Valeria (by oboediens)

aroand
00venerdì 15 luglio 2005 00:17
VALERIA
Avevamo lavorato nello stesso ufficio per circa quattro anni, ma i nostri rapporti si erano sempre limitati alla normale convivenza. Anzi, visto che Valeria era una donna sposata e, soprattutto, visto che tutti noi sapevamo di una tresca fra Lei e il nostro comune capo, molti di noi la consideravano una gran troia e una incompetente rompicoglioni. Dal mio canto ero meno ostile degli altri dato che la consideravo una gran bella donna (ma questo non era in discussione per nessuno) e persona assai affascinante. Casomai non riuscivo a capire cosa potesse trovare nel mio capo se non la possibilità di fare carriera. Per la mia posizione (ero una sorta di capufficio) dovevo controllare e verificare anche il suo lavoro e renderne conto direttamente al mio capo. Tutte le cose che non andavano mi accorgevo venivano immediatamente coperte dall’intervento del mio capo che appianava e risolveva tutto così che alcuni miei tentativi di cazziatoni furono subito da Lei evitati con un semplice “me ne ha già parlato ……………., parlane con lui….”. E difatti per lui non c’era nessun problema, mentre mi raccomandava di continuare a fare il mio lavoro controllando anche gli altri. Valeria dal canto suo, sapeva di essere molto attraente e un giorno disse qualcosa che cambiò completamente il mio modo di vederla…..
Era luglio e mi si era guastata la stampante….ero perciò carponi che sistemavo la carta nel giusto alloggiamento quando davanti a me passò Valeria.
Indossava un paio di sandali rossi aperti che esaltavano, se fosse possibile, ancora di più la imbarazzante bellezza dei suoi piedi….
Con un sorriso malizioso e beffardo mi disse: “Visto che sei già in ginocchio perché non mi baci i piedi?”.
Mi salì improvvisa una vampata di calore, diventai paonazzo e tentai una risposta audace per non sembrare in imbarazzo: “Ti piacerebbe, vero?”
Valeria era tutt’altro che stupida, , ridacchiò e fece finta di non aver notato il mio stato confusionale, visto che comunque nella stanza c’erano altri 2 colleghi.
Due giorni dopo la situazione ebbe una clamorosa svolta. Io restavo spesso in ufficio oltre l’orario degli altri colleghi visto che dovevo organizzare loro il lavoro per le giornate successive. Normalmente non mi faceva compagnia nessuno perché anche il capo andava via presto. Quando pertanto verso le 19.30 sentì aprire la porta pensai che qualche collega (avevamo tutti le chiavi) avesse dimenticato qualcosa. Con mio grande stupore era invece Valeria che mi disse “Devo finire un lavoro urgente. Ti dispiace se sto nella stanza vicino la tua?”. Un po’ imbranatamente risposi: “Nnnnnoo, figurati….”.
Questo fu la prova del nove per Valeria. Di lì a poco infatti mi chiamò nella sua stanza e mi disse: “Senti, visto sei in ufficio anche tu, ti dispiacerebbe darmi una mano? Devo preparare dei preventivi per questo cliente con cui ho appuntamento alle 21.00 e mi ...ehm…vergogno a dirlo, ma non ho fatto in tempo a passare lo smalto sulle unghie…” A questo punto, accorgendomi che lo smalto sulle mani era perfettamente a posto, rivolsi lo sguardo giù, ai suoi piedi… “Sì hai capito bene, devo smaltare le unghie dei piedi…Il cliente che devo vedere stasera sembra abbia una vera e propria passione per le mie estremità e ogni volta si consuma gli occhi a guardarli… Tu come li trovi?” Panico. Ero totalmente privo di pensieri, lo sguardo a terra e nel basso ventre mi era scoppiata una erezione molto vistosa che i pantaloni leggeri non riuscivano a mascherare. “Parlo con te, ci sei? Mi sembra che anche a te non dispiacciano, e nooooo…..mascalzoncello….non ti dispiacciono affatto!!!