Storia di ballbusting

ludo63
00martedì 31 agosto 2010 18:55
La mia esperienza con una coppia attraverso le storie di una coppia
Diversi anni fa….. ormai, ho avuto la fortuna di frequentare una coppia conosciuta su un social network frequentato soprattutto da coppie esibizioniste che mi ha fatto vivere una esperienza ballbusting come piace a me…… in modo moderato e senza esagerare con i colpi.
Lui, Alfredo, aveva postato una foto che mostrava in primo piano un pene schiacciato da un piede femminile impreziosito da un sandaletto che intrigava non poco il mio feticismo.
Non resistetti alla tentazione di scrivergli per fargli i miei complimenti e lui, molto gentilmente, mi rispose che con la moglie era solito riprendere queste ed altre situazioni…. Allegando una foto in cui lui, in primo piano in ginocchio a quattro zampe, riceveva un calcio all’inguine da una donna che calzava gli stessi sandaletti della foto postata.
Il mio entusiasmo fu euforico e gli riscrissi dicendogli che ero appassionato di ballbusting e che la foto mi aveva molto eccitato. Iniziò così uno scambio di email in cui lui mi domandava se lo avessi mai provato e se avevo foto mie da scambiare.
A malincuore dovetti confessare che in realtà il ballbusting era ancora un sogno per me e pertanto non avevo foto da mostrare.
Dopo un certo tempo, in cui ci scrivemmo poco, mi arrivò una email in cui Alfredo mi diceva che con la moglie avrebbe passato una settimana di vacanza dalle mie parti e che, se ero d’accordo, avremmo potuto incontrarci. Ovviamente accettai l’invito con molto piacere e ci accordammo per prendere un caffè insieme.
Non so bene perché ma avevo la convinzione che lo avrei conosciuto da solo anche perché nelle sue lettere accennava alla moglie solo in rari casi e quindi pensavo che non avesse parlato di me alla moglie. Non è che la cosa mi dispiacesse più di tanto perché in fondo non ero alla ricerca di sesso mentre ero molto curioso di conoscere da vicino un uomo che aveva realizzato un mio sogno… quindi ero preparato a trascorrere un paio d’ore parlando liberamente della mia passione con una persona più esperta di me. Invece trovai Alfredo all’appuntamento con una signora che mi presentò come la moglie Jolanta.
Jolanta, che il marito chiamava amabilmente Jole, era una donna sulla quarantina, originaria della Lituania ed il suo aspetto era tipico delle donne baltiche. Abbastanza alta, capelli castani, occhi chiari, una bella donna, molto curata anche se non appariscente. Entrambi sembravano molto affiatati, vivevano insieme da oltre vent’anni con una figlia che ormai era andata a vivere all’estero e quindi erano soli e liberi di muoversi come volevano.
Parlammo del più e del meno, dei luoghi turistici da visitare e delle nostre storie di vita senza intavolare direttamente il modo ed il luogo che ci aveva fatto conoscere.
Poi ad un tratto Jole mi chiese di parlare della mia passione per il ballbusting dal momento che il marito glielo aveva accennato. Il mio imbarazzo fu grande ma la serenità con cui si discorreva mi aiutò a parlarne. Venne fuori che ero feticista dei piedi femminili e che mi attraevano un certo tipo di scarpe. Dissi poi che ero attratto dalla dominazione femminile pur non sentendomi uno slave nel senso pieno del termine e confessai di aver tentato di provare il ballbusting solo un paio di volte con professioniste appositamente ingaggiate e che i risultati non erano stati di mio gradimento.
A questo punto Jole mi propose di farmelo provare, se ero d’accordo e se avessi accettato la costante presenza del marito. Prima che io potessi accettare, Alfredo ci tenne a precisare che non aveva nessuna voglia di dividere la moglie con me e che non avrei dovuto farmi venire “strane voglie”…… niente sesso e soprattutto niente nudo…. specialmente per quanto riguardava Jole.
Capii subito che Alfredo era un uomo geloso della moglie e la cosa mi sorprese molto perché non riuscivo a capire come mai si trovasse su un social network di esibizionisti e scambisti…… d’altro canto però mi spiegai il fatto che nelle foto postate e inviatemi, lui era nudo mentre Jole no……
Ovviamente accettai ma rimasi perplesso non perché avessi delle “strane voglie” ma perché la precisazione mi sembrava inopportuna…..
Jole si accorse del mio stupore e mi tranquillizzò chiarendo che al marito non erano piaciute alcune avventure precedenti e che erano stati delusi da alcuni incontri. Poi mi spiegò che Alfredo era gelosissimo ma al tempo stesso succube di lei la quale si divertiva di tanto in tanto a farlo ingelosire. Ci incontrammo ancora un paio di volte per turismo e per passare la serata insieme senza ritornare sull’argomento ma stringendo per quel che si poteva, una sorta di amicizia.
In una di queste sere, mi invitarono, per il pomeriggio del giorno dopo, nel residence dove avevano affittato un mini appartamento e provai la mia prima vera sessione di ballbusting.
Come tutte le prime volte non fu esaltante…… almeno per loro….. mentre per me fu indimenticabile.
Quando arrivai, loro avevano già iniziato……
Jole indossava il bikini da spiaggia con sopra un copri costume trasparente mentre Alfredo aveva un costume a slip. Mi dissero che avevano iniziato a “riscaldarsi e mi dissero di mettermi comodo…
Mi sedetti su una sedia del soggiorno e rimasi a guardare cosa facevano. Alfredo era in piedi di fronte a Jole che gli tirava dei calcetti mirati, leggeri ma precisi che lo facevano sobbalzare emettendo il classico rumore rauco di chi riceve un colpo.
