Ultima domanda, ultimo racconto.
A conclusione del racconto, quando ebbi chiara tutta la storia, non potei non fare i miei complimenti ad entrambi ed in particolare a Jole che si stava rivelando una splendida signora.
I miei complimenti furono molto graditi dalla coppia, ormai mia amica, anche se non mancarono di confermare la loro modestia affermando che tutto ciò che facevano e vivevano era comunque frutto della loro intesa e condivisione dei ruoli alterni che avevano. Certo Alfredo non era proprio soddisfattissimo della sua condizione in certi momenti. Viveva una sorta di scontro interno al suo animo. Era gelosissimo della moglie e non sopportava il fatto che potesse relazionarsi con altri uomini però gli piaceva molto mostrarla ed era fiero della sua bellezza vantandosi di averla come compagna. Inoltre erano giunti a questo stile di vita per movimentare la loro vita di coppia già consolidata e l’esperienza di vedere la moglie tra le braccia di un altro l’aveva già vissuta insieme a tutti i piacevoli tormenti che comportano questo tipo di situazioni. Insomma era uno strano tipo di coppia…. Non si poteva definire ne scambista (lui non aveva relazioni sessuali con altre donne) e ne cuckold in quanto a lui piaceva vedere la moglie godere con altri ma lo faceva incazzare al tempo stesso. Lui spiegava la sua condizione quasi come una voglia di voler conquistare la propria donna in quelle situazioni, confrontandosi infantilmente con l’altro maschio di turno e arrabbiandosi altrettanto infantilmente quando perdeva…… il tutto sotto la sapiente regia di Jole la quale aveva imparato nel tempo le turbe del marito e si divertiva a farlo incazzare per poi tranquillizzarlo prendendosi contemporaneamente la sua dose di piacere fisico e psicologico.
L’ultima domanda che le feci gli diede lo spunto di raccontarmi un’altra vicenda.
Le chiesi quale fosse stata la volta in cui avesse fatto arrabbiare veramente Alfredo.
A questa mia domanda Alfredo sbottò di non volerla neanche ricordare mentre Jole ridendo mi disse che una volta ci era andata giù veramente pesante e aveva impiegato diversi giorni per calmarlo e far pace nuovamente…… concedendo tra l’altro la promessa di non ripeterlo mai più.
La mia curiosità e la voglia di sapere fu incontenibile e la pregai di raccontarmi tutta la storia nei minimi particolari.
Erano andati in un club privato ad una festa fetish con l’intento di reclutare uno schiavetto per i loro giochi. L’intento di Alfredo era quello di vedere la moglie sfogarsi sullo schiavo per poi possederla ed era raggiante per la realizzazione di questa sua fantasia.
Jole non era molto convinta di volerla attuare in quanto secondo lei non vi poteva essere trasporto da parte sua con uno sconosciuto per cui aveva accettato con molte riserve.
Il fatto poi di vedere il marito così sicuro di se l’infastidiva perché odiava le persone boriose.
Alla festa però non trovarono il tipo adatto e già per questo Alfredo cominciava a mostrarsi deluso.
Jole invece aveva messo gli occhi addosso ad un uomo dal fisico atletico e molto più grosso del marito. In più Luca, l’uomo appena conosciuto, si era dichiarato disponibile ad una sessione ballbusting nonostante Alfredo avesse cercato in tutti i modi di spaventarlo per dissuaderlo. Jole invece lo intrigava sempre più e intrigava anche il marito facendogli intendere che la serata sarebbe stata molto divertente anche per lui.
Uscirono insieme e dopo aver cenato in un posto tranquillo decisero di andare a casa loro.
Durante la cena parlarono molto del loro meeting e stabilirono alcune inevitabili regole.
Alfredo, come al solito, stabilì che Jole non si sarebbe dovuta denudare mentre Luca chiese solo di non essere ripreso ne fotografato. A fine cena però, quando c’era da prendere l’iniziativa, nessuno dei tre si decideva a muoversi rimanendo seduti al tavolo senza parlare.
Quello era il momento propizio per una vera Padrona!