…….ma i tuoi colleghi lo sanno che sei un feticista?” A questo punto biascicai qualche parola “Nnno…nnnno….non sanno niente…ma tu Valeria, ti prego non dire niente…..ti prego..”. “Che sbadata che sono, scusami ma ho dimenticato il mio registratore vocale inserito e credo abbia registrato la nostra conversazione….”. “Mmma……come…cosa…. E adesso? Ti prego …cancellala…..non vorrei che la sentisse nessuno…”. “Mi stai chiedendo un grosso favore…..quindi sei in debito verso di me….giusto? Cosa sei disposto a fare per me, ometto?” “Q….qualsiasi cosa….ma cancella la cassetta…”. “Molto bene. Qualsiasi cosa è esattamente quello che da oggi in poi tu farai per me. Qualsiasi cosa mi venga in testa tu faccia…tu dovrai obbedire…anche la più degradante…anche la più umiliante…lo farai per la tua padrona?” “Sssì, sssì …..tutto ciò che vorrai….ma la cassetta…” .
“Bene bene…la cassetta è perciò così importante per te…. Allora faremo così…. Farò una copia di questa cassetta e te la darò, in modo che tu sappia come saresti sputtanato se cadesse nelle mani sbagliate… L’originale la conserverò io perché tu esegua d’ora in poi i miei voleri…. Ti va bene….schiavo? dillo che ti va bene!!!” . “Sssì, ssì, padrona, va bene, come vuoi tu…..” . “Così mi piaci, un oggetto senza mente, che io posso utilizzare come meglio mi aggrada…ma ora basta parlare….. vai a fare i preventivi che ti ho chiesto e tra 10 minuti presentati da me in ginocchio con il lavoro fatto….vai!!!” . “Ssì, subito….”.
A Valeria era bastata un buon colpo d’occhio qualche giorno prima e una trappola tesa alla perfezione per fare di me il suo giocattolo. Ma non era più tempo di pensare, se mai lo era stato… i minuti passavano veloci.
Nove minuti e mezzo dopo avevo terminato il lavoro, mi misi carponi e strisciai con i preventivi in bocca fino alla stanza di Valeria…. “Dammi qui schiavo…. Ora controllerò se sono fatti come volevo…nel frattempo tu mettiti sotto il tavolo e da bravo cagnetto soffia sulle dita dei piedi della tua padrona e asciugale lo smalto…”
Mi buttai a suoi piedi e soffiai delicatamente con tutto il fiato che avevo. Due minuti dopo lo smalto era perfettamente asciutto. Sembrava andasse tutto per il meglio….ma non avevo fatto i conti con l’emozione….uno dei due preventivi fatti non riportava il totale….Valeria si alterò e mi disse “Schiavetto di merda, non sai fare neanche un compito del cazzo come si deve…… ora è tardi ….devo andare…la discussione è rimandata a domani……porta con te uno strumento per punirti…e fai attenzione…perché se non fosse abbastanza doloroso quello da te scelto…te ne penirai amaramente. Chiaro???!!!!” . “Ssssì. Sssì signora padrona….sssì sssì”.
L’indomani portai dentro la valigetta un bastoncino di ulivo cotta al fuoco, simili a quelle che usano i pastori…. E andai in ufficio un po’ preoccupato.
Di mattina ci vedemmo e ci salutammo cordialmente, come se non fosse successo niente.. e per un po’ credetti che tutto si sarebbe rimesso a posto come in precedenza. La pausa pranzo invece mi diede la conferma del contrario…. Con fare insospettabile (per gli altri) mi chiese di aiutarla a finire nella pausa un preventivo urgente… ovviamente accettai. Appena gli altri andarono via… “Allora, servo, ho pensato un po’ a cosa fare di te…..Per prima cosa sappi che voglio avere i migliori clienti, i tuoi e anche quelli degli altri colleghi….trova le scuse più adatte.. a me non importa… Poi tu dovrai seguirli per me e lasciare a me più tempo libero, molto più tempo libero, per farmi ancora più bella e spendere i soldi che guadagnerò da queste provvigioni… Terzo….ho necessità di avere un aiuto in alcune faccende domestiche e quale migliore aiuto del