superpiataracconti....

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pio.M
00lunedì 24 novembre 2008 17:19
dopo il topic con le foto e con i video...
ecco il topic con i racconti....

il I l'ho postato tempo addietro sempre in this forum...
il II è fresco fresco....

THIS IS ONE

Super PIA

Da diverse ore era calato il tiepido sole che aveva timidamente illuminato una pigra giornata. Lei comodamente seduta alla scrivania del Suo ufficio, bella, fiera e dolce, stava ultimando delle pratiche. Nonostante fosse il capo di quello importante studio di ingegneria, quella sera era rimasta da sola a lavorare; il verme del marito poteva attenderla. Ormai stanca e soddisfatta del lavoro, decide di rincasare, chiuso l’ufficio si dirige verso casa a piedi, difatti il Suo appartamento distava poche centinaia di metri. Quella sera il verme del marito non poteva onorarsi, sin dalla Sua uscita da lavoro, della Sua presenza, occupato nelle faccende domestiche.
Cammina tranquilla nella Sua bellezza, indossa un pantalone di raso di colore nero, una camicetta bianca con una giacca dello stesso colore del pantalone, ai piedi delle fantastiche decolleté nere, con un tacco a spillo di 10 cm. I capelli lisci e lunghi si lasciano trasportare dal Suo passo, un passo che mette in evidenza ai piedi delle calze nere velatissime. Lei ha sempre amato comodità e semplicità, ma un po’ il verme, e molto di più il lavoro hanno portato in Lei una certa passione verso queste delizie femminili, senza che ciò abbia snaturato il Suo essere, la Sua presenza. Giunta quasi sotto il portone, intuisce di esser stata seguita da qualche male intenzionato, una leggera paura affiora in Lei, vorrebbe chiamare il verme, vorrebbe correre, ma decide che farà da sola. Con una perfetta lucidità studia il piano. Si ferma fingendo di avere un problemino ad una delle fantastiche decolleté, il tizio così né approfitta per avvicinarla e bloccarla da dietro. Lei si finge stupita e allo stesso tempo, nonostante un certo timore, tranquilla. Il tizio appena bloccata Le chiede del denaro, Lei con un’astuzia tutta femminile, risponde di aver poco, ma di poter accontentarlo in altro modo. Il tizio, non contravvenendo alla regola della superiorità femminile, e della stupidità maschile, non appena si prospetta l’idea della donna-facile, della donna-oggetto, lascia la presa. Lei lo porta sul muro che costeggia il marciapiede, il tizio imbambolato si lascia trasportare, abbassando definitivamente qualsiasi difesa. Lei lo colpisce con una precisa e terribile ginocchiata nei testicoli, il tizio incredulo accenna ad inginocchiarsi per il dolore, Lei indietreggia di qualche passo, e riparte colpendolo con un micidiale calcio, la punta sottile delle Sue letali decolleté nere centra in pieno lo scroto del tizio, che crolla in ginocchio. La scena è favolosa: Lei candida, bella, in piedi, braccia ai fianchi, gambe divaricate, il tizio in ginocchio, quasi piangente a toccarsi i gioiellini di famiglia. Lei a questo punto vorrebbe scappare, ma non può non terminare l’opera, anche perché il tizio sembra voler reagire, ma solo per quello stupido orgoglio maschile umiliato da una graziosa donna-manager. Lo colpisce con una ginocchiata al volto, il capo del tizio vola all’indietro, e istintivamente lascia liberi i testicoli dalla protezione delle mani, Lei lo colpisce con due calci rapidi e non molto violenti. Il Suo piede rasenta il marciapiede prima di infrangersi nei testicoli del tizio, che a quel punto cade steso. La scena è ancor più esemplare: Lei la preda, l’intimorita, l’oggetto, in piedi, bella, docile e maestosa; il tizio, il maschio, il forte, il coraggioso ai Suoi piedi, “alle” Sue divine decolleté. Non resiste e lasciandosi trasportare da entusiasmo e adrenalina, prima di andar via e chiamare la polizia, vuole provare l’ebbrezza di una vera victory-pose. Lei, la Sua bellezza, la Sua semplicità, il Suo decolleté, le Sue calze che si intravedono, il tutto sopra un tizio che aveva provato a rapinarLa, e che Lei con furbizia ed intelligenza, aveva portato ai Suoi piedi.
Rincasò fortemente emozionata. Il verme, che Le aveva preparato una cenetta leggera, appena entrata corse ad accoglierLa, si inginocchiò per toglierLe le decolleté, e accomodarLe le ciabatte basse che Lei solitamente indossava; ma no quella sera. Appena vide il verme in ginocchio rivisse quello, che qualche minuto prima, era stato il Suo trionfo. Lo colpì con un leggero calcetto, era pur sempre il Suo verme, e non voleva fargli troppo male. Steso, pose il Suo decolleté sul corpo del verme, poi trascinò a letto per fare l’amore. Era un verme, ma lo amava e forse se aveva affrontato e steso il tizio era un pochino anche “merito” suo e soprattutto dei suoi desideri a letto. Dopo che fu soddisfatta, si fece portare la cena a letto, si sedette sul verme, ponendo i Suoi piedini nudi sul suo volto e raccontò quanto successo. Il marito L’abbracciò, baciò avidamente tutto il Suo dionisiaco corpo. Lei si sentiva amata, adorata, padrona, fidanzata, regina, amica, donna, moglie, DEA, e lo era. Credetemi lo è…