Jole ruppe gli indugi e dichiarò di avere una voglia pazza di fare una competizione!
Alfredo già tremava quando Luca chiese chiarimenti.
Un attimo di silenzio e poi Jole sentenziò: “Una competizione di ballbusting che si rispetti deve avere almeno due concorrenti, e qui ci sono, una prova da superare e la fantasia non mi manca per stabilirla e una posta in palio…… alla quale penserò strada facendo”.
Luca ovviamente fu subito concorde mentre Alfredo era un pochino perplesso. Jole li esortò a muoversi in fretta avendo voglia di andare a casa a “giocare”….
Durante il tragitto che li portava a casa, Alfredo cominciò (forse complice un bicchiere di troppo) ad insultare i loro amico dicendo che non lo vedeva in grado di sostenere una competizione di ballbusting con lui che invece era allenato ai colpi della moglie. Gli diceva di togliersi dalla testa strane idee perché tanto Jole non si sarebbe concessa certamente a lui e quindi lo esortava a fare bene le sue valutazioni e risparmiarsi una tortura gratuita alle palle. Luca incassava in silenzio essendo abituato ad un ruolo di sottomissione e poi l’atteggiamento sereno di Jole lo rassicurava. Jole invece cominciava ad infastidirsi non poco del comportamento del marito e non sapeva come farglielo capire. Ogni frase tesa a smorzare gli animi ed alleggerire la tensione era ribattuta da Alfredo che invece rincarava la dose. Insomma quando arrivarono a casa Jole quasi odiava il marito e pensava soltanto a come fargliela pagare.
Una volta comodi nel soggiorno della coppia, Jole cominciò a dettare le regole del gioco.
I due maschi avrebbero dovuto subire una serie di…. “calci di rigore” (come li definì Jole, ispirandosi alla finale dei mondiali di calcio). Venti a testa, divise in due tornate da dieci in due differenti posizioni e intervallate da un breve periodo di riposo.
I maschi avrebbero dovuto resistere senza crollare al suolo e senza toccarsi le palle dopo il colpo altrimenti avrebbero subito una penalizzazione. Perdeva chi totalizzava più penalità mentre al vincitore sarebbe andato in premio un pompino della magnifica Jole!
A quest’ultima affermazione, Alfredo saltò letteralmente dalla sedia dove era seduto e urlando il suo disappunto disse che non era d’accordo e non voleva giocare. Allora Jole lo prese in disparte e lo fece ragionare. Poche parole ben pronunciate e Alfredo era remissivo come un agnellino.
Alfredo la definì “dolcemente categorica”!... in pratica gli fece capire che il suo comportamento infantile l’aveva stancata e che se lei avesse voluto si sarebbe potuta far sbattere da Luca in qualsiasi momento anche senza far ricorso alla competizione e lo invitò a considerare il vantaggio che aveva su Luca in quanto lui già conosceva i calci della moglie ed era allenato mentre quel uomo sconosciuto non sapeva a cosa andava incontro.
Tornata la serenità nella compagnia, si diede inizio alla gara.
Jole si tolse le scarpe per poter meglio centrare i bersagli senza arrecare eccessivo dolore….. almeno nella prima tornata e fece spogliare integralmente i due maschi.
Alfredo, a questo punto del racconto, mi disse che era incazzato nero perché Luca era di molto più prestante di lui e sfoderava una considerevole mazza superiore alla sua già da moscio.
Jole pure mi confessò che anche lei lo aveva notato e cominciava ad avere un certo “languorino” pur continuando a mantenere la compostezza dell’arbitro. In più l’atteggiamento del marito la infastidiva e voleva punirlo.
La gara cominciò con i due maschi di fronte a Jole che calciava, una volta Luca e una volta Alfredo.
Alla fine della prima tornata Luca era crollato al suolo ben tre volte mentre Alfredo soltanto due volte riuscendo a resistere a dei calcioni fortissimi della moglie che, soprattutto all’ultimo calcio, avrebbe voluto continuare a tenere la parità.
