e mostrava quasi tutta la coscia ed il sottocoscia. Forse questi movimenti nervosetti, li faceva apposta per imbarazzarmi, finchè non mise proprio il suo stivale sullo straccio, io cercai si sfilarlo da sotto alzandole il piedino, ma lei niente, anzi con la punta dell’altro stivale distrattamente mi sfiorava il viso. In questi movimenti incautamente aprì le cosce e notai un rigonfiamento sotto la mutanda. Chissà forse aveva le mestruazioni, strano perché alla baronessa non venivano più, fortunatamente per me, o forse era solo il salvaslip per le piccole perdite, avrei voluto chiederglielo.
Intanto non riuscivo a resistere all’odore di quegli stivali che mi dondolava sotto il naso, avrei voluto baciarli, leccarglieli, essere calpestato dai suoi tacchi, avrei voluto che mi soffocasse con il suo enorme culo,, vendicandosi di quando la contrastavo nelle riunioni di condominio, avrei voluto che aprendo leggermente le natiche si sedesse sulla mia faccia e mi dicesse “leccami il culo…dotttore del cazzo” l’avrei fatto, certo che l’avrei fatto. Le avrei cambiato il pannolino se solo me l’avesse fatto capire con un cenno della mano. Avrei voluto che la baronessa dicesse alla sua amica “Portatelo a casa, usalo come vuoi e poi riportamelo sano e salvo” Ma non accadde nulla di tutto questo, anche perché la baronessa mi distolse dai miei pensieri, ringraziandomi e chiedendo di andare nello studio per vedere se il barone aveva finito con mia moglie.
servosciocco

ps. grazie per i complimenti di sopra
vostra99
00venerdì 14 dicembre 2012 17:26
chiedo scusa
forse ho sbagliato ad inserirlo qui, l'ho reinserito come nuovo topic...
theboogeyman0
00martedì 8 gennaio 2013 12:27

Innanzitutto grazie vostra99 per i tuoi contributi. [SM=x829785]

Riguardo al secondo racconto credo che hai fatto bene ad inserirlo all'interno di questo topic. [SM=x829788]

[SM=x829778]



PASQUALE.72
00martedì 15 gennaio 2013 14:18
bello!
servetto70
00martedì 15 gennaio 2013 14:29
Re:
PASQUALE.72, 15/01/2013 14:18:

bello!




ma hai letto almeno una riga dei due racconti nel minuto che hai impiegato a commentarli? [SM=x829765]
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