La donna del casinò

tazzo87
00venerdì 31 agosto 2012 16:47
E' una storia inventata, forse un pò semplice il linguaggio ma da tempo volevo scrivere qualcosa spero vi piaccia
Lo donna del casinò

Proprio vicino al centro di Milano avevo acquisito ormai da due anni e mezzo quell’azienda agricola e ci avevo lavorato molto facendola diventare la fonte del mio reddito, avevo un operaio che pensava per la stalla e io pensavo al lavoro delle terre nei dintorni. Mia moglie pensava ai miei due figli di tre e cinque anni, pensando anche alla cura della casa e del giardino. Gli affari andavano benino, anche se a volte io mi facevo prendere un po’ la mano con il gioco, mi piaceva il poker e giocando a volte perdevo anche delle somme consistenti, sempre all’insaputa di mia moglie Gloria che se l’avesse scoperto si sarebbe arrabbiata molto, comunque io riuscivo a coprire tali somme senza che se ne accorgesse avendo molte spese in azienda e avendo un giro continuo consistente di soldi.
Miriam, una ragazza che era nel giro del venerdì sera quando ci radunavamo per le partite a poker, mi parlò di quel casinò aperto da poco lo aveva visto e moriva dalla voglia di andarci, così quel sabato io e Miriam decidemmo di andare, a Gloria avevo detto di dover andare fuori città per accompagnare un amico e sarei stato fuori due giorni così da non destare alcun sospetto se avessi fatto troppo tardi. Entrando in quel casinò rimasi colpito da quanta gente ci fosse, era stupendo erano anni che dovevo entrare in un casinò, morivo dalla voglia di giocare così convinsi Miriam a sederci al primo tavolo dove c’erano posti liberi e iniziammo a giocare. Lì si giocava pesante io cercavo di non esagerare ma la fortuna sembrava proprio girare a favore quella sera.
“Miriam è stupendo questo casinò e poi mi sa proprio che è la nostra serata ahahah” dissi ridendo a Miriam e lei ”Bè si vedo che stai andando forte, comunque la serata è lunga io mi vado a fare un giro così vedo se cambiando aria girerà anche a me”, quindi si alzò e facendo un sorriso al crupier del tavolo spari fra la gente e i tavoli. Io continuavo a giocare e tutto sommato ci stavo anche sopra non poteva andare meglio, poi una signora si siede al tavolo, era molto elegante indossava un vestito nero che le arrivava sopra al ginocchio, non troppo scollato ma giusto quanto basta per far intravedere i suoi seni perfetti, capelli neri sciolti che le arrivavano alle spalle, i suoi occhi si posarono su di me in modo quasi malizioso, io rimasi colpito da lei era una bellissima donna e vedendo che mi fissava iniziai a sentire un certo imbarazzo, aveva uno sguardo penetrante e io continuando a giocare cercavo di far finta di niente anche perché continuavo a ripetermi che ero sposato e non potevo assolutamente cedere al corteggiamento di quella magnifica donna, certo era un vero schianto e lì tutti la trattavano con rispetto, sembrava quasi la temessero.
Ad un certo punto scoprendo le carte mi accorsi di avere un full di assi e dieci, e cercando di non lasciar trasparire nulla dal mio sguardo rilanciai modestamente quasi dando l’impressione di non avere nulla, due passarono la mano il ragazzo di fronte a me chiamò la mia puntata e la donna mora che continuava a fissarmi rilanciò del doppio della mia puntata per una cifra di mille euro, io fingendo un po’ ci pensai su dubbioso ma poi chiamai, sapevo di avere un punto molto forte e ero disposto a metterne molti di più, io non cambiai le carte dichiarandomi servito e la donna fece lo stesso, a quel punto non avevo dubbi ero quasi sicuramente più forte di lei il mio full era il più alto possibile e qualsiasi scala l’avrei battuta così puntai “cinque mila per vedere bella signora” e lei “vedo che ti stai giocando molto su questa mano comunque per vedere le mie carte cinque mila più quarantamila” io rimasi di stucco avevo iniziato il gioco con tremila euro e al momento avevo sul tavolo un quantitativo di fish intorno agli ottomila euro, non sapevo davvero cosa fare e poi quarantamila euro erano una cifra per me impensabile, ma non dovevo farmi vedere dubbioso in fondo avevo molte possibilità di vincere con quel punto, così guardandola dissi “ Signora credo non sia possibile puntare più di quanto si ha sul tavolo, bisognerebbe avvertire il proprietario del casinò, in fondo neanche lei ha sul tavolo tale cifra” lei non fece una piega continuò a fissarmi e disse “bene hai ragione comunque sono io la proprietaria del casinò quindi è una questione tra me e te ora dimmi hai intenzione di vedere” io rimasi senza parole quella donna era la proprietaria del casinò e ora avevo davanti a me un’opportunità unica quaranta mila euro per quanto gli affari mi andavano bene riuscivo a tirare fuori dalla mia azienda dai tre ai quattromila euro al mese, dopo qualche minuto la mia natura da giocatore prese il sopravvento non stavo più ragionando volevo solo vedere le sue carte e mostrare le mie così mi decisi “ vedo bella signora ma poi ce ne andiamo a bere qualcosa insieme” dissi molto sicuro di me e lei “ certamente avremo modo di berci qualcosa, non capita spesso di conoscere dei giocatori così coraggiosi” così con aria quasi compiaciuta mostrai il mio full di assi pensando ormai di aver vinto la mano; la donna rimase impassibile per qualche secondo con le carte in mano poi fece un sorrisetto e disse “ o peccato un gran bel punto io ho un poker di donne però quindi credo proprio di aver vinto io questa mano”, io rimasi gelato, non riuscivo a credere alle mie orecchie e ai miei occhi quando vidi le sue carte, non riuscivo a pronunciare parola ma ci pensò la donna a farmi ritornare in me prendendomi per un braccio “ su avanti andiamo a berci qualcosa così regoliamo anche questa questione tra noi, dimmi in che modo vuoi pagare una assegno contanti dimmi” e mi trascinò via verso il bancone del bar. “Be allora dimmi il tuo nome, insomma abbiamo giocato insieme mi devi quarantamila euro e non so nemmeno come ti chiami, non è buffo” esordi la donna con aria un po’ sarcastica, io ancora scosso dall’accaduto risposi “ Paolo signora e lei?” “ Monica piacere, come ti dicevo io sono la proprietaria di questo casinò e tu che lavoro fai per poterti permettere di perdere quarantamila euro con una mano?” continuò ad infierire la donna, io ormai in preda alla disperazione per la mia situazione dissi ”Signora Monica io in realtà sono un contadino e non quella somma da darle, la prego ho una moglie e due figli se lo dovessero venire a spere sarebbe la mia rovina, lo so ho sbagliato ma la prego la scongiuro mi dia del tempo risolveremo la cosa” Monica mi guardo per alcuni secondi mentre io continuavo a pregarla poi scoppiò in una tremenda risata “ Ahahaha e così tu saresti un contadino senza una lira, ma sei proprio un cretino sai come pensi di pagarmi ora” io sempre più disperato le dissi “ non lo so signora Monica sarei pronto a qualsiasi cosa ma la prego deve rimanere fra noi, non mi rovini la scongiuro”, lei divenne seria poi mi disse “Be voglio aiutarti, possiamo arrivare ad un accordo” io subito replicai “ qualsiasi cosa signora Monica la scongiuro” lei mi zitti poi prendendomi per un braccio mi accompagno in una stanza dietro, era una specie di studio un po’ grande però dove c’era una piccola scrivania e un divano ed un tavolo con alcune sedie.
Mi fece sedere sul divano e mi disse” voglio darti una possibilità queste sono le mie condizioni"