In realtà Jole non si comportava in maniera imparziale e questo fatto la intrigava ancora di più.
Si diceva tra se e se che la padrona era lei e quindi le sembrava giusto stabilire anche chi dovesse vincere. In più Alfredo si comportava veramente male ai suoi occhi….. esultava manco fosse allo stadio quando Luca stramazzava al suolo e si incoraggiava come un pugile prima e dopo ogni calcio a cui resisteva. Jole decise che lo avrebbe punito, punto e pasta! Gli rimanevano solo dieci calci per cui decise di essere più delicata con Luca e più feroce con Alfredo.
Per il secondo tempo andò ad indossare le sue scarpette da tanghera, quelle con il tacco alto e la punta arrotondata, che trovava estremamente comode e morbide e poi la rialzavano quel tanto in più per colpire meglio. Fece posizionare i maschi in linea, in ginocchio a quattro zampe, col sedere rivolto a lei. Gli intimò di tenere le gambe ben divaricate e cominciò la serie invertendo sequenza.
Cominciò quindi da Alfredo che riuscì comunque a resistere ad calcione tanto forte che non lo aveva mai provato prima. Alfredo inoltre cominciò a preoccuparsi quando vide la scarsa potenza del calcio rifilato a Luca.
Dopo i primi calci Alfredo non aveva più dubbi. Capì che la moglie aveva scelto chi doveva vincere ma si sentiva forte del suo vantaggio. Si disse che sarebbe andato giù solo se Luca perdeva un altro colpo ma questo cominciava ad essere poco probabile perché nel frattempo Luca aveva le palle intorpidite dai calci precedenti e la scarsa intensità degli ultimi tiri lo facevano resistere.
Il quindicesimo calcio fu letale per Alfredo. Jole, con una coordinazione perfetta, sferrò un calcio che centrò in pieno le palle di Alfredo facendolo sobbalzare e ricadere sul pavimento…. erano pari ma Luca doveva ricevere ancora un calcio.
Quando Alfredo vide Luca vacillare ma non cadere non riuscì a trattenere la sua collera. Cominciò ad inveire verso la moglie apostrofandola come si fa all’arbitro allo stadio. Jole rideva alla reazione del marito ed in cuor suo si convinceva sempre più della scelta fatta: l’avrebbe fatto perdere miseramente e lo avrebbe umiliato come si meritava.
Una volta terminate le inutili rimostranze di Alfredo, si riprese la competizione. Alfredo e Luca resistettero ai calci di Jole ancora per due tornate ma la successiva fu cruciale. Alfredo capitolò ancora una mentre Luca riuscì a resistere. Ancora una volta Alfredo protestò ma ormai aveva le lacrime agli occhi avendo realizzato la sua sconfitta anche se l’ultima tornata gli dava una flebile speranza. Sperava che alla fine, come era successo in passato, Jole la smettesse di giocare con il suo sistema nervoso e tutto si sarebbe aggiustato. E fu con quella speranza che si posizionò per ricevere l’ultimo calcio. Jole non si risparmiò neanche questa volta e sferrò un calcione micidiale ma non riuscì a centrare in pieno le palle del marito e quindi il colpo risultò attutito. Ciò nonostante il calcio fu forte e Alfredo dovette stringere i denti quasi a spezzarseli per non crollare. Adesso rimaneva l’ultimo calcio per Luca e Alfredo aveva sempre la speranza di pareggiare. Poi non si era parlato di calci supplementari in caso di parità e quindi poteva giocare ancora la carta del pareggio e di un nulla di fatto senza consegna del premio…… speranza svanita quando vide la breve rincorsa della gamba di Jole ed il calcio che sembrò più una carezza alle palle di Luca che un colpo per far male.
Luca aprì gli occhi e rimase quasi sorpreso di aver vinto. Con un balzo si alzò in piedi e cominciò ad esultare correndo per il soggiorno come i calciatori che avevano vinto la finale.