tuo? Inoltre mi dovrai chiamare tre volte al giorno, una la mattino una all’ora di pranzo e una di sera, prima che rientri mio marito, diciamo verso le 21.00 per ricevere con dedizione i miei ordini e appuntarli per eseguirli alla perfezione. Poi dovrai ogni giorno lasciare la colazione pagata al solito bar e uscire a metà mattina per portarmi un caffè o qualsiasi altra cosa di cui abbia voglia in quel momento…. Per il momento è tutto… Ora andiamo dentro…la calura eccessiva mi ha fatto sudare un po’ troppo i piedi e ho voglia che tu gli dia sollievo….”
Leccai quei bellissimi piedi sudati e accaldati quasi fino all’ora di rientro al lavoro pomeridiano.
Il week-end successivo era destinato a stamparsi nella mia memoria come il giorno più esaltante e umiliante nello stesso tempo.
Il marito di Valeria era partito per lavoro e il venerdì sera i suoi ordii erano stati chiari e concisi: “A casa mia alle 6.00 del mattino”.
Alle 5.59 suonai il campanello. Valeria dopo cinque minuti di attesa al citofono, mi fece entrare. Mi ero già appuntato cosa dovessi fare e perciò Valeria si rimise a letto raccomandandomi di svegliarla alle 9.00 e perciò di eseguire gli ordini impartiti con la massima efficienza ma anche il massimo silenzio.
Pulii le camere da letto, riassettai la cucina, il salone e poi passai al bagno. Qui Valeria mi disse mi avrebbe fatto trovare delle istruzioni particolareggiate… e così fu….
Era chiaro che il bagno fosse stato usato di recente ma non era stato tirato lo sciacquone e pertanto l’odore non era dei migliori, ma erano gli odori di Valeria e, mi disse, mi ci dovevo abituare, e in fretta. Per pulire dovevo usare solo le mani e il sapone e dovevo farlo bene perché poi lo avrei fatto anche in sua presenza, ma con la sola lingua…. Pulii il meglio possibile, adoperando sapone e acqua a volontà…forse neanche l’utilizzo dei prodotti specifici lo avrebbe potuto fare più splendente….e infatti Valeria ne fu entusiasta….. “Sembra ben pulito….bravo…lecca il bidet………sì bene, bravo…..leccalo ……e ora passiamo al wc…….bravo, si vede che hai pulito bene…..ma non abituarti ai complimenti…sai…. sono molto esigente..…”
Valeria fu soddisfatta e mi permise di servirle la colazione in cucina.
Ci spostammo subito dunque nella cucina disponendoci in maniera naturale, ognuno ai propri posti, Valeria comoda sulla sua sedia e io di fianco a lei, in ginocchio, in attesa di un comando, come se lo avessimo fatto da sempre…
“Riscalda i cornetti e il latte, idiota….e prepara un buon caffè….ma prima servimi subito dell’acqua….”
Le versai subito dell’acqua e mi misi all’opera…. Dieci minuti dopo le servii un cappuccino caldo, due cornetti riscaldati e una tazza di caffè fumante sistemandomi sotto il tavolo. Mi diede subito da baciare i suoi piedi. Mentre mangiava inoltre dei piccoli pezzi di cibo, a volte integri altre volte già masticati, mi venivano generosamente gettati per terra in modo che anch’io potessi avere la mia colazione.
Vedendomi mangiare Valeria pensò che io dovessi anche bere qualcosa e perciò dopo aver fatto dei gargarismi col cappuccino, sputo più volte per terra ordinandomi di leccare tutto quel ben di Dio. Lustrai per bene il pavimento fino a specchiarmici.
Ma Valeria mi ricordò subito con un calcio sul costato che non ero lì per cazzeggiare ma per lavorare e servire la mia padrona. Ci spostammo subito nel salone dove precedentemente Valeria mi aveva ordinato di spostare due armadi di medie dimensioni. Quando Valeria li aprì capii le sue intenzioni, anche se forse immaginavo qualcosa di un po’ meno umiliante….