continua...
4pollo
00sabato 1 settembre 2012 07:56
mi piace non vedo l'ora di leggere il resto
Sara.61
00sabato 1 settembre 2012 09:07
Bravo
Attendo il resto, complimenti.
amosolodonne
00sabato 1 settembre 2012 10:02
Quando sei nelle mani di una Donna in una situazione del genere c'è sempre da divertirsi... In alcuni casi le Donne sanno diventare molto maliziose... Sono molto curioso di leggere il seguito... [SM=x829785]
pingone.
00sabato 1 settembre 2012 13:46
molto carino,continua
cuccioloindifeso
00sabato 1 settembre 2012 14:15
continua...
zazaloz
00sabato 1 settembre 2012 19:20
veramente intrigante!
Navpanax
00domenica 2 settembre 2012 01:34
wow
bello aspettiamo curiosi il seguito
KOKA02
00lunedì 3 settembre 2012 11:48
bellissimo racconto siamo in attesa del proseguo
tazzo87
00giovedì 6 settembre 2012 18:33
2 parte(forse sto andando lentamente ma spero vi piaccia)

Io sentendo quelle parole cercai di tranquillizzarmi perché non so cosa sarebbe successo se la cosa fosse stata scoperta da mia moglie, ma non sapevo ancora come avrei potuto ripagare quella donna che abilmente era riuscita a farmi perdere ben quarantamila euro; lei mi fece sedere sul divano poi esordì “ Bè innanzitutto devi firmare il documento che un mio uomo sta preparando, sai è la prassi e non è altro che l’ufficializzazione della tua perdita sarebbe stato lo stesso anche se avessi vinto, quindi intanto firmala poi ti farò una proposta per darti il modo di estinguere il debito” e io che ero ancora molto agitato “ ma certo signora Monica, ma la prego non mi rovini, mia moglie non deve sapere nulla, la supplico…”. Il rumore della porta mi zitti entrò un uomo consegno un foglio a Monica e se ne andò senza dire una parola, Monica subito mi fece cenno di alzarmi mi diete una penna e mi disse di leggere poi firmare; io guardai il documento dove dovevo riportare il nome e cognome e la parte sotto dichiarava che io avevo un debito con il casinò di Monica di quarantamila euro con la clausola che il debito sarebbe stato estinto o per pagamento o per rinuncia di Monica di ricevere tale somma, lei infatti subito mi disse” vedi con questa clausola io posso eliminare il tuo debito in qualsiasi momento, quindi puoi stare tranquillo, però dovrai fare esattamente ciò che ti dico, altrimenti lo faccio avere alla tua banca e questo credo ti comporterà qualche complicazione…” fini con un sorrisetto come per spaventarmi, come se non lo fossi già abbastanza, io subito annui e replicai “ ma no ma no, non ce ne sarà bisogno farò quello che desidera Monica non si preoccupi, tutto pur di mantenere la cosa fra di noi”. Lei allora “ bene allora intanto puoi anche salutare la tua amica con la quale sei venuto perché non tornerai a casa con lei questa sera, poi chiama tua moglie e di che starai fuori un paio di settimane, starai a casa mia poi ti dirò quale sarà il tuo compito” io rimasi un po’ perplesso due settimane erano tante cosa avrebbe pensato mia moglie e poi da stasera, non potevo nemmeno ripassare per casa come avrei fatto con i vestiti così provai a dirle” ma Monica dovrei passare a prendere dei vestiti e poi pensare a cosa dire a mia moglie, insomma così su due piedi” lei di tutta risposta “ be queste sono le mie regole sei libero di tornare a casa, però avrai quel debituccio da saldare allora ,e poi dei vestiti non devi preoccuparti…”no no, la prego, ok farò come mi dice qualcosa mi invento vado subito a chiamarla” così dovetti chiamare mia moglie e inventarmi un problema di un mio caro amico e che mi aveva chiesto di stare a casa sua per due settimane perché aveva avuto un problema improvviso e non potevo negarle un favore , lei mi disse che non ero stato molto chiaro però alla fine attaccò dicendo che ero il solito buonista che non sapeva dire di no agli amici; così ora lei era apposto ma iniziai a pensare cosa avessi dovuto fare per due settimane a casa di Monica ma ormai ero tranquillo perché avevo la situazione sotto controllo, o almeno pensavo di averla.
Così andai a salutare Miriam, anche lei rimase un po’ sorpresa, ma non mi conosceva molto quindi non si insospettì perché pensava che avessi incontrato davvero un mio caro amico e me ne stavo andando con lui.
“Su andiamo Paolo che ti devo spiegare cosa fari a casa mia” mi fece salire a bordo della sua auto nel sedile posteriore e salì anche lei dietro con me un cenno all’autista e partimmo. “Allora Paolo, io ha casa ho un marito che praticamente fa tutte le faccende a casa: pulisce fa il pranzo, lava stira insomma tutto in più è il mio servo personale insomma il mio schiavo, mi fa massaggi ai piedi mi lucida le scarpe e soddisfa ogni mio capriccio, insomma non so se hai capito ma dovrai sostituirlo tu per queste due settimane, insomma ha diritto anche lui a due settimane di ferie non credi ahahaha…” e scoppio in una sonora risata, io rimasi senza parole sarei dovuto essere il servo di Monica per due settimane lavare stirare insomma tutto quello che mi avesse ordinato, ma lei andò avanti come niente fosse “ Aspetta non è finita, tu dovrai chiamarmi Padrona e io ti chiamerò coglione, sai come vuoi chiamare uno che ha perso quarantamila euro in una mano ahahaha…” scoppio ancora a ridere “sarai sempre nudo e dovrai eseguire tutti i miei ordini senza fiatare ti faccio un esempio” tirò su una gamba e mi piazzo la suola della sua scarpa davanti alla faccia “avanti leccami la suola delle scarpe coglione..” io rimasi immobile, ero rimasto gelato dalle sue parole e mi sentivo molto umiliato di fronte a quella donna, un ceffone mi fece ritornare alla realtà ma risposi subito” ma sei pazza mi fai male e poi come lecca la suola, dovrei leccarti la suola della scarpa? Ma stai scherzando spero” lei divenne seria “ forse non ci siamo capiti coglione tu sei il mio schiavo cosa è che non ti è chiaro ora lecca o il foglio che hai firmato finisce dritto in banca e poi da tua moglie” a quelle parole mi sentii veramente perso “ no Monica, no aspetta, è che non ero pronto a questo però ve bene tutto quello che ordini ma ti prego la cosa deve rimanere fra noi” lei mi colpì con un altro ceffone “ bene allora primo io sono la tua padrona quindi chiamami padrona, secondo non darmi più del tu e terzo non osare più disobbedirmi dovrai accettare tutto se anche ti rifiuterai di seguire un ordine il foglio finirà fra le mani di tua moglie e voglio proprio vedere cosa racconterai…” Io ricominciai davvero a sentirmi agitato, anzi mi veniva proprio da pingere non potevo permettere a quella donna di rovinarmi, però questo significava essere il suo burattino per due settimane avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa, era stata chiara se mi fossi rifiutato….,non volevo nemmeno pensarci fatto sta che mi teneva sotto scacco io potevo solo obbedire …un ceffone ancora mi colpì “Allora coglione che è che non ti è chiaro su lecca la suola della mia scarpa voglio vederla brillare” a questo punto non potei fare altro che iniziare a leccare, mi avvicinai con titubanza tirai fuori la lingua e iniziai a passarla sulla sua suola sentii qualche granello e cominciai a sentire un sapore amarognolo ma non osavo fermarvi fin quando non me lo avesse detto Monica, se c’era una cosa che avevo capito è che quella Donna per due settimane sarebbe stata la mia Padrona e io non potevo disobbedirle altrimenti mi avrebbe rovinato la vita per sempre.
“Bravo coglione….ahahaha mi piace chiamarti così ora su ringraziami dell’assaggio della suola, ma ricordati di finire le frasi sempre con padrona, capito coglione…su forza..” io pieno di vergogna dovetti dire “ la ringrazio per l’assaggio della sua suola Padrona” e lei “ bravo così, vedo che stai imparando, vedi in fondo non è difficile su che queste due settimane piaceranno anche te, non credi? ahahaha” e io “si Padrona” ormai avevo capito chi comandava quindi cercai di non farla arrabiare.
Navpanax
00domenica 16 settembre 2012 22:39
bella anche questa parte, successo poco xo dai ;)
KOKA02
00lunedì 17 settembre 2012 16:39
bellissimo proseguo.....
ANCORAAAA
n.ponzo
00venerdì 21 settembre 2012 10:44
racconto molto intrigante
theboogeyman0
00venerdì 5 ottobre 2012 11:18

