Racconto preso dal web e manipolato

Sara.61
00mercoledì 18 luglio 2012 19:02
La vendetta
Mi è piaciuto, ed ho deciso di postarlo

Presi il treno per Londra e mi recai presso la villa di Sir Nigel Forbes-Willington, allora ministro della giustizia nel governo britannico di Sua Maestà'. Era una magnifica costruzione su tre piani, bianca e con ampi terrazzi. Davanti a me, una donna di circa quarantacinque anni, alta ed elegante, saliva gli scalini di fronte all'entrata principale. La seguii, notando immediatamente i suoi polpacci nervosi che si flettevano e si contraevano mentre saliva le scale. Trovo che i polpacci muscolosi siano molto sexy in una donna e quel caso non era certo un'eccezione. Il fatto che indossasse delle bellissime calze di nylon e che portasse delle scarpe nere col tacco alto rendeva il tutto ancora più' eccitante. In cima alle scale si accorse di me e si fermò' per aspettarmi. Era alta circa un metro e settanta, con un fisico snello. Capelli castani tagliati corti, leggermente tendenti al grigio, con la fronte bene in vista. L'ovale del viso dava un'impressione di una donna seria, professionalmente impegnata, con gli occhi marroni e lo sguardo penetrante, il naso e la bocca ben proporzionati. Vestiva in modo molto elegante, come una tipica donna manager, una camicetta bianca, giacca grigio acciaio, gonna al ginocchio con spacco posteriore. Portava sulla spalla una piccola borsa di pelle nera e in una mano aveva un giornale piegato perfettamente. "Posso aiutarla?" chiese. "Non credo, sono qui per incontrare Sir Nigel", risposi. "Sono Sarah Dean, l'assistente personale di Sir Nigel; egli non riceve il pubblico senza appuntamento”. Era arrogante " Presi un biglietto da visita dal taschino e glielo diedi. "Mi chiamo Jim Priest, sono un detective privato e desidero parlare con Sir Nigel di un certo consigliere, Reginald Cole e di una certa signora, Helen Windthorpe", dissi. Sorrise e disse: "Oh, farò' in modo che Sir Nigel risponda alle sue domande, signor Priest". Aprì la borsa, prese una chiave e la girò' nella serratura, poi aprì' la porta ed entrò'. La seguii in un grande ingresso, arredato magnificamente. Un uomo, probabilmente il maggiordomo di Sir Nigel, ci venne incontro nell'ingresso. "Lei è' libero per il resto della giornata, Hawkins. Può' andare." "Si', signora" rispose, e, dandomi un'occhiata, si diresse verso il portone. Seguii la donna, ammirando il movimento dei suoi polpacci, mentre si dirigeva verso la sala dei ricevimenti. Accanto al camino decorato elegantemente, si trovava in piedi Sir Nigel, un uomo dall'aria superba, fiero del suo potere e della sua ricchezza e orgoglioso della soggezione che poteva perciò' incutere verso la gente comune. "Sarah, chi è' questo?", chiese, ostentando fastidio per la mia presenza. "Il signor Priest. E' un detective privato e ha da farti alcune domande, alle quali risponderai." Feci subito caso al tono tagliente della sua voce. "Non ho niente da dire. Per favore, se ne vada o il mio maggiordomo la butterà fuori". "Ho dato una giornata di permesso ad Hawkins. Siamo soli in casa e tu risponderai alle domande", insistette Sarah, facendomi un cenno che considerai come un segnale. "Perché ha ordinato l'allontanamento di Lady Helen Windthorpe, amante del suo consigliere Reginald Cole?" Spalancò gli occhi e sembrò impallidire poi gridò: "Io, io,... FUORI DI QUI!" "Se non vuoi spiegare quella faccenda, forse vorrai spiegare questo!", disse la donna con rabbia, gettando il giornale su un tavolino. Guardai il titolo: 'Ministro abbandona l'amante e ritorna dalla moglie'. Sir Nigel affrontò Sarah: "Ho una famiglia, devo metterla davanti a tutto". "Non lo pensavi fino a quando il primo ministro non ha lanciato la campagna morale sulla famiglia!" replicò rabbiosamente Sarah. "Mi