“Ora” mi disse “tu dovrai allacciarmi un paio di scarpe per volta, a cominciare da quelle estive, preoccupandoti di lustrarle per bene…fin quasi a farle tornare nuove…. Ti è chiaro il concetto?” Finì la frase assestandomi un tremendo ceffone e sistemandosi su uno sgabello tipo bar, quelli alti da terra, con il poggiapiedi alto 30 cm. da terra e un comodo schienale in pelle. Non sapevo cosa fare perché mi guardavo in giro alla disperata ricerca di un qualcosa che mi aiutasse nel difficile compito. Era esattamente ciò che si aspettava facessi Valeria che mi riportò subito alla cruda realtà “Ma allora sei un vero e proprio idiota. Cosa pensi di dover usare? Uno straccio forse? E chi lo paga? ……Guarda stavolta ti evito un calcio in faccia ……ma non sarò ancora così clemente…. Forse non hai capito quali saranno i tuoi strumenti di lavoro….. eccoli!!!!”. Mi indicò una bottiglia di acqua minerale da mezzo litro. “L’altro strumento è quella miserabile lingua di merda che ti ritrovi…. Ti spiego come funziona……Tu leccherai per bene le mie scarpe, prima sopra e poi sotto….la suola sarà un po’ più sporca e pertanto, prima di riusare la lingua e magari rischiare di sporcare il prossimo paio di scarpe, berrai un piccolissimo sorso d’acqua dalla bottiglia (e vedi di fartela bastare per tutte le paia che vedi all’interno di quegli armadi) e ti sciacquerai la bocca provvedendo a mandare giù tutta la sporcizia leccata via….. Finita questa operazione mi ringrazierai e passerai ad un altro paio. Io nel frattempo mi metterò a leggere qualche giornale. Cerca perciò di non disturbarmi…chiaro?” “Chiarissimo padrona, grazie padrona…..”.
Leccai tutte le meravigliose scarpe estive di Valeria, dai sandali di varie foggie e colori ai sabot, alle decolletè, agli zoccoli, le ciabatte da mare, gli infradito….erano circa 45 o 50 paia di scarpe e perciò ci misi oltre tre ore. Ci fu la pausa pranzo nella quale potei riposare la lingua visto che utilizzai solo qualche minuto per mangiare i resti avanzati dal pasto di Valeria e finiti un pò per terra un pò sotto le sue ultime scarpe indossate, un comodissimo paio di infradito rosse…….
La pausa pranzo era finita e chissà perché mi aspettavo le scarpe invernali, a occhio e croce una trentina abbondante di paia, un po’ più sporche delle estive……. E non mi sbagliavo…
Valeria mi indicò un paio di stivali di pelle nera spiegando “ma guarda…che strano….l’ultima volta che sono andata a raccogliere le lumache ero convinta di averli fatti pulire…..Bahhh…evidentemente ricordo male…..ma tanto non c’è problema…..oramai ho trovato chi d’ora in poi li terrà sempre puliti……Avanti, merda vivente, leccali, puliscili per bene...”. Vorrei spiegare che non ricordo di aver mai visto tanto fango attaccato addosso ad un paio di stivali…. Erano praticamente bianchi……e avevo praticamente finito l’acqua. Cercai di non pensarci e mi misi al lavoro. Ogni tanto dopo aver buttato giù per due o tre volte discrete quantità di fango misto ad altra sporcizia succhiavo dalla bottiglia poche gocce d’acqua, le facevo girare per bene all’interno della bocca e cercavo di riprendere il più in fretta possibile il lavoro, ringraziando la mia padrona per l’ennesima possibilità di dimostrare tutta la mia obbedienza, il rispetto e la venerazione che nutrivo per lei….. Ogni tanto, quando la mia lingua era un po’ stanca e il riposo si protraeva qualche secondo più del dovuto, ci scappava qualche calcio in piena faccia. Gli ultimi due, tra l’altro, mi avevano rotto il labbro e il naso e perciò avevo preso a sanguinare. Valeria mi fece cenno che non c’era il tempo per medicarmi e che anzi dovevo immediatamente ripulire tutto il sangue che andava a sporcare i suoi divini stivali. A un certo punto mi accorsi di aver finito l’acqua