Poi lo fece girare di spalle e riprese a colpire piano ma aumentando pian piano l’intensità. Alla fine lo fece mettere a quattro zampe e gli rifilò una serie di calci un poco più forti dei precedenti ma lui sembrava resistere dignitosamente…… io invece pensai che se li avesse dati a me, non avrei resistito.
Poi venne il mio turno. Jole si sedette su una sedia in mezzo alla camera e mi disse di avvicinarmi.
Mi ordinò di togliermi i pantaloni e così rimasi con solo i boxer. Mi ordinò poi di mettermi in ginocchio di fronte a lei. Iniziò strofinandomi il dorso del piede in mezzo alle gambe per capire dove fosse il bersaglio poi cominciò con dei colpetti leggerissimi che mi facevano indietreggiare più per la paura che per la forza del colpo. Quindi alternò una serie di questi “massaggi” con un calcio molto meglio assestato che mi faceva mancare il fiato pur non essendo irresistibile….
Mi diceva di guardarla in volto, i suoi occhi erano divertiti e sorrideva costantemente.
Andammo avanti ancora un po’ con questo training poi, mentre il marito ritornava dalla doccia, guardandolo con un sorrisetto beffardo mi disse di togliermi i boxer!
Io rimasi per un attimo incredulo ma il suo sguardo si fece serio togliendo spazio ai miei dubbi.
Il marito provò a dire qualcosa ma lei lo zittì immediatamente ricordandogli che la “padrona” era lei! Alfredo fece un gesto di disappunto e si lasciò cadere sconsolato sul divano….
A me non rimase di calarmi i boxer e rimanere nudo di fronte alla Signora.
Mi prese dolcemente le palle da sotto e le strinse piano per vedere se i suoi calci mi avevano procurato fastidi quindi quando cominciai a salire sulle punte pregandola di lasciare, scoppiò a ridere e allentò la presa…..
Mi ordinò poi di correre per la camera perché gli piaceva vedere un uomo nudo quando corre con il pendolo in libertà quindi si alzò e andò a prendere un paio di scarpe chiuse con il tacco alto e con la punta aperta. Quindi mi disse di mettermi di fronte a lei.
Mi ordinò di guardarla negli occhi e si mise le mani ai fianchi…… stimò la distanza tra me e lei e fece partire un calcio a gamba dritta che mi centrò in pieno le palle. Mentre ero a terra la sentivo ridere e rivolgendosi al marito, diceva che mi trovava divertente….
Mi lasciò il tempo per riprendermi e poi mi ordinò di posizionarmi ancora di fronte a lei. Questa volta era seria e mi disse che non avrei dovuto guardarle i piedi altrimenti mi avrebbe bendato e che in quel modo fossi stato colpito come un vigliacco! (?)
Mi disse di stare fermo a gambe divaricate con lo sguardo fisso nei suoi occhi…… per dimostrare al marito “quanto fossi maschio!” (?) quindi lasciò partire un calcio come il precedente ma di intensità più forte. Io ricordo solo di aver avvertito distintamente le dita del piede toccare una delle due palle e poi nulla più!..... buio!.... un dolore fortissimo allo stomaco…. E lei che rideva forte con me rannicchiato al suolo con le mani sulle palle per proteggerle…..
Questa volta mi lasciò più tempo a terra e ne approfittò per andare a limonare con il marito….
Quindi mi chiese se ne avevo abbastanza o volevo fare l’ultimo gioco.
Il dolore era quasi sparito e mi dissi che non avrei più avuto un’altra occasione. Inoltre vederli limonare in quel modo, con lei che lo dominava dall’alto anche quando lo baciava, il fatto che chinandosi sul marito avessi intravisto la peluria e la forma delle tette sotto il copricostume, mi aveva fatto venire un’imbarazzante erezione per cui dissi che avrei voluto provare.
Mi fece mettere a quattro zampe di fronte ad uno specchio lungo fino a terra che rifletteva la mia goffa posizione, quindi posizionandosi da dietro mi spiegò che mi avrebbe inflitto una serie di dieci calci, che avrei dovuto contare uno ad uno ad alta voce e non avrei dovuto mai abbassare la testa per vedere i colpi arrivare ma dovevo tenere la testa alta per guardarla negli occhi dallo specchio.
Mi precisò di pensarci bene perché una volta iniziata la serie, non si poteva più interrompere e che avrebbe iniziato da zero se mi fossi accasciato per più di trenta secondi…..
Infine mi disse che se non dicevo chiaramente il numero del calcio, lo avrebbe ripetuto fino a che non lo avessi scandito bene.
Guardavo il suo sguardo nello specchio ed era raggiante. Rideva della mia posizione e sorrideva al marito ammiccando spesso un occhiolino…..
I primi colpi erano lievi e non ebbi problemi a resistere, scandivo bene il numero e il gioco non mi sembrava irresistibile….. ma dal quattro in poi, i colpi cominciarono ad essere più duri e cominciai a non avere più il fiato per contarli. Il sesto calcio me lo diede due volte perché diceva che non aveva sentito bene il numero, l’ottavo poi lo ripeté perché non le era piaciuto e ridendo mi disse che era in grado di fare meglio e me lo voleva dimostrare. Il nono lo sferrò molto forte e siccome non riuscii a dirlo, lo ripeté diverse volte…. Infine dopo il decimo, disse che ne dovevo avere un altro per dimostrare che mi era piaciuto!....
