Schiavi o padroni?

Ilovestiletto
00domenica 23 novembre 2014 23:43
Schiavi o padroni? Apro un nuovo topic con una domanda che mi frulla da un po' in testa. Ci definiamo schiavi, sottomessi o servitori; siamo alla ricerca di una donna padrona o dominate. Noi definiamo i paletti, fino a dopo arrivare indipendentemente dal fatto di non sopportare il dolore. Noi decidiamo il look, scarpa, vestiti. Sicuro che noi siamo gli schiavi? Penso che un vero rapporto sia nella sottomissione totale. Dove la dominatrice sceglie cosa e quando. Sceglie come vestirsi. Penso che questo sarebbe un vero rapporto di vera schiavitù. Quanti lo sognano veramente? Quanti invece vogliamo decidere tutto o quasi?

Ad esempio l'idea di mangiare le feci di una donna scalza, oppure essere sodomizzato da una in tuta sono fantasie che mi eccitano zero e non vorrei mai vivere.
manuel.1975
00lunedì 24 novembre 2014 01:36
Non penso di aver capito. Cioè vorrei sapere se le tue domande sono intese in un rapporto vero di coppia o se uno va da una Mistress a pagamento?

Ad ogni modo, in entrambi i casi, posso già dirti che sulle 2 pratiche che hai citato cioè lo scat e lo strapon, non solo non mi eccitano ma sono lontane anni luce da me, non lo farei mai perchè lo scat mi fa schifo e lo strapon non ci penso nemmeno perchè è da quando ero piccolo anche solo sentirmi un dito nel deretano come può capitare anche per scherzo tra amici, io non l'ho mai sopportato mi dava fastidio inoltre da grande ho scoperto che se a farlo era la mia ragazza, la reazione fu la stessa....e pensare che lei pensava di farmi un piacere che mi piacesse....e si parla di un dito, pensa un po' lo strapon.
francoguerra
00lunedì 24 novembre 2014 05:16
dal mio punto di vista non sono ne schiavo ne padrone io adoro il bdsm e nello specifico mi faccio sottomettere dalle donne e tra cui pratico anche lo scat o wc completo lo strapon no nel mio culo non ci entra niente e un mio limite poi per il resto non e ho sono uno slave piuttosto estremo ma con cio cosa voglio dire che per me e un gioco piacevole nel quale io e la mistress di turno interpetiamo un ruolo.Finito il tutto io torno a essere uno stimato professionista moglie figli ecc ecc... e lei torna a fare la sua vita lavoro fidanzato amici ecc
Ilovestiletto
00lunedì 24 novembre 2014 11:30
Scusatemi se non mi sono spiegato. Io mi definisco uno schiavo che cerca una Padrona. Una volta che trovo la Padrona io decido come lei deve essere vestita, io decido cosa mi deve fare. Tornando a me ed ai miei esempi; se la mia padrona dovesse avvicinarsi a me con uno strapon e fosse scalza io scapperei a gambe levate. Sono io lo schiavo? Comando io come posso definirmi uno schiavo. Secondo me un vero schiavo dovrebbe accettare tutto senza decidere niente chi cerca un rapporto del genere? La stessa cosa anche nei rapporti veri. Sono i presunti schiavi a comandare il gioco dettando le regole.
(share3000)
00lunedì 24 novembre 2014 12:46
Re:
Ilovestiletto, 23/11/2014 23:43:

Penso che questo sarebbe un vero rapporto di vera schiavitù.



Non sono per niente d'accordo.




Cerchiamo di finirla con 'sta menata della "vera sottomissione", è da tempo accertato che non esistono dominanti o sottomessi "puri, i ruoli sono intercambiabili.

Ovviamente se uno ha problemi (scarsa autostima, mancanza di fiducia, incapacità di prendere decisioni) che cerca di mascherare dietro l'amore per il bdsm si genera confusione, ma con il BDSM sono cose che hanno poco a che fare.


Voglio dire, se uno non riesce a tener testa a nessuno nella propria vita anche quando dovrebbe, se è incapace di mandare al diavolo il capoufficio che commette un sopruso e roba simile è inutile che poi cerchi nel mondo del bdsm di crearsi un ruolo come "schiavo perfetto" capace di accettare ogni sopruso senza battere ciglio, perchè anche nel BDSM è importante capire che quello che conta è quello che vuole la coppia e/o il gruppo di persone nella sua totalità.