dispiace Sarah, e' tutto finito" rispose. "Oh certo, il classico uomo, mette incinta l'amante e quando è il momento di lasciare la moglie, se la fa sotto. Be' io non ti lascerò tagliare la corda così facilmente." "Smettila..." "COSA?" "Mi occuperò di te..." "Ma perché far uscire la cosa sui giornali! Quei giornalisti mi stanno rendendo la vita un inferno!", urlò Sarah. "Non ho altro da dire, puoi andare". "Be', io non ho ancora finito con te. Bastardo arrogante!" Rimasi affascinato da quell'elegante signora che con un balzo portò la sua gamba destra protesa in avanti all'altezza del petto. La sua gonna si alzò, rivelando delle cosce stupende, fasciate da calze nere con le giarrettiere. Che vista meravigliosa! Sfortunatamente per lui, Sir Nigel era sulla traiettoria del calcio e la sua testa fu buttata così bruscamente all'indietro da fargli perdere l'equilibrio. Così Sir Nigel scivolò all'indietro contro una vetrina fracassando tutte le porcellane contenute in essa. "Nessun uomo mi ha piantato in asso così", urlò "e nessun uomo mi ha mai umiliata senza essere severamente punito". "Le mie porcellane" urlò Sir Nigel. "Stupida vacca! Ora ti darò una lezione". Andò verso di lei con aria decisa e le diede uno schiaffo, ma lei chinò la testa, schivando così il colpo. Rialzatasi, fece una piroetta sul piede sinistro, facendo alzare la gonna sopra le cosce, per dargli un calcio in pancia col piede destro. Duramente colpito, egli si piegò in due e vacillò all'indietro sotto la spinta di quel calcio tremendo. "No, sarò io a darti una lezione" si sentì dire Sir Nigel. Rialzò lo sguardo giusto in tempo per vedere la sua gamba destra che si alzava, rivelando per un attimo la presenza del reggicalze, prima di sentire l'urto del suo piede sulla faccia. Sanguinando dal naso, fu scaraventato all'indietro e cadde su un tavolino. "Non ti avevo detto che ero campionessa di karate all'università?", gli disse tranquillamente mentre poggiava la gamba destra su una sedia per togliersi la scarpa, per poi ripetere l'operazione con la gamba sinistra. Ciò mise in mostra le sue gambe, lunghe, sexy, sode e ben proporzionate, rese incredibilmente erotiche dalle calze nere e dalle giarrettiere. Il suo ex-amante si rialzò lentamente, dicendo: "Come osi colpirmi?! Sei licenziata!", ma la sua voce sembrava nervosa. Lei fece qualche passo in avanti, poi, facendo perno sul piede destro, alzò la gamba sinistra e descrisse in aria un arco in senso antiorario, portando la pianta del piede ad abbattersi violentemente sul lato del collo di Sir Nigel. Egli urlò dal dolore, ma prima di poter alzare le mani, lei completò la rotazione nello stesso verso, poggiando il piede sinistro per terra e colpendo Sir Nigel in faccia col collo del piede destro. La sua testa fu sbattuta di lato in modo così violento dalla potenza del calcio, da fargli quasi perdere l'equilibrio. La donna si girò sul fianco e piegò quasi completamente la gamba destra, facendo risalire la gonna e scoprendo completamente quelle magnifiche cosce muscolose e rivelando il bordo di un minuscolo tanga nero che le copriva la fica. Con rapidità sorprendente, Sarah fece partire un calcio che si piantò nelle stomaco di Sir Nigel, facendolo sbuffare e barcollare in avanti. Senza toccare terra, la sua gamba si piegò nuovamente ed esplose un altro calcio nella faccia di Sir Nigel, gettandolo a terra col sangue che gli colava dal naso. "Sto sanguinando!" urlò Sir Nigel toccandosi il naso. "Sarò anche incinta di due mesi, ma questo non mi impedirà di ridurti in polpette", disse la donna. Sir Nigel cercò di rimettersi in equilibrio, ma lei si avvicinò e con un piccolo salto lo colpì alla faccia con un altro calcio in volo. Il calcio fu così veloce che lo vidi a malapena. Schizzando sangue dappertutto, quell'uomo così ricco e arrogante