Mara Carfagna all'inaugurazione di un nuovo centro sportivo

subfeet
00domenica 9 settembre 2012 18:58
Preso dal web
Il Ministro delle pari opportunità Mara Carfagna era stata invitata ad una
importante inaugurazione di un centro sportivo votato principalmente a creare
spazi nuovi ed importanti per la formazione sportiva dei giovani del luogo e
non solo, in particolare su moltissime discipline di combattimento anche se
non solo quelle.

Il nuovo centro sportivo doveva essere un fiore all'occhiello per tutte le
realtà della zona e per questo erano stati chiamati a lavorare anche
personaggi di spicco di molte discipline. All'inaugurazione vi erano molte
piccole esibizioni nei vari settori del centro e si sarebbe conclusa con una
grande esibizione nella anfiteatro centrale dove erano stati allestiti vari
tatami o similari per ospitare l'esibizione finale preceduta da un breve
discorso del responsabile del centro. L'esibizione finale verteva
principalmente sull'esibizione spettacolare di alcune tecniche di arti
marziali quali Judo, Karate e Ju-Jitzu. La cosa andò via molto liscia, i
maestri davano saggi della loro maestria ed avevano preparato con i loro
comprimari spettacoli di un certo livello.

Mara stava assistendo compiaciuta in compagnia del responsabile del centro il
quale parlava dei programmi futuri del centro e sottolineava la alta qualità
dei maestri che erano stati scelti (2 per ognuna delle suddette discipline)
che garantiva un afflusso iniziale assicurato in quanto erano quanto di meglio
si potesse trovare nel panorama nazionale. Mara a sua volta aveva raccontato
al responsabile che anche lei nel passato si era dilettata nel Judo e poi
anche nel Karate mentre per il Ju-Jitzu aveva preso solo un paio di lezioni,
poi per questioni di tempo aveva dovuto rinunciare. Il responsabile
inizialmente non aveva detto niente poi visto che la dimostrazione era finita
quasi prima del previsto ebbe un'idea, prese il microfono e annunciò che
ringraziava profondamente il Ministro Carfagna per la sua pregiata
partecipazione e che visto che c'era tempo e che sapeva che anche lei si era
cimentata nelle arti marziali, desiderava l'onore di vederla in una piccola
dimostrazione con uno dei maestri di Judo che naturalmente fu invitato a non
forzare la mano. Mara si tirò subito indietro ma tutto il pubblico fu
entusiasta della proposta ed iniziò ad acclamarla finche Mara non fu
costretta a dire di si; a quel punto scoppiò un fragoroso applauso.

Mara indossava un tailler nero molto elegante con sotto una camicetta bianca
ed un elegante decolletè con tacco non indifferente che la rendeva molto sexy
e slanciata. Si avvicinò alla pedana dove la dimostrazione si sarebbe tenuta
e si avvicinò al maestro, tutto il pubblico, circa un migliaio di persone,
applaudiva in maniera convinta sicuro che sarebbe stata una cosa divertente,
anche il maestro sorrideva compiaciuto e disse: Prego Ministro, non si
preoccupi, non le farò male, si avvicini pure. Mara si avvicinò e disse
sicura: Ok allora cosa facciamo? Il maestro piano le disse: Niente di che,
facciamo trenta secondi di combattimento ed appena la avrò atterrata tutti le
faranno un applauso e la cosa si chiude.

Mara ribattè a bassa voce al suo orecchio: Ma se lei non riuscisse ad
atterrarmi?


Il maestro si mise a ridere pensando che il Ministro scherzasse e fece un
passo indietro e poi si prepar�, allora anche Mara si prepar�, ci fu
l'inchino ed entrambi si misero in posizione.

Partirono studiandosi poi il maestro si avvicin� con sufficienza e fece per
afferrarla ed atterrarla ma trov� una sorpresa perch� Mara con notevole
rapidit� rigir� la presa a suo favore e con un Judo throw lo scaravent� a
terra. L'uomo non fece in tempo a toccare il suolo che era gi� in piedi come
se sperasse che nessuno avesse visto. Il pubblico fece un boato misto fra lo
stupore e l'ammirazione a cui segu� un lungo e fortissimo applauso.