Niente alibi per favore.


amosolodonne
00lunedì 24 novembre 2014 15:11
Re: Re:
(share3000), 24/11/2014 12:46:



Non sono per niente d'accordo.




Cerchiamo di finirla con 'sta menata della "vera sottomissione", è da tempo accertato che non esistono dominanti o sottomessi "puri, i ruoli sono intercambiabili.

Ovviamente se uno ha problemi (scarsa autostima, mancanza di fiducia, incapacità di prendere decisioni) che cerca di mascherare dietro l'amore per il bdsm si genera confusione, ma con il BDSM sono cose che hanno poco a che fare.


Voglio dire, se uno non riesce a tener testa a nessuno nella propria vita anche quando dovrebbe, se è incapace di mandare al diavolo il capoufficio che commette un sopruso e roba simile è inutile che poi cerchi nel mondo del bdsm di crearsi un ruolo come "schiavo perfetto" capace di accettare ogni sopruso senza battere ciglio, perchè anche nel BDSM è importante capire che quello che conta è quello che vuole la coppia e/o il gruppo di persone nella sua totalità.


Niente alibi per favore.





[SM=x829788] [SM=x829788] [SM=x829788]

DavideSebastiani
00lunedì 24 novembre 2014 16:59
Una volta lessi da qualche parte qualcosa sull'argomento che faceva pressapoco così: un rapporto femdom è niente di più che un rapporto tra adulti consenzienti. Questo rapporto ha delle regole non scritte e, per strano che possa sembrare, queste regole sono poste proprio dalla parte sottomessa. Qualora la parte dominante dovesse superare i limiti che ogni persona sottomessa possiede, il rapporto avrebbe la sua logica conclusione a meno che la parte dominante non tenga in schiavitù contro la sua volontà la parte sottomessa. In questo caso, però, si andrebbe contro leggi ben precise e la parte dominante rischierebbe le conseguenze penali del suo operato.
Ecco, questo è ciò che lessi e che condivido in pieno. Io infatti, tengo sempre a precisare di non essere uno schiavo bensì un uomo sottomesso anche se sono stato rimproverato di questa precisazione. Ad ogni modo, se la mia Padrona dovesse superare i limiti, i paletti che io stesso ho posto a condizione, tra cui il più importante è la fedeltà, non credo che potrei proseguire. Ognuno di noi ha i suoi limiti, almeno credo, e l'ideale è la Padrona che veleggia intorno a quei limiti oscillando ma stando bene attenta a non esagerare nè in un senso e nell'altro
Delta blu
00martedì 25 novembre 2014 10:56
Re:
Ilovestiletto, 24/11/2014 11:30:

Scusatemi se non mi sono spiegato. Io mi definisco uno schiavo che cerca una Padrona. Una volta che trovo la Padrona io decido come lei deve essere vestita, io decido cosa mi deve fare. Tornando a me ed ai miei esempi; se la mia padrona dovesse avvicinarsi a me con uno strapon e fosse scalza io scapperei a gambe levate. Sono io lo schiavo? Comando io come posso definirmi uno schiavo. Secondo me un vero schiavo dovrebbe accettare tutto senza decidere niente chi cerca un rapporto del genere? La stessa cosa anche nei rapporti veri. Sono i presunti schiavi a comandare il gioco dettando le regole.




io ho capito quello che dici e sono anche d'accordo con te....
la "padrona" ....deve comunque "rispettare" certi canoni.....per poter "comandare".....altrimenti è bocciata.....
Quindi il ruolo....è quello, ma siamo noi ad assegnarglielo....
imho
Filo.Doro
00lunedì 1 dicembre 2014 23:04

Ho letto con molto interesse il topic di ILOVESTILETTO e lo ringrazio per aver aperto una tematica così sentita e neanche troppo scontata come sarebbe facile credere…ho riflettuto anche sulle considerazioni che via via si sono succedute fra i vari interlocutori e credo che, come in tutte le cose che difficilmente trovano una motivazione obiettiva ed universalmente condivisa , la ragione stia nel mezzo e quindi non volendo avvalorare la tesi di nessuno in particolare, mi ritrovo a condividere le ragioni ora dell’uno ..ora dell’altro…