Bravo tazzo87 [SM=x829811]

Bel racconto! [SM=x829788]

[SM=x829778]

chilor
00lunedì 8 ottobre 2012 13:15
carino
bel racconto [SM=x829785]
tazzo87
00sabato 8 dicembre 2012 12:19
mi scuso per il lungo tempo trascorso prima del seguito..., inoltre già sto scrivendo la quarta parte che presto arriverà.....
(la donna del casino 3 parte)

La macchina si fermo, Monica sorrise poi mi disse “ok Paolo ora scendi e vienimi ad aprire lo sportello, su da bravo cavaliere” io quasi sentendo quelle parole scattai
subito il suo tono era molto delicato, ma allo stesso tempo molto deciso, la sua voce ferma e sicura, non come il mio tremolante “ si mmm subito Pa Padrona” ero un po’
scosso e forse mi rendevo conto solo allora che d’ora in poi sarei stato alle dipendenze di quella Donna, ma allo stesso tempo decisi di non pensarci su troppo e
di iniziare seriamente ad impegnarmi per uscire il prima possibile da quella situazione.
Monica scese dall’auto, fece un cenno all’autista, poi mi fece richiudere lo sportello e fece per avviarsi lungo la via che portava verso la casa, ad un tratto però si fermo mi guardo e disse “bene questa è la mia casa, come vedi è abbastanza grande ma
tranquillo tu dovrai occuparti solo di una parte…..” e ancora “su andiamo, ma io camminerò mentre tu dovrai seguirmi a 4 zampe coglione” e scoppiò ancora in una grande risata, io arrossii ma non opposi resistenza timidamente dissi “si… padrona” poi mi inginocchiai misi le mani a terra e iniziai a seguirla, intanto vidi l’autista che
stava chiudendo il garage, mi sentivo osservato e mi vergognavo come un cane….non avrei mai creduto di trovarmi in una tale situazione, lui comunque non sembrò affatto sorpreso della mia posizione infatti continuò tranquillo nel suo
lavoro poi se ne andò. Noi finalmente arrivammo davanti alla porta, lei aprì e finalmente entrammo, “tu mettiti sul divano e aspettami, io vado a chiamare mio marito così vi conoscerete” così mi lasciò lì e andò verso la stanza accanto; la casa sembrava spaziosa e molto curata, la cucina era accanto alla sala dove stavo io, poi c’era un corridoio che presumibilmente portava alle camere, almeno così pensavo in quel momento.
Un rumore strano colpì la mia attenzione, sembrava un cigolio di un
cancello metallico, ma non poteva mai avere un cancello dentro casa, pensai, a cosa le sarebbe servito; comunque iniziai a sentire i tacchi di Monica che si dirigevano verso la stanza dove mi aveva lasciato, e la scorsi appena dopo qualche secondo sulla porta, ma con mio grande stupore vidi un uomo che la seguiva a gattoni,
proprio come me poco prima, solo che lui era nudo, aveva solo un paio di boxer,e indossava un collare sul quale c’èra un guinzaglio che teneva saldamente Monica in mano, lei sorrise vedendo il mio sguardo incredulo poi subito mi disse “ecco Paolo, anzi coglione…ahahah, questo è mio marito o meglio il mio schiavo il mio cornutello non è così…?” fini la frase rivolgendosi all’uomo che si era fermato in
ginocchio ma con lo sguardo a terra, lui subito rispose “si Padrona, sono il suo cornutello” , io di fronte a quello spettacolo rimasi ancora più incredulo ero imbarazzatissimo per quell’uomo, per il modo con cui Monica lo trattava, non solo lo aveva portato al guinzaglio come un cane, ma lo aveva chiamato cornutello e lui aveva annuito senza fare una piega.
Monica soddisfatta lo accarezzo, si sedette sul divano e si rivolse a me "Vedi lui è Marco mio marito ma da ormai cinque anni il suo ruolo è molto cambiato lui è il mio schiavetto personale, di là c'è la sua cella, dove dorme, ha un materazzo un cuscino e due ciotole una dove mangia e una dove beve; da questa sera tu vivrai li insieme a lui....due cagnolini che si fanno compagnia...ahahahah" Monica continuava ad accarezzare la testa di quell'uomo che stava lì fermo immoblile mentre lei mi spiegava tutte queste cose, non osava alzare lo sguardo da terra e non osava ribbellarsi affatto; io intanto ero incredulo non riuscivo a credere ne a quello che vedevo ne a quello che sentivo, intanto Monica andava avanti sicura con un aria soddisfatta mi spiegò che lui faceva tutti i lavori in casa, e non solo soddisfava tutti i suoi capricci, aveva smesso di lavorare perchè il casinò che lui aveva primaa di sposarla ormai era seganto a lei come la casa e la villa in montagana, inpratica lui non aveva più nulla e se si sarebbe ribellato lei l'avrebbe potuto sbattere fuori a "calci in culo" usò proprio questo termine e lui a quelle parole sembrò agitarsi un pò ma poi Monica lo rassicurò subito "ma lui nn si ribellerà e io gli permetterò di continuare a servirmi...ahahah".
La cosa andò avanti per qualche decina di minuti, la cosa era chiara li comandava Monica e lui era il suo schiavo in tutti i sensi, e io avrei dovuto affiancare quell'uomo nei suoi servizi a Monica per due settimane, la cosa mi aveva scosso abbastanza ma il colpo di grazia Monica me lo diede alla fine,infatti fece togliere i boxer a Marco e mi fece notare quella strana gabbietta che teneva stretto il pene dell'uomo, Monica disse che era una cintura di castità che non permetteva all'uomo di toccarsi o masturbarsi e lei teneva la chiave e decideva lei quando aprire e quando e se far provare piacere al suo schiavo; detto questo esclamo "su Marco vai a prendere una cintura di castità anche per Paolo così la mettiamo subito".
Io a quelle parole rabbrividii e Monica se ne accorse ma scoppiò a ridere e mi ricordò il debito che dovevo saldare, quindi rassegnato dovetti assecondare i suoi ordini, "su coglione spogliati e mettiti in ginocchio" mi disse Monica tornata immediatamente