[SM=x829778]
pio.M
00lunedì 24 novembre 2008 17:20
ora il II

Super PIA

L’ennesima truffa era pronta. Una giovane donna sarebbe stata la sua prossima vittima. Sarebbe stato un gioco da ragazzi, per uno come lui abituato a ingannare uomini potenti e importanti società con abilità e furbizia.
Aveva saputo di una giovane donna in carriera che necessitava di consulenze, di consigli visto le grosse cifre guadagnate. Una giovane donna, magari bella, da sedurre, da portarsi a letto e da lasciare senza un quattrino. Lui, che bello non era, aveva sempre avuto gran successo con il “sesso debole”, come amava definire le donne. Questa giovane donna sembrava la vittima perfetta da sacrificare sull’altare della sua lussuria e cupidigia.
Riuscito facilmente a contattarla, ottenne con ancor più facilità un appuntamento. Si sarebbero incontrati nella camera di un lussuoso albergo e lì avrebbero cenato e parlato di affari.
Il nostro uomo, pieno di sé e pronto a raggirare l’ennesima vittima, vestito elegante, aspettava la sua vittima nella camera, seduto al tavolino che aveva fatto preparare, e già pieno di raffinati cibi e champagne.
Calmo e sereno aspettava l’arrivo della donna. Già pronto per fine serata, aveva un contratto che se firmato, avrebbe lasciato senza un soldo il firmatario, in questo caso la nostra giovane donna.
Arrivò Lei. Il nostro uomo rimase esterrefatto, non potè, non riuscì a nascondere un certo imbarazzo, una certa agitazione. Era la prima volta che gli accadeva. Sicuro, deciso, mai dinanzi a nessuno, né tanto meno ad una donna, aveva avuto quella sensazione di irraggiungibilità. Erano stati solo pochi secondi e poi la colpa era certamente di quel bicchierino di champagne che aveva bevuto prima dell’arrivo della Donna, si giustificò, cercando di non pensarci, di dimenticare. Lei capì immediatamente l’effetto devastante, deflagrante che aveva suscitato in quell’uomo, ma riuscì a non far trasparire alcun sentimento, alcuna eccitazione. Indossava un lungo vestito nero con uno spacco laterale non troppo ampio, abbastanza però da mostrare una raffinatissima guepiere da cui scendeva un delizioso collant nero velatissimo che rendeva ancor più sinuoso un corpo che sembrava avere tutte le forme al posto giusto. Alla caviglia destra una sottile argentea cavigliera, e ai piedi delle decolletè nere alte, che Le davano uno slancio notevole, tanto da risultare più alta del nostro uomo che raggiungeva il metro e 75 cm. I capelli castano scuro erano legati, tiratissimi, e lasciavan libero un viso angelico e diabolico senza alcun filo di trucco, dal colore e dai tratti non vagamente tipici delle donne del sud-est asiatico. Un viso semplicemente bello, dove spiccava il colore olivastro della Sua soffice pelle, e due marroni occhi che descrivevano dolcezza, sensibilità, attrazione. Il nostro uomo, pur abituato ad aver a che fare con splendide donne di classe, non riusciva a capacitarsene. Altro che bicchierino di champagne! Un approccio così difficoltoso, così subordinato ad una donna l’aveva avuto forse solo da adolescente, poi aveva preso lui lo scettro del potere. Occorreva però liberare la mente da questi pensieri, anche perché bisognava portare a compimento la truffa, e quella era garantita. Di certo il desiderio di portarsi a letto quella divina e graziosa creatura era notevolmente cresciuto, ma questo non era che un ulteriore piacere da concedersi. Lasciò, dopo le presentazioni rituali, sedere la nostra Donna, irresistibilmente fu attratto dal Suo leggiadro movimento nel semplice atto del sedersi, nulla di più sensuale ed elegante avevano mai visto i suoi occhi, la sua mente. C’era in quella Donna qualcosa di magico, di fanciullesco, di inspiegabile, di qualsiasi cosa si trattasse era difficile resisterLe. Un particolare ancor più lo inquietava: quelle scarpe e quel fiabesco movimento dei piedi che ascoltava provenir da sotto il tavolo. Maledetta tovaglia! Mai era stato un feticista, le donne eran per lui un oggetto a cui non riservare particolari attenzioni, figurarsi i piedi, stupidi feticisti! Eppur era sempre più in bambola. Il tempo passava, cenavano e parlavano degli affari da fare, ma lui aveva un’unica fissa: Lei. Non era però la solita donna da portarsi a letto, la solita donna da piegare ai propri sessuali desideri, era una DEA, una fanciulla da venerare, da adorare, da ringraziare. Lei aveva compreso, aveva chiaramente dinnanzi la situazione: quell’uomo, che per telefono Le era parso tanto sicuro di sé, era stato annientato dal Suo essere, dalla Sua essenza. Involontariamente. Lei nulla aveva fatto che giustificasse quanto stesse accadendo. Una naturale superiorità.