Immaginatevi la scena: Mara al centro del tatami in tailleur e tacco alto,
elegante come una modella, sexy come una diva e l'uomo cintura nera del
massimo dan disponibile, plurimedagliato, vestito da competizione, maestro
scelto fra tanti per la sua abilit� che era appena volato goffamente a terra a
causa di un Ministro, donna, molto bella, non particolarmente muscolosa,
apparentemente (ma solo apparentemente) non molto esperta, vestita in abiti
apparentemente scomodi e su tacchi alti. Il maestro doveva in qualche modo
riportare la situazione a suo favore allora senza aspettare e questa volta con
maggiore attenzione si fece avanti ma senza nemmeno accorgersene si ritrov� a
terra. Mara con un guizzo riusc� ad anticiparlo e ad atterrarlo nuovamente.
L'uomo a questo punto, sempre in piedi in meno di un secondo, si ferm�,
guard� il responsabile e ad alta voce disse che non era possibile battagliare
con una persona in quelle condizioni perch� un campione come lui si trovava a
disagio, era difficile afferrarla era una condizione troppo strana, le chiese
allora di andare a cambiarsi nello spogliatoio adiacente per potere fare un
combattimento come Dio comanda. Mara rassegnatasi all'idea di dover combattere
and� nello spogliatoio. Mentre si cambiava l'uomo spieg� le sue ragioni al
pubblico giustificandosi dicendo che fino ad allora l'aveva lasciata vincere
perch� era una donna, perch� era Ministro, perch� cos� poteva mandarla a
cambiarsi e cos� via altre scuse. Fu per� talmente convincente che quasi
tutti gli cedettero, solo gli addetti ai lavori avevano colto l'abilit� di
esecuzione del giovane Ministro e avevano capito che era meglio fare
attenzione.