e sebbene non disse niente se ne accorse anche la padrona. A questo punto glielo feci presente… Partì immediatamente l’ennesimo calcio in faccia, più forte e più preciso dei precedenti che mi ruppe la parte centrale del labbro facendo venire fuori il sangue a fiotti. Avevo disturbato la padrona, avevo interrotto la sua lettura e perdipiù avevo finito quell’acqua che mi sarebbe dovuta bastare per tutte le scarpe. In effetti credo che la padrona sapesse benissimo che sarebbe accaduto tutto ciò. E infatti si vedeva, sebbene facesse finta di essere indignata, che si stava divertendo un mondo… “Ora mi disse, dovremo sostituire l’acqua con qualcos’altro, aceto forse, olio caldo magari, ma no…oggi è il tuo giorno fortunato….. mi sta scappando di pisciare……e non ti vorrai perdere tanta manna….. corri a prendere una bottiglia vuota, una di quelle da litro e mezzo …… sento di averne parecchia……” Due secondi dopo iniziò a fare pipì e a riempire la bottiglia. Finì che ne mancava circa un centilitro. “La vuoi così al naturale o la addizioniamo?” disse repentinamente. Non fui molto pronto nella risposta e perciò decise lei per me, anche se penso lo avrebbe fatto in qualsiasi caso. “Ecco qui , adesso la addizioniamo per bene con l’ingrediente speciale…quello che rende buono tutto….” e cominciò a sputare più volte dentro la bottiglia ma tendo a debita distanza dal collo della stessa. Dopo una trentina di sputi, mi consegnò la preziosa bottiglia perché la agitassi e mescolassi per bene i due liquidi. Mi veniva da vomitare solo a pensarci…..ma dovevo resistere perché il rifiuto non rientrava fra le risposte possibili….. Mi feci forza pensando di sorseggiare lentamente il nuovo liquido come era successo prima per l’acqua…. Valeria invece mi “invitò” a berne subito una grossa quantità….pari a circa un terzo, mezzo litro. Ebbi due conati di vomito e altrettanti calci da parte di Valeria che però stavolta mi centrarono in pieno le palle. In quel momento suonò il citofono e Valeria, che disse di non aspettare nessuno, andò a rispondere….”Sì? Ahh…sei tu….ciao, vieni entra…..” . Non feci a tempo a pensare niente perché subito chi aveva suonato il citofono bussava la porta. Valeria aprì. Alla porta c’era una ragazza dall’aria stranamente familiare…anche se non capivo il perché…ma capivo che anche io non ero per lei uno sconosciuto. Le sentii parlottare un po’ sottovoce e poi ridacchiare….era chiaro che Valeria stesse spiegando chi ero e cosa facessi a casa sua. “Ti presento mia cugina Monica….è una nostra cliente….ma forse tu questo già lo sapevi…..” Mi venne subito alla mente il perché ricordassi quel viso… Monica era una cliente fra le più rompipalle, una di quelle che pretende di avere da te cose impossibili, come se fossi un suo dipendente….la ricordavo per questo motivo, perché era molto carina e perché coniugava queste cose ad una età giovanissima di soli 18 anni. L’ultima volta la trattai davvero molto sgarbatamente. Mi auguravo si fosse scordata….ma così non era….. “Vedo che ti ricordi di me….” disse “Anche io mi ricordo di te e di quanto tu sia stato stronzo con me….ma dopotutto vedo che a questo mondo la giustizia esiste…ed eccoti qua, a casa di mia cugina…… ridotto a poco più di un cane, un servo in attesa di essere usato e maltrattato come si conviene….bene….credo che oggi mi divertirò molto con te….”.
Ero terrorizzato perché Monica si rimise a parlottare con Valeria. Poco dopo le due sparirono per qualche minuto durante il quale io fui costretto a continuare a leccare il fango tolto dagli stivali di Valeria e finito per terra....