seria, io lo feci e iniziai a fissare il pavimento, " ahahaha ma cos'hai al posto del pisello una vongola...ahahaha" Monica infierì appena mi denudai, poi prese la cintura di castità che Marco gli aveva portato e me la mise, fece passare una parte dietro le palle, poi infilò un pezzo davanti lungo il pene e poi chiuse il tutto con un lucchetto, mi riinfilò i boxer, mi mise un collare e mi accompagnò insieme a Marco nella cella. Citolse i guinzagli e disse "Bene Paolo, domani mattina il cancello si aprirà in automatico alle sei e voi avrete la sveglia a quall'ora, tu segui le istruzioni di MArco lui sa cosa fare......ah e non pensare di scappare MArco sa cosa succede se lo fai se vuoi chiedilo a lui ahahahaha" e scoppio in una sonora risata. Poi se ne andò chiudendo la cella e impostando qualcosa su un timer stava fuori di questa, ara tarrdi visto che all'una eravamo partiti dal casinò e dovevamo alzrci per le sei almeno questo era quello che aveva detto Monica, quindi mi sdraiai e cercai di dormire senza dire una parola con Marco, in fndo ero ancora scosso e lui non mi aveva dato molta confidenza, ma sapevo che dovevo fare come lui se non volevo avevre problemi e lui si era messo su quel materasso a dormire così decisi anche io di farlo.
cuccioloindifeso
00lunedì 10 dicembre 2012 14:08
sempre più bello... speriamo a breve il seguito
zazaloz
00lunedì 10 dicembre 2012 16:56
bellissimo aspetto il seguitO!
(KILLER)
00lunedì 10 dicembre 2012 18:41
...fantastico...
tazzo87
00giovedì 13 dicembre 2012 10:37
La mattina alle sei in punto, MArco mi sveglio e mi fece cenno di seguirlo, mi porto in una stanza prese secchi e uno straccio e mi disse di prendere la scopa, così uscimmo sul corridoio e andammo nel bagno "solitamente inizio le mie pulizie da qui e oggi tu mi aiuterai" io lo guardavo un pò incredulo sinceramente e dissi
"senti scusa ma iniziamo così...insomma non facciamo almeno colazione o altro...." lui si mise quasi a ridere e mi disse che per la colazione dovevamo aspettare le nove, lui mangaiva gli avanzi della sua padrona e questa mattina era un pò preoccupato perchè anche quelli sarebbero stati divisi in due, comunque iniziato a
pulire io continuai a fargli domande sulla sua situazione su come ci fosse arrivato e come faceva a sopportare tutto ciò,e soprattutto cosa intendeva Monica quando aveva detto di non provare a scappare; lui quindi iniziò a spiegarmi tuttta la situazione, inizialmente lui era un uomo ricco, possedeva un casinò all'estero una villa
in montagana e la casa dove ci trovavamo, poi dopo che si era sposato con Monica gli segnò la casa ma tutto andava bene, anzi Monica nella sfera sessuale era fantastica era molto attenta al piacere di lui gli piaceva fare sempre giochi nuovi, fin quando iniziò a giocare un pò più pesante, cioè prendendo sempre più il comando e facendo
sempre più leva sulla voglia del marito iniziò a sottometterlo un pò. Fin qui comunque Marco era sempre appagato sessualmente solo che era Monica che decideva i tempi e i modi lui quasi non aveva voce in capitolo, così una sera Marco provò a parlare a Monica della cosa dicendo che voleva essere anche lui a decidere quando e come
facevano l'amore, allora Monica dopo essersi scusata con lui gli diede ragione e lì finì tutto. Ed è li almeno sentendo il racconto di Marco che successe tutto, infatti Monica elaborò un piano per prendere il pieno controllo su di lui e dopo due giorni portò a termine il suo piano: una sera infatti al rientrò a casa di MArco
lei era in biancheria sexy ad aspettarlo sul divano, a quella vista lui si fiondò subito su Monica, che però si alzo lo portò in camera da letto e lo fece stendere sul letto, si tolse le calze e gli legò le mani alla lettiera, poi abilmente gli fissò con delle corde le caviglie al letto, Marco eccitatissimo pensava ad uno dei giochi
della moglie, invece poi capì subito che questa volta c'era qualcosa di diverso, infatti Monica iniziò a frustarlo poi lo afferrò per le palle e gli disse che si era stufata di lui e voleva che voleva prendergli tutto, aveva due contratti che lui avrebbe dovuto firmare, e intato gli scattava delle foto, e lo minacciava che le avrebbe
rese pubbliche se lui non le avesse firmate, inoltre lo avrebbe lasciato li legato fin quando non avrebbe eseguito. Lui inizialmente si rifiutò ovviamente ma poi Monica iniziò a stuzzicarlo portandolo all'estremo dell'eccitamento e ancora gli disse dei fogli da firmare, ma lui niente, fin quando non iniziò a supplicarla di scioglierlo e di farlo venire, era sfinito visto che lei lo tenne in tiro per ore senza farlo venire, ma lei sadica gli presento di nuovo i fogli, lui niente non accordò, poi l'atto finale lei prese una candela la accese e iniziò a fargli colare gocce di cera bollente sul pene e sulle palle, a quel punto lui provò un dolore immenso urlo e supplico lei di smatterla che avrebbe accettato qualsiasi condizione a patto che la finisse con quella tortura, lui pensava di mettere le cose apposto
in un secondo momento e firmo con le mani ancora legate.
Quando lei lo slegò però si trovò di fronte due energumeni ingaggiati da lei per fermarlo visto che immaginava la reazione di Marco che infatti si era fiondato su di lei, Monica con molta calma gli spiegò che lei aveva in mano molto di più dei documenti firmati da lui che le cedevano la villa e il casinò, ma l'intero conto in banca, quindi sarebbe dovuto rimanere calmo e soprattutto rassegnarsi perchè avrebbe potuto anche sbatterlo in mezzo ad una strada e inoltre aveva anche le foto di lui nudo legato nel letto, e per l'opinione pubblica non l'avrebbe certo aiutato; inoltre se si sarebbe ribellato l'avrebbe picchiata lei l'avrebbe denunciato così sarebbe finito in galera; insomma era riuscita ad incastrarlo, ma le aveva lasciato una via d'uscita per rimanere con lei e vivere in quella casa, essere suo schiavo essere il suo tutto fare e subire ogni genere di umiliazione se no lo avrebbe sbattuto fuori senza nulla, si ricordò proprio dell'espressione che aveva usato Monica " ti butto fuori e ti lascio in mutande se provi a ribbellarti" poi col tempo aveva recintato la villa e la teneva sotto sorveglianza quindi ormai era impossibile scappare da lì o ribellarsi. Io sentendo quelle parole capii la situazione di Marco, ora era tutto chiaro,in pratica lui era un burattino nelle mani di Monica non poteva più fare nulla se non accettare la sua cndizione di schiavo, lui poi mi spiegò che Monica lo teneva sotto controllo anche grazie alla cintura di castità, infatti lui ormai si sentiva veramente sottomesso a quella donna che tanto lo aveva fatto eccitare e che tutt'ora sapeva come farlo eccitare, adorava il suo corpo i suoi piedi e era felice quando lo considerava, lo accarezzava proprio come un cagnolino, lì capii anche che Monica era riuscita ad agire anche anche nel profondo, nel carattere nei sentimenti di quell'uomo che l'adorava e la serviva come una regina in cambio di poco o nulla.