Il Ministro usc� dallo spogliatoio e fu accolto da un enorme applauso; nello
spogliatoio aveva trovato solo un Kimono bianco con cintura che le stava un
po' lungo e questo era l'unica cosa che aveva indossato mentre sotto
presentava le sue elegantissime gambe semplicemente velate nelle sue eleganti
calze nere. Molti dei partecipanti rischiarono l'erezione immediata. Il
Ministro si riport� al centro, ci fu l'inchino e in quel mentre un nuovo
scambio di intenzioni. L'uomo sottoline� che da ora avrebbe fatto sul serio e
che gliela avrebbe fatta pagare per la figuraccia precedente. Mara invece gli
disse di non illudersi troppo e che per lui non era stata una bella idea
quella di farla mettere a proprio agio. Liberati i preparativi fu l'uomo a
partire in quarta ma il suo attacco fu abilmente bloccato e il suo slancio
sfruttato per un nuovo atterramento. Ora non c'erano pause dopo ogni mossa,
l'uomo si rialz� e ripart� ma di nuovo era a terra, poi ancora e cos�
almeno una decina di volte. L'eleganza e la velocit� d'esecuzione di Mara la
rendevano apparentemente superiore e l'uomo pareva non avere armi per poterla
attaccare, allora rialzatosi prov� a cambiare tattica lasci� fare a lei la
prima mossa. Il risultato non cambi� molto, Mara era talmente veloce per lui
che entrava nella sua difesa senza apparente difficolt� e continuava ad
atterrarlo rapidamente. Tutti nella sala avevano capito la superiorit� di Mara
tranne il maestro che continuava a combattere nonostante fosse in evidente
stato di appannamento. Per risolvere la situazione di imbarazzo che si stava
creando per quel maestro il secondo maestro di Judo entr� sul tatami quasi di
soppiatto e da dietro in modo che Mara non lo vide ma nel momento in cui
port� il suo attacco fu clamorosamente anticipato e gettato a terra di fronte
a s�. Si alz� e si mise in posizione. I due maestri erano ora vicini in
posizione e di fronte c'era Mara. Il primo maestro si sent� aiutato e si
rinvigor�, ora si sentiva molto pi� sicuro, in due avrebbero ristabilito il
normale ordine delle cose. Cominciarono ad attaccare in sequenza ma Mara li
atterrava puntualmente con astute tecniche di ribaltamento, prese, colpi di
ogni tipo, un po' tutte le tecniche esistenti in quella specialit� , alcune
delle quali erano quasi sconosciute ai maestri. Mara portava queste tecniche
con una perfezione incredibile pareva quasi che fossero sue da sempre ma
soprattutto era la sua rapidit� che la rendeva completamente superiore ai due
maestri, erano la velocit� d'esecuzione di ogni movimento e la sua enorme
flessibilit� che la rendeva anche, allo stesso tempo, terribilmente sexy per
tutti i presenti. Passarono alcuni minuti e quegli uomini continuavano a
volare sul tappeto, continuavano a rialzarsi, ad attaccare e ad essere
inesorabilmente scaraventati a terra, ma la cosa pi� strabiliante era la
semplicit� con cui questa cosa accadeva, per Mara sembrava quasi noioso tanto
le riusciva facilmente mentre i due uomini erano ormai totalmente
ridicolizzati. Il pubblico ormai non urlava e non applaudiva pi� ma guardava
in silenzio quello spettacolo inatteso, guardava ammaliato l'abilit� del
Ministro Carfagna. A questo punto lei propose di finire l'esibizione, di
chiudere l� l'episodio ed andare tutti a casa felici (tutti tranne due) ma
non era pi� possibile. Anche altri iniziarono a dire di smetterla ai due
maestri, esattamente tutti avevano capito come sarebbe finita. I maestri
erano: il primo barcollante ed il secondo ansimante e piuttosto ammaccato; ma
il loro orgoglio non gli permetteva di fermarsi, una donna non poteva batterli
e soprattutto non una donna di un altro settore e ancor di pi� non a quel
modo. La credibilit� di quegli uomini era a rischio e questo lo capirono anche
i maestri di Karate che dopo altri due minuti di umiliazione tecnica e di
atterramenti dei loro amici decisero di intervenire. Questa volta per�
volevano essere sicuri e salirono sul tatami tutti e due allo stesso tempo. I
due Judoka tirarono un sospiro di sollievo perch� ancora pochi minuti e non
avrebbero avuto pi� la forza di rialzarsi ma per fortuna i loro amici erano
arrivati in loro soccorso per ristabilire la supremazia maschile. Certo il
Ministro Carfagna aveva dimostrato di essere veramente abile col Judo ma qui
si cambiava disciplina e per forza di cosa la vedevano gi� a terra. I due
maestri di Karate si muovevano con circospezione, avevano gi� capito che Mara
non era da sottovalutare. Mara dal canto suo non era affatto intimidita e si
mise in posizione.Qui i colpi cambiavano, si entrava in un'altra disciplina e
tutto era diverso. Iniziarono le prime schermaglie e Mara sembrava combattere
ad armi pari prima con uno e poi con l'altro, poi studiati gli avversari Mara
cambi� passo e oltre a bloccare tutte le loro mosse inizi� con degli
anticipi fulminanti, con tecniche che molti conoscevano solo nella teoria ma
che pochi riuscivano a portare e con colpi talmente rapidi che i due
malcapitati maestri non avevano la possibilit� di controbattere. Ora i due
maestri combattevano insieme ma Mara si difendeva con una facilit� irrisoria
ed ogni suo contrattacco era vincente. Anche quei due maestri stavano volando
per il tatami. Prima che fosse troppo tardi anche i due maestri di JuJitzu
entrarono in campo ma la musica era sempre la stessa: superiorit� tecnica,
velocit� superiore, abilit� , intelligenza, padronanza del corpo. Risultato
anche questi due maestri andarono subito in difficolt� . Bene, dopo pochi
minuti si fermarono, si guardarono intorno, gli altri maestri si erano ripresi
ed erano pronti a sfoderare l'orgoglio e tutte le loro capacit� per la resa
dei conti.