Il bilancio della serie fu che caddi a terra tre volte ma mi rialzai prontamente. Tutta la serie mi sembrò interminabile e dopo il sesto calcio, volevo solo che finisse preso. I miei lamenti la facevano ridere di gusto e spesso mi additava, rivolgendosi al marito, per fargli notare quanto fossi goffo. Ma la cosa che non dimenticherò mai è la sua voce ma soprattutto non riesco a spiegarmi il significato delle sue parole……
Se mi vedeva resistere, diceva che dovevo guardarla negli occhi e dovevo urlare il numero;
se mi vedeva vacillare, addolciva il tono e mi esortava a tenere duro…. E fin qui tutto ok…. Ma quando mi diceva di “indurire le palle e dimostrare quanto fossi maschio”!!!!! ma che cavolo voleva intendere??? Io poi stupidamente ci provavo pure, trascinato dalla voglia di non sfigurare e mi irrigidivo tutto manco dovessi irrigidire un muscolo…… il problema però era che le palle mica sono un muscolo??? Mica si possono irrigidire??? Ma come cavolo dovevo fare per indurirle???
Lei si accorgeva dei miei sforzi e rideva a crepa pelle faceva delle finte di calciare e si fermava per ridere dicendo che ero ridicolo in quello stato…. Poi ancora con la voce rotta dalle risate riprendeva il concetto: “indurisci…. indurisci le palle! Forza!! Sii maschio!!” e giù a ridere mentre io tremavo tutto per lo sforzo di…… indurire……
Per diversi giorni a seguire ho ripensato a quanto fossi stato “coglione” in quel momento…
Dopo quella volta, ci vedemmo ancora altre sere ma non ci fu nessun altra sessione di ballbusting…. Almeno non con me presente. Però avemmo modo di parlare ed ebbi modo di spiegare le mie sensazioni e lei mi confessò che l’eccitava moltissimo ridurre un uomo in quello stato e quando andai via, scoparono fino a notte. Mi raccontarono le loro storie alcune delle quali anche molto piccanti e che cercherò di raccontare qui prossimamente.
La settimana di vacanze finì e ci salutammo da vecchi amici. Ci sono state poi altre email. In seguito loro sono usciti dal forum e io ho perso le loro tracce. Il mio rammarico è non aver ripreso o fotografato la mia sessione però il ricordo è ancora vivo.
ermassi
00martedì 31 agosto 2010 19:40
il bb non e' una pratica che amo...
ma questa esperienza raccontata mi e' veramente piaciuta, e traspare una certa correttezza dei partecipanti, che non e' facile trovare fra sconosciuti.
ludo63
00martedì 31 agosto 2010 20:21
Bhe... in realtà c'era anche molta titubanza.... ma il fatto che ci fossimo incontrati prima, senza particolari impegni o compromessi, ci ha certamente favorito. Poi considera che Io ero in preda al panico per la paura.... Alfredo, il marito, era un po' seccato ma sapeva che questo era il gioco della moglie che si divertiva a farlo arrabbiare per poi calmarlo..... "a modo suo" In fondo Alfredo era anche un po' complice di Jole in questo gioco e infine sapeva bene che se non ci fossi stato io, probabilmente ci sarebbe stato un'altro...
La vera padrona del gioco era Jole e quindi se tutto è stato sereno il merito è stato senz'altro il suo....
Ma non credere che sia sempre stato un idillio....
Prossimamente scriverò delle storie raccontate da loro su mia esplicita richiesta.
Una raccontatami da lei e una da lui.... ma le dovrò necessariamente condire un po' con la mia fantasia in quanto il loro racconto non è stato generoso di particolari perchè io conoscendoli potevo cpire e immaginare....
ludo63
00mercoledì 1 settembre 2010 18:52
Una storia raccontata
Continuo con una storia che ho potuto, purtroppo per me, vivere solo attraverso il loro racconto. Certo questo cambia molto ma le sensazioni che ho provato ascoltandoli sono state ugualmente importanti.
Cercherò nel raccontarvela di limitare i miei inevitabili ricami di fantasia.

In una di quelle volte in cui ci incontrammo per trascorrere una serata da buoni amici, non mancai di dar sfogo alla mia curiosità rivolgendo domande ad entrambi per conoscere meglio loro, la loro relazione ma sopratutto le sensazioni che provavano.
Jole mi raccontò che l’idea di sottomettere il marito o qualsiasi altro uomo la divertiva moltissimo.
Mi disse che alla sua età non le bastava più fare sesso semplicemente. Precisò che il marito le bastava e che comunque aveva sperimentato quasi tutto dalle gang bang alle scopate in supermercato e quindi non aveva bisogno di nessun pretesto particolare per fare sesso. Invece la intrigavano moltissimo gli aspetti psicologici dei suoi giochini e uno dei suoi sogni irrealizzabili sarebbe stato quello di poter umiliare in pubblico il marito portandolo a spasso come un cagnolino con un guinzaglio ai genitali….. per mostrare a tutti come fosse ubbidiente ecc…. ma sapeva bene che non avrebbe mai realizzato questa sua fantasia.
Le chiesi se era consapevole della gelosia di Alfredo e lei mi confermò che lo sapeva benissimo e la cosa la divertiva ancor di più.