Durante il racconto intanto avevamo pulito l'intera casa così Marco accorgendosi che erano le nove mi disse "su veloce seguimi dobbiamo svegliare la PAdrona, ma lascia fare a me" io non senza nessuna replica lo seguii, appena in camera mi disse che dovevamo inginocchiarci e camminare a 4 zampe perchè Monica voleva così, lui
si avvicinò a i piedi del letto alzò le coperte e inizio a baciare i piedi di Monica, dopo qualche secondo lei si svegliò " mmm buon giorno schiavi....tu cornutello vieni qui al mio cospetto fa continuare il lavoro al coglione ahahah" disse improvvisamente; io stavo in ginocchio vicino PAolo che a quelle parole scattò e si presentò da parte a PAdrona Monica, mentre io iniziai a baciarle i piedi sostituendolo. Monica acarezzo sulla testa Marco "bravo cagnolino" e lui "la ringrazio mia Padrona" lei continuò "ora cornutello vai di là e mi prepari la colazione mentre il coglione continua a baciarmi e leccarmi i piedi, so che vorresti farlo tu ahahaha ma sono io che decido giusto cornutello...??" Marco abbassò lo sguardo e subito rispose "certamente PAdrona, come lei desidera PAdona" poi uscì dalla stanza e mi lasciò lì a leccare i piedi a Monica "Allora coglione come hai passato la notte" io smisi di leccare e risposi "bene Padrona" poi ricomincai a leccare lei poi " ah vedo che abbiamo capito come devi rispondere e come ti devi comportare", in effeti il racconto di Marco mi aveva lasciato un pò turbato, quella stupenda donna che sembrava molto dolce e femminile nascondava una crudeltà inimmaginabile e questo mi aveva messo timore e mi sentivo a disagio al suo cospetto, non avrei mai osato ribbellarmi dopo quello che aveva raccontato. Marco poi torno nella stanza con la colazione in un vassoio, Monica mangiò e poi buttò a terra alcuni avanzi e io e Marco abbiamo dovuto mangiarli e ripulire tutto con la lingua, insomma ci trattava proprio come cani. Finito di mangiare Monica ci chiamo poi ci fece entrare in bagno con lei
"Paolo tu sai quello che devi fare inizia a preparmi la vasca, invece tu Marco mettiti in ginocchio giù nell'angolo, osserva bene che domani mattina toccheranno a te i compiti di Paolo" io feci come Monica mi aveva ordinato e mi inginocchiai nell'angolo del bagno, nel frattempo Paolo aveva aperto l'acqua e aveva versato alcuni saponi
all'interno, Monica nel frattempo si era abbasata il pigiama e si era seduta sulla tazza per fare pipì; con lo schioccare delle dita Monica richiamo l'attenzione di Paolo che si portò subito in ginocchio da parte a lei che si alzò allargò le gambe e si fece leccare da Palo; io rimasi molto colpito non potevo credere ai miei occhi
lo aveva usato per pulirsi, vedere Monica nuda però mi provocò un brivido di eccitazione ma subito sentii la mia eccitazione strozzata da quella cintura di castità.
Monica intanto tolto anche il sopra del pigiama si era immersa dentro la vasca e PAolo era sempre lì pronto con una spugna in mano per lavare la sua padrona ogni volta che tirava fuori una gamba o che si alzava facendosi passare la spugna sul corpo; a me iniziava a piacere la scena, ma più mi eccitavo più sentivo quella cintura di
castità comprimermi il pene, la situazione era una vera tortura e Monica sembrava essersi accorta infatti mi lanciava degli sguardi e rideva, ma si muoveva in maniera sempre più sensuale e questo rpovocava in me piacere e dolore allo stesso tempo.
Finito il bagno Monica si fece asciugare da Paolo, che poi gli mise della crema sulle gambe e sui piedi e li massaggiò a lungo, io cercai di osservare bene perchè Monica mi aveva detto che la mattina seguente sarebbe toccato a me fare tutte quelle coe, e sinceramente l'idea di lavarla toccarla e massaggiarle le gambe cominciava a piacermi sul serio, avevo un fuoco fra le gambe perchè più mi eccitavo
più sentivo il mio pene stretto in quella gabbia e iniziavo a odiare quella situazione, ma non potevo fare nulla dovevo solo sperare che mi passasse anzi dovevo provare a pensare ad altro, ma era difficle con Monica li davanti, era una donna stupenda, aveva un corpo da modella inoltre si muoveva in maniera molto sensuale, mentre
ero perso in questi pensieri Monica si era portata davanti a me " Ei coglione che fai sei rimasto imbambolato per caso....ahahahah non hai mai visto una donna nuda" allora mi ripresi e abbasai lo sguardo e mi accorsi che avevo le mani proprio sul pene anche se era chiuso in quella cintura, mi vergognai tantissimo e ritrassi subito le mani, ma Monica infierì "guarda che ti ho visto che avresti voluto toccarti ahahaha, è per questo che avete gli uccelini in gabbia ahahahaha, non
posso mica avere dei servetti che si toccano ogni dieci minuti...ahahah!!!" e fini con una sonora risata,poi uscì dal bagno e ci ordinò di mettere tutto a posto e poi raggiungerla in sala. Appena Monica fu fuori io dissi a Paolo "Paolo posso chiederti una cosa, ma come fai con questa cintura, io a vedere tua moglie nuda mi sono
eccitato tantissimo ma sento un dolore atroce, tu come riesci a resistere, io credo che chiederò a Monica di togliermela, a qualsiasi condizione davvero non ce la faccio", e lui con una risata quasi sarcastica " già sei al punto di accettare qualsiasi condizione....ahahaha, non ti rendi conto che io sono finito così proprio per questo, lei comunque non te la toglierà almeno fin quando non sarà lei a decidere, te però cerca di resistere sai a me apre solitamente una volta ogni dieci giorni e una volta mi ha rinchiuso sensa farmi venire, perchè voleva punirmi per una mia mancanza verso di lei", a quelle parole rbbrividii,l'idea di avere quell'aggeggio