E’ vero ciò che asserisce ILOVESTILETTO quando considera che in un rapporto femdom lo schiavo il più delle volte è il vero regista della sua Padrona…non a caso la mia personale esperienza mi insegna che non avrei saputo orchestrare nulla di apprezzabile senza la conduzione “fantasiosa” del mio schiavo, ma questo tipo di induzione dovrebbe valere solo nella fase iniziale però,quando cioè non sono ancora state chiarite,con precisione, le dinamiche ed i tempi applicativi da adottare; è pur vero che se non avessi avuto delle qualità interpretative innate starei ancora a fare una “finta “ libera rappresentazione di ciò che ama il mio schiavo, mentre, invece, sono più convinta che occorre avvicinarsi al senso proverbiale del dire : “l’allievo ha superato il maestro”.

Riguardo all’interessantissimo intervento di SHARE3000 la mia attenzione si è focalizzata esclusivamente su queste sue ILLUMINANTI parole “non esistono dominanti o sottomessi puri…i ruoli sono intercambiabili “ e mi trova assolutamente d’accordo dal momento che, in più di una occasione, ho avvertito la necessità di sentirmi soggiogata dal mio schiavo in un momento di tenerezza, e forse anche lui avrà trovato coinvolgente ed appassionante riappropriarsi,per un attimo, del suo ruolo di maschio nella meravigliosa fase culminante dell’accoppiamento…

Il vademecum, poi, ricordato da DAVIDESEBASTIANI ha ragione di esistere e in maniera sacrosanta nel rapporto Femdom, dove l’interpretazione della dominazione,con tutti i risvolti forti ed a volte violenti, deve necessariamente essere condivisa sia dalla Padrona che dal Sottomesso e dove trova giusto senso l’utilizzo della famosa safeword….atta a delimitare i danni provocati da una mancanza di controllo…

Ma dopo tutto questo parlare …dopo tutte queste riflessioni…a quale conclusione si arriva? Alla fine, sono sempre più convinta che la Dominazione debba essere uno status mentale delizioso, breve e circoscritto al momento in cui lo si esercita… e non una realtà oggettiva che vale sempre, in qualsiasi momento, nell’arco dell’esistenza di una persona…l’essere umano, per quanto sottoposto a tante vessazioni sociali ed angosce collettive, è pur sempre un’identità che ha bisogno di tante altre cose oltre l’assaporare la crudeltà e la brutalità della sudditanza…..ha bisogno della dolcezza, di sentirsi amato e desideroso di regalare amore….il BDSM come pure il Femdom non devono essere considerati delle regole di vita quindi, ma giochi utili alla seduzione (come ha ricordato FRANCOGUERRA) che se praticati nel proprio “ambiente intimo e privato” rendono più accattivante e pepata la vita …cosa diversa dalla maggioranza di rappresentazioni sceniche in video su Internet…. dove la crudeltà esagerata della Prodomme e la passività estrema di un sottomesso hanno ragione di esistere, in maniera così totalizzante e coinvolgente, perché seguono solo ed esclusivamente la logica del denaro…

Forse sono una Padrona molto sui generis …non sarò una “pura” al 100% …di sicuro ho a cuore il mio schiavo e tutto ciò che faccio è finalizzato al mio ed al suo assoluto piacere, e se un giorno tutto questo palinsesto per amarci non dovesse funzionare più, la colpa non sarà certo perché i paletti sono stati scavalcati o perché una regola è stata abbattuta senza permesso…semmai il motivo potrà essere la noia…la mancanza di stimoli…la ripetitività del proporsi… ditemi …non è forse questa la vera schiavitù ?