I sei la attorniarono e sbuffavano come tori feriti, erano pronti a tutto, non
si accorgevano pi� della cornice che stava intorno perch� erano totalmente
immersi nella ricerca della vendetta e dovevano averla a tutti i costi. Da
questo momento non esisteva pi� la tecnica, non esisteva pi� la lealt� , non
esisteva pi� nulla ma solo la necessit� di ripristinare la loro supremazia.
Anche Mara aveva capito che da ora saltavano tutti gli schemi ma era pronta,
concentrata e tonica come non mai. Uno dei maestri tuon�: bene signorina da
ora tutto � valido e questa volta non ti risparmieremo perch� sei una donna.
Ecco la solita frase, come se fino allora non si fossero impegnati, in realt�
si erano impegnati oltre alle loro possibilit� ma proferire quella frase gli
dava sicurezza perch� era quasi come dire fino ad ora abbiamo scherzato e ora
facciamo sul serio. In realt� chi non si era impegnato fino in fondo era
proprio Mara e per di pi� dire da ora � tutto valido non era certo un
vantaggio per i sei maestri ma questo lo avrebbero capito solo dopo.

Inizi� il combattimento, i sei partirono a razzo e si facevano avanti in
massa ma Mara non i scomponeva, rimaneva concentrata e con dei colpi sempre
precisi e ben portati li allontanava o li atterrava. Mentre gli uomini avevano
ormai abbandonato le loro tecniche perch� si erano dimostrate totalmente
inefficaci ed attaccavano nei modi pi� disparati, Mara continuava a
rispondere con mosse di Judo, Karate e Ju-Jitzu ma a queste abbinava altre
tecniche prese qua e la dal pugilato, dal Taekendo, da altre discipline ma
soprattutto dal kickboxing, questa era la sua vera specialit� . In particolare
quando inizi� a distribuire i suoi calci volanti quei poveri maestri persero
il contatto con la forza di gravit� e cominciarono a volare da ogni parte.
Dopo quasi 10 minuti di schermaglie (cio� di massacro) i sei uomini ormai
stentavano a rialzarsi e si avvicinava ormai la fine delle ostilit� . Vi fu un
attimo di calma e poi si scaten� l'assalto finale.

Per primo arriv� il primo maestro di Karate che attacc� con un urlo disumano
e prov� con 3, 4, 5 pugni, tipo ganci, in serie che furono evitati con
semplicit� irrisoria da Mara che improvvisamente parti con un calcio circolare
portato all'indietro all'altezza della testa; questo calcio fu talmente veloce
che l'uomo non pot� fare nulla e fece letteralmente una capriola su s� stesso
e non fece in tempo a toccare terra che fu investito da un potente calcio
laterale in pieno petto portato con l'altro piede che lo fece letteralmente
volare 5 o 6 metri fuori dal tatami. Per quell'uomo non c'erano pi�
possibilit� di rimettersi in piedi e giaceva a terra svenuto.

Part� il secondo maestro di Karate anche lui con un urlo terrificante e una
serie di calci prima all'altezza dei fianchi, parati, poi frontali, parati e
poi all'altezza del volto ma anche questi furono parati, anzi nell'ultimo
calcio parato Mara afferro con le mani la caviglia dell'uomo e tenendola con
una presa ferrea cominci� a ruotare su se stessa come una sorta di mulinello
ma facendo roteare il maestro. Quell'uomo era sicuramente oltre gli 80 kg,
forse 85 Kg di muscoli tonici e ben sviluppati mentre Mara pesava poco pi� di
50 Kg, nonostante ci� lo fece roteare in aria parecchie volte fino a
lasciarlo. L'uomo and� a schiantarsi contro una parete a quasi 10 m dal
tatami privo di sensi.