cadde malamente sul pavimento. Sarah si tolse la giacca e la sistemò sulla spalliera di una sedia. Poi si diresse verso Sir Nigel, mettendosi di fronte a lui e alzò la gonna, rivelando le sue gambe stupende, con le calze nere e i reggicalze. Sir Nigel guardò le gambe che lo avevano sempre fatto impazzire; sapeva bene come la semplice vista di quelle cosce così sode e ben fatte gli provocasse inevitabilmente un'erezione trionfale. Lentamente si alzò' in piedi appoggiandosi ad una sedia. Nonostante la situazione, non poteva fare a meno di desiderare quel corpo meraviglioso in grado di fare l'amore per tutta una notte di seguito. "Oh Sarah" disse con voce suadente, "non dobbiamo smettere di vederci. Dobbiamo solo fingere che sia così per la stampa e per il primo ministro..." In effetti, come poteva aver pensato di fare a meno di quella donna così sexy? "Oh Sarah! Come ti desidero...", disse, mentre sentiva che stava avendo un'erezione. Lei era ferma di fronte a lui, mentre ancora si teneva su la gonna con le mani. "Vuoi le mie gambe? Bene, eccone una!" La sua gamba destra si mosse improvvisamente verso l'alto, completamente distesa, portando violentemente il palmo del piede sul viso dell’uomo. La testa di Sir Nigel era stordita, la vista si era offuscata e non riusciva a rendersi conto del perché la testa gli facesse così male. La donna ritrasse rapidamente la gamba e gli diede un altro fulmineo calcio sulla milza. Egli non ebbe nemmeno il tempo di piegarsi in due per il dolore che ricevette un altro calcio in faccia. La potenza del colpo lo fece indietreggiare fino ad entrare nella hall, con la faccia sanguinante e stordita. Lei lo seguì, mentre lui tentava di proteggersi il viso con le mani. "Ti ridurrò le budella in poltiglia", gli disse, mentre lo colpì con un pugno nel fegato. Quella martellata in pancia lo fece sbuffare e gemere dal dolore. "Senti il sapore del nylon, porco!" gli disse, ruotando sul piede sinistro e portando il destro a colpirlo un'altra volta sulla bocca. Sir Nigel barcollò all'indietro toccandosi il viso e sentendo il sangue che gli colava sulle mani. Prima ancora che si riprendesse, la donna si girò nel verso opposto e lo colpì un'altra volta violentemente. La pianta del piede sinistro di Sarah si stampò con ferocia sulla tempia sinistra di Sir Nigel, che cominciò a vedere le stelle e a sentire una gran confusione nella sua testa. Egli alzò le mani per proteggere il volto e la donna ne approfittò per assestargli un altro violento calcio nel fegato. Sir Nigel si piegò sanguinante sulle ginocchia. "Andiamo! Penso che ne abbia avuto abbastanza!" dissi alla donna, mentre era di fronte a Sir Nigel. Lei si girò e si diresse verso di me. Mi spinse contro il muro, poi alzò la gamba destra, fino ad appoggiare il polpaccio sulla mia spalla. Cominciò a premere il suo corpo contro il mio e il sentire la sua fica così vicina al mio cazzo e quella bella coscia muscolosa addosso, mi mandava su di giri l'uccello... Sorrise, dicendo dolcemente: "Mi piace moltissimo eccitare un uomo con le mie gambe e poi usarle per picchiarlo senza pietà" Deglutii, mentre la mia erezione cresceva di continuo. "Non ti immischiare e non ti farò del male", mi disse. Poi spinse ancora più forte, portando la sua faccia vicino alla mia e mi sussurrò: "Ti darò le informazioni che vuoi e poi tu mi darai ciò che voglio" Detto questo, la sua lingua sfiorò il mio orecchio. A momenti me ne venivo! Abbassò la gamba e si girò. Improvvisamente, Sir Nigel le balzò alle spalle con le mani intorno alla gola, cercando di strozzarla. "Ti ammazzerò, troia!", urlò con voce folle. Lei alzò una mano sopra la sua testa e si liberò immediatamente, intrappolando poi i polsi di sir Nigel tra il suo braccio e il suo corpo. Con l'altra mano, gli diede un pugno sullo