Alfredo dal canto suo mi spiegò di vivere delle sensazioni molto forti e contrastanti.
Mi disse di amare moltissimo la sua Jole e di arrabbiarsi moltissimo quando la vedeva alle prese con altri uomini ma contemporaneamente lo eccitava troppo farsi sottomettere da lei e vederla padrona di lui e degli altri maschi. Mi disse che se avesse potuto decidere il grado della sua sottomissione, non avrebbe mai permesso a sua moglie di sfiorare un altro maschio ne di vederlo nudo ma Jole non era certo il tipo di donna che si lascia guidare nel suo piacere e quindi non aveva accettato nessuna condizione stabilendo che se l’avesse voluta vedere “giocare” avrebbe deciso lei il grado di coinvolgimento senza alcuna limitazione…… Alfredo aveva dovuto accettare col cuore spaccato in due.... per metà felice e metà preoccupato.
C’è da dire però che Jole sapeva bene come tenerlo legato a se, coccolandolo e vezzeggiandolo in tutti gli altri momenti della loro relazione e Alfredo l’amava così come era, me lo sottolineò diverse volte.
Le chiesi allora di raccontarmi la volta in cui si era divertita maggiormente in uno de loro giochi.
Jole non ci pensò molto, cominciò a ridere e disse: “senza dubbio con quei due ragazzi….Giulio e Francesco”, due tirocinanti presso la ditta del Marito.
Jole li aveva notati per caso un giorno che era andata a trovare Alfredo in ufficio e non aveva potuto mancare di notare due giovanotti che abbassavano di molto la media età dell’ufficio innalzando in modo considerevole la media bellezza dei collaboratori del marito…. Notoriamente uomini vecchi e donne poco attraenti Ovviamente Alfredo non gradiva affatto essere umiliato dalla moglie con due giovani sconosciuti nel suo ufficio e cominciò a pregarla di non farlo già dal primo giorno.
Alfredo si era accorto dell’attenzione della moglie per i due ragazzi ma la sua reazione verso di lei fu davvero infelice perché non fece altro che accendere la miccia dei capricci della moglie.
Jole cominciò la sera stessa a dire che avrebbe voluto conoscere meglio i due ragazzi e invitò il marito a presentarglieli. Alfredo disse subito che non lo avrebbe fatto perché era troppo rischioso.
Allora Jole gli propose, come diversivo, una sfida. Alfredo, a malincuore, dovette accettare.
Praticamente la sfida era tra lui e la moglie, lei avrebbe chiesto delle prove al marito da superare e nel caso in cui lui non ci riuscisse, avrebbe dovuto presentare i due baldi giovani alla moglie….. con conseguenze inimmaginabili per lui.
Iniziò la sera stessa. La sfida consisteva in una serie di calci nelle palle che Alfredo avrebbe dovuto subire senza mai toccarsele dopo ogni colpo. Jole tirò una serie di dieci calci discretamente forti ma Alfredo riuscì a resistere vincendo la tentazione di toccarsi le palle doloranti.
La sfida proseguì anche nei giorni successivi a cadenza irregolare, secondo le voglie di Jole, per quasi tre mesi periodo durante il quale Jole si divertì a sperimentare le più disparate tecniche di tortura tenendo presente quale era il limite di sopportazione del marito e facendo bene attenzione a non superarlo per non troncare un giochetto che la divertiva moltissimo e faceva stare il marito in costante preoccupazione. In fondo a lei interessava veramente poco conoscere quei due ragazzi ma al pensiero del marito che si rodeva dalla paura di sputtanarsi in ufficio la intrigava parecchio.
Tra le varie prove richieste ad Alfredo, Jole non fece mancare il calpestamento del pene sul tavolo da cucina con delle scarpe col tacco a spillo, un gioco con una candela accesa che non ho ben capito come funzionasse ma che deve essere stato molto doloroso e la masturbazione forzata del marito sia attiva che passiva….. questa me la sono fatta spiegare meglio.
Praticamente la masturbazione attiva consisteva nel fatto che lui si masturbasse di fronte a lei la quale aveva fissato un tempo limite entro il quale concludere….. Naturalmente la sega veniva soventemente interrotta da un calcetto nelle palle sia da dietro che davanti mentre Alfredo in ginocchio tentava disperatamente di arrivare in tempo per superare la prova. Quella passiva invece consisteva nel fatto che la moglie faceva una sega al marito il quale doveva resistere per un determinato tempo. Ovviamente anche in questo caso, la maestria di Jole nel massaggiare la verga di Alfredo e qualche intervento di lingua, rendeva la prova molto difficile perché lei sapeva bene fino a quanto poteva resistere il marito ed aveva fissato un tempo ben più lungo procurando dei veri e propri spasmi di dolore ad Alfredo che cercava di resistere. Mentre mi raccontavano questi particolari, immaginavo già come era andata a finire…. Alfredo era divertito almeno quanto Jole mentre raccontava e conoscendo la sua irascibilità non poteva aver perso la faccia in ufficio.