Fu la volta del primo karateka, solito urlo, attacchi a ripetizione e parate
puntuali e via via pi� facili tanto che ad un certo punto si limit� a parare
i colpi dell'uomo portati o con le mani o con i piedi, solo esclusivamente con
i piedi tenendo le mani dietro la schiena (che umiliazione!!). Poi quando si
fu stancata fece un passo indietro, si caric� sulle gambe e fece un balzo
ruotando su se stessa e piazzando un calcio volante rovesciato in pieno volto
dell'uomo. L'effetto fu tipo frusta, l'uomo si stacc� letteralmente da terra
e cadde privo di sensi parecchi metri fuori dal tatami. Il colpo fu
potentissimo e l'impatto fra il piede velato e la faccia di quell'uomo fu
devastante, saltarono anche via due molari e l'uomo svenne direttamente dopo
il colpo. Quel piede era un insieme di eleganza vellutata e un bulldozer;
qualcosa di sexy e un'arma di distruzione di massa. Il pubblico che da tempo
rimaneva in silenzio aveva accompagnato la caduta dell'uomo con un boato di
stupore tanta era stata la potenza devastante. Proprio da questo Mara pens�
che forse, anche se non aveva usato tutta la sua potenza, aveva un po'
esagerato.

Ora gli altri tre pensarono bene di presentarsi all'unisono e con un p� di
circospezione accerchiarono Mara. Mara li lasci� fare, i tre pian piano si
avvicinarono e iniziarono il loro attacco; ognuno dei tre era talmente
impegnato a portare il proprio attacco che non si accorgeva di ci� che
facevano gli altri e pensava a sprigionare il massimo di ci� che aveva in
corpo. Mara per qualche minuto li lasci� fare e si limit� a difendersi,
riusciva a difendersi dall'attacco simultaneo di tre maestri e per giunta
pareva non avesse nemmeno grosse difficolt� poi dopo qualche minuto di totale
dimostrazione di superiorit� cambi� la tattica e decise di allontanare prima
uno dei due maestri Ju-Jitzu e lo fece caricando un fendente (calcio) volante
colpendo con il collo del piede alla base del collo dell'uomo (non con tutta
la potenza) con la dose giusta per lasciarlo stordito qualche minuto, poi di
l� a poco dopo un altro minuto di 1 contro 2 port� un preciso calcio
laterale perfettamente sulla punta dello sterno lasciando il secondo maestro
di JJ in difficolt� respiratoria per parecchi minuti. Questo le dava il tempo
di dedicarsi al II maestro di Karate che purtroppo per lui era ormai in
tremenda difficolt� . Improvvisamente l'uomo si sent� solo e gli pareva di
essere solo contro un esercito, di essere solo e quindi non ad armi pari come
se di fronte avesse chiss� quale armata, invece di fronte c'era solo una
donna, una giovane donna, una giovane donna della politica fra l'altro molto
bella e sexy, disarmata ma terribilmente pericolosa. L'uomo dopo qualche
attimo di incertezza, si allontan� qualche metro, ficc� le mani in una borsa
e vi tir� fuori qualcosa che gli ridiede vigore: i suoi nunchaki. Era un
esperto, li faceva roteare come sapevano fare in pochi e con quelli in mano
non aveva paura di nessuno, anzi ricomci� a fare lo spavaldo: ed ora come la
mettiamo? Ora non ridi pi�? Ora ti far� vedere pu.....! Mara non rispose
nemmeno, pens� che era una nullit� prima e non diventava certo un campione
ora ma si concentr�. L'uomo dopo averli fatti roteare pi� volte per mostrare
la sua destrezza ed intimorire l'avversario (operazione non riuscita)
cominci� a farsi avanti. Primo tentativo: schivato. Secondo tentativo:
schivato. Terzo tentativo: incredibilmente il colpo portato con molta forza
all'altezza del volto fu fermato con il palmo della mano che impugn� l'arnese
e con uno strattone lo strapp� dalle mani del maestro. Fu incredibile, quel
bastone viaggiava ad una velocit� tale che pareva impossibile da arrestare ma
Mara lo fece con notevole sicurezza. Poi con lo strumento in mano cominci�
anche lei a farlo roteare. L'uomo era un esperto come pochi in circolazione ma
i nunchachi impugnati da Mara giravano ad una velocit� che non era doppia ma
poco ci mancava. L'uomo la guardava con gli occhi fuori dalle orbite e pens�
che per lui era finita ma per fortuna Mara non li us�, anzi li ferm� e
glieli restitu� perch� li usasse lui, chiss� forse per rendere la cosa un
attimo pi� interessante. L'uomo tentenn� per qualche attimo poi si
rinvigor� e ripart� a fare roteare i suoi strumenti preferiti, era di nuovo
pronto per attaccare ma and� a vuoto perch� Mara si scans�, poi una seconda
volta e una terza, al quarto tentativo Mara non si scans� ma con una mossa
fulminea schizz� in alto e part� con un calcio volante ruotato che impatt�
perfettamente il bastoncino. L'impatto fu tale che l'uomo non pot� mantenere
il controllo dello strumento che schizz� via come un proiettile andandosi a
conficcare di punta nel muro della palestra dove rimase appeso. Anche qui
part� un altro boato: s� era qualcosa che non si era mai visto. Che cosa
stava accadendo? L'uomo si sent� improvvisamente nudo, fu quasi tentato di
scappare ma non ne ebbe nemmeno il tempo che fu travolto da un calcio ben
piazzato che lo fece praticamente decollare facendolo cadere pesantemente al
suolo con 3/4 costole incrinate praticamente tramortito. Il piede velato di
Mara aveva prodotto il suo effetto devastante ed ora l'uomo giaceva rantolante
al suolo, poi svenne.

