Racconto d'estate

(civitavi2)
00domenica 22 agosto 2010 20:34
Erano passati alcuni mesi da quell'esperienza, e mentre con Giulia e Chiara non ne avevamo più parlato, con la Eli la cosa si era fatta molto intrigante: quella donna si era rivelata una autentica mistress sotto mentite spoglie!
Aveva cominciato sempre più a sottomettermi e il nostro rapporto era ormai qualcosa di molto diverso da un'amicizia. Quella mattina d'agosto faceva già un caldo terribile, anche se era presto. Il telefono squillo: era la Eli che mi chiedeva se volevo andare al mare con lei, in una caletta un po' lontana che conosceva lei dove non c'era molta gente. Quando mi fece salire a casa sua non c'era nessuna traccia nei suoi comportamenti di bdsm, e io segretamente ero un po' deluso. Salimmo in macchina e trovammo un traffico pazzesco. Non avevamo l'aria condizionata e - malgrado i finestrini aperti - dopo un po' eravamo in un bagno di sudore. Lei era molto più contrariata di me per via del traffico che forse non si aspettava, e quando arrivammo alla sospirata caletta c'era tantissima gente e ci volle un sacco di tempo per trovare parcheggio.
CONTINUA...
(civitavi2)
00domenica 22 agosto 2010 21:26
Seconda parte
Appena scendemmo di macchina, mi resi conto di quanto fosse bello quel posto. I gabbiani che volteggiavano in cielo, il mare visto dall'alto, il suono delle cicale, le barche lente all'orizzonte...Elisa aveva altro per la testa: mi prese bruscamente per mano e mi portò dietro degli arbusti di tamerice.
- "Non posso scendere sudata così, faccio schifo. Magari incontro l'uomo della mia vita...Forza schiavo, leccami le ascelle! Puliscile bene, non devono più puzzare dopo".
Eseguii senza discutere, con l'acquolina in bocca per l'eccitazione, e subito sentii un sapore fortissimo, acre, penetrarmi fino in gola, ma non era così sgradevole. Mi cibai del sudore della padrona per diversi minuti. Per fortuna non venne nessuno! A quel punto la Eli era soddisfatta e scendemmo in riva al mare. Il cammino era piuttosto difficile e un paio di volte orgogliosamente la presi in braccio. Adoravo sollevarla in qualsiasi modo.
C'era molta più gente di quanto Elisa pensasse, e il profumo della salsedine si intrecciava con quello più prosaico delle creme solari. Al sole il caldo era oltre ogni limite del sopportabile, e decidemmo di tuffarci in mare. Dopo aver nuotato un po' mi accorsi che non c'erano punti in cui potevamo toccare il fondo, se non risalendo, e con difficoltà. Così ebbi l'idea di provare a nuotare portandola seduta a cavalcioni sulla mia schiena e - devo dire con gran sorpresa - mi riuscì. Andammo avanti diversi minuti e io ero distrutto, ma lei insisteva: "Trotta trotta cavallino bello!" malgrado ci fosse altra gente, che in verità sembrava ignorarci.
CONTINUA...
(civitavi2)
00lunedì 23 agosto 2010 13:41
Quando uscimmo dall'acqua io dovetti aspettare un po', perché avevo un'erezione imperiosa. Feci anche un po' di fatica a risalire. Restammo sugli scogli a prendere il sole, dopo aver mangiato un po' di crackers e patatine. Ormai era pomeriggio, i riflessi del sole sciabolavano il mare di mille diamanti. La gente cominciò ad andare via, proprio ora che il caldo era più sopportabile e la brezza di mare un pochino più tesa. Quando non c'era più nessuno, nella luce suadente del tramonto, Elisa mi ordinò di leccarle mani e piedi, che sentiva ispidi per via del sale. Anche se pensavo che fosse poco igienico, non potevo discutere un ordine della padrona.
Il sapore di sale in bocca era intenso ma buono. Ci fermammo pochi istanti prima che - ormai al crepuscolo - arrivassero i primi pescatori della sera. Quando arrivammo a casa era notte fonda; bruciavo di sole, caldo, mare ed eccitazione.
FINE
giuliano_75
00domenica 29 agosto 2010 17:35
bello
giuliano_75
00domenica 7 novembre 2010 20:31
Elisa una padroncina
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