Quello che non potevo immaginare era la sofferenza fisica e psicologica che aveva dovuto sopportare. Quasi alla fine del periodo di tirocinio dei ragazzi, quando ormai il tempo rimasto era troppo poco per permettere a Jole di vincere una sfida, conoscere i ragazzi e fare tutto il resto…, Alfredo si mostrava più rilassato e quasi raggiante per aver tenuto duro a tutte le prove inventate dalla moglie e questo lo rendeva antipatico agli occhi di Jole che non lo sopportava quando faceva lo sbruffone sapendo bene, tra l’altro, che se solo avesse voluto veramente, lo avrebbe fatto perdere in qualsiasi momento. Per cui una sera che andarono ad una festa in un privé, Jole era decisa a punire severamente Alfredo chiedendogli una prova che sapeva già essere insostenibile per il marito. Scelse accuratamente un bel maschione gay e chiese al marito di fargli un pompino dinanzi a lei. Dal momento che questo era un suo tabù riconosciuto da entrambi, Alfredo si arrabbiò moltissimo. Ovviamente si rifiutò di farlo e disse che era fuori dalle regole per cui cadeva anche la promessa di sostenere tutte le prove. Ne seguì una serataccia fatta di musi lunghi e risposte acide che proseguì fino alla sera successiva quando Jole e Alfredo furono concordi a fare pace e a cancellare la sera precedente.
Alfredo però stava sottovalutando il carattere della moglie abituata a non soccombere senza la sua volontà per cui si presentò tranquillo alla prova che la moglie glia aveva preparato.
Jole lo fece spogliare nudo e si posizionò su uno sgabello al centro della stanza. Si accese una sigaretta e fece cenno al marito di avvicinarsi. La prova consisteva nel dover sopportare, senza urlare, il bruciore della sigaretta spenta sul pene. Alfredo cominciò a tremare come una foglia ma non se la sentì di contraddire ancora una volta la moglie. Era arrabbiato perché se non ci fosse stata la “scorrettezza” (come la definiva Alfredo) della sera precedente, si sarebbe certamente rifiutato di sostenere questa prova. Però sapeva bene che un’altra discussione con la moglie avrebbe compromesso tutto il gioco. Dal canto suo Jole sapeva che era andata ancora una volta oltre il limite ma la divertiva moltissimo vedere il marito in preda al panico e si sentiva una vera padrona.
Avvicinò un paio di volte la punta incandescente della sigaretta alla cappella del pene del marito il quale fece reagì con altrettanti balzi all’indietro soffocando l’urlo di dolore che inevitabilmente provocava il bruciore. Lei cominciava a ridere e a bagnarsi dall’eccitazione per cui era decisa ad arrivare fino in fondo. Quando la sigaretta era ormai quasi consumata, si avvicinava sempre di più il momento cruciale. Lo afferrò per le palle e lo tirò a se, quindi impugno la sigaretta come una freccetta e la direzionò, dall’alto in basso, verso la cappella del pene di Alfredo il quale riuscì a resistere fermo solo fino ad un attimo prima dell’impatto dopo di ché, al primo calore, strappò via i genitali dalla stretta della moglie e scappò via in preda al pianto. Alfredo aveva perso e Jole era raggiante! Ancora una volta era stata sancita la sua superiorità sul marito.
Persa la scommessa, bisognava dare seguito al pagamento del pegno ma ormai i ragazzi avevano terminato il tirocinio in azienda e sarebbero partiti un paio di giorni dopo. Quindi Jole dovette accontentarsi di una sera a cena offerta dal capo ai due giovani come saluto.
Si incontrarono in un ristorante e fu una serata molto preoccupante per Alfredo e molto stuzzicante per Jole.
Lui non sapeva cosa avrebbe combinato la moglie e lei si divertiva a vederlo preoccupato.
Jole si preparò per la cena vestendosi in modo sobrio ma abbastanza provocante con una camicetta ed una gonna ma dalla camicetta, aperta generosamente, si intravedeva il reggiseno che a mala pena conteneva i due seni della bella donna mentre la gonna, quando accavallava le gambe…. Era tutto un programma.
La serata filò liscia per Alfredo forse perché anche Jole non aveva voglia di fare scandalo ma fu anche molto imbarazzante perché la moglie non perdeva occasione per mostrare le sue grazie ai due giovanotti che ad un certo punto non potettero fare a meno di pensare a quanto fosse stata zoccola la moglie del capo.
misscalcionellepalle
00mercoledì 1 settembre 2010 19:37
Due storie molto belle, grazie ludo. E' sempre intrigante leggere di storie realmente avvenute...
ludo63
00mercoledì 1 settembre 2010 20:52
Grazie cara :-)
Anche se vorrei ricordare che la prima storia l'ho vissuta e quindi le mie impressioni sono come le ho provate, la seconda invece (come un'altra che racconterò in seguito) le ho vissute da un racconto e di conseguenza le sensazioni che ho descritto sono state condizionate dalla mia fantasia.
Però rimane la vicenda di una coppia realmente conosciuta sulla quale mi piacerebbe discutere.
Prima di conoscerli non credevo potesse esistere una coppia tanto affiatata. Certo la loro intelligenza ha giocato un ruolo fondamentale che mi ha convinto definitivamente sul fatto che il cervello è il nostro organo sessuale principale.
Grazie a Dio alle donne non manca certamente.... Se solo noi maschi fossimo dotati anche un pò di cervello, useremmo molto meglio anche il cazzo.
theboogeyman0
00giovedì 2 settembre 2010 10:19

Complimenti davvero ludo... [SM=x829788]

Sono i più interessanti i racconti di vita reale. [SM=x829785]

doc.xy
00giovedì 2 settembre 2010 12:26
molto interessante la tua esperienza [SM=x829800]

ed estremamente invidiabile la coppia che hai conosciuto.. [SM=g1525180]
ludo63
00giovedì 2 settembre 2010 18:44
Ultima domanda, ultimo racconto.