che mi comprimeva il pene per altri nove giorni fu per me come un masso che ti cade in testa. Comunque riuscii a smettere di pensare a Monica e a quel suo corpo stupendo, quei seni perfetti, e aiutai Paolo a rimettere a posto.
Finito il lavoro nel bagno, seguendo le istruzioni di Padrona Monica Paolo si diresse nella sala e io lo seguii, certo era molto strano muoversi gattonando, proprio come due bambini, anzi direi più come due cani visto anche il modo in cui Monica ci aveva fatto fare colazione, però sapevo che quelle eano le regole e se volevo
che tutta la storia del gioco e dei soldi finisse senza conseguenze io le dovevo rispettare, arrivati di là Monica ci aspettava sul divano, era proprio uno schianto, indossava una gonna che le arrivava sopra al ginocchio, un sandalo con un tacco che sarà stato almeno 9 cm e una camicetta chiara sbottonata fino al terzo bottone
facendo vedere gran parte del suo fantastico seno, quello mi era entrato proprio in testa già dalla sera prima durante la partita, l'eccitazione stava tornando a quella vista e come al solito Monica si accorse cosa stavo guardando, "allora coglione vedo proprio che non riesci a staccare lo sguardo dalle mie tette eh...ahahaha", io
cercai di giustificarmi "mi scusi Monica, è che lei è bellissima" dissi queste parole quasi senza accorgermene e subito arrosii, "ti ho detto che devi chiamarmi Padrona allora...., cos'è che non ti è chiaro eh schiavo....?" "mi scusi Padrona, non succederà più Padrona" risposi prontamente e mi meritai una carezza da Monica "bravo così
mi devi chiamare, vedi che se vuoi sei un bravo schiavetto...!!" io ringraziai molto timidamente, non riuscivo a sostenere lo sguardo di Monica quando mi parlava, riusciva veramente a mettermi in soggezione e iniziavo a sentirmi veramente senza alcun potere di fronte a lei, non riuscivo a provare rabbia ma più la guardavo e più ammiravo quel suo corpo stupendo, quel suo modo sensuale di muoversi e mi cominciava a piacere anche quel suo tono autoritario che usava con me e con Paolo,insomma non riuscivo bene a capire cosa mi succedesse ma iniziavo ad entrare nella parte del suo schiavo più di quanto avrei mai immaginato.
Mentre io continuavo ad essere assorto nei miei strani pensieri, Monica continuava ad accarezzarmi la testa e ad un tratto scoppiò in una sonora risata...."ahahah ma vedi come ti ho ridotto coglione con un giorno.....?!! sei proprio un bravo cagnolino avanti abbaia per la tua Padrona" io ormai non riuscivo nemmeno a esitare, ad ogni suo ordine sentivo qualcosa dentro di me che mi portava ad ubbidire così "bau bau....arfff bau bau bauuu.." Monica scoppiò di nuovo a ridere poi voltandosi verso Paolo gli disse "ma lo vedi che bravo cagnolino che mi sono trovata, cerca di stare attento tu che se non mi soddisfi più ti cambio con lui eh...?!!!" e Paolo
abassando lo sguardo " la supplico Padrona, sarò sempre ubbidiente e non mi lamenterò mai Padrona, ma mi permetta di continuare a servila", a quelle parole Monica sorrise ma poi rassicurò subito Paolo "tranquillo schiavo, ma pensa sempre a fare il tuo dovere". Monica an un tratto si alzò "bene Paolo tu e Marco ora andrete di
in cucina c'è un pò da sistemare poi preparerete il pranzo,io esco ho da fare, ma al mio ritorno voglio la tavola apparecchiata per due come, ben sai oggi viene Ramon,tu schiavo Marco segui le istruzioni di Paolo, sarà contento Ramon di conoscerti ahahah", detto questo prese la sua borsetta e se ne andò lasciandomi lì con Paolo, io vedendo Paolo alzarsi feci lo stesso avevo le ginocchia doloranti, "finalmente Paolo, non ce la facevo più a stare in quel modo" e lui " bè cerca di possiamo alzarci solo in sua assenza, ma quando torna dovremò tornare giù a quattro zampe e spesso ci terrà anche in ginocchio", poi io chiesi subito "senti Palo,
ma chi è questo Ramon? e come mai pranza con Monica?!!" lui con aria quasi sconsolata " bè Ramon è il maestro di danza cubana, ci andavamo molto tempo fa, quando ancora.....bè hai capito, ora è il suo amante da ormai tre anni insomma visto che Monica non scopa più con me si è fatta un altro uomo, anzi una volta mi ha detto che
ha comiciato molto tempo prima che mi ridusse così, comunque non ha importanza mettiamoci al lavoro , tanto ci penserà Monica a spiegarti, lei ama umiliarmi raccontando la storia di Ramon a tutti quelli che vengono in questa casa, vedrai"; io capii che avevo toccato un tasto dolente, quindi non infierii e lo seguii in cucina.
Dopo qualche ora io e Paolo avevamo quasi finito di prepare, lui aveva cucinato in realtà, io avevo solo aiutato e lavato le cose da lui usate, così andammo di la a preparare la tavola e mentre posizionavamo le posate la porta si aprì bruscamente e la voce di Monica ci richiamò "avnti schiavetti venite a salutare Ramon, veloci", Paolo si rimise a terra a quattro zampe e si incamminò veloce verso l'ingresso, io subito feci lo stesso e lo seguii, davanti ai due PAlo si avvicinò baciò le scarpe di Monica "ben tornata PAdrona" poi passo a baciare quelle di Ramon "buon giorno Ramon", io rimasi fermoa guardare la scena un pò sconcertato ma Monica richiamò subito la mia attenzione "bè e tu....non vieni ad accoglierci come siu deve...avnti coglione", poi si girò verso Ramon "scusa ma è nuovo ne devo ancora addestrarlo ahahaha",
di tutta risposta Ramon rise insieme a Monica, nel frattempo io dovetti baciare le scarpe di Monica e di Ramon e salutarli prima di seguire PAolo in cucina.
Aturno servimmò il pranzo ai due che non mancavano di fare battute su di noi, soprattutto Ramon volle sapere per bene la mia storia e Monica si divertì un sacco a raccontargli come ero finito in quella situazione, poi Monica mi convocò e mi presentò ufficialmente Ramon come suo uomo col quale aveva una relazione da molto prima
che Paolo divenne suo schiavo e mi prennunciò che nel pomeriggio io avrei dovuto assistre i due amanti insieme a Paolo, ma certo io non immaginavo proprio quello che poi successe nelle ore successive, mentre per Paolo infatti era una cosa normale e già vissuta per me quell'esperienza fu davvero uno sock.(continua....)