stomaco. Nigel sentì un dolore incredibile e si domandò chi stesse strillando in quel modo insopportabile. Poi si rese conto che era lui stesso. Aveva nuovamente di fronte la sua ex-amante e il suo sguardo sanguinario lo fece indietreggiare spaventato. "Sto per colpirti con un calcio in testa" gli disse, sfidandolo a schivarlo. Ma l'esecuzione fu così rapida da impedire a Sir Nigel qualsiasi reazione. Con una velocissima piroetta, Sarah gli diede un calcio sulla gola, mozzandogli il respiro e facendolo tossire e sputare. "Di solito mandavo fuori combattimento i miei avversari con un solo calcio, poi mi sono resa conto che era più divertente torturarli, giocandoci un po'. Mi piace come mi guardano quando si accorgono di essere surclassati e di non avere scampo perché hanno capito che la loro umiliazione terminerà solo dopo essere stati picchiati senza pietà", gli disse, mentre la sua respirazione ridiventava normale. Dimostrandosi crudele, la sua gamba sinistra si alzò improvvisamente portando il piede sinistro ad abbattersi con la velocità di un treno in corsa sulla testa del malcapitato. Si sentì come se fosse stato colpito da una mazza da baseball. Barcollando, scivolò all'indietro nella stanza vicina, con la vista offuscata. Con la testa che gli pulsava dal dolore, riuscì a udirla mentre diceva: "Quant'era bello massacrare gli avversari in combattimento! Non si aspettavano mai che una donna potesse picchiare forte. Nessuno di loro ha mai avuto una possibilità contro di me ed erano cinture nere! Che possibilità pensi di avere?" Nigel non poteva crederci, conosceva la sua amante (anzi, ex-amante!) come una donna elegante, con un gran bel corpo e due gambe lunghe e sexy, formidabile a letto. Non aveva mai immaginato che potesse essere una sadica picchiatrice. E quelle gambe? Come potevano essere tanto sexy quanto letali? "Posso darti un calcio cosi' forte da sfondarti lo stomaco e far uscire il piede dall'altra parte", affermò. Facendo perno su un piede, lo colpì al fianco con tale violenza da sollevarlo da terra, per farlo andare a sbattere a diversi passi di distanza contro un armadio. "Io ti denuncio, Sarah" disse con le lacrime che gli scorrevano sulle guance. "Si', mi immagino i titoli dei giornali, 'Ministro piagnucolante picchiato dalla sua amante', non mi far ridere!" Con la schiena al muro, si rialzò in piedi, guardandola terrorizzato. "Ti prego, Sarah, basta..." WHAM! Fu zittito dall'ennesimo calcio in faccia, eseguito con la gamba perfettamente tesa come una ballerina di danza classica; inevitabilmente, la gonna si tirò su, mettendo bene in vista le calze nere con le giarrettiere. La testa di Sir Nigel fu sbattuta violentemente contro il muro e prima che egli facesse in tempo a riprendersi, lei gli fu accanto e col gomito, lo colpì violentemente come uno stantuffo nello stomaco. Nigel si piegò tossendo in avanti e lei lo colpì sulla nuca col taglio della mano. "Ti stacco la testa a calci!" lo minacciò, mentre lo colpiva con ferocia in faccia con il collo del piede, come se la sua testa fosse stata un pallone da football. Fu scaraventato di nuovo all'indietro contro il muro. Lei aspettò che si rimettesse faticosamente in piedi e poi alzando di fianco la gamba destra, portò la pianta del piede a schiacciare la gola di Sir Nigel contro il muro, tenendola bloccata. Che spettacolo! Quella donna così elegante e affascinante, che usava la sua abilità di karateka per umiliare fisicamente un uomo con le sue magnifiche gambe! Colpi di tosse e altri orribili suoni uscivano dalla bocca dell'uomo, che stava sul punto di soffocare. "Posso schiacciarti la gola come una lattina vuota", gli disse mentre lo strozzava col piede. Egli cercò di protestare, ma tutto quello che si riuscì a sentire erano grugniti e gemiti soffocati, mentre le sue mani