A conclusione del racconto, quando ebbi chiara tutta la storia, non potei non fare i miei complimenti ad entrambi ed in particolare a Jole che si stava rivelando una splendida signora.
I miei complimenti furono molto graditi dalla coppia, ormai mia amica, anche se non mancarono di confermare la loro modestia affermando che tutto ciò che facevano e vivevano era comunque frutto della loro intesa e condivisione dei ruoli alterni che avevano. Certo Alfredo non era proprio soddisfattissimo della sua condizione in certi momenti. Viveva una sorta di scontro interno al suo animo. Era gelosissimo della moglie e non sopportava il fatto che potesse relazionarsi con altri uomini però gli piaceva molto mostrarla ed era fiero della sua bellezza vantandosi di averla come compagna. Inoltre erano giunti a questo stile di vita per movimentare la loro vita di coppia già consolidata e l’esperienza di vedere la moglie tra le braccia di un altro l’aveva già vissuta insieme a tutti i piacevoli tormenti che comportano questo tipo di situazioni. Insomma era uno strano tipo di coppia…. Non si poteva definire ne scambista (lui non aveva relazioni sessuali con altre donne) e ne cuckold in quanto a lui piaceva vedere la moglie godere con altri ma lo faceva incazzare al tempo stesso. Lui spiegava la sua condizione quasi come una voglia di voler conquistare la propria donna in quelle situazioni, confrontandosi infantilmente con l’altro maschio di turno e arrabbiandosi altrettanto infantilmente quando perdeva…… il tutto sotto la sapiente regia di Jole la quale aveva imparato nel tempo le turbe del marito e si divertiva a farlo incazzare per poi tranquillizzarlo prendendosi contemporaneamente la sua dose di piacere fisico e psicologico.
L’ultima domanda che le feci gli diede lo spunto di raccontarmi un’altra vicenda.
Le chiesi quale fosse stata la volta in cui avesse fatto arrabbiare veramente Alfredo.
A questa mia domanda Alfredo sbottò di non volerla neanche ricordare mentre Jole ridendo mi disse che una volta ci era andata giù veramente pesante e aveva impiegato diversi giorni per calmarlo e far pace nuovamente…… concedendo tra l’altro la promessa di non ripeterlo mai più.
La mia curiosità e la voglia di sapere fu incontenibile e la pregai di raccontarmi tutta la storia nei minimi particolari.
Erano andati in un club privato ad una festa fetish con l’intento di reclutare uno schiavetto per i loro giochi. L’intento di Alfredo era quello di vedere la moglie sfogarsi sullo schiavo per poi possederla ed era raggiante per la realizzazione di questa sua fantasia.
Jole non era molto convinta di volerla attuare in quanto secondo lei non vi poteva essere trasporto da parte sua con uno sconosciuto per cui aveva accettato con molte riserve.
Il fatto poi di vedere il marito così sicuro di se l’infastidiva perché odiava le persone boriose.
Alla festa però non trovarono il tipo adatto e già per questo Alfredo cominciava a mostrarsi deluso.
Jole invece aveva messo gli occhi addosso ad un uomo dal fisico atletico e molto più grosso del marito. In più Luca, l’uomo appena conosciuto, si era dichiarato disponibile ad una sessione ballbusting nonostante Alfredo avesse cercato in tutti i modi di spaventarlo per dissuaderlo. Jole invece lo intrigava sempre più e intrigava anche il marito facendogli intendere che la serata sarebbe stata molto divertente anche per lui.
Uscirono insieme e dopo aver cenato in un posto tranquillo decisero di andare a casa loro.
Durante la cena parlarono molto del loro meeting e stabilirono alcune inevitabili regole.
Alfredo, come al solito, stabilì che Jole non si sarebbe dovuta denudare mentre Luca chiese solo di non essere ripreso ne fotografato. A fine cena però, quando c’era da prendere l’iniziativa, nessuno dei tre si decideva a muoversi rimanendo seduti al tavolo senza parlare.
Quello era il momento propizio per una vera Padrona!
Jole ruppe gli indugi e dichiarò di avere una voglia pazza di fare una competizione!
Alfredo già tremava quando Luca chiese chiarimenti.
Un attimo di silenzio e poi Jole sentenziò: “Una competizione di ballbusting che si rispetti deve avere almeno due concorrenti, e qui ci sono, una prova da superare e la fantasia non mi manca per stabilirla e una posta in palio…… alla quale penserò strada facendo”.
Luca ovviamente fu subito concorde mentre Alfredo era un pochino perplesso. Jole li esortò a muoversi in fretta avendo voglia di andare a casa a “giocare”….
Durante il tragitto che li portava a casa, Alfredo cominciò (forse complice un bicchiere di troppo) ad insultare i loro amico dicendo che non lo vedeva in grado di sostenere una competizione di ballbusting con lui che invece era allenato ai colpi della moglie. Gli diceva di togliersi dalla testa strane idee perché tanto Jole non si sarebbe concessa certamente a lui e quindi lo esortava a fare bene le sue valutazioni e risparmiarsi una tortura gratuita alle palle. Luca incassava in silenzio essendo abituato ad un ruolo di sottomissione e poi l’atteggiamento sereno di Jole lo rassicurava. Jole invece cominciava ad infastidirsi non poco del comportamento del marito e non sapeva come farglielo capire. Ogni frase tesa a smorzare gli animi ed alleggerire la tensione era ribattuta da Alfredo che invece rincarava la dose. Insomma quando arrivarono a casa Jole quasi odiava il marito e pensava soltanto a come fargliela pagare.