Quando tornarono Valeria esordì: “Monica mi ha suggerito alcuni giochetti che ci faranno divertire tanto fra oggi e domani…….. ora vai e metti a riscaldare in un pentolino la bottiglia di olio di ricino che ti ho messo vicino il fornello e poi torna qui di corsa…..ma in ginocchio……..ti prosterai di fronte a lei e le renderai il dovuto omaggio….in attesa di conoscere le nostre decisioni….”.
Dopo aver realizzato quanto richiesto ero chino di fronte a Monica quando Valeria continuò: “Abbiamo deciso di fare di te la nostra troietta……ora Monica deve uscire per un appuntamento già preso ….ma sarà questione di pochi minuti….prima di tornare qui passerà da un amico, il proprietario del sexy-shop vicino allo stadio….e porterà alcune cosine…..” Aveva appena finito di parlare quando Monica mi allontanò da sé con un potente calcio in pieno viso che finì di spaccare il labbro superiore facendo uscire ancora più sangue….. “Bacia il piede che ti ha colpito, cane!!! Ringrazia la tua padrona per averti inflitto al tua meritata punizione…..”. Dovetti obbedire, baciando e leccandole quelle bellissime scarpe, sporcate dal mio stesso sangue, e ringraziandola con il filo di voce che mi rimaneva mentre singhiozzavo per la violenza dei colpi ricevuti…..
Monica uscì, nel frattempo l’olio di ricino nel pentolino era diventato molto caldo e mi venne ordinato di spegnere il fuoco. Valeria prese un clistere, mi ordinò di spogliarmi completamente e iniziò a riempire il clistere con il caldo liquido. “Ti riempirò le budella di olio……fra qualche minuto dovrai scappare in bagno contorcendoti per i dolori….svuoterai completamente il tuo intestino e ti purificherai completamente…..sarà un pò doloroso ma che importa…..farà male a te……ti dovrai pulire per bene il buco del culo, fino in fondo…..infilaci il dito fino a toglierlo pulito…..guai a te se ci dovessi trovare qualche traccia di merda….capito coglione?!? …”. Chinai il capo per farle capire che avevo inteso e divaricai le gambe tenendomi aperte il più possibile le chiappe….Saverià mi infilò subito il clistere e in pochi secondi oltre un litro d’olio caldo aveva iniziato a circolare dentro di me. Successe tutto come mi aveva detto la padrona. Dovetti sedermi molte volte sul wc ed evacuare quel poco di roba che mi era rimasta in pancia, visto che non avevo mangiato nient’altro che qualche avanzo dal giorno prima….. Pulii a fondo il bagno, feci cambiare l’aria, aprendo la finestra e deodorando l’ambiente, ma soprattutto pulii alla perfezione il mio sedere, spingendomi dentro il più possibile, nonostante questo mi desse molto fastidio, il mio stesso dito. Quando tornai da Valeria erano passati circa 25 minuti e perciò come prima cosa ricevetti un altro calcio, ma stavolta nel sedere, visto che ero tornata dalla padrona in ginocchio… “Visto che ci sei stato così tanto, mi auguro abbia fatto tutto quello che ti ho chiesto….” Mi disse mentre alla mano destra infilava un guanto in lattice, simile a quello usato dai medici. “Ecco, ora vediamo se ti sei pulito bene……”. Mi spalmò un leggero strato di vasellina all’altezza del buchetto e poi iniziò a penetrarmi col suo dito medio spingendo in fondo e facendo roteare il dito all’interno. Lo tolse candido e perciò disse con gioia…. “Bene, sei un bravo bambino obbediente…..adesso sei pronto a diventare la troietta di questa casa…..” .Lo aveva appena detto quando uno squillo al citofono ci avvisò del ritorno di Monica…. “Che puntualità….e che precisione di tempi…..sai….. sei veramente fortunato ad avere due padrone come noi…….”