cercavano debolmente di liberarsi dalla stretta di quella gamba poderosa. "Ti massacrerò per tutta la casa a calci" gli disse, abbassando la gamba e liberandolo dalla stretta. Mentre ancora tossiva, Sir Nigel mostrò evidenti segni di sollievo. Ma fu troppo presto: Sarah sollevò la gamba sinistra facendole compiere un piccolo arco da destra a sinistra mentre lo colpiva sul volto. Fu come uno schiaffo, ma di una violenza inaudita, come una martellata, che lo mandò a sbattere contro il muro, mentre altro sangue gli schizzava fuori dalla bocca, imbrattando ulteriormente il muro. Con le lacrime agli occhi e il naso e la bocca insanguinati, egli cercò di indietreggiare verso la porta. "Per favore, basta..." Aveva fatto solo alcuni passi, quando vide Sarah balzare verso l'alto con una gamba protesa in avanti e abbattersi sul suo petto come una tonnellata di mattoni. La forza del calcio gli fece sfondare la porta, cadendo così nella stanza accanto. Giacendo per terra, si accorse che respirare a fondo gli causava dolore. "Mi hai rotto una costola! Per favore, basta, mi stai uccidendo!" implorò. La donna dalle gambe d'acciaio sorrise: "Non sono mica stupida. Non andrò in prigione per aver ucciso uno stronzetto come te! Forza, nel tuo studio, omettino" "No, per favore Sarah, ti prego" Per tutta risposta, Sarah sollevò un piede e lo tenne fermo in aria, giusto al di sopra della patta dei pantaloni di Sir Nigel. "Muoviti, prima che ti riduca le palle in una poltiglia insanguinata!" Terrorizzato, Sir Nigel spalancò gli occhi e arretrò velocemente nella stanza accanto. Lei cominciò ad aggirarsi nello studio, come se stesse cercando qualcosa. Si avvicinò ad una libreria e, alzandosi sulla punta dei piedi, liberò uno scaffale e lo prese tra le mani. I suoi polpacci perfettamente definiti si contrassero in modo eccitante. Con lo scaffale tra le mani, mi si avvicinò. "Afferralo per le estremità, così. Nigel, guarda attentamente. Immagina che questo sia il tuo corpo." Si mise in posizione, con le gambe leggermente divaricate, il busto perfettamente eretto, il braccio sinistro teso in avanti e quello destro piegato, con entrambi i pugni serrati, digrignando i denti. "Haaiiiieghah!" Con la velocità di un fulmine, il suo pugno destro scattò in avanti e con una forza terrificante si aprì la strada attraverso diversi centimetri di solido e costoso legname. Nigel osservava terrorizzato e cercava di arretrare strisciando mentre lei si era girata e si avvicinava a lui. "Ora tocca a te" lo minacciò sorridendo. "Ti prego, ti prego, ti darò mille, duemila sterline, qualunque cosa, basta che mi lasci stare..." "Non è' il denaro che voglio. E' la mia vendetta!" disse, prendendolo per i capelli con la mano sinistra e rimettendolo in piedi. "Hai!" Come un lampo, il suo pugno destro si abbatte' sul fianco dell'uomo. Quella mano che aveva spezzato facilmente uno scaffale di legno, provocò ulteriori danni nel suo fisico, gia' provato dai colpi di quella terribile picchiatrice. Lanciò un urlo, seguito poi da orribili suoni gutturali, mentre cadeva a terra tremante e piangente, raggomitolato in posizione fetale. La donna ritornò verso la libreria, liberò un altro scaffale, lo prese e me lo consegnò per tenerlo come prima. "Nigel, guarda" Veloce come un lampo, il suo piede scattò in avanti e spezzò in due lo scaffale. Il calcio fu così violento da buttarmi indietro di alcuni passi per il contraccolpo. Andò verso Sir Nigel e gli ordinò: "Alzati" Piangendo come un bambino, il poveretto rispose: "Basta, per favore, basta" Lei si avvicinò e gli diede un calcio sulla schiena. Poi appoggiò un piede sulle sue palle e cominciò a spingere. "Arghhh, no, no, per favore!" "Mettiti in piedi o delle tue palle rimarra' solo il ricordo" disse Sarah con voce minacciosa. Poi alzò il piede e lo