Una volta comodi nel soggiorno della coppia, Jole cominciò a dettare le regole del gioco.
I due maschi avrebbero dovuto subire una serie di…. “calci di rigore” (come li definì Jole, ispirandosi alla finale dei mondiali di calcio). Venti a testa, divise in due tornate da dieci in due differenti posizioni e intervallate da un breve periodo di riposo.
I maschi avrebbero dovuto resistere senza crollare al suolo e senza toccarsi le palle dopo il colpo altrimenti avrebbero subito una penalizzazione. Perdeva chi totalizzava più penalità mentre al vincitore sarebbe andato in premio un pompino della magnifica Jole!
A quest’ultima affermazione, Alfredo saltò letteralmente dalla sedia dove era seduto e urlando il suo disappunto disse che non era d’accordo e non voleva giocare. Allora Jole lo prese in disparte e lo fece ragionare. Poche parole ben pronunciate e Alfredo era remissivo come un agnellino.
Alfredo la definì “dolcemente categorica”!... in pratica gli fece capire che il suo comportamento infantile l’aveva stancata e che se lei avesse voluto si sarebbe potuta far sbattere da Luca in qualsiasi momento anche senza far ricorso alla competizione e lo invitò a considerare il vantaggio che aveva su Luca in quanto lui già conosceva i calci della moglie ed era allenato mentre quel uomo sconosciuto non sapeva a cosa andava incontro.
Tornata la serenità nella compagnia, si diede inizio alla gara.
Jole si tolse le scarpe per poter meglio centrare i bersagli senza arrecare eccessivo dolore….. almeno nella prima tornata e fece spogliare integralmente i due maschi.
Alfredo, a questo punto del racconto, mi disse che era incazzato nero perché Luca era di molto più prestante di lui e sfoderava una considerevole mazza superiore alla sua già da moscio.
Jole pure mi confessò che anche lei lo aveva notato e cominciava ad avere un certo “languorino” pur continuando a mantenere la compostezza dell’arbitro. In più l’atteggiamento del marito la infastidiva e voleva punirlo.
La gara cominciò con i due maschi di fronte a Jole che calciava, una volta Luca e una volta Alfredo.
Alla fine della prima tornata Luca era crollato al suolo ben tre volte mentre Alfredo soltanto due volte riuscendo a resistere a dei calcioni fortissimi della moglie che, soprattutto all’ultimo calcio, avrebbe voluto continuare a tenere la parità.
In realtà Jole non si comportava in maniera imparziale e questo fatto la intrigava ancora di più.
Si diceva tra se e se che la padrona era lei e quindi le sembrava giusto stabilire anche chi dovesse vincere. In più Alfredo si comportava veramente male ai suoi occhi….. esultava manco fosse allo stadio quando Luca stramazzava al suolo e si incoraggiava come un pugile prima e dopo ogni calcio a cui resisteva. Jole decise che lo avrebbe punito, punto e pasta! Gli rimanevano solo dieci calci per cui decise di essere più delicata con Luca e più feroce con Alfredo.
Per il secondo tempo andò ad indossare le sue scarpette da tanghera, quelle con il tacco alto e la punta arrotondata, che trovava estremamente comode e morbide e poi la rialzavano quel tanto in più per colpire meglio. Fece posizionare i maschi in linea, in ginocchio a quattro zampe, col sedere rivolto a lei. Gli intimò di tenere le gambe ben divaricate e cominciò la serie invertendo sequenza.
Cominciò quindi da Alfredo che riuscì comunque a resistere ad calcione tanto forte che non lo aveva mai provato prima. Alfredo inoltre cominciò a preoccuparsi quando vide la scarsa potenza del calcio rifilato a Luca.
Dopo i primi calci Alfredo non aveva più dubbi. Capì che la moglie aveva scelto chi doveva vincere ma si sentiva forte del suo vantaggio. Si disse che sarebbe andato giù solo se Luca perdeva un altro colpo ma questo cominciava ad essere poco probabile perché nel frattempo Luca aveva le palle intorpidite dai calci precedenti e la scarsa intensità degli ultimi tiri lo facevano resistere.
Il quindicesimo calcio fu letale per Alfredo. Jole, con una coordinazione perfetta, sferrò un calcio che centrò in pieno le palle di Alfredo facendolo sobbalzare e ricadere sul pavimento…. erano pari ma Luca doveva ricevere ancora un calcio.
Quando Alfredo vide Luca vacillare ma non cadere non riuscì a trattenere la sua collera. Cominciò ad inveire verso la moglie apostrofandola come si fa all’arbitro allo stadio. Jole rideva alla reazione del marito ed in cuor suo si convinceva sempre più della scelta fatta: l’avrebbe fatto perdere miseramente e lo avrebbe umiliato come si meritava.