(KILLER)
00giovedì 13 dicembre 2012 13:30
...semplicemente meraviglioso...
tazzo87
00giovedì 20 dicembre 2012 19:00
La donna del Casino (5 parte)

Finito di mangiare Monica si alzò e andò in cucinà tornando in sala con due ciotole per cani, poi prese i piatti dal tavolo e ci mise dentro gli avanzi, "Bè ora mangiate cagnolini su, ma prima ringarziate me e Ramon che vi abbiamo lasciato qualcosa ahahaha" e ridendo appoggiò a terra le ciotole, Paolo e io dopo aver ringraziato con il solito bacio sulla punta delle scarpe di Monica e Ramon iniziammò a mangiare da lì, io mi sentivo ridicolo ero nudo,stavo a
quattro zampe e stavo mangiando da una ciotola di un cane, proprio come un cane senza poter usare le mani, sotto lo sguardo divertito di Padrona Monica e di Ramon, mi accorsi che Paolo era molto più preparato di me infatti finì in fretta di mangiare e io mi ritrovai da solo in quella posizione ridicola mentre Monica e Ramon iniziavano a deridermi e a prendermi in giro, " Su cagnolino...sembra che non sei capace nemmeno a mangiare ahahaha" ; dopo una decina
di minuti riusccii a finire così e a testa bassa mi scostai dalla ciotola e mi misi vicino a Paolo, ma Monica senza aspettare un attimo prese la bottiglia dell'acqua e la versò mezza nella mia ciotola e mezza in quella di Paolo "bene ora cagnolini dissetatevi ahahaha", così dovetti di nuovo avvicinarmi alla ciotola e bere anche se questa volta Monica e Ramon ci voltarono le spalle e si misero sul divano così, sia io che Paolo, ci aiutammo succhiando l'acqua e
dissetandoci per bene. Dal divano Monica ci ordinò di andarsi a mettere davanti a lei che doveva darci degli ordini e noi subito ubbidimmò, "bene cagnolini, ora io e Ramon vorremo divertirci un pò, tu Paolo vai a preparci la camera, Marco rimarrà qui a massaggiarmi i piedi, mentre io e Ramon intanto ci scaldiamo un pò, tu PAolo cerca di sbrigarti..." poi si tolse le scarpe e rivolgendosi a me " su Marco avvicinati e massagiami i piedi, cerca di farmi
rilassare capito" io subito abbassai la testa e "subito Padrona", così iniziai a toccarle i piedi, lo presi uno in mano e iniziai a massaggiarlo con estrema cautela, aveva delle calze molto sottili e si percepivano quasi solo dal loro colore scuro, l'odore che emanavano mi stava quasi eccitando insieme a quelle gambe supende che riuscivo a intravedere dalla mia prospettiva cercando di non farmi accorgere da Monica che nel frattempo sembrava distratta dal suo
Ramon; infatti i due avevano cominciato a baciarsi e a toccarsi, io cominciavo a sentrimi un pò imbarazzato ma continuai comunque nel mio compito che iniziava proprio a piacermi e lo sentivo dal bruciore che iniziavo a sentire in mezzo alle gambe, infatti mi stavo eccitando e la cintura di castità stava facendo i suoi effetti. Così passarono almeno dieci minuti, e io ormai ero passato anche al secondo piede, i due invece erano passati letteralmente ai preliminari visto che la mano di Ramon ormai era tra le gambe di Monica che iniziava a gemere, io mi fermai per un secondo, ma lei con tono cattivo " tu coglione, chi ti ha detto di smettere, avanti usa la tua lingua e inizia a leccarmi i piedi", Monica sembrava molto eccitata ma questo amplificava il suo essere autoritaria; io ovviamente obbedii e iniziai a leccare i suoi piedini, certo la situazione mi stava veramente imbarazzando, io stavo leccando i piedi a
Monica mentre lei si stava baciando e toccando con il suo Ramon, ma cercavo di non pensarci e mi godevo la vista delle sue gambe ogni volta che riuscivo ad alzre lo sguardo; tutto ad un tratto Paolo uscì dalla camera e annunciò "la camera è pronta Padrona, quando desidera può entrare". Monica si staccò da Ramon, poi con un calcetto mi cacciò via, rimise le scarpe e si alzò insieme a Ramon e iniziarono ad incamminarsi verso la camera, Monica si fermò e si
girò " e tu che fai...avanti seguici coglione", io non esitai e li seguii a testa bassa. Così i due entrarono, Paolo era già dentro in ginocchio i fondo al letto, io entrai dietro a Monica e Ramon e mi ritrovai di fronte ad una camera grandissima, con il letto al centro e delle candele profumante accese intorno a questo, il letto era molto particolare era di quelli con i quattro sostegni ai lati e il sopra chiuso con un bellissimo telo rosso che scendeva poi
sui lati, insomma cose viste solo nei film almeno per me, Monica schioccò le dita e subito Paolo prese dal tavolo che stava da parte al letto due bicchieri di spumante che aveva preparato e le portò a Monica e a Ramon, loro fecerò un brindisi poi si adagiarono sul letto. Monica allora prese dal cassetto un paio di manette, Paolo salì sul letto, ma Monica lo fermò, " Aspetta schiavo, ricordati che oggi c'è anche Marco e voglio lui legato ad osservarmi ahahaha,
ma tranquillo troverò qualcosa anche per te...", poi si rivolse verso di me " avanti coglione vieni sul letto e mettiti in ginocchio in un angolo", così fecì senza fiatare, la vista di quelle manette mi incuteva un pò di timore, ma allo stesso tempo pensavo che scegliendo me Monica aveva intenzione di rendermi partecipe di qualsiasi cosa che stava succedendo e mi piaceva l'idea, anche se no apevo cosa mi stava per succedere.
Monica mi fissò le mani dietro la schiena e mi ammanetto facendo passare le manette dietro al palo all'angolo del letto, poi mi acarezzò il petto, scese con la mano e mi toccò la cintura di castità, "ora che hai le mani legate posso anche
togliertela sai...." poi mi guardò dritto negli occhi " ma non so se voglio togliertela ahahah, in fondo è solo da ieri che te l'ho messa, tu che dici coglione?", io ero già eccitatissimo da Monica che mi stava toccando, e inevitabilmente risposi "bè Padrona Monica io non desidero altro, la prego me la tolga...." e lei " bè dovrai essere più convincente se vuoi che te la tolga ahahahah, cmq ora zitto voglio inizare a scaldarmi, e tu penserai ai miei piedini, ogni volta che te li metterò davanti al viso tu dovrai leccarmeli....chiaro coglione...?!" io subito "si PAdrona"; così monica si lasciò andare tra le braccia di Ramon e iniziarono a baciarsi e mentre lo facevano si toccavano iniziando ad aprirsi i vestiti,
Ramon si tolse la camicia, aveva un fisico scolpito che io mi sentivo quasi a disagio, poi si slaccio i pantaloni, Monica però lo fermò, "vieni qui cornutello, voglio che sfili i pantaloni a Ramon, e poi anche le mutande,in ginocchio come ti ho insegnato, e guarda bene il suo pene, guarda un vero pene come deve essere ahahahaha" Paolo senza esitare "si PAdrona" e subito si portò in ginocchio vicino a Ramon, gli sfilò i pantaloni e poi le mutande, in effeti Ramon era molto dotato almeno a prima vista, ora capivo perchè Monica aveva riso vedendomi nudo, "guarda bene anche tu coglione, ahahahahaha, eh allora dimmi non sembra il doppio del tuo.....?" io con un pò d'imbarazzo dovetti ammettere " si PAdrona sembra
il doppio" e lei ancora più cattiva " be ti sbagli, non è che sembra ma lo è...ahahahah", poi prese la testa di PAolo e la portò a pochi cm dal pene di Ramon e lo tenne così per alcuni secondi, poi gli diede uno schiaffo e lo allontanò, quando Roamon era completamente nudo, Monica si allontano da lui si portò in fondo al letto,proprio davanti a me, e iniziò a muoversi in maniera molto sensuale,si sfilò il vestito, poi iniziò a toccarsi, Ramon si cominciava a eccitare e io anche, infatti sentivo un fuoco fra le gambe, la mia erezione come al solito era strozzata da quella cintura, avrei fatto qualsiasi cosa per poterla togliere, ma Monica non ne voleva sapere, infatti con le mani aveva raggiunto proprio la mia cintura di castità e toccandomela disse " Caro coglione so che vorresti tanto che te la togliessi ma non illuderti ahahahahah...!!!",poi si avvicinò e si strusciò su di me, sapeva che questo mi avrebbe fatto ancora più eccitare e per questo mentre lo faceva sorrideva sadicamente, e a me questo faceva impazzire, era una vera tortura, ad un certo punto ho visto che ha iniziato a slacciarsi il recciseno, era di spalle quindi non riuscivo a vederla vadanti, ma solo l'immagine dei
suoi seni mi fece eccitare a tal punto che non riuscivo più a resistere, " Padrona la supplico, me la tolga la prego....mi fa malissimo, e poi ho le mani legate non mi toccherò.....!!!!la supplico", Monica si girò i suoi seni erano fantastici
belli sodi, me li avvicinò alla bocca..."ma poverino ti fa male quel tuo inutile cosino..ahahaha?! e queste ti piacciono..?" io quasi impazzendo " Si si...PAdrona lei è un schianto, ma mi sta distruggendo così..." e feci una smorfia di dolore,
lei di tutta risposta mi rise in faccia e si girò nuovamente verso Ramon e iniziarono a baciarsi e a toccarsi. Paolo nel frattempo era rimasto impassibile in ginocchio da parte al letto e li osservava, Monica allungò i un piede fuori dal letto
e lui subito iniziò a baciarlo e leccarlo, ritrasse il piedino, smise di baciare Ramon e si portò di nuovo davanti a me, mi guardò negli occhi poi si abbassò le mutandine, " apri la bocca schiavo, io l'aprii lei mi infilò le sue mutandine
in bocca, "ora non voglio più sentire i tuoi lementi", poi si mise sopra a Ramon, allargò le gambe e iniziarono a scopare, nel frattempo PAolo salì sul letto e iniziò a baciare i piedi a Monica.
La situazione per me era surreale, Monica e Ramon stavano ansimando di piacere, Ramon si stava facendo davvero valere, e Paolo nel frattempo leccava i piedi di Monica che lo stava cornificando, ogni tanto poi gli prendeva la testa e si faceva
leccare il culo, portandolo quasi a contatto con il pene di Ramon, ma lui non faceva una piega e leccava la sua Padrona in qualsisi posto dove lei gli comandava, io ero legato al letto con le mutandine di Monica in bocca, sentivo un sapore
amarognolo ma che mi stava facendo impazzire dall'eccitazione ma non potevo fare nulla se non guardare quella scena e ammirare la bellezza e la cattiveria di Monica che stava umiliando me e Paolo mentre godeva con il suo Ramon.
cuccioloindifeso
00venerdì 21 dicembre 2012 13:09
sempre meglio...
spolverone
00venerdì 21 dicembre 2012 18:25
è vero, molto eccitante!!
theboogeyman0
00martedì 8 gennaio 2013 12:22