Per primo si riprese il II maestro di Ju-jitzu che intanto si era prodigato in
esercizi di respirazione tanto per riprendere il fiato e durante gli esercizi
aveva riflettuto. Quest'uomo era il pi� grosso fra tutti e 6 ed era
sicuramente un uomo di un quintale o gi� di l�, di cui quasi tutti di
muscoli a cui poteva abbinare anni di tecnica ad altissimo livello, nonostante
ci� nelle sue riflessioni aveva maturato un'idea, era uscito qualche secondo
e rientr� portando una grossa trave di ferro che aveva notato entrando nella
palestra. La trave era abbastanza lunga e piuttosto grossa e l'uomo la portava
con una leggera difficolt� , cio� non aveva problemi a sostenerla ma nel
maneggiarla risultava parecchio lento. L'uomo prese la corsa, alz� l'arnese
in alto per aumentarne la forza e arrivato a debita distanza la scagli� con
tutta la sua forza contro la giovane donna. Mara lo guardava attonita, con un
sentimento misto di compassione (per il misero tentativo) e di ammirazione
(perch� vedeva che ce la metteva proprio tutta) e quando fu alla giusta
distanza ag�. Avrebbe potuto evitare il colpo con facilit� irrisoria ma
decise di dare una dimostrazione, fece due passi avanti in corsa e poi spicc�
in volo col suo solito calcio in rotazione. Il piede (all'altezza di oltre due
metri, pareva letteralmente decollata) impatt� perfettamente la barra di
acciaio. Vi fu un rumore fortissimo, l'impatto fra l'arma di Mara (il suo
piede letale) e il pezzo di ferro si concluse con la barra che si pieg�
pesantemente e schizz� via andandosi a conficcare poco sotto il solaio della
palestra tipo boomerang impazzito. L'uomo naturalmente non riusc� a
trattenerla e fu sbalzato a terra, fece per rialzarsi ma si trov�
intrappolato tra le gambe di Mara che aveva chiuso la sua presa attorno al suo
torace. L'uomo sicuro di liberarsi cominci� a spingere sulle gambe velate di
Mara che lo intrappolavano ma si accorse che la morsa era pi� resistente del
previsto; poi cominci� a fare leva in tutti i modi che gli saltavano alla
mente ma assolutamente non riusciva a liberarsi dalla presa, anzi Mara inizi�
a contrarre i suoi muscoli che non erano particolarmente grossi e pronunciati
ma sprigionavano una potenza che per quell'uomo era insuperabile. Prov� con
pugni con leve di ogni tipo ma la morsa si stringeva sempre pi� e l'uomo
divent� prima rosso fuoco poi addirittura paonazzo finch� svenne
letteralmente praticamente semisoffocato. L'impotenza che quell'uomo aveva
mostrato nei confronti di Mara era stata totale, fra l'altro era anche il pi�
grosso e muscoloso del gruppo ed era stato sopraffatto letteralmente da una
dimostrazione di forza, lui con i suoi 100 kg non aveva saputo liberarsi dalla
presa di gambe portata da Mara, appena 50 kg.