Un caro saluto a tutti voi.
DavideSebastiani
00martedì 2 dicembre 2014 18:08
Il pianeta femdom è vastissimo ed i piaceri personali che ognuno di noi prova sottomettendosi ad una Padrona variano da persona a persona. Non tutto quello che amano gli altri io sarei disposto ad accettarlo e viceversa. Quindi, dire che una cosa è giusta o sbagliata è assolutamente fuori luogo e dipende dalla sensibilità di ognuno di noi, Padrone o slave. Questo preambolo è necessario per dire a miss FILO.DORO che sono in disaccordo con Lei su un argomento e cioè quello che riguarda la continuità della dominazione. Lei è del parere che debba essere circoscritto a determinati momenti mentre il mio ideale di sottomissione è l'esatto contrario ma credo comunque che tutte e due i pareri siano meritevoli di essere rispettati. Sostenere il perchè io ambisco ad una dominazione 24 ore su 24 è piuttosto lungo ma posso racchiuderlo in una questione psicologica. Mi da fastidio entrare ed uscire dalla parte in continuazione e la mia Padrona ha le stesse difficoltà. Difficoltà che magicamente svaniscono quando la situazione è duratura e continua. E quindi, ovviamente non sono nemmeno d'accordo nel definire una dominazione pressochè continua come fonte di vessazione e addirittura la Padrona che attua tale tipo di dominazione come crudele e brutale. Ci possono essere crudeltà, vessazioni e brutalità anche in un rapporto femdom che dura un'ora a settimana e ci possono essere dolcezza, amore e comprensione nel rapporto da me auspicato. Dipende appunto dal tipo di rapporto. La vita normale? Beh, è ovvio che la mia Padrona non mi schiaffeggia davanti ad altri e che la vita scorre in modo normale ma io devo sempre e ribadisco sempre, vedere la donna che mi sta a fianco come mia Padrona, anche quando si comporta da mogliettina dolce e affettuosa davanti a nostra figlia o davanti agli amici.
Quanto ai paletti scavalcati, posso assicurarLe che c’è anche quello anche se ovviamente la maggior parte dei rapporti finiscono per noia. Sinceramente però, non vedo noia o ripetitività in quello che facciamo e sono fermamente convinto che la dominazione nell’ambito di un rapporto consolidato riesca a dare sensazioni così forti che la noia mi pare alquanto improbabile
Ma questo è solo il mio parere.
Filo.Doro
00mercoledì 3 dicembre 2014 00:20
Perché Davide, tendi a travisare ciò che ho scritto.. non ho asserito che è la dominazione continuata fonte di vessazione….se rileggi bene ho considerato che ..l’essere umano è sottoposto a tante vessazioni sociali e angosce collettive…e questo non sta ad intendere ciò che hai compreso…provo a spiegarlo in altre parole…la vita nella nostra società è così piena di problemi di varia natura e genera così tanti stress che si avverte il bisogno, a volte, di sottoporsi a regimi di tenerezza e dolcezza…a cui non sempre il Femdom può sopperire, anche se praticato in maniera continuativa come la intendi tu…
Vorrei dirti…magari !...sarebbe cosa divina se si potesse vivere a 360 gradi e 24h su 24h il rapporto Femdom…viverlo cioè in maniera distaccata dal mondo che ci circonda, ma non sarei obiettiva perché come già sai, dal momento che neanche tu ci sei ancora riuscito, è molto improbabile condurre un target di vita simile… l’esistenza quotidiana di ognuno è composta da un cocktail di situazioni, a volte anche imprevedibili, che volente o nolente ci porta ad allontanarci da ciò che ci prefiggiamo…la presenza di altri familiari in casa…un malanno…un cruccio derivato da problemi sul lavoro…ogni cosa può determinare una battuta d’arresto a meno che non si possegga una bella bacchetta magica che ci allontana da tutto e da tutti i problemi e le seccature che pregiudicano in maniera implicante la predisposizione a vivere la vita come vogliano noi…
Sappi che l’idea di come deve essere la Padrona non si discosta da come la intendo io né da come la intende la maggior parte dei sottomessi……quindi in pratica diciamo la stessa cosa…asserire che ambisci ad una dominazione 24 su 24 ed dir subito dopo che risulta possibile solo quando entrambi avete la condizione ideale per poterlo fare…cioè quando non ci sono le difficoltà oggettive dettate dalla quotidianità familiare, è praticamente esprimere il mio stesso concetto…infine…la noia e la ripetitività a cui accennavo rientra in quella casistica comune a tantissime coppie e non specificatamente a chi pratica Femdom…
Non a caso, all’inizio delle mie riflessioni, ho anticipato che ciò di cui stavamo parlando si prestava ad una tematica molto sentita e neanche troppo scontata….
Un caro saluto come sempre.
amosolodonne
00mercoledì 3 dicembre 2014 06:42
Sono perfettamente in linea con Miss Filo.Doro: la noia e la ripetitività distruggono le coppie. Non è per questa ragione che esiste la "trasgressione"? Spessissimo uno dei due partner, o entrambi, vanno alla ricerca di esperienze extraconiugali proprio per rompere la routine quotidiana . [SM=x829779]
Devoted_Raider
00giovedì 15 gennaio 2015 12:57
Ciao a tutti mi inserisco ora in questa discussione essendo da poco nel forum.
Io non posso che convenire con quanto detto da Filo.Doro anche se comprendo ciò che sostiene Davide.
E certamente il marito, compagno, amico... che sia e che inizia la partner al ruolo di mistress e' in quel momento il game-master.