Pur non volendo ulteriormente metter a disagio chi Le era di fronte, non seppe “femminilmente” resistere. Intensificò il movimento di quelle decolletè, lasciandole spesso dondolare sulle punte dei piedi, sfiorando più volte le gambe del nostro uomo. Lasciò cadere una forchetta, il nostro uomo istintivamente si abbassò per recuperarla: lo spettacolo che vide fu straordinario ed imbarazzante. Lei aveva lasciato cadere la scarpa, e con il piede vellutato cercava, senza volerlo trovare, il suo volto. Finalmente poté ammirarli, pur attraverso il velatissimo nylon nero che li raccoglieva, era chiaro che si trattava di piedi piccoli, ben curati, con unghie colorate di un fresco vinaccia. Il nostro uomo avrebbe follemente desiderato gettarsi e perdersi in quell’incantevole paradiso, e così nel tentativo di alzarsi il più velocemente possibile, per metter fine a quella sofferenza spettacolare, urtò la testa. Solo il caso volle che non scaraventasse lontano il tavolo! Oramai il nostro uomo era stato vergognosamente battuto, aveva perso ogni minima capacità di difesa. Tutta colpa di una Venere! Con tutte le difficoltà del caso cercò comunque di limitare i danni, ma forse per la truffa era meglio rimandare.
Terminata la cena, Lei con una eleganza sconfinata, Si alzò, sedendoSi su un variopinto divano presente nella camera. Il nostro uomo vide l’intera scena senza proferir parola, né fiato. Il cammino della DEA era docile, intriso di fascino, nel sederSi accavallò le gambe lasciando, maliziosamente, aperto lo spacco. Scarpa e piedino dondolavano. Fu l’attacco finale: le ultime barriere, le ultime armate di retrovia del nostro uomo furono spazzate via. Ingenuamente colpita dal Suo inaspettato e incontrollabile potere decise che bisognava a quel punto metterlo a frutto: quell’uomo sarebbe stato la Sua prima vittima. I ruoli erano inconsapevolmente, oramai, invertiti. Lo chiamò sul divano, il nostro uomo, come un automa che non rispondeva che a Lei, eseguì immediatamente l’ordine. I suoi occhi cadevano incessantemente su quelle lunghe e sensuali gambe, rese ancor più seducenti da quel nylon nero, su quei piedini che sempre più Lei mostrava, non più curante, anzi compiaciuta, del potere immenso esercitato su di lui. La truffa era saltata, meglio evitare di tirar fuori quel contratto truffaldino; eppur quando Lei parlò del contratto, il nostro uomo non capì, non ricordò, e tirò fuori il foglio. Il contratto sarebbe stato sfruttabile a suo vantaggio, solo se fosse stato ben presente in lui una qualche goccia di razionalità, di autostima, ma ambedue, e non solo, erano state distrutte da quella visione, da quella Donna. La Donna lesse, capì le reali intenzioni di quel viscido uomo: avrebbe voluto truffarLa, avrebbe voluto profittare della Sua inesperienza e giovane età. Non Si scompose per nulla. Quella cena, quell’uomo l’avevan resa forte come mai era stata, l’avevan definitivamente resa consapevole delle Sue potenzialità fisiche e mentali. Era giunto il momento di metterSi alla prova. Sapeva che senza volerlo aveva reso quell’uomo incapace di intendere e volere, l’aveva reso inerme, senza alcuna capacità di reazione. Il predatore caduto nella sua stessa trappola! Ora a Lei toccava di finire consapevolmente un compito, che la Sua naturale superiorità Le aveva reso facile facile: quel contratto l’avrebbe firmato lui.