Rimaneva 1 solo maestro, non era il pi� forte ma forse quello tecnicamente
pi� dotato, quello che a livello di risultati poteva vantare il palmaresse di
pi� alto livello. Nonostante ci� anche lui aveva capito che non c'era trippa
per gatti e che l'unica speranza era quella di inventare qualcosa, e cosa se
non qualcosa di totalmente scorretto? L'uomo ormai impaurito impugno un
serramanico e si fece avanti con quello. Mara non ebbe paura e si limit� solo
a dirgli che doveva stare attento a non farsi male con quell'oggetto
pericoloso. L'uomo fece finta di nulla e cominci� ad attaccare, Mara lo
evitava di misura finch� con un calcio al polso gli fece cadere il coltello.
Avrebbe potuto raccorglielo lei ma glielo lasci� raccogliere a lui che
riattacc� e cos� molte volte lei lo disarmava con facilit� disarmante
(scusate la ripetizione) e poi lo lasciava riprovare. Gli attacchi avevano
ormai del patetico tanta era ormai evidente la disparit� di livello in campo.
Il maestro pareva un totale pivello, un principiante alle prime armi contro un
fuoriclasse come Mara. Dopo una quindicina di tentativi falliti miseramente
Mara decise di chiuderla l�, con un calcio preciso fece volare il coltello
parecchi metri lontano poi con un paio di calci ruotati all'indietro precisi
ma non troppo potenti condusse il maestro vicino alla parete, lui la usava per
sostenersi mentre Mara avvicinatasi port� il piede sul suo collo e lo piant�
contro la parete, l'uomo cerc� di liberarsi ma non gli era possibile poi Mara
aument� la pressione e spinse il piede verso l'altro mantenendolo incollato
alla parete e lo iss� in alto. Incredibile, i piedi dell'uomo piano piano si
staccarono da terra e l'uomo issato in alto come un fantoccio in totale bal�a
di un'amazzone. Dopo non molto l'uomo rimase soffocato e perse i sensi, Mara
lo adagi� a terra e si guard� intorno. Pareva tutto finito, i 6 maestri
giacevano a terra privi di sensi, umiliati e sopraffatti da tanta abilit� ,
tanta maestr�a, tanta rapidit� e tanta forza e non potevano farci nulla ma in
realt� non era tutto finito. Ad un certo punto, dopo avere assistito alla
disfatta dei maestri, l'istruttore della palestra non resistette pi� e decise
di intervenire. Era un uomo di oltre 135 Kg di muscoli portentosi alto fra i
185 e i 190 cm, un vero mastodonte. Era un noto bodybuilder piuttosto
conosciuto e stimato per le sue performance, aveva seguito il tutto e non
aveva potuto esimersi dall'intervenire per non essere a sua volta, di
riflesso, ridicolizzato. Usc� da dietro una porta impugnando la palla medica,
arrivato a debita distanza la scagli� con tutta la sua forza contro Mara
tanto per ristabilire chi era il pi� forte ma non ottenne quello che sperava,
anzi, Mara incredibilmente par� la palla a m� di portiere e lo fiss� per
qualche attimo, poi caric� la palla sulla sua mano e la scagli� con una
potenza inaudita per la sua stazza (e non solo). Anche l'uomo par� il lancio
di Mara ma quest'ultimo era talmente potente che non riusc� a rimanere in
piedi e fu sbalzato indietro, ma con una rapida capriola era di nuovo in piedi
e senza pensare si scagli� contro di lei. I due si presero per mano tipo
prova di forza e subito l'uomo pareva potesse avere la meglio del resto
partiva con almeno 50 cm di vantaggio fra altezza e allungo delle braccia, una
settantina di Kg di vantaggio, le mani un p� pi� grandi del doppio di quelle
di Mara e un tono muscolare assolutamente sproporzionato per il sexy ministro,
ma nonostante l'apparente vantaggio iniziale l'uomo non riusciva ad avere la
meglio e si instaur� una sorta di equilibrio. I muscoli dell'uomo
cominciarono a contrarsi e a gonfiarsi come in una sorta di esibizione e
l'uomo si vedeva che stava gi� dando il massimo di s�, cominciava ad arrossare
in volto come nei momenti di massimo sforzo. Anche Mara dal canto suo era
sotto sforzo, mantenere quella posizione contro quel bisonte era veramente
dura, i suoi muscoli erano belli evidenti e tonici ma niente a che vedere con
i muscoli poderosi dell'uomo ma resisteva. Resistette per oltre due minuti poi
accadde l'impossibile: d'un tratto la situazione di equilibrio mut�, le
braccia dell'uomo ebbero un leggero cedimento e Mara si port� alla pari poi
continu� ed anche le gambe dell'uomo iniziarono a cedere, l'uomo si trov�
ben presto a parti invertite, ora era lui in netto svantaggio, era quasi in
ginocchio e le sue braccia stavano subendo una torsione innaturale. L'uomo si
giocò il tutto per tutto con un tremendo urlo portò il suo estremo sforzo al
200% delle sue possibilità ma purtroppo per lui non riuscì ad avanzare di un
cm. Il corpo del giovane Ministro pareva quello di una Dea, invulnerabile.
Passata la sfuriata Mara affondò...e l'uomo in ginocchio fu costretto a
umiliarsi chiedendo pietà . Mara gliela concesse e mollò la presa. L'uomo si
adagiò a terra e Mara si girò e cominciò ad allontanarsi. L'uomo graziato
vide un ultimo spiraglio, in silenzio riorganizzò le forze e partì
all'attacco cercando di coglierla alle spalle. Mara non si girò nemmeno e
quando lo sentì a tiro si alzò in volo e con un calcio volante colpì l'uomo
perfettamente sulla mascella. Ormai era stufa il colpo fu tale che la
questione si chiuse lì. L'impatto fra il piede vellutato, per modo di dire,
di Mara e la faccia dell'uomo fu tale che l'uomo perse i sensi durante il suo
volo che durò qualche secondo prima di schiantarsi contro un muro e cadere
come una pera cotta. Si, il calcio di Mara nonostante la differenza di peso
fra i due fu talmente potente e veloce che fece letteralmente volare
quell'uomo che si staccò da terra per poi rifinirvi dopo un violento impatto
col muro.