tenne sospeso per qualche secondo, come una spada di Damocle; il ministro fu costretto a tirarsi su, tremando. "Ti prego, Sarah, ti darò qualsiasi cosa, basta che ti fermi" "L'unica cosa che voglio da te è il tuo sangue per decorare le pareti di questa casa" disse Sarah, assestandogli un calcio sul petto, talmente violento da sollevarlo da terra e mandarlo a schiantarsi contro la porta. Giaceva per terra, con la faccia sanguinante e con il corpo che si contorceva per il dolore. "Penso veramente che ne abbia avuto abbastanza" le dissi. Per tutta risposta, ricevetti un calcio in faccia che mi stese al suolo. Prima ancora che mi potessi riprendere, lei si alzò la gonna e si abbassò su di me, mettendomi la fica in faccia. "Te lo dirò io quando ne avrà abbastanza. Fatti i fatti tuoi, altrimenti massacro a calci anche te, chiaro?" Cercai di rispondere, ma ero soffocato dalle sue mutandine umide. Improvvisamente, cominciò a strofinarle avanti e indietro sulla mia faccia. "Ooohhh! Avevo dimenticato quant'era eccitante!" disse, aumentando la velocità. "Non crederesti mai quanti uomini ho distrutto ai tempi dell'università per soddisfare la mia libidine. Ero un tipo un po' selvaggio, allora. Mmmm, belloooo!" Dopo poco tempo, raggiunse l'orgasmo; le mutandine erano ormai completamente fradice e la mia faccia era completamente inzuppata dei succhi della sua fica. Rimase li a crogiolarsi nel suo piacere per un po', con la testa riversa all'indietro e gli occhi chiusi, poi si ricompose e ritornò dalla sua vittima. Sir Nigel era in ginocchio, tremante di paura nel vedere il ritorno della sua amante, trasformatasi in una donna violenta e brutale. Tentò di mettersi in piedi, ma lei gli si avvicinò e lo colpì in faccia con una tremenda ginocchiata sulla mascella, seguita da un colpo sulla nuca col taglio della mano, che lo mandò nuovamente al suolo. "E' tempo di andare di sopra, 'caro'" "Per favore, lasciami stare..." Lei lo afferrò e lo portò ai piedi delle scale. "Sali, mollusco! Ti è sempre piaciuto portarmi in camera da letto, quindi, andiamo!" "No, ti prego, basta..." implorò, tentando di mettersi in piedi. Improvvisamente, Sarah lo colpì con un calcio sulla bocca, facendo schizzare il sangue tutto intorno. In un batter d'occhio e senza toccare terra, la sua gamba si piegò e si ridistese nuovamente per colpirlo sul fianco. Egli cominciò a piegarsi in due per il dolore, ma la gamba destra di Sarah lo colpì nuovamente in faccia, facendolo cadere sui primi gradini della scala, mentre sangue e lacrime schizzavano da tutte le parti. "Sali o ti faccio fare le scale a calci!" Lo stupido stava per terra a quattro zampe, con la testa china. Sarah gli sollevò il mento col piede destro e poi lo colpì con un calcio laterale da destra a sinistra e poi ancora con lo stesso piede, senza toccare terra, gli sferrò un altro calcio in faccia nel verso opposto. Terrorizzato, egli cercò di arrampicarsi per le scale per sfuggire alla sua dominatrice. Ma, sfortunatamente, lei gli fu ancora addosso e con il taglio della mano, lo colpì con violenza sul collo. Egli lanciò un terribile grido di dolore, continuando ad arrampicarsi a quattro zampe sulle scale per allontanarsi il più possibile dalla sua ex-amante, divenuta ora la sua spietata torturatrice. Finalmente, egli riuscì ad arrivare in cima alle scale e cominciò a rimettersi in piedi. Lei gli si avvicinò e con un sorriso sadico, lo prese per il bavero e lo tirò su. "Voglio farti sentire la potenza del ginocchio di una donna" lo minacciò. Egli cercò di arretrare, ma ormai era troppo tardi, il ginocchio di Sarah si abbatte' furiosamente sul suo basso ventre. Sir Nigel lanciò un grido straziante e mentre si piegava in due per il dolore, venne raggiunto da un'altra ginocchiata di Sarah, questa volta diretta sul plesso