L’uomo seduto sul divano d’improvviso vide il suo desiderio realizzarsi. Finalmente quei piedi e quelle gambe inondarono il suo corpo, l’eccitazione per lui, macho predatore, fu indescrivibile. Aveva avuto vari rapporti sessuali, li aveva sempre gestiti, aveva provato immensi piaceri. Ora era diverso, dei piedi e delle gambe vellutate erano il suo desiderio, erano fonte di un orgiastica e dionisiaca gioia. Ma ben più dei piedi o delle gambe, era Lei stessa, la Sua DEA a regalargli gioia. L’annullarsi in Lei, nella Sua maestosità, lo rendeva fanciullescamente e coscientemente gioioso. Con delicatezza immane Lei lo spinse giù dal divano, ponendo le Sue estremità sul volto del nostro uomo steso e privo oramai di qualsiasi volontà di reazione.
La Donna aveva visto sul web alcune pratiche femdom, ma tutto ciò che faceva e avrebbe fatto quella serata e in futuro, era frutto esclusivo della Sua spontanea volontà. Mai avrebbe immaginato di assaporare quel gusto di spensierata superiorità fisico-mentale al cospetto di un uomo. Era una Donna forte, capace di farsi valere sul lavoro, di superare non poche difficoltà, spesso causate dal suo stesso esser donna. Ma quella sera non era lavoro, non era dimostrare professionalità e capacità, era sottomettere un uomo, renderlo totalmente succube, un oggetto a Suo totale servigio. Ogni Suo volere sarebbe stato esaudito, il maschio al Suo cospetto altro non era che un giocattolo, un rilassante passatempo.
Steso sul pavimento il nostro uomo continuava a gustare avidamente e piacevolmente i piedini della Sua Donna, ma ora Lei voleva cambiar registro, e la Sua volontà era un perentorio ordine. Si alzò rimise le scarpe e fece voltare l’uomo, salendo con i Suoi sottilissimi tacchi sulla sua schiena. Quell’uomo mai aveva subito una tale umiliazione: una Donna camminava su di lui, era il tappeto di una creatura che lui immaginava inferiore e che avrebbe voluto truffare. Stufa della schiena, con un calcio, non troppo violento, lo fece girare, cominciando a calpestare pancia, collo, volto e intimità, in perenne erezione, dell’uomo. Denudò il piede e con i soli collant continuò a passeggiare sull’uomo sempre privo di qualsivoglia volontà di ribellione, anzi totalmente e serenamente asservito. Terminato di calpestare il Suo tappetino, decise che era giunto il momento per qualcosa di maggiormente violento. Gli ordinò di alzarsi, lo fece svestire e, non appena lo ebbe innanzi nudo, lo colpì con un violento calcio nello scroto, il Suo piede, fino a pochi minuti prima fonte di piacere, era ora fonte di dolore per l’uomo che, sorpreso e dolorante, cadde sulle ginocchia. La guardò come per chiederLe il perché di quel calcio, di quella violenza, Lei si chinò verso lui quasi come se volesse accarezzarlo, e invece lo colpì con un sonoro ceffone al volto, ridendo divertita. Era oramai un’amazzone dominatrice fiera di quel ruolo che lui stesso aveva aiutato a far emergere. Dopo il ceffone il nostro uomo si alzò velocemente, probabilmente quello schiaffo aveva ridestato in lui un minimo di coscienza e di decisione: sarebbe andato via. Lei comprese la sua intenzione, e in pochi secondi seppe fargli cambiare idea: fece cadere il vestito rimanendo con un elegantissimo corpetto di color nero che evidenziava ancor di più le Sue sinuose forme, un seno piccolo e tondo, un fondoschiena perfettamente scolpito nell’interezza del corpo. L’uomo ebbe un sussulto, ricordò il suo esser uomo, avrebbe ripreso il potere, avrebbe dimenticato quanto finora successo e avrebbe mostrato chi comandava. Si sbagliava. Le si avvicinò con fare arrogante, La prese e La gettò sul letto della camera. Lei lasciò fare ma, non appena il nostro uomo provò a salire a bordo-letto, fece partire un calcio che colpì nuovamente lo scroto indifeso e penzolante del maschio che rovinosamente cadde. Si sedette sul ciglio del letto osservando l’ometto contorcersi per il dolore da Lei stessa provocato. Troneggiava su di lui, l’aveva sconfitto per la seconda volta, e questa volta nel confronto fisico, ma non aveva finito. Gli prese la testa, l’alzò e cominciò a stringerla tra le Sue gambe, non eran certamente gambe muscolose ma stringevano forte. L’uomo a quel punto non ebbe e non volle tentare alcuna reazione, capì che non aveva chance, era e doveva essere quella Donna la sua