Spesso sogghignavo su questa contraddizione apparente quando mi calavo nel ruolo di slave. Eppure è così: fino a quando la nostra "allieva" non riesce a muoversi con le sue gambe, poiché ha capito cosa c'è veramente dietro alle nostre richieste e che cosa si può ottenere per migliorare il rapporto di coppia, allora essa diviene Padrona (di questa consapevolezza e la esercita).
Io ho impiegato davvero molto tempo con mia moglie, e tutt'ora e' un qualcosa in divenire che stiamo costruendo. Ogni tanto si aggiunge un piccolo pezzo, lei si sblocca un po' alla volta e da sola fa proposte che magari fino a qualche settimana fa erano impensabili.

Noi la viviamo così e ci ritieniamo molto fortunati a poter, saper e riuscire a condividere questa cosa.
Ha ragione Filo.Doro, viviamo un in modo complicato, difficile, sottoposti a stress davvero pesanti (parlo per me ed il mio lavoro) e questi momenti che rubiamo (abbiamo due figli piccoli) sono un toccasana per entrambe. Per me, dove io non ho responsabilità, dove devo solo eseguire e mi perdo via nei desiderata/comandi di mia moglie....fantastico!!! Ecco perché una delle mie fantasie, come avvevo già detto, sarebbe poter giacere sotto la sua scrivania a leccarle le scarpe o baciarle i piedi. Responsabilità odierna: suole pulite!
Sia quel che sia per ciascuno di noi, la vita reale impone dei ruoli precisi rispetto a quanto stiamo discutendo; ad esempio , come padre di due figli, io sono il capofamiglia e la gestione del "comando" e quello che io dico e' e deve essere oro colato per tutta la famiglia (ovviamente sulle questioni importanti). Questo non vuol assolutamente dire che il parere o le idee di mia moglie non contino, assolutamente no: tuttavia l'ultima parola e' la mia, dopo essermi confrontato con lei a parte e davanti a loro.
Ho citato questo esempio perché e' una situazione che avevo osservato in passato ovvero una famiglia con la moglie "dominante" - non so se anche nel privato e le cose non funzionavano benissimo coi figli e nella gestione generale della famiglia. Poi, ogni testa è un piccolo mondo, come dice qualcuno, e questo che vale per noi, potrebbe non valere altrove.
Ripeto per me si tratta di un ulteriore modo di vivere l'amicizia è l'amore che mi lega a mia moglie nell'unica, complicata e breve vita che ho a disposizione.
A me piace perdermi in questi momenti con lei dove posso sfogare tensione, preoccupazioni, etc etc e tutti i cazzi che mi porto dentro causati dall'andare della vita.
Non sarò mai un dominato totale, mi piace anche invertire il ruolo, e le occasioni ci sono.
Non sarò mai totalmente sottomesso perché già nel momento in cui io l'ho portata a questo non posso esserlo per definizione.
Del resto poi ho anche altri hobby ed interessi e soprattutto la mia libertà che coltivo e che comunque si esplica anche nel fare lo schiavetto di mia moglie, anzi, come si diverte a chiamarmi: ciucciasuole.
francoguerra
00giovedì 15 gennaio 2015 15:07
schiavoooooooo
pippofocaccia
00giovedì 15 gennaio 2015 16:01
io lo ritengo un gioco
forse di ruolo, ma un gioco
che, è vero, ha implicazioni, psicologiche
ma deve rimanere un gioco (se no diventa patologico), e deve piacere
ed in questo gioco i tempi ed i metodi sono variabili e decisi tra i partecipanti al gioco
e questi metodi (o limiti) si possono cambiare anche in corso d'opera
DavideSebastiani
00giovedì 15 gennaio 2015 20:40
Innanzi tutto, voglio dire che concordo in tutto con Pippofocaccia. E’ un gioco ed essendo un gioco si debbono stabilire le regole del gioco e poi ognuno se lo gioca a modo proprio. E poi voglio anche dire che riprendo volentieri questo topic così interessante e ringrazio Devoted raider per averlo tirato fuori dalla naftalina.