. Monica tornò con un bustone pieno dal quale tolse diverse cose…. Fui vestito con un reggiseno e un paio di mutande in pizzo con un grosso foro in corrispondenza del mio ano….. Si divertirono a smaltarmi le unghie delle mani , a truccarmi e mettermi il rossetto…… Fui costretto anche a indossare un paio di calze a rete e mettere delle scarpe con tacco a spillo. Ero semplicemente ridicolo e loro si divertivano un mondo a guardarmi e ridere. Mi sputavano e mi davano calci e schiaffi finchè non mi ebbero completamente stordito….. “Ora” mi disse Monica “svilupperemo queste tue tendenze e ti faremo diventare una vera donna…”. Dalla busta tirò fuori una decina di falli in gomma, di dimensione tutte diverse e due confezioni di vasellina. Iniziarono a spalmare la vasellina tutto intorno al buco e ad inserire il cazzo di gomma dalle dimensioni più ridotte…che comunque stentava ad entrare completamente. Quando, fra i miei lamenti, lo ebbero spinto fino in fondo Monica mi disse: “Vedrai, fra un po’ questo aggeggio passerà nel tuo buco così bene che lo vorrai mettere da solo per calmare un po’ il dolore…….sai …per godere bisogna un po’ soffrire…….”. Continuarono a utilizzare falli sempre più grossi. Mentre urlavo dal dolore, da mio ano che diventava sempre più aperto, continuava ad uscire del sangue che dovetti ripulire da terra con la lingua. Dopo un’ora e mezzo di torture e di lacrime e sangue, si arrivò all’epilogo finale. Fui costretto a tenere in bocca un fazzoletto che legato con nastro mi impediva di emettere qualsiasi gemito….. Erano rimasti tre falli uno era uguale a quelli infilati poco prima ma più grosso, mentre altri due, della stessa grossezza ma con delle escrescenze minacciose, erano collegati a degli elastici che consentivano alle due donne di poterli indossare L’ultimo fallo mi fece urlare di dolore (anche se non si sentì niente) perché era veramente enorme. Mai avrei potuto immaginare che il mio ano si sarebbe dilatato tanto da permettere il passaggio di quella mostruosità…. Ma sapevo che ora dovevo veramente soffrire…. Fui costretto a d appoggiarmi ad un tavolino basso e a divaricare le gambe. Mi fu ordinato, anche per il mio bene, di allargare quanto più potevo il culo e mi fu tolto il fallo “libero”, mi fu spalmata un altro po’ di vasellina e poi le due padrone mi presero da dietro con forza, dandosi ripetutamente il cambio fino a che non furono soddisfatte. A quel punto mi rinfilarono il precedente fallo nel culo e mi levarono il bavaglio. “Ecco, ora sei una vera donna….quello che hai nel culo è il tuo premio e ora sarebbe bene che tu iniziassi a dimostrare la tua gratitudine nei nostri confronti…..e mi raccomando, bada bene di non far cadere il tuo prezioso trofeo…..altrimenti……potremmo diventare cattive…..Su, cosa aspetti?” Con il fallo infilato nel culo mi buttai ai piedi di Valeria e iniziai a leccarle le scarpe mentre Monica mi frustava la schiena. Più mi lamentavo più i colpi erano forti….Mi smarrii in un delirio di dolore e piacere assieme……più mi umiliavano più godevo, più mi facevano male più grande era il mio desiderio di annullarmi e di essere loro devoto. Non c’era niente che non mi avrebbero potuto ordinare senza che io lo avessi fatto all’istante ……leccavo e soffrivo, deriso, umiliato e usato da due padrone crudeli e senza alcuna pietà…… Si alternavano nel percuotermi, darmi calci e schiaffi da un lato, e farsi leccare scarpe e piedi e sputarmi dall’altro. Ogni tanto qualcuna delle due controllava che il fallo fosse spinto fino in fondo dandogli una manata che mi faceva vedere le stelle. Era incredibile…ma ogni volta che ricevevo un ulteriore colpo baciavo con maggiore devozione le loro scarpe…… si stancarono di questo gioco solo dopo altre due ore…. Ero distrutto ma felice.
gianicolo
00sabato 6 agosto 2005 17:03
Complimenti molto bello, mi sono molto eccitato a leggerlo
ciao