solare. Stava per cadere, ma lei lo afferrò per i capelli, portandolo al centro della stanza, obbligandolo a guardarla negli occhi. "Racconta a Mr. Priest di Lady Helen", gli disse. Spaventato e balbettante, egli rispose: "Me lo ha fatto fare Cole..." "COSA ti ha fatto fare, Nigel?" "No, Sarah, per favore!" Ella fece qualche passo indietro e poi... "Haaiiiieghah!", la sua gamba muscolosa scattò in avanti per colpirlo sul petto, gettandolo per terra. Gli si avvicinò e si piazzò sopra di lui, con le gambe aperte e le mani sui fianchi. Lo dominava completamente e questo mi eccitava in modo tremendo, il cazzo mi stava esplodendo nei pantaloni! "Allora, cosa ti ha fatto fare, Cole?" "L-lei aveva minacciato Cole di fare uno scandalo se lui l'avesse lasciata e ... e così io... no, ti prego, basta...". Sarah lo aveva rimesso in piedi afferrandolo per i capelli. "...e cosi' TU hai ordinato di allontanarla, vero?" Sir Nigel annuì, guardandola con terrore mentre spiccava un balzo verso l'alto, di lato. La gamba della donna si piegò, mentre era in volo e poi scattò bruscamente di lato per portare il piede ad abbattersi con violenza sul volto di Sir Nigel. Il colpo lo mandò a sbattere contro la porta della camera da letto. In qualche modo, riuscì a rimanere in piedi, ansimando. Lei andò verso di lui e disse: "E per quale motivo ti sei dato da fare per togliere Cole da questo impiccio?" "Per favore, Sarah,..." Lei mosse appena appena una gamba e Nigel terrorizzato si precipitò a confessare tutto: "Immigrazione illegale... Si, siamo complici in un traffico di immigrati irregolari dall'India e ci siamo dati da fare per far si che la polizia chiuda un occhio su questa faccenda..." Si accorse del fatto che la donna aveva accennato una rotazione sul fianco per preparare un colpo e tentò di scappare, ma fu troppo tardi: la gamba di Sarah si piegò e scatto verso l'alto in una frazione di secondo per colpire Sir Nigel in faccia. La sua testa fu buttata violentemente all'indietro, facendogli quasi perdere l'equilibrio, se non fosse stato per il guardaroba contro il quale era andato a sbattere. Sarah si abbassò la gonna e con movenze sensuali la sfilò da quelle gambe così sexy e così letali, poggiandola su un appendiabiti. Poi alzò lentamente una gamba e la poggiò sul letto. Egli rimase stupefatto e affascinato nel vedere la sua ex-amante che con fare provocante, si accarezzava lentamente la gamba, risalendo dal polpaccio fino alla coscia polposa, dove faceva bella mostra di se' la giarrettiera. "Ti va?", gli disse, con la testa leggermente piegata da una parte e lo sguardo malizioso. Sir Nigel non poté fare a meno di eccitarsi; incredibilmente, il suo membro cominciava a stiracchiarsi! Lei rimise la gamba sul pavimento e si girò verso di lui. Lentamente, si sbottonò la camicetta, la sfilò e la appese accanto alla gonna. "Vieni" gli disse dolcemente, facendogli segno di avvicinarsi. Il segnale rosso di pericolo che lampeggiava nella testa dell'uomo si spense alla vista del reggiseno nero - quarta misura -, di cui doveva conoscere bene il delizioso contenuto, al di sopra di un ventre incredibilmente piatto. Egli cominciò a muoversi verso di lei, poi si accorse del suo errore. Ella spiccò un balzo così alto da toccare quasi il soffitto e, con una sforbiciata, scalciò con violenza inaudita la mascella di Sir Nigel, dal basso verso l’alto. Egli crollò all'indietro e, incredulo, la vide girarsi in volo mentre ritornava per terra e colpirlo con un altro calcio sul petto, mandandolo a schiantarsi attraverso le porte del guardaroba, per poi crollare su una pila di vestiti travolti nella caduta. Con cautela, mi avvicinai a Sarah, cercando con qualche difficoltà di non guardare quelle gambe, così eccitanti, ma così terribili. "Credo davvero che hai fatto abbastanza. Lascialo