Imperatrice, la sua volontà. Chiese perdono. La Donna lasciò la presa, conscia che c’era ora un ulteriore umiliazione a cui sottomettere l’ometto: il contratto che lui doveva firmare. Decise che il tutto sarebbe finito lì dove era cominciato. Ordinò all’uomo di mettersi a 4 zampe, facendoSi accompagnare sul colorato divano, Si sedette e lasciò che l’uomo si inginocchiasse per baciarLe con ancor più ardore le Sue letali e deliziose estremità. Quel fallito golpe aveva portato l’uomo alla decisiva capitolazione. Era stato annientato inconsapevolmente, quasi involontariamente dalla dolcezza, dall’armonia di un corpo, di un volto di una Donna, come mai era accaduto. Aveva reagito, era rientrato in sé, ma era stato nuovamente sconfitto e umiliato, e questa volta eran bastati pochi secondi, eran bastati un calcio e la forza di gambe che muscolose certamente non erano. La Donna che voleva truffare si era dimostrata tremendamente superiore a lui, annichilendolo con bellezza, con semplicità, con forza, insomma con naturale e infinita superiorità.
Lei alzò i piedi accarezzando con questi i suoi capelli, li poggiò poi comodamente sulla sua testa, e mentre lo spingeva ad adorare l’interno delle Sue scarpe, portò dinanzi ai suoi occhi penna e contratto. Per qualche attimo lui rinsavì, capì, ma, per quel che potesse contare, anche lui aveva scelto. Firmò, perdendo tutti i suoi soldi a vantaggio della sua nuova DEA. La Donna, stanca e soddisfatta, ordinò all’uomo di rimettersi a 4 zampe, facendoSi accompagnare al letto. Tolse i collant e con questi legò le mani del Suo schiavo lasciandolo, steso e nudo come un lurido verme, ai piedi del lettone, tutto per Lei, dove Si stese e dove avrebbe dormito. Prima di abbandonarSi a Morfeo volle però divertirSi ancora e, tenendo a penzoloni gambe e piedi, cominciò a massaggiargli l’intimità con i Suoi piedini. L’ometto, entusiasta dell’inaspettata sorpresa, alzando leggermente la testa osservava il sincronismo perfetto dei due piedi, il movimento leggero e impercettibile delle dita che sfioravano l’eccitatissimo glande. Un’amazzone di cui scorgeva le splendide gambe e di cui avvertiva con smisurato piacere il movimento dei piedini, lo stava portando ad un orgasmo unico, impensabile. D’un tratto Lei Si bloccò, e in pochissimi istanti Si alzò e chinò verso il nostro uomo, che immaginò mille scenari fantastici. Prese il suo pene tra le mani, anch’esse piccole e con unghie ben curate prive di colori artificiali, e soprattutto anch’esse deliziose e letali, e cominciò a muoverlo, alternando movimenti lenti e movimenti più veloci. Quando comprese che l’ometto era oramai ad un passo dall’orgasmo, colpì e agguantò contemporaneamente i suoi testicoli gridandogli di non eiaculare. Lo spavento e il dolore dell’ometto non fermarono, anzi aumentarono, la sua eccitazione, riuscendo solo a fargli contenere la fuoriuscita di sperma. Il terrore attraversò il suo intero corpo, guardò con timore, implorando il perdono della Donna, che intanto alzataSi imperiosamente lo sovrastava. Lei ebbe un interminabile brivido di piacere, aveva ridotto quell’uomo al nulla, era arrivato da altezzoso e ingannatore uomo d’affari e ora era lì, ai Suoi piedi, affascinato, sconfitto, deriso e intimorito al Suo cospetto. Poteva bastare così, almeno per quella lunga ed intensa giornata! Gli liberò le mani e gli ordinò di andare in bagno a pulirsi, Si mise a letto e CopertaSi con un soffice piumone, lasciò solo i piedi non coperti, l’ometto avrebbe provveduto a riscaldarli con la sua lingua e con il suo Amore.
Dormì tutta la notte conscia del Suo enorme valore, delle Sue qualità. In fondo quell’uomo Le era servito, L’aveva aiutata a completarSi, a sentirSi Donna a 360 gradi. L’indomani avrebbe proposto al Suo uomo di divenire ufficialmente il Suo schiavo. Ovviamente l’uomo non avrebbe avuto alcuna possibilità di scelta! La mattina successiva l’uomo, seppur dopo una inutile e “studiata” resistenza, stroncata da qualche calcio ben assestato, e soprattutto dal ricordo della sera precedente, accettò. Pio era ufficialmente lo schiavo della Padrona Super PIA.