;)
oboediens
00domenica 7 agosto 2005 09:56
Re:

Scritto da: gianicolo 06/08/2005 17.03
Complimenti molto bello....
;)



Grazie Gianicolo, ormai è scritto da qualche tempo e quindi siccome non mi ricordo più cosa ho scritto :?: ogni tanto me lo rileggo anch'io :P
robertt Doisneau
00giovedì 11 agosto 2005 14:22
Re: Re:

Scritto da: oboediens 07/08/2005 9.56


Grazie Gianicolo, ormai è scritto da qualche tempo e quindi siccome non mi ricordo più cosa ho scritto :?: ogni tanto me lo rileggo anch'io :P



potresti scriverne uno nuovo!!! mi sono piaciuti molto, complimenti8)
oboediens
00venerdì 26 agosto 2005 19:37
Re: Re: Re:

Scritto da: robertt Doisneau 11/08/2005 14.22


potresti scriverne uno nuovo!!! mi sono piaciuti molto, complimenti8)



Grazie Robertt, sei molto gentile...
In effetti qualcosa di nuovo l'ho scritta, ma solo di recente...
Spero che possa essere anche questa di tuo gradimento ;)

La trovi qui http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=67429&idd=613 (se non l'hai già letta)
robertt Doisneau
00domenica 28 agosto 2005 00:16
l'ho letto e mi è piaciuto moltissimo.
mi sa che hai atterrito gli altri concorrenti [SM=x829766]
oboediens
00domenica 28 agosto 2005 21:33
Re:

Scritto da: robertt Doisneau 28/08/2005 0.16
l'ho letto e mi è piaciuto moltissimo.
mi sa che hai atterrito gli altri concorrenti [SM=x829766]



[SM=x829768]

Secondo me invece tutti stanno affilando le armi per bene... sono sicuro usciranno fior fior di sceneggiature, altro che la mia..... mi rincuora però sapere che le potrò leggere tutte :P

.... a proposito, Robertt, partecipi anche tu, vero? Thinking
robertt Doisneau
00lunedì 29 agosto 2005 23:32
Re: Re:

Scritto da: oboediens 28/08/2005 21.33
.... a proposito, Robertt, partecipi anche tu, vero?



non credo proprio di esserne all'altezza!!! non sono portato a scrivere e non ho così tanta fantasia.
eppoi scusa? ma addirittura scrivere una sceneggiatura per i video di cucciolo? naaaa, non credo proprio di essere in grado.

sono però curioso di leggere le altre sceneggiature! qui ci sono dei personaggi che a mio parere daranno il bianco!!! Dolceschiavetto per esempio! mi ricordo il suo sito e i suoi racconti!!! bellissimi!
85andre85
00mercoledì 31 agosto 2005 14:43
io invece
io ci sono portato devo dire...stò scrivendo una storia ma non ce la presento al conocorso, mi secco non mi va... troppo pigro io....
oboediens
00mercoledì 31 agosto 2005 14:54
Re: io invece

Scritto da: 85andre85 31/08/2005 14.43
io ci sono portato devo dire...stò scrivendo una storia ma non ce la presento al concorso, mi secca non mi va... troppo pigro io....



Ragazzi davvero non vi capisco.... avete l'opportunità (non capita tutti i giorni una cosa così eh...) di poter provare a realizzare l'ossatura per la produzione di un video di Cucciolo e vi leggo così.... pigri, convinti di non esserne all'altezza, oppure non fantasiosi.... ma davvero non vi va di provarci? [SM=x829765]

Sarebbe davvero un buon modo di onorare il concorso lanciato e di provare a tutti, ma prima di tutto a voi stessi, che potete scrivere una bella storia.... [SM=x829779]

Dài, non fatevi pregare !!! ;)
fzagit
00martedì 5 ottobre 2010 16:02
Notevole !
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