Ottimo racconto!

Grazie tazzo87 per i tuoi contributi! [SM=x829788]

[SM=x829778]

tazzo87
00martedì 9 giugno 2015 14:28
Bè aimè vi sarete accorti che ho lasciato questo racconto senza proseguo, dopo anni me lo sono riletto tutto e ho deciso di dargli un seguito. Intanto mi sono accorto che avevo fatto un errore a metà racconto avevo sbagliato i nomi , quindi torniamo alla situazione iniziale : quello in prima persona si chiama Paolo, il marito che è diventato schiavo di Monica Marco.
tazzo87
00mercoledì 10 giugno 2015 00:05
La Donna del Casinò (6 parte )

Ormai era quasi ora che stavamo in camera, io stavo sempre li legato all'angolo del letto con le mutandine di Monica in bocca a guardare quello spettacolo, sublime e surreale allo stesso tempo: Monica in tutto il suo splendore che stava sopra a Ramon si muoveva e ansimava, Ramon che batteva colpi dando l'impressione di essere un vero toro scopatore e il povero Marco che invece continuava a baciare e leccare i piedi della sua splendida e perfida moglie; per non parlare di me ridotto ormai a spettatore ignorato dai tre, e sofferente con quella cintura di castità che mi costringeva il pene in quella gabbia blindata, senza nemmeno la possibilità di richiamare attenzione visto che Monica mi aveva tappato la bocca con le sue mutandine.
Ad un tratto Monica rallenta il ritmo, si gira vesro Marco e secca gli dice " cornutello ora sdariati qui da parte a noi due", Marco gattona si mette da parte a loro e si sdraia, Monica poi dice a Ramon "facciamo vedere allo sfigato da vicino come mi scopi?" Ramon sorride, aiuta Monica a sollevarsi e si mette in ginocchio, nel frattempo Monica si mette a gambe larghe sulla testa di Marco e le appoggia le mani vicino ai fianchi quasi a riproporre una posizione a 69, poi però Ramon si mette dietro a Monica e inizia a scoparla in quella posizione con la faccia di Marco a pochi centimetri dai sessi dei due amanti, costretto a guardare tale spettacolo. Ramon e Monica incuranti continuano per almeno dieci quindici minuti, io nel frattempo inizio a convivere con quella sensazione di impotenza soprattutto osservando la virilità di Ramon all'opera: dentro di me inizia a salire anche un complesso di inferiorità nei confronti di quell'uomo così virile e dotato e la cosa mi imbarazza un pò. Finalmente i due iniziano ad ansimare e i colpi diventano più violenti e secchi fino a che i due, insieme, non gemono di piacere; Ramon si accascia un momento sul corpo di Monica poi si tira indetro e si appoggia seduto ai margini del letto; Monica invece afferra la testa di Marco e la tira verso la sua figa " lecca cornutello, ripulisci la tua mogliettina ahahaah"; io rimango sbalrdito a tale ordine ; ma Marco senza fiatare apre la bocca e inizia a leccare la figa di Monica che cola ancora per lo sperma di Ramon che l'ha riempita.
amosolodonne
00mercoledì 10 giugno 2015 06:49
Valeva la pena continuarlo... Grazie [SM=x829788]
tazzo87
00venerdì 12 giugno 2015 02:06
avevo poco tempo, cercherò di continuare la storia, grazie comunque [SM=g2577963] [SM=g2577963]
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