Una volta terminate le inutili rimostranze di Alfredo, si riprese la competizione. Alfredo e Luca resistettero ai calci di Jole ancora per due tornate ma la successiva fu cruciale. Alfredo capitolò ancora una mentre Luca riuscì a resistere. Ancora una volta Alfredo protestò ma ormai aveva le lacrime agli occhi avendo realizzato la sua sconfitta anche se l’ultima tornata gli dava una flebile speranza. Sperava che alla fine, come era successo in passato, Jole la smettesse di giocare con il suo sistema nervoso e tutto si sarebbe aggiustato. E fu con quella speranza che si posizionò per ricevere l’ultimo calcio. Jole non si risparmiò neanche questa volta e sferrò un calcione micidiale ma non riuscì a centrare in pieno le palle del marito e quindi il colpo risultò attutito. Ciò nonostante il calcio fu forte e Alfredo dovette stringere i denti quasi a spezzarseli per non crollare. Adesso rimaneva l’ultimo calcio per Luca e Alfredo aveva sempre la speranza di pareggiare. Poi non si era parlato di calci supplementari in caso di parità e quindi poteva giocare ancora la carta del pareggio e di un nulla di fatto senza consegna del premio…… speranza svanita quando vide la breve rincorsa della gamba di Jole ed il calcio che sembrò più una carezza alle palle di Luca che un colpo per far male.
Luca aprì gli occhi e rimase quasi sorpreso di aver vinto. Con un balzo si alzò in piedi e cominciò ad esultare correndo per il soggiorno come i calciatori che avevano vinto la finale.
Alfredo sbottò a piangere e apostrofò la moglie in tutti i modi la quale lo guardava intenerita e lo derideva al tempo stesso. Si era divertita troppo! Aveva potuto sferrare i calci nelle palle di un uomo che in quel momento detestava e lo aveva fatto con molto piacere e si sentiva la vera padrona del gioco avendo stabilito chi doveva ricevere il premio. D’altro canto Jole è fatta così….. si prende quello che vuole…. È solo questione di stile. Aveva avuto voglia di succhiare il cazzo a Luca appena lo aveva visto e Alfredo le aveva dato lo spunto e la motivazione per farlo senza alcun rimorso verso il marito.
L’allegria di Jole svanì appena Alfredo dichiarò di andarsene a dormire perché non voleva assistere alla premiazione. Questa decisione fece molto arrabbiare Jole che lo riteneva un gesto antisportivo nei confronti di Luca che incolpevole si era trovato nel mezzo di una bega tra marito e moglie e poi faceva crollare lo scopo del gioco oltre a privarla della possibilità tanto voluta di umiliare il marito per la sua presunzione e antipatia.
Divenne seria in un attimo e rivolgendosi al marito con fare autoritario, gli ordinò di rientrare immediatamente in soggiorno e di accomodarsi in poltrona altrimenti non si sarebbe limitata a fargli un pompino ma si sarebbe fatta sbattere ed inculare per tutta la notte!
Alfredo raggelò a quelle minacce. Sapeva che la moglie l’amava ma la sapeva pure capace di tener fede alle promesse e se era arrivata a pronunciare quelle parole tanto dure, era già pronta a materializzarle.
Mestamente sprofondò sulla poltrona del salotto e si accorse che le palle gli facevano male. Provò a massaggiarsele ma più le toccava, più gli dolevano. Vide Luca raggiungere la moglie seduta su una sedia al centro del soggiorno e posizionarsi in piedi innanzi a lei.
Quel diavolo aveva già il cazzone in tiro e a differenza sua non aveva le palle doloranti avendo ricevuto più carezze che calci. Alfredo non riusciva a trattenere i singhiozzi ma non riusciva neanche a distogliere lo sguardo dalla lingua della moglie che scorreva lungo l’asta tosta di Luca.
Man mano che la scena proseguiva però cominciava a sentire un certo formicolio alla base del pene.
C’era qualcosa nella scena a cui stava assistendo che lo eccitava ma aveva tutto l’apparato genitale anestetizzato dai calci ricevuti e non riusciva ad avere l’erezione. Si sentì morire quando incrociò gli occhi della moglie mentre affondava la bocca sul cazzo di Luca. Jole lo guardava insistentemente mentre faceva su e giù sulla cappella del vincitore. Il sapiente andirivieni sul quel cazzone procurò a Luca una eiaculazione copiosa che colpì in parte il volto e la parte superiore delle tette prima che Jole riuscì a chiudere il getto con la bocca ingoiando tutto il resto.
A questo punto del racconto avevo il cazzo duro ma cercai di nasconderlo almeno per rispetto di Alfredo che soffriva ancora anche solo a sentire la moglie descrivere il fatto. Jole da parte sua godeva anche di questo…. Aveva intuito il disagio di Alfredo ed indugiava sui particolari affettando la pronuncia delle parole tipo “cazzo”, “cazzone”, “cappella”, “sapore amaro” e così via….
Jole mi disse concludendo che ancora una volta si era divertita moltissimo ma a differenza delle altre, in cui aveva potuto spegnere l’incendio che aveva sotto scopando alla grande con il marito, questa volta aveva impiegato quasi una settimana per far pace con Alfredo.
Lo aveva coccolato e vezzeggiato tutti i giorni, lo aveva rassicurato del suo amore ed era disposta a mettere fine a questo stile di vita se glielo avesse chiesto. Poi raggiunsero la pace ma Alfredo si fece promettere dalla moglie che non avrebbe mai più giocato così duro e non avrebbe più fatto sesso con altri uomini se lui non lo avesse voluto…….. e fino a quel momento Jole era riuscita a mantenere la promessa mentre Alfredo aveva calmato le sue scenate infantili avendo realizzato al possibilità di perdere una donna tanto preziosa.
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