Mara a questo punto salutò il pubblico con un inchino e si scusò dicendo che
gli dispiaceva molto ma che era stata messa in mezzo suo malgrado. Il pubblico
era letteralmente sbigottito e applaudiva a scena aperta, aveva assistito ad
uno spettacolo inaudito, alla sovversione delle leggi dela fisica e ad una
dimostrazione di strapotere femminile mai vista prima. Sette esponenti di
spicco, di eccellenza del sesso forte erano a terra incoscenti, letteralmente
disintegrati ed anche risparmiati da un unico rappresentante del sesso
presunto debole che era lì al centro ancora perfetta, come fosse appena
arrivata, sexy, elegante nei modi, aggraziata e terribilmente femminile.

Mara uscì fra gli applausi e qui l'organizzatore ebbe un colpo di genio:
appena Mara fu fuori e non poteva più sentire, prese la parola e spiegò che
naturalmente quello a cui avevano assistito era solo una farsa, una messa in
scena architettata con il Ministro per rendere gradevole l'inaugurazione e
fare qualcosa di spettacolare.

In realtà la difficoltà dei maestri a riprendersi fu tale che il discorso
della messa in scena non era molto credibile ma molti vi credettero anche
perchè non era molto facile credere neanche a quello che avevano visto. Una
cosa però rimane certa: il Ministro Mara Carfagna da quel giorno rimase un
mito per tutti coloro che erano presenti (a parte 7 persone).
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