solo, ora" le dissi. Lei prese un cuscino e mi disse di tenerlo fermo, poi cominciò a prenderlo a pugni. "Haiiiii!" Continuò a sferrare pugni con forza crescente, poi cominciò con i calci. Il suo piede, sensualmente rivestito di nylon nero, era come un martello. Ad ogni calcio, aumentava la forza del colpo, cosicché venivo continuamente sbalzato all'indietro di qualche passo per il contraccolpo. Alla fine, diede un calcio così forte che il cuscino esplose in una tormenta di cotone, gommapiuma e chissà che altro. "Vuoi che io faccia la stessa cosa con il tuo petto?" "N-no!" "Allora togliti i vestiti e sdraiati sul letto" Andò verso il guardaroba, in direzione di Sir Nigel, che giaceva li, semi-svenuto. Quando gli fu vicino, si lasciò cadere in spaccata, dandogli, con la mano destra, un pugno sullo stomaco, dall’alto verso il basso, con una furia animalesca. Per riflesso, Sir Nigel tirò su il busto e Sarah, come una saetta, lo colpì con il pugno sinistro sul volto facendogli sbattere la testa sul pavimento e mandandolo cosi nel mondo dei sogni. "Buonanotte, tesoro!", fu il suo commento, mentre si rialzava. Vedendolo svenuto, si girò verso di me. "Ti avevo detto di toglierti la tua roba di dosso." Prima ancora che potessi rispondere, fece qualche passo in avanti e mi colpì sul petto con un calcio, sollevandomi da terra e buttandomi sul letto. Istintivamente, cercai di mettermi a sedere per placare il dolore e con orrore vidi il suo terribile piede che scattava come una molla nella mia direzione, per poi interrompere bruscamente la sua corsa a qualche millimetro dal mio petto. Mi spinse giù lentamente con il piede, ordinandomi di spogliarmi, cosa che feci rapidamente. Mentre mi toglievo i vestiti guardavo incantato il suo corpo perfetto. Si era tolta il reggiseno e aveva così scoperto due seni alti, sodi e rotondi. Poi si era sfilata lo slip, rimanendo unicamente con quelle bellissime calze nere con le giarrettiere sulle cosce. Ero nudo e disteso sul letto, terrorizzato dalla possibilità di fare una mossa falsa e di poter essere picchiato da quella donna così violenta. La situazione tuttavia mi eccitava tremendamente e il mio cazzo aveva un'erezione grandiosa. Lei prese un preservativo da un cassetto del comodino e lo tolse dalla custodia, avvicinandosi a me camminando carponi sul letto. Si fermò con la bocca a pochi millimetri al di sopra del mio cazzo gonfio. "Picchiare brutalmente un uomo mi eccita sempre" sussurrò' sensualmente, lasciando sgocciolare un po' di saliva dalle labbra, per farla cadere sulla punta del mio pene. Poi cominciò a masturbarmi lentamente, fissandomi negli occhi. La cappella era così turgida che sembrava sul punto di esplodere. "Vedo che lo spettacolo non ti è dispiaciuto...", continuò, infilandomi il preservativo. "... sei fortunato ad avere questo bel cazzo gonfio, perché ora ho bisogno di godere, così preferisco scoparti, anziché picchiarti..." Allargò le gambe e con una mano guidò il mio pene nella sua vagina calda e scivolosa, cominciando ad andare su e giù. Poi si appoggiò con le mani sul mio petto e cominciò a stringermi forte con le gambe, aumentando la velocita. "... ma bada di tener duro, perché ho voglia di godere molte, molte volte di seguito e se non farai come dico io, userò la tua faccia come bersaglio per i miei pugni e i miei calci..." E cosi non ebbi altra scelta se non quella di sforzarmi di resistere il più a lungo possibile, per obbedire a quella donna dalle gambe d'acciaio.

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do not worry be happy
amosolodonne
00giovedì 19 luglio 2012 08:15
Molto affascinante come storia... forse un pò cruenta x i miei gusti, ma bella... Complimenti
KOKA02
00lunedì 23 luglio 2012 12:39
veramente carino ...
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