Quando Devoted afferma che la cosa strana sta nel fatto che è quasi sempre la parte sottomessa ad istruire la parte dominante, non dice altro che la verità. E’ così. La questione è complessa e articolata e vorrei sviscerarla dall’inizio. Il fatto che anche il femdom sia una fonte di svago al di fuori dello stress quotidiano è sacrosanto. Così come il calcio, il cinema, giocare a carte, facebook e chi ne ha più ne metta. Ma paragonare il femdom a questi passatempi mi sembra limitativo. E’ un gioco, è vero e l’ho sostenuto prima, ma è un gioco che ha delle implicazioni particolari ed io lo definirei quasi uno stile di vita. O almeno per me lo è. Ecco, meglio soffermarsi su questo punto per evitare polemiche. PER ME e lo scrivo in maiuscolo per sottolineare come sia semplicemente la mia visione, è qualcosa che va ben al di là del gioco contro lo stress. Ed infatti io non amerei molto praticare femdom con la visione di Devoted. Ma questo fa parte dei nostri gusti personali e non c’è chi ha ragione e chi torto. Questo non significa che io perda di vista la realtà che è sempre ben presente nella mia vita quotidiana anche perché ho anch’io un lavoro e migliaia di problemi come tutti. Ma la mia ricerca del femdom perfetto è però assoluta. Io amerei donarmi completamente alla mia Padrona, obbedirle in tutto, anche nelle piccole cose quotidiane e non solamente durante le nostre sessioni. Per fare questo, oltre ai gusti personali, ci vuole una fiducia illimitata nella Padrona e nelle sue scelte, nella sua intelligenza nel capire fin dove si può spingere e nel modo di proporre certe cose. Faccio un esempio. Alcuni mesi fa mia moglie ha avuto l’esigenza di cambiare la macchina. Lei ne voleva una mentre io, che me ne intendo più di lei, glie ne consigliavo un’altra. Nella mia posizione di marito sottomesso non volevo e non potevo dirle di scegliere quella che le consigliavo io ma è stata la sua intelligenza a decidere ed alla fine ha scelto quella che le consigliavo io, con la frase “ E va bene, sceglierò quella che mi consiglia il mio schiavo”. Così facendo, lei è rimasta nel gioco e quindi non ha preso una decisione che sarebbe andata contro le mie idee ma non è nemmeno uscita dal suo ruolo dominante. Se avesse scelto l’altra vettura, io l’avrei accettato ugualmente in quanto il mio ruolo non mi permette di oppormi ma forse avrebbe incrinato quella fiducia illimitata che io ho nei suoi confronti ed avrei giudicato quella scelta come un volersi approfittare di quel potere che io stesso le ho regalato. Ma questo non è accaduto a dimostrazione che la mia fiducia è ben riposta.
Detto questo, si torna al punto di partenza. Si può essere sottomessi quando siamo proprio noi schiavi ad istruire la propria Padrona, come ho fatto io, come ha fatto Devoted e come fanno la maggioranza di chi pratica femdom all’interno di un rapporto duraturo? Secondo me si. Perché è vero che la nostra Padrona mette in pratica scenette che noi stessi le abbiamo chiesto di fare, ognuno con la sua personale visione del femdom, ma è altrettanto vero, come sostiene lo stesso Devoted e che io sottoscrivo in pieno, ad un certo punto la Padrona comincia a camminare con i propri piedi e le situazioni non sono più gestite da noi schiavi ma da loro Padrone. Ecco, quando quel percorso di logico apprendimento è terminato, ognuno rientra nei propri ruoli. L’insegnamento è finito. Adesso sta alla mia Padrona. Senza mai dimenticare appunto che si tratta di un gioco e che la nostra donna è diventata Padrona per curiosità, per voglia di trasgressione, per sperimentare ma soprattutto per amore nei nostri confronti. E, personalmente, io non mi sento meno schiavo per questo ma addirittura, aumenta in me la voglia di obbedirle e di sottomettermi a lei perché aumenta la stima e la considerazione che io provo per la mia Dea
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