Alfredo sbottò a piangere e apostrofò la moglie in tutti i modi la quale lo guardava intenerita e lo derideva al tempo stesso. Si era divertita troppo! Aveva potuto sferrare i calci nelle palle di un uomo che in quel momento detestava e lo aveva fatto con molto piacere e si sentiva la vera padrona del gioco avendo stabilito chi doveva ricevere il premio. D’altro canto Jole è fatta così….. si prende quello che vuole…. È solo questione di stile. Aveva avuto voglia di succhiare il cazzo a Luca appena lo aveva visto e Alfredo le aveva dato lo spunto e la motivazione per farlo senza alcun rimorso verso il marito.
L’allegria di Jole svanì appena Alfredo dichiarò di andarsene a dormire perché non voleva assistere alla premiazione. Questa decisione fece molto arrabbiare Jole che lo riteneva un gesto antisportivo nei confronti di Luca che incolpevole si era trovato nel mezzo di una bega tra marito e moglie e poi faceva crollare lo scopo del gioco oltre a privarla della possibilità tanto voluta di umiliare il marito per la sua presunzione e antipatia.
Divenne seria in un attimo e rivolgendosi al marito con fare autoritario, gli ordinò di rientrare immediatamente in soggiorno e di accomodarsi in poltrona altrimenti non si sarebbe limitata a fargli un pompino ma si sarebbe fatta sbattere ed inculare per tutta la notte!
Alfredo raggelò a quelle minacce. Sapeva che la moglie l’amava ma la sapeva pure capace di tener fede alle promesse e se era arrivata a pronunciare quelle parole tanto dure, era già pronta a materializzarle.
Mestamente sprofondò sulla poltrona del salotto e si accorse che le palle gli facevano male. Provò a massaggiarsele ma più le toccava, più gli dolevano. Vide Luca raggiungere la moglie seduta su una sedia al centro del soggiorno e posizionarsi in piedi innanzi a lei.
Quel diavolo aveva già il cazzone in tiro e a differenza sua non aveva le palle doloranti avendo ricevuto più carezze che calci. Alfredo non riusciva a trattenere i singhiozzi ma non riusciva neanche a distogliere lo sguardo dalla lingua della moglie che scorreva lungo l’asta tosta di Luca.
Man mano che la scena proseguiva però cominciava a sentire un certo formicolio alla base del pene.
C’era qualcosa nella scena a cui stava assistendo che lo eccitava ma aveva tutto l’apparato genitale anestetizzato dai calci ricevuti e non riusciva ad avere l’erezione. Si sentì morire quando incrociò gli occhi della moglie mentre affondava la bocca sul cazzo di Luca. Jole lo guardava insistentemente mentre faceva su e giù sulla cappella del vincitore. Il sapiente andirivieni sul quel cazzone procurò a Luca una eiaculazione copiosa che colpì in parte il volto e la parte superiore delle tette prima che Jole riuscì a chiudere il getto con la bocca ingoiando tutto il resto.
A questo punto del racconto avevo il cazzo duro ma cercai di nasconderlo almeno per rispetto di Alfredo che soffriva ancora anche solo a sentire la moglie descrivere il fatto. Jole da parte sua godeva anche di questo…. Aveva intuito il disagio di Alfredo ed indugiava sui particolari affettando la pronuncia delle parole tipo “cazzo”, “cazzone”, “cappella”, “sapore amaro” e così via….
Jole mi disse concludendo che ancora una volta si era divertita moltissimo ma a differenza delle altre, in cui aveva potuto spegnere l’incendio che aveva sotto scopando alla grande con il marito, questa volta aveva impiegato quasi una settimana per far pace con Alfredo.
Lo aveva coccolato e vezzeggiato tutti i giorni, lo aveva rassicurato del suo amore ed era disposta a mettere fine a questo stile di vita se glielo avesse chiesto. Poi raggiunsero la pace ma Alfredo si fece promettere dalla moglie che non avrebbe mai più giocato così duro e non avrebbe più fatto sesso con altri uomini se lui non lo avesse voluto…….. e fino a quel momento Jole era riuscita a mantenere la promessa mentre Alfredo aveva calmato le sue scenate infantili avendo realizzato al possibilità di perdere una donna tanto preziosa.