Aspetto commenti....

[SM=x829778]
pystolone
00lunedì 24 novembre 2008 20:06
Storia fantastica e ben scritta, complimenti davvero, io sono sempre allettato da queste storie.
pio.M
00lunedì 24 novembre 2008 22:53
Re:
pystolone, 24/11/2008 20.06:

Storia fantastica e ben scritta, complimenti davvero, io sono sempre allettato da queste storie.




Quale delle 2 prediligi?

[SM=g7474]

[SM=x829778]
pystolone
00venerdì 28 novembre 2008 20:41
entrambe, ne hai altre?
pio.M
00venerdì 28 novembre 2008 21:29
Re:
pystolone, 28/11/2008 20.41:

entrambe, ne hai altre?




per ora no...ma credo che scriverò ancora...

vorrei solo ualche ulteriore commento....

magari le tolgo e le metto a pezzi...le storie lunghe possono essere + difficili da leggere sul pc ....

[SM=x829778]
pio.M
00sabato 6 dicembre 2008 15:39
+ di 200 visite...
e 1 solo commento....

non ho mai cacato il cacchio su ueste cose...

però almeno sui racconti ualche parolina....

che so

son lunghi
son brutti
son belli....

[SM=x829778]
pystolone
00martedì 9 dicembre 2008 14:13
SONO BELLISSIMI
Spero che rispondano anche altri
pazzolivo2000
00martedì 9 dicembre 2008 15:14
son belli davvero.......e personalmente preferisco racconti lunghi ma più precisi....ciao
pio.M
00martedì 9 dicembre 2008 23:59
che bello...

1 commento....

grazie....

altri sarebbero graditi.....

[SM=x829778]
colorfeet
00sabato 24 gennaio 2009 07:34
davvero bellissimi, soprattutto il secondo. Grazie
pio.M
00sabato 24 gennaio 2009 22:54
ci avevo perso le speranze...che bello ricevere un commento...

grazie...
mi fa piacere che ti sian piaciuti...

[SM=x829778]
zerbinopermiss
00domenica 25 gennaio 2009 14:36
Ciao mitico hai ragione il mio "ti stimo fratello per ciò che scrivi" te lo avevo mandato solo in mail !
Chiiedo venia.....
Io le ho lette tutte d'un fiato sonoscritte berammmmmmente ma berammmmmmmente bene !!
pio.M
00lunedì 26 gennaio 2009 00:31
[SM=g7474] Zerby!
[SM=x829778]
Metallius
00martedì 3 febbraio 2009 19:53
bellissimi pio complimenti! in particolare il secondo è da standing ovation :)
pio.M
00mercoledì 4 febbraio 2009 12:52
Re:
Metallius, 03/02/2009 19.53:

bellissimi pio complimenti! in particolare il secondo è da standing ovation :)




addirittura...la standing ovation??!!!
GRAZISSIMO!!!!
[SM=x829778]
Metallius
00mercoledì 4 febbraio 2009 15:13
Re: Re:
pio.M, 04/02/2009 12.52:




addirittura...la standing ovation??!!!
GRAZISSIMO!!!!
[SM=x829778]




si, perchè se ne trovano davvero pochi di racconti scritti così bene sul web [SM=x829785] [SM=x829780]


[SM=x829778]
pio.M
00mercoledì 4 febbraio 2009 16:51
Re: Re: Re:
Metallius, 04/02/2009 15.13:




si, perchè se ne trovano davvero pochi di racconti scritti così bene sul web [SM=x829785] [SM=x829780]


[SM=x829778]




arrossisco!!!!
[SM=x829778]
Metallius
00mercoledì 4 febbraio 2009 17:38
Re: Re: Re: Re:
pio.M, 04/02/2009 16.51:




arrossisco!!!!
[SM=x829778]




[SM=x829766]
DeaBionda
00giovedì 5 febbraio 2009 15:14
Letti i racconti [SM=x829785] Molto belli!

Il primo mi ha divertita molto e per vari motivi. Innanzitutto adoro la donna in carriera, ogni volta che penso ad una Dominatrice penso sempre ad una donna manager o comunque ad una donna che svolge un lavoro che la renda indipendente (non una casalinga, per intenderci^^). Bellissimo come atterra il malintenzionato... ci vuole molta destrezza per assegnare di quei calci portando i tacchi a spillo [SM=x829808] . Fortunatissimo il marito, dev' essere un grande onore fare da verme ad una Domina così affascinante e volitiva.

Per la cronaca... mi piace molto quello che le hai fatto indossare. Pantalone nero di raso e camicetta bianca, con i tacchi a spillo...lo sai che io amo molto vestirmi così?

Molto bello anche il secondo. Un' altra donna intelligente e volitiva, che farà sicuramente strada nella vita. Il trattamento che riserva al truffatore è esemplare, anzi, personalmente credo che ogni donna dovrebbe fare così (o anche peggio [SM=x829775] ) con chiunque pensi di potersi approfittare di lei. Poi la presa di coscienza...un passo molto veritiero quando lei si rende conto che ciò che ha appena fatto l' ha fatta sentire donna a 360 °. Come mi piace ripetere: ogni donna è una Dea, deve solo accorgersene e imparare a non dimenticarlo mai [SM=x829808] .

I racconti sono scritti bene, curati, senza erroracci. Insomma, Pio, direi che qualche sculacciata amichevole te la sei proprio meritata [SM=x829808] giusto per farti i complimenti!

pio.M
00giovedì 5 febbraio 2009 15:23
Grazie DeaBionda, non sai quanto mi fa piacere leggere il tuo FEMMINILE e "professionale" commento


Poi la presa di coscienza...un passo molto veritiero quando lei si rende conto che ciò che ha appena fatto l' ha fatta sentire donna a 360 °. Come mi piace ripetere: ogni donna è una Dea, deve solo accorgersene e imparare a non dimenticarlo mai



anche io adoro questo aspetto
e anche io credo che ogni Donna sia una Dea, seppur molte hanno confuso la parità con il divenire uguali agli uomini, "copiandoli2 negli aspetti + meschini e peggiori, la parità vera sarà quando la Donna sarà Donna e l'uomo uomo...

sfociato in una sorta di off-topic, ma la questione femminismo, che vedo lontano anni luce dal femdom, o dalla Donna=Dea in generale, mi sta molto a cuore...

Chiaramente i racconti hanno tratti autobiografici, quanto meno Lei è la Donna-Dea che ho, e che sta prendendo quella consapevolezza....
Adoro far leggere ciò che scrivo, ed è frustrante per me nn poter far leggere questi racconti a chi conosco "realmente"(escluso ovvio la diretta Interessata), ecco perchè mi fa piacere legger i vostri commenti, se poi sono femminili!!!!

Grazie DeaBionda [SM=g7426]
[SM=x829778]
DeaBionda
00giovedì 5 febbraio 2009 15:57
Hai tirato in ballo un aspetto davvero interessante: il Femminismo.

A quanto ho capito (dai discorsi che si fanno abitualmente tra fanciulle [SM=x829807] ) molto spesso sono proprio le donne a fraintendere totalmente il Femminismo. Quasi non ci si crede, vero? Eppure è così, molte donne non sanno cosa sia stato il Femminismo!

All' inizio era semplicemente il riconoscimento di un ruolo sociale paritario alle donne... poi è stato distorto, e adesso un pò tutte associano la parola Femminismo all' idea della superiorità femminile. Anche questa idea poi spesso viene distorta (che mente contorta abbiamo noi fanciulle!) e si arriva proprio a quello che dici tu: molte donne ora non pretendono la parità dei diritti, ma pretendono il diritto ad essere uomini.

Ecco che del Femminismo non rimane più la leggitima pretesa della parità dei diritti, ma una maledizione da femmina isterica [SM=x829797] .

Hai ragione tu: le donne devono essere donne e gli uomini devono essere uomini. Uguali non si può essere.

Pensa che a volte mi è capitato di incontrare uomini che osavano rifiutarsi di aprirmi la portiera della macchina o di scostare la sedia per farmi accomodare [SM=x829809] INAMMISSIBILE ! E tutto perchè? Perchè noi donne abbiamo voluto la parità e quindi gli uomini non hanno più il dovere di essere galanti [SM=x829790] ! OSCENO!

Per individui del genere esiste una sola punizione possibile: legati per bene, una squadra di almeno quattro Mistress a conficcargli i tacchi nella carne, giusto per schiarirgli le idee [SM=x829808] .
pio.M
00giovedì 5 febbraio 2009 16:09
Ho creato un post ad hoc su questo tema nell'agorà, lì potrebbe esserci maggiore affluenza e magari partecipazione....

[SM=x829778]



Metallius
00venerdì 6 febbraio 2009 15:58
Re:
DeaBionda, 05/02/2009 15.57:


Per individui del genere esiste una sola punizione possibile: legati per bene, una squadra di almeno quattro Mistress a conficcargli i tacchi nella carne, giusto per schiarirgli le idee [SM=x829808] .



mazza oh! ci andiamo pesanti eh? [SM=x829766]

[SM=x829778]
Lucille Lelahel
00mercoledì 18 febbraio 2009 20:46
Grazie per aver condiviso con noi la tua arte!
Belli questi racconti!! il secondo l'ho preferito, per una questione di dettagli e particolari che in un racconto più corto (come il primo) non possono essere inseriti, hai del talento sicuramente!! e tanta tanta fantasia, ma dimmi per caso queste Dee ti sono state ispirate dalla tua Miss? perchè tra le righe ho letto una totale devozione ;)

ho solo un piccolo piccolissimo appuntino.. spero che non ti dispiaccia :) e spero che tu lo prenda come un parere personale, al massimo come un consiglio e non come una critica perchè non lo è affatto :)
sarebbe secondo me un pò più scorrevole se usassi i verbi tutti coniugati nello stesso tempo, molti scrittori amano i cambi temporali proprio per rendere più intrecciato il racconto, io quando leggo preferisco il lineare, soprattutto in un racconto che descrive scene in terza persona o scene già passate :) ma credo sia questione di gusti personali, comunque sei molto bravo e i racconti mi piacciono davvero molto.. e traspare il tuo coinvolgimento, si capisce che scrivi cose che ti piacciono!

A quando il prossimo? :)
pio.M
00mercoledì 18 febbraio 2009 22:03

Grazie per aver condiviso con noi la tua arte!



Innanzitutto grazie a te, hai letto immediatamente dopo la mia richiesta, e immediata è stato il commento, non sai quanto mi piaccia leggere commenti su quanto scritto da me...
è chiaro che questi 2 racconti oltre a voi li ha letti, dal vivo, solo la diretta interessata, per cui mi rode nn poterlo far leggere ad altri amici "reali"....



Belli questi racconti!! il secondo l'ho preferito, per una questione di dettagli e particolari che in un racconto più corto (come il primo) non possono essere inseriti, hai del talento sicuramente!! e tanta tanta fantasia, ma dimmi per caso queste Dee ti sono state ispirate dalla tua Miss? perchè tra le righe ho letto una totale devozione ;)



anche io preferisco il II, peraltro ha avuto un "parto" + lunghetto, proprio per aggiungere quei particolari...

Diciamo che i 2 racconti hanno dei tratti autobiografici, sopratutto nelle figura femminile...il II racconto, nella "realtà", termina con i nomi reali...


ho solo un piccolo piccolissimo appuntino.. spero che non ti dispiaccia :) e spero che tu lo prenda come un parere personale, al massimo come un consiglio e non come una critica perchè non lo è affatto :)
sarebbe secondo me un pò più scorrevole se usassi i verbi tutti coniugati nello stesso tempo, molti scrittori amano i cambi temporali proprio per rendere più intrecciato il racconto, io quando leggo preferisco il lineare, soprattutto in un racconto che descrive scene in terza persona o scene già passate :) ma credo sia questione di gusti personali, comunque sei molto bravo e i racconti mi piacciono davvero molto.. e traspare il tuo coinvolgimento, si capisce che scrivi cose che ti piacciono!



figurati, voglio le critiche, i suggerimenti, che senso avrebbe altrimenti farmi leggere??
sulla questione dei verbi ho sempre preferito, credo inconsapevolmente,quasi inconsciamente i cambi temporali, ricordo che fu motivo di discussione all'esame di stato al liceo con il presidente della commissione....



A quando il prossimo? :)



nn lo so, alla prossima ispirazione!
spero presto!

[SM=x829778]
Lucille Lelahel
00giovedì 19 febbraio 2009 01:40
Sono contenta che tu abbia preso nel verso giusto il mio appuntino ;) era proprio quello lo spirito e il fatto che lo facessi perchè ti piace l'avevo intuito, infatti te l'ho scritto che molti scrivono così, è una caratteristica diciamo..

Sai una cosa? potresti provare a farti leggere.. che vuoi che sia, chi ti conosce non ti giudicherà stai tranquillo, te lo dico perchè i miei amici cari conoscono le mie tendenze, alcuni quasi mi hanno vista all'opera eppure non hanno minimamente cambiato opinione su di me, semplicemente comprendono! e molti sono affascinati ed incuriositi da questo mondo!
Fidati, potrebbero stupirti ;)
pio.M
00giovedì 2 aprile 2009 16:09
Lucille grazie per il consiglio...
[SM=x829778]
pio.M
00domenica 14 giugno 2009 19:33
3" racconto con la protagonista Pia....
taglierò il racconto in 3-4 parti, se ci saranno commenti ed inviti a proseguire aggiungerò le altri parti, in caso contrario niente continuo....


Ancora e sempre Pia!

Un cielo stellato con una gigantesca luna accompagna Pia verso il ritorno a casa dopo una giornata ricca di soddisfazioni. Nella sua auto fiammante sfreccia veloce per la città, pensando a quella cintura nera di kickboxing che dopo tanti sacrifici è finalmente sua. Pia è una giovane donna di 25 anni, bella con un delizioso viso e un fisico tonico; una donna dolcemente forte che sa quello che vuole e sa come ottenerlo. Giunta sotto casa e parcheggiata l’auto, grazioso e sensuale il suo fisico esce dall’auto. Uno sterminato stivale nero con un tacco vertiginoso tocca terra, una minigonna nera cortissima e strettissima mette in risalto 2 gambe toniche fasciate da un seducente nylon nero, un body nero, che copre un seno piccolo e sodo, completa la figura di una donna che sembra, che è un’amazzone. Capelli castano scuri, non molto lunghi, un portamento da vera Dea, un essere divino calato in terra, pronto a dominare e pronto a comandare. Difatti Pia lavora come manager in un’importante azienda, ha scalato posizioni grazie alla sua intelligenza e grazie alla sua femminilità. Non è una donna che vende il suo corpo, innamorata com’è del suo servo-fidanzato, sono gli uomini che hanno a che fare con lei a vendere i loro inutili ed inferiori corpi, lei semplicemente gestisce, impartisce ordini. Chi le è di fronte, seppur di grado maggiore non può che capitolare di fronte ad una superiorità assolutamente lampante. Laddove la “semplice” e naturale superiorità non dovesse bastare, ecco allora venir fuori il suo lato atletico: più volte Pia ha affrontato e messo ko uomini che avevano osato ribellarsi al suo naturale potere. Una volta quella che era il suo capo cercò di toccarle il suo fantastico sedere, lei lo colpì con un violento calcio al volto, l’ometto fu scaraventato a terra dalla potenza di una gamba infinita.
(CONTINUA)

[SM=x829778]
cagnolinosottomesso
00lunedì 15 giugno 2009 00:14
continua, vuoi farci morire dalla curiosità??? :)

Il primo invito a proseguire viene da un tuo concittadino, quindi